Il blog di Luigi Accattoli Posts

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Longino che impugna la lancia con la quale colpirà il costato di Cristo: particolare del Crocifisso 1954 di Salvador Dalì, Musei Vaticani – per introdurre la registrazione audio dell’ultima serata di “pizza e vangelo” nella quale leggemmo dal capitolo 15 del Vangelo di Marco i due versetti nei quali vengono segnalate “alcune donne” che “da lontano osservavano” la crocifissione e la morte di Gesù sulla croce. Nella serata abbiamo anche svolto alcuni approfondimenti: sulle donne nel Vangelo di Marco, sulla corona di spine nell’iconografia del crocifisso, su Costantino che abolisce la pena della crocifissione e – appunto – sui crocifissi senza croce. Tra gli esempi di crocifissi senza croce abbiamo proposto quello di Dalì 1954, che puoi vedere riprodotto qui nel blog ad apertura del post del 29 marzo: in esso trovi, in basso a destra, questo particolare di Longino a cavallo
Così un pinus pinea dell’Area Sacra di Largo Argentina raccontava stamane la sua leggenda
Salvador Dalì, Crocifisso 1954, olio su tela – Musei vaticani – per introdurre la scheda di presentazione della lectio di Pizza e Vangelo che faremo via Zoom dopodomani, lunedì 31 marzo, nella quale leggeremo dal capitolo 15 del Vangelo di Marco i due versetti che narrano la presenza delle donne sul Golgota, che “osservavano da lontano” la crocifissione e la morte di Gesù. Nei commenti l’intera scheda e l’invito dei passanti a collegarsi
“Cristo di San Giovanni della Croce” di Salvador Dalì, 1951, per introdurre la registrazione audio della serata di Pizza e Vangelo che facemmo lunedì 17 marzo, leggendo l’ultimo grido di Gesù dalla Croce com’è riportato dal Vangelo di Marco al capitolo 15: “Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato?”. Uno dei partecipanti alla conversazione via zoom, Giorgio Cattaneo, ha evocato una diversa interpretazione di quelle parole proposta dall’esegeta gesuita francese Albert Vanhoye, fatto cardinale da Benedetto XVI nel 2006: un’interpretazione che ho riassunto nel titolo del post. Qui sotto trovi il link alla registrazione, nel primo commento parte del testo dell’esegeta Vanhove, che fu anche direttore dell’Istituto Biblico di Roma

La Crocifissione bianca di Marc Chagall – 1938 – per introdurre la lectio di Pizza e Vangelo sulla narrazione della morte di Gesù che è nel capitolo 15 del Vangelo di Marco. Nei commenti è riportata per intero la scheda di preparazione della lectio, nella quale si ricorre all’aiuto di grandi maestri della lettura dei Vangeli, come Carlo Maria Martini e Rudolf Schnackenburg. Per raccordare la nostra lettura con gli umanesimi contemporanei, durante il collegamento via Zoom di domani sera condivideremo le immagini della Crocifissione Bianca di Chagall e del Cristo di San Giovanni della Croce di Salvador Dalì e su di esse ascolteremo qualche parola di commento della docente di arte Feliciana Menghini abituale partecipante alle nostre serate

Memoria dell’Estate – bronzo di Emilio Greco del 1979 – dallo scultore donato alla città di Tarquinia in memoria del poeta tarquiniese Vincenzo Cardarelli, accorato cantore dell’estate. Ho rivisto la bella che si gira a cercare l’estate in un recente passaggio per Tarquinia e mi è parsa la raffigurazione dell’Adolescente di Cardarelli. Nei commenti l’accompagno con versi di Emilio Greco e di Vincenzo Cardarelli, mio dono ai visitatori. Ma se sono scritti da altri, che dono tuo sarà? Mio dono l’averli scelti e tra loro accostati
Particolare della Primavera di Botticelli con la ninfa Clori, rapita da Zefiro, che inizia a trasformarsi in Flora ed ha già foglie e fiori sulla bocca. Mi è venuto alla memoria leggendo Cardarelli, la cui poesia dedicata a Omar Kayyam (poeta persiano vissuto tra l’XI e il XII secolo) ha questo passaggio che ho messo a titolo del post: “nei mattini d’estate, / basta avere una foglia in bocca”

“Costantino abolì la pena della crocifissione dopo il 314”: così l’enciclopedia Treccani alla voce “Croce”. Ma l’enciclopedia non indica la fonte di questa notizia su Costantino. Sono interessato a quella fonte: chi ha raccontato, dove troviamo la prima notizia di quella decisione del primo imperatore cristiano, che l’avrebbe presa per riguardo alla croce di Cristo? Girovagando per siti digitali ho anche trovato che la decisione Costantino l’avrebbe presa proprio nel 314, o nel 320, o nel 341: ma queste sono tutte date di fantasia, io credo. Nel 341 poi Costantino non c’era più: muore nel 337. Chi ne sa di più mi aiuti nella ricerca. La questione è nata dalle serate di Pizza e Vangelo che conduco da 21 anni. E’ nata interrogandoci sul perchè la prima iconografia cristiana conosca la croce ma non il Cristo in croce: il primo giunto a noi sarebbe quello del graffito satirico del Palatino che ho riportato nel post pubblicato ieri. Ma per avere rappresentazioni di culto di piccole dimensioni bisognerà aspettare fino al quinto secolo: poniamo, la formella in legno scolpito della porta di Santa Sabina. Quanto alle rappresentazioni sulle pareti delle chiese, i primi esempi li abbiamo solo nell’ottavo secolo: vedi l’affresco di Sancta Maria Antiqua. Gli studiosi spiegano il tardo arrivo del crocifisso con il fatto che la crocifissione, pena infamante, fu in vigore appunto fino a Costantino. Chi può mi aiuti a cercare la data e la fonte di quella decisione imperiale.

Il graffito del Palatino con la scritta “Alexamenos adora il suo Dio”, conservato al Museo Palatino del quale abbiamo parlato nell’ultima serata di Pizza e Vangelo: lo metto qui per introdurre la registrazione audio della nostra conversazione, che ebbe per oggetto la lettura di Marco 15, 29-32. Qui il link alla registrazione, nel primo commento la scheda sul graffito fornita dal Museo Palatino