Qui abbiamo una coppia in missione in Camerun colta nel momento della morte di lui e abbiamo le parole di lei, pronunciate durante la messa di addio, nel duomo di Macerata, il 22 maggio del 2006:
E’ difficile per me parlare ma devo farlo per dire che chi ama Andrea deve essere contento per lui, perchè quanto ci è avvenuto non è una sciagura per me e per i miei figli. Io vedo chiaramente che questa morte era necessaria per il Camerun, perché per loro noi “bianchi” siamo ricchi e pensano che per noi sia tutto facile. Era necessario che loro vedessero che, se noi siamo lì, è solo per Gesù Cristo, senza guadagnare niente e rischiando la nostra vita e quella dei nostri figli.
Noi lo sapevamo quello che rischiavamo, ma anche sappiamo che la vita viene da Dio e che Andrea poteva morire anche a Macerata e non importa se si muore a 5 anni, a 35 come Andrea, o a 70 anni. L’importante è arrivare alla vita eterna. La vita – io dico ai bambini – è un combattimento per la vita eterna. Andrea era fermo in questo e pieno di zelo per il Vangelo, come portarlo a chi non lo conosce. Io penso che ora che è in Cielo egli ringrazia Dio per averlo scelto in dono totale.
Certo per me è un dolore grande perdere mio marito: ho 32 anni, con 6 bambini, umanamente è una catastrofe, perché noi abbiamo lasciato tutto e non riceviamo uno stipendio né dal Vaticano né dalla Diocesi, viviamo solo della Provvidenza di Dio, senza nessuna certezza, ma in 5 anni di missione Dio ha sempre provveduto.
Certo che anche i miei figli soffrono, perché noi non siamo né matti né esaltati, ma questa è la storia che Dio fa con i miei figli, per il progetto che Lui ha su di loro, progetto che io non sempre capisco. Ma so che loro, prima di essere figli miei e di Andrea, sono figli di Dio e Dio si prenderà cura di loro. Andrea nell’ultimo messaggio sul cellulare, che ha mandato a sua madre prima di entrare in coma, ha scritto: “Comunque vada Dio è fedele”. Questa è l’eredità che lascia a me e ai nostri bambini, che Dio è fedele, che Dio non si sbaglia, che Dio è un Padre buono.
Barbara e Andrea Pianesi facevano parte del Cammino neocatecumenale ed erano partiti nel 2001 per Yaoundè, Camerun, con quattro figli. Altri due erano nati in Africa. Il 26 aprile 2006 Andrea è morto di malaria cerebrale all’ospedale di Johannesburg, in Sudafrica.
Nell’omelia il vescovo Luigi Conti ha detto: “Caro Andrea, io ti ho mandato in missione e ora ti ritrovo in Cristo. Sulla tua bara abbiamo posto il Vangelo proprio come su quella di Giovanni Paolo II”.
Qui una cronaca del funerale dal Corriere Adriatico. La registrazione delle parole di Barbara mi è stata fornita da don Luigi Taliani. Per una “testimonianza” sull’evento della messa di addio data da Paolo ed Elisabetta Moretti, vedi Avvenire del 26 maggio 2006 a pagina 29: Andrea: 35 anni, 6 figli, morto in Africa per il Vangelo.
[Giugno 2010]