La realtà del Conclave e la scena delle fumate

Pubblicato dal “Corriere della Sera” del 10 marzo a pagina 12 con il titolo : “La porta sigillata e l’anello biffato”

 

Come ogni “collegio” anche quello che elegge il Papa è fatto di sostanza e di scena. La sostanza è nelle tre regole dell’isolamento, delle incalzanti votazioni (quattro al giorno) e del segreto. La scena è data dall’intimazione dell’ “extra omnes” (escano tutti i non addetti), dalle porte sigillate e dai vetri oscurati, dalle “celle” tirate a sorte, dalle fumate. Sono gestualità e segni non più rispondenti a reali esigenze ma che vengono mantenuti per ragioni simboliche: ragioni che prima erano pratiche e poi divennero cerimoniali e oggi sono mediatiche.

Il più vistoso dei “segni” è quello delle fumate: ci sono due stufe che le producono, una bruciando le schede appena scrutinate che mandano fumatine indecifrabili, l’altra con fumogeni “dedicati” a seconda che il segnale debba essere bianco (elezione) o nero (non elezione). Le fumate sono sempre risultate indecifrabili, nei secoli e pure ultimamente. Dal 2005 la certificazione dell’elezione è data dal campanone della Basilica Vaticana che suona quando il Papa è eletto. Ma si mantengono le fumate a scopo televisivo e il campanone suona dieci minuti dopo il fumo, per tenere il mondo in sospeso.

Lo stesso si può dire del sorteggio delle stanze che i cardinali occupano al Santa Marta: sono state sorteggiate ieri mattina, come si faceva per gli alloggiamenti del Medioevo, ma oggi quella cautela non risponde più a una reale esigenza trattandosi di un albergo dove – poniamo – la distribuzione delle stanze in ordine alfabetico potrebbe già ovviare ai rischi di vicinanze per gruppi o correnti. Altrettanto si dica per i sigilli alle porte, le schermature ai vetri, l’extra omnes: in Vaticano i segni spesso sopravvivono al fatto.

Ieri il portavoce ha informato che sono stati “biffati”, cioè annullati con segni abrasivi, l’anello piscatorio (di “Pietro il pescatore”) e il sigillo con cui il Papa firma i documenti. Anche questi sono atti un tempo funzionali oggi di pura cerimonia.

Luigi Accattoli

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