Palmira Vita di Santa Marina, Salerno, muore a 35 anni il 20 gennaio del 1997 per gravi complicazioni di salute seguite a una gravidanza che porta avanti fino al quarto mese: complicazioni che avrebbe potuto eliminare – a parere dei medici – con l’aborto. Già madre di due ragazzi di 14 e 12 anni, essendo affetta da una grave forma di diabete e trovandosi di nuovo incinta per due volte – negli ospedali di Salerno e di Maratea – i medici le propongono di interrompere la gravidanza: “La gestazione mette a rischio la sua vita”. Così il vescovo di Teggiano Policastro, Bruno Schettino, ha parlato della scelta da lei compiuta, che fu negativa in ambedue le occasioni: “Era sorretta dalla profonda certezza che l’esistenza è un dono di Dio che non può essere rifiutato. Avvertiva che la sua vita poteva essere in pericolo, ma concepiva l’esistenza come offerta al Signore. E’ un segno forte, per tante situazioni dove l’aborto è visto come anticoncezionale”.
Ho preso le parole del vescovo e la storia di Palmira da Avvenire del 4 febbraio 1997, p. 10: Quella vita offerta al figlio. Donna di 35 anni rifiuta l’aborto consigliato dai medici e muore al quarto mese di gravidanza.
[Luglio 2010]