Pubblicato dal “Corriere della Sera” del 18 marzo
Primo affaccio del Papa nuovo alla finestra dello studio e forte impressione – magari ingiusta, o disinformata – di una sua solitudine. L’hanno avuta in tanti a vederlo lassù in alto, nel vuoto della finestra, senza nessuno intorno che facesse da coro alla preghiera. Quanto potrà andare avanti così il Papa “fai da te”, che non ha ancora un segretario “particolare” e non accetta i discorsi preparati dagli uffici?
Papa Bergoglio non ha un segretario come non l’aveva a Buenos Aires. Alfred Xuereb, il prete maltese che dal 2007 era il secondo segretario di Papa Benedetto, si è intravisto ieri che gli passava i fogli del discorso al momento dell’Angelus. Ma un segretario tutto suo gli sarà necessario per difendere la propria autonomia e far marciare la giornata.
Come non aveva voluto un discorso preparato dallo staff curiale per la messa di giovedì nella Sistina, così non ha voluto che gli uffici predisponessero un testo per l’Angelus di ieri come anche per la messa nella chiesa di Sant’Anna. Quella messa poi era senza precedenti: pare che nessun Papa sia mai andato a celebrare nella “parrocchia del Vaticano” all’inizio del Pontificato. Un tipico gesto da Papa parroco ma che non era stato compiuto neanche da Giovanni Paolo I che del Papa parroco incarnava il prototipo.
Da solo Francesco ha curato la sua presa di contatto con i “parrocchiani” del Vaticano, da solo si è affacciato sulla strada per salutare la folla, da solo ha scritto e ha svolto il primo Angelus. Agli uffici si è affidato invece per il primo twitt che è partito ieri in nove lingue dal suo nuovo account che ha preso il posto di quello di Papa Benedetto, chiuso il 28 febbraio: come il predecessore, Francesco approva ma non prepara i testi.
Per l’Angelus non aveva preparato i saluti nelle diverse lingue e non ne ha improvvisati, pur essendo poliglotta. Forse per semplificare. O non ha avuto il tempo di pensarci. Chi gli sta intorno prevede che continui così, alla giornata, almeno fino a Pasqua. L’osservatore esterno non sa se augurarsi che si circondi subito di gente fidata, o che vada avanti con questa spontaneità per non farsi ingabbiare. Ma deve ammettere che lui, Papa Francesco, non appare preoccupato o incerto su dove mettere i piedi o su che cosa dire. Con la sua disarmata sicurezza, pare Papa da sempre.
Luigi Accattoli
www.luigiaccattoli.it
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