“Come umore vado ad alti e bassi. Ma si parla di minuti. Un minuto prima posso essere la donna più felice del mondo, un minuto dopo piango e mi arrabbio. Non è semplice starmi accanto. Per questo devo ringraziare mio marito Andrea che non è scappato, mi è stato vicino e quando gli dissi della malattia e che volevo lasciarlo per questo, lui disse che mi sarebbe sempre stato vicino. Non è una cosa che si vede spesso negli uomini, no?” così parla Anna Lisa Russo – ragazza toscana da tre anni malata di tumore – il 10/9/2011, durante un’intervista televisiva [La vita in diretta di Rai 1]. Anna Lisa muore il 4 ottobre e la messa di addio si tiene il giorno dopo a Borgo a Buggiano (Montecatini Terme) nella chiesa di S. Pietro Apostolo.
Si era sposata con Andrea il 15 agosto nell’ospedale di Livorno dov’era ricoverata e così aveva parlato di quel matrimonio durante un’intervista a Tv2000 il 24 agosto: “Il giorno che ho avuto la diagnosi ho chiamato Andrea e gli ho detto: finiamola qua, perché questa è una cosa più grande di noi. Ma lui ha risposto che dovevamo decidere insieme e infine abbiamo capito, affrontando in due le difficoltà, che avremmo potuto andare avanti e ora dico che la malattia ci ha unito tantissimo. Il blog era iniziato prima della malattia e poi è diventato un modo di raccontarla, scrivendo mi sentivo meno sola. Sono fortunata perché circondata da una marea di persone che mi vogliono bene. In questi tre anni non mi sono mai sentita sola e la fede mi ha aiutato tanto. Sono sempre stata credente e praticante. La preghiera mi fa star bene. Lo stesso vale per Andrea”.
Tumore al seno e poi ai polmoni e al cervello. “So che non potrò mai guarire – aveva scritto nel blog – e che posso solo sperare di cronicizzare la malattia, di conviverci. E quindi continuo a lottare, continuo a condividere, continuo a raccontare la malattia sul mio blog e continuo a considerarmi una malata coccolata, viziata, amata e fortunata. E se la ‘bestiaccia’ è così vivace… beh, io lo sono di più!” Questa – nel blog – era la conclusione del saluto al visitatore, che iniziava con un biglietto di simpatia che aveva catturato molti: “Mi chiamo Anna staccato Lisa”.
Nei post del blog raramente Anna Lisa parla della sua fede. Questo – con il titolo “Io ci credo”, alla data 13/7/2011 – è uno dei pochi con tale argomento E consistente in una citazione: “Facciamoci Santi, così dopo essere stati insieme sulla terra, staremo sempre insieme in paradiso (Padre Pio)”. Ma la sua straordinaria passione nel combattere la buona battaglia della vita è tutta un’invocazione e anche una lode.
Ecco uno degli ultimi post, alla data 6 settembre, che dice quell’invocazione e quella lode:
“Venerdì mi hanno concesso una mezza giornata d’aria, come i carcerati. Un medico, un infermiere e un oss, mi hanno accompagnato a casa perché dovevo sbrigare alcune cose importanti. Munita di ossigeno, morfina, sedia a rotelle ed entusiasmo, sono tornata a casa mia e Dio solo sa quanto è stato difficile per me poi venir via.
Ho voglia delle mie cose. Ho voglia della mia gatta. Ho voglia del mio lettone, del mio bagno, del caos sulla mia scrivania. Voglio tornare a casa mia. E voglio tornarci senza ossigeno, senza morfina, senza sedia a rotelle, ma con lo stesso entusiasmo.
Domenica era l’anniversario della morte di Ale: 11 anni. Ogni anno la mamy ed io facevamo dire la Messa nella chiesa della parrocchia dove abbiamo abitato insieme a lui. Il nostro sacerdote diceva sempre una bella omelia dedicata ad Ale e il mio coro ed io cantavamo dei canti molto belli scelti proprio per lui. Eravamo sempre in tantissimi a ricordare Alessandro e, pur essendo un brutto giorno per me, diventava ogni anno un modo per ritrovare amici e parenti e per stare bene, sereni, nel ricordo di Ale e nella certezza che lui ci osserva e ci accompagna per mano nel nostro cammino. Quest’anno, invece, la Messa l’ho presa qua, nella Chiesa dove mi sono sposata, seduta sulla sedia a rotelle e con la bombola dell’ossigeno insieme a me perché non mi ci posso staccare. Posto diverso, Chiesa diversa, persone diverse, situazione diversa, ma sempre la stessa certezza: Ale è con me, magari un po’ distratto, ma è accanto a me, mi osserva, mi guida e… quando può… interviene e mi assiste. Il nostro legame continua anche dopo questi undici anni di lontananza fisica.
Il reparto delle Cure Palliative dell’ospedale di Livorno continua ad essere sommerso di lettere, paccchi, fiori, buste e sorprese. E il mio cuore continua a scoppiare di gioia per tutto ciò.
Ho voglia di uscire da qui. Ho voglia di fare la luna di miele. Ho voglia di andare a fare shopping. Ho voglia di libertà. Ho voglia di normalità”.
Il blog di Annalisa è intitolato “Ho il cancro. Il blog di una malata coccolata, viziata, amata e fortunata”: è ancora in rete a questo indirizzo: http://annastaccatolisa.splinder.com/. Dal maggio del 2011 il blog era stato inserito nel sito del quotidiano La Stampa, dove aveva conquistato una grande quantità di visitatori. La notizia della sua morte ebbe in quattro giorni 1295 commenti. Il direttore de La Stampa Mario Calabresi le ha dedicato un bel ricordo il 5 ottobre: “Addio Anna Lisa coraggioso faro di vita”.