Dopo qualche minuto é arrivato frère Jean-Pierre, l’ultimo vivente dei due monaci sopravvissuti alla tragedia dell’Algeria: é una persona anziana, indossava un vestito molto semplice che assomiglia tanto a quello che indossa la gente di campagna in Marocco. Ci ha accolto con gioia e ci ha invitato a partecipare alla Messa della comunità, nella chiesa del loro monastero, molto diversa dalle chiese che ho visto in Italia. – E’ un brano del racconto di un viaggio in Marocco che Amal – ragazza marocchina che vive in Liguria, a Sestri Levante, dove fa la mediatrice culturale in ospedale – ha scritto per questo blog. La visita in patria è avvenuta a fine agosto 2012, organizzata da lei, musulmana, per accompagnare a quell’incontro i suoi amici cristiani della parrocchia ligure che frequenta al fine – dice lei – di “conoscere la fede cristiana (è laureata in Teologia islamica) e di far conoscere la fede musulmana”. I visitatori del blog già conoscono Amal e qui possono leggere per intero il suo racconto. L’ho inserito nel capitolo 19. Samaritani centurioni cananee della pagina CERCO FATTI DI VANGELO elencata sotto la mia foto.
Con Amal alla ricerca del monaco sopravvissuto
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“ E dovete aver cura di fare proprio come Jehova vostro Dio vi ha comandato. Non dovete deviare né a destra né a sinistra. Dovete camminare in tutta la via che Jehovah vostro Dio vi ha comandato, affinché viviate e vi vada bene e in realtà prolunghiate i vostri giorni nel paese del quale prenderete possesso.” ( Deut 5.32-33)
Caro Luigi, in questo modo si espresse il Signore:
“Quando Jehovah tuo Dio ti introdurrà infine nel paese al quale vai per prenderne possesso, allora dovrà cacciare d’innanzi a te popolose nazioni, gli ittiti e i ghirgasei e gli amorrei e i cananei e i ferezei e gli ivvei e i gebusei, sette nazioni più popolose e potenti di te. E Jehovah tuo Dio certamente te le abbandonerà, e tu le dovrai sconfiggere. Devi votarle immancabilmente alla distruzione. Non devi concludere nessun patto con loro né mostrare loro alcun favore. E non devi formare nessuna alleanza matrimoniale con loro. Non devi dare tua figlia a suo figlio, e non devi prendere sua figlia per tuo figlio. Poiché farà allontanare tuo figlio dal seguire me, e certamente serviranno altri dèi; e l’ira di Jehovah davvero divamperà contro di voi, ed egli certamente ti annienterà in fretta.” ( Deut 7.1-4)
Secondo te, in questo frangente, avrà mica cambiato idea dato che la sua Parola dura per sempre ? Tu che ne pensi sarà più facile che lei abbracci la fede cattolica o il contrario ?
Ricordo anche che lei stessa scrisse : “Scusatemi l’imperfezione a scrivere in italiano. Non sono sorpresa di tutto quello che ho letto. La cosa che mi piacerebbe farvi capire[…]La fede ha un livello più importante nella mia vita. In qualsiasi religione la cosa più importante amare Dio in primo e subito amare il prossimo. Il prossimo chiunque sia. Mi ha insegnato la mia religione di volere al prossimo quello che voglio a me stessa. Se leggiamo la storia impariamo che per coprire le violenza gli si dà il nome della religione. Io sono sicura dell’amore che ho verso il prossimo perché e l’unica via per dimostrare che amo il mio creatore il Dio unico che amiamo tutti noi.”
Se questo è il percorso, allora potremmo fare due cose, la prima buttare via il libro e dare ragione a quelli che lo bruciavano appena veniva stampato. La seconda buttare alle ortiche anche la religione, tutte le religioni, con i loro riti e cerimonie, se, come sostiene Amal, e anch’io, in fondo basta l’amore per il Creatore che tra parentesi ce l’hanno anche i mafiosi che sciolgono con l’acido per far risparmiare le spese del funerale.
Sorge però un problema, l’amore per il Creatore si manifesti ubbidendo alle Sue parole e le Sue parole non sono di difficile interpretazione:
” Jehovah vostro Dio vi prova per sapere se amate Jehovah vostro Dio con tutto il vostro cuore e con tutta la vostra anima.[…] “Nel caso che tuo fratello, figlio di tua madre, o tuo figlio o tua figlia o la tua moglie prediletta o il tuo compagn che è come la tua propria anima, tenti in segreto di sedurti, dicendo: ‘Andiamo a servire altri dèi’, che non hai conosciuto, né tu né i tuoi antenati, alcuni degli dèi dei popoli che sono tutt’intorno a voi, quelli che ti sono vicini o quelli che ti sono lontani, da un’estremità all’altra del paese, non devi acconsentire al suo desiderio né ascoltarlo, né il tuo occhio lo deve commiserare, né devi provar compassione, né coprirlo [protettivamente]; ma devi ucciderlo immancabilmente.” ( Deut 13.1-9)
E poiché Amal dice di amare il suo Creatore che si chiama Allah e non Signore, e neanche Jehovah, che si deve fare ?
Leggevo questo racconto e pensavo che non esiste un modo codificato, valido per tutti, di testimoniare il modo di vivere cristiano. Nè qui, in quelle che un po’ catastroficamente chiamiamo “società scristianizzate”- semplicemente, società in cui sono andate in crisi tutte le sovrastrutture di immagine cristiana che rivestivano ritmi, istituzioni, linguaggi e abitudini di un popolo, lasciando solo il nucleo sostanziale, non diverso da prima- e fuori, in realtà di convivenza forzata, di indifferenza, di ostilità aperta.
Il modo “tradizionale” per secoli, spada e crocifisso, è per fortuna morto e sepolto. Anche se è ricorrente la tentazione del muro contro muro, dello scontro integrale, del redde rationem inevitabile. Strade che continuano a non portare da nessuna parte.
Bisogna inventarsi un modo di convivenza, prima che di confronto, di rispetto prima che di confronto, di dialogo, prima che di confronto. Bisogna inventarsi un modo che passi dai fatti e dalla vita, prima che dai credi e dalle teologie: senza che questo apra la strada a nessuna faciloneria sugli uni e sulle altre.
Forse il modo tentato dai monaci di Thibérine non convince tutti: a me personalmente sì. Però e’ necessario che ognuno questo problema se lo ponga e usi la luce del vangelo e la fantasia e la creatività della zucca
che abbiamo sul collo per trovarsi una qualche risposta. Perché è finita anche qui l’era della teoria, e avanza- è già qui- il momento della pratica: la convivenza e la coabitazione con le altre fedi bussa alla nostra porta e in certi nostri quartieri, siamo già minoranza numerica.
Che fare? Chiudersi nel fortino , alzare i ponti levatoi, o inventarsi qualche cosa?
Prima di qualunque risposta, a me viene sempre in mente questa banalissima idea, quando penso a queste cose: che tutta la mia passione religiosa, se io fossi nato in Marocco, o in Arabia, o in India, o nella Foresta amazzonica, o anche solo in Scandinavia sarebbe probabilmente pari per intensità, ma diversa, molto diversa, opposta nella sostanza e nel credo. Esiste un substrato fattuale che viene prima di ogni fede e la condiziona pesantemente.
Tenerlo presente, trovo che mi aiuti a guardare alla gente di altre fedi, o di altre chiese, o di nessuna chiesa e di nessuna fede, in modo già meno drammatico e piu’ complice e solidale….senza voler banalizzare e far faciletto un bel niente.
caro Lorenzo, forse hai sentito dire che si è aperto il Sinodo dei Vescovi sulla nuova evangelizzazione? forse hai letto in questi giorni che il “crocifisso” è stato posto come simbolo della nuova evangelizzazione. La spada no , ma il crocifisso sì. Perchè se rinunciamo anche al crocifisso ,o lo mettiamo in sordina, lo nascondiamo, nella nostra smania di dialogo, allora su che dialogheremo?
bellissima la relazione al Sinodo del cardinale WUERL che parla “della sindrome d’imbarazzo nell’annunciare Gesù”.
http://paparatzinger5blograffaella.blogspot.it/2012/10/il-cardinale-wuerl-al-sinodo-i.html
se siamo imbarazzati nell’annuciare Gesù, specialmante ai nostri amici musulmani, se abbiamo paura di parlare del crocifisso su cosa dialogheremo e che novità ( Vangelo=buona novità) a i non-cristiani?
Per cui la spada certo no, ma il Crocifisso ci vuole, non è un optional!!!!
Va bene tutto, ma passando da un substrato a un superstrato non arriviamo a dire che una religione vale l’altra. Il dialogo e l’apertura sono certamente una buona cosa, specialmente in Paesi dove la comunità cattolica non può proprio fare diversamente, essendo una minoranza non sempre ben tollerata. Dialoghiamo pure, accogliamo tutti, proponiamo modelli di convivenza per tutti, ma cerchiamo di farlo da cristiani convinti e possibilmente coerenti.
L’immagine del fortino evoca quella dell’assedio: non concentriamoci troppo sulle dimensioni delle fortificazioni e dei ponti levatoi, ma proviamo a guardare se l’assedio c’è o non c’è.
Dice: “Dopo aver visto il film “Uomini di Dio”, che racconta la storia dei 7 monaci trappisti uccisi in Algeria nel 1996, ho tanto desiderato conoscere la vita dei monaci in una terra musulmana, specialmente nella mia terra dove sono nata e cresciuta, il Marocco.”
Cari monaci. Cara Amal.
Caro/a discepolo,
e ci mancherebbe pure che non fosse stato posto il crocifisso, come simbolo della nuova evangelizzazione! 🙂
Che cos’altro?
Guarda, io sono la bestia che sono: ma l’imbarazzo del crocifisso,proprio non lo conosco. Senza crocifisso, non c’è cristianesimo. Senza la croce di Cristo, io non sarei cristiano, e non crederei nemmeno in Dio.
Ma della croce , non basta parlare. Bisogna viverla. E viverla, significa essere pronti ad andarci sopra: per l’esattezza, a esserci messi sopra. In modo figurato, e anche in realtà, come i monaci di Thibérine, i cristiani nigeriani fatti fuori di domenica , i martiri di ogni tempo.
Questa disponibilità alla passione per Cristo, nei due sensi della parola passione, non riguarda solo pochi in certi luoghi: riguarda tutti, riguarda me e riguarda te…
Ma, tutto questo detto, e senza essere presi da alcuna “smania” di dialogo, il nostro dovere è quello della testimonianza: proprio sulla novità, sulla forza, sulla potenza, sulla libertà e sulla salvezza della croce di Gesù Cristo. E questo va fatto “dall’interno” delle realtà che vogliamo raggiungere: confrontandosi lealmente e a viso aperto, il che significa non deflettere di un millimetro dal vangelo, ma accettare con amicizia e franchezza che gli altri professino altri credo, altre fedi, altri valori. Noi non possiamo convertire. Noi possiamo e dobbiamo testimoniare: con la vita e fino in fondo.
I monaci di Thibérine lo hanno fatto.
Sta a noi, adesso, ognuno al suo posto e nel suo modo: e speriamo non così cruento. Ma non è poi detto….
consiglio di leggere ” la sete di Ismaele”, di Paolo dell’Oglio, a proposito di fedi (ebreo-islamico-cristiane) che convivono. Appena libera da vincoli familiari, voglio andare a vivere là: a Mar Musa, non troppi km da Damasco, oggi terra calda, ma se la si vede con gli occhi del padre Paolo dall’Oglio, un anticipo di paradiso.
cara fiorenza,… come stai?
Caro Federico B,
no. Non arrivo a dire che una religione vale un’altra. Non ci arrivo, e non l’ho detto proprio. Lo preciso non per polemica, ma perché proprio non lo credo.
Personalmente, per quel niente che puo’ contare il mio parere personale, io non potrei essere null’altro che cristiano e cattolico.E trovo che c’è un salto abissale e non colmabile tra il cristianesimo e tutte le altre religioni: compreso l’ebraismo dei nostri fratelli maggiori.
Ma so anche che se io fossi ebreo da generazioni ed educato in ambiente ebraico, musulmano di qualunque latitudine, o anche solo protestante luterano , non la penserei nello stesso modo, e temo che sarei inclinato su altri versanti.
Un conto è ricevere in dono una fede, e poi conservarla, custodirla, approfondirla, amarla. Un conto è non riceverla, ed essere condizionati da storia, società ed educazione in tutt’altro senso.
Se io sono cattolico, è perché ho ricevuto, senza alcun merito, e senza alcuna fatica, questo dono inconcepibile razionalmente parlando. Conosco persone moralmente piu’ integre di me , e di gran lunga, che sono perfettamente atee. Ne conosco altre che dicono: vorrei credere, e non ci riescono per nulla. Perché io sì?!
Se sto al Vangelo- per quanto questo passo applicato a me mi ha sempre fatto sorridere, conoscendomi spassionatamente per come mi conosco- non io ho scelto Gesù Cristo, ma Lui ha scelto me. E questa scelta che non finisce di stupirmi, mi rende direttamente responsabile verso gli altri, a cui devo trovare in tutti i modi la via per fare arrivare quello che mi è stato rovesciato addosso, e verso Dio in persona.Tra me che credo e chi ho di fronte che non crede, la responsabilità, il compito, il servizio spettano a me.
Io credo che Gesù mi chiederà conto delle persone lontane che ho incontrato sulle mie strade. Non penso che mi chiederà: quanti ne hai conquistati? Di quanti hai fatto bottino? Credo che mi chiederà: hai fatto capire chi sono io, come ti ho voluto bene, quello che ho fatto per te? Insomma, banale e sdolcinato a sentirsi finché si vuole, ma lo stile e la sostanza devono essere quelle di Gesù stesso: essere presenti, essere vicini, volere bene.
Il che mette in conto, con ottimissime probabilità, fallimenti e croci.
Che sono le strade regine che Cristo ha usato per salvare il mondo.
Io, nel mio piccolo, non ne ho altre. Solo, devo trovare il modo di tradurle concretamente in atto nella mia, di storia.
Mamma!
E se tu mi portassi con te, a Mar Musa?
Ah, dimenticavo, Mamma: sto bene.
@ lorenzo
“Bisogna inventarsi un modo di convivenza, prima che di confronto, di rispetto prima che di confronto, di dialogo, prima che di confronto. Bisogna inventarsi un modo che passi dai fatti e dalla vita, prima che dai credi e dalle teologie: senza che questo apra la strada a nessuna faciloneria sugli uni e sulle altre.”
Non c’è niente da inventare sig. Lorenzo, se ciascuno imparasse a vivere secondo quei semplici principi insegnati due millenni fa, il problema sarebbe risolto. Poi ciascuno nel segreto di casa sua può fare tutti i riti che gli pare. Ergo la religione diventerebbe affare privato.
@ discepolo
Perdoni la curiosità, ( Vangelo=buona novità) E quale sarebbe la buona notizia ? La questione pedofilia ? Il vescovo Magee segretario di Papa Luciani definito “l’orco irlandese”, o la morte di Luciani su cui pendono una marea di dubbi ? Forse la vicenca del corvo e quella di Viganò ? L’affare Esterman o il caso Marcinkus, il “non expedit” di PioIX o il partito di Bagnasco per i cattolici in politica ? Magari la strage di Perugia per ricordare Pio IX o il caso del vescovo Stepinac ? Forse l’oro degli ebrei o i bambini rubati agli ebrei per farli cristiani ? Forse le bandiere naziste dentro le chiese durante la messa o la madonna del manganello, protettrice dei fascisti ? Non crede che anche un crocifisso se fosse un crocifisso si vergognerebbe ?
Dice Vatican Insider – Il sinodo nella basilica di San Pietro –
La lunga storia dei 13 incontri consultivi tra i vescovi e il Papa nella storia della chiesa dal concilio vaticano II ad oggi – “Comincia in Vaticano il Sinodo dei Vescovi: è la XIII Assemblea Generale ordinaria. Per la cronaca ci sono state anche 9 Assemblee dette “speciali”, perché dedicate ad una sola parte della Chiesa: 2 per l’Europa (1991 e 1999), 2 per l’Africa (1994 e 2009), una per il Medioriente (2010), una per l’Asia (1998), una per le Americhe (1997), una per il Libano (1995) e una per l’Oceania (1998). In tutto, dunque, ben 22 assemblee sinodali… “
E si chiede anche : “Quali sono stati i benefici dei 22 Sinodi percepiti seriamente dal Corpo vivo della Chiesa intera? Forse solo con un atto di fede puro si potrebbe rispondere concretamente e in positivo…”
E prosegue dicendo : “ Giovanni Battista Montini […] Era diventato Papa da 3 mesi, e sapeva bene che “la curia romana” in grande parte non era stata entusiasta della sua elezione. Era quella curia romana che lo aveva sempre considerato come un sorvegliato speciale, e che 10 anni prima lo aveva allontanato da Roma, inviandolo certamente a Milano, la più importante diocesi italiana, ma senza provvedere alla sua elevazione alla porpora cardinalizia….”
Ma come ? non dovevano essere entusiasti che lo spirito santo avesse fatto una scelta ? Perché volevano contristare lo s.s. ? Se fra i memebri stessi della curia esiste questo “amore”, quale sarebbe la “buona notizia ?”
Stia bene
@Lorenzo,
non intendevo dire che ci arrivassi tu a quelle conclusioni, ma a volte capita che, per mettere in salvo il dialogo e la convivenza, si perda di vista la verità.
Lo scriveva qualche giorno fa Clodine usando i termini madre e figlia a proposito delle chiese protestanti: per il dialogo ecumenico non si può non partire da condizioni paritarie che porta ad usare l’espressione “chiese sorelle”, ma evidentemente sarebbe storicamente più corretto parlare di una “madre” (la Chiesa Cattolica) e delle figlie…
E’ una difficoltà che dobbiamo tenere presente.
Concordo in toto con il tuo secondo intervento, quello delle 16.08, in particolare con quanto scrivi a proposito del valore della testimonianza.
@ Federico B
“ma proviamo a guardare se l’assedio c’è o non c’è.
Devo ammettere che non le manca il senso dell’ironia sig. Federico. Non è più questione se l’assedio c’è o non c’è. E’ che il fortino è ormai diroccato e quelli che l’assediavano, potendo vedere oltre quelle che erano le mura ormai crollate, si stanno facendo crasse risate osservando quei poveri difensori rimasti senza armi e senza cibo ma che continuano a fare la faccia truce nella smorfia del terribile, volendo far intendere che ciò che è ormai crollato sia ancora in piedi.
L’Apocalisse la mette così : “dici: “Sono ricco e ho guadagnato ricchezze e non ho bisogno di nulla”, ma non sai d’essere miserabile e infelice e povero e cieco e nudo, ti consiglio di comprare da me oro raffinato dal fuoco affinché tu divenga ricco, e abiti bianchi affinché tu sia vestito e affinché la vergogna della tua nudità non sia manifesta, e collirio per ungere i tuoi occhi affinché tu veda.” ( Riv 3.17-18)
La questione più triste e penosa è vedere il pugile suonato che vuole continuare a combattere ! Sperando ancora di vincere.
BXVI parlava della “sfida della “nuova evangelizzazione” Ma il Vangelo non è mai cambiato. E’ rimasto sempre lo stesso. A che serve una nuova evangelizzazione ? Significa che quella vecchia ha fallito ? Allora perché farne una nuova se i princìpi e il Testo sono sempre gli stessi ?
A Baldassarre, fu fatto leggere un segno con questa scrittura: MENE, MENE, TECHEL e PARSIN.
“Questa è l’interpretazione della parola: MENE, Dio ha contato [i giorni del] tuo regno e vi ha posto fine. “TECHEL, sei stato pesato nella bilancia e sei stato trovato mancante. “PERES, il tuo regno è stato diviso e dato ai medi e ai persiani”. ( Dan, 5.22-28)
@ Federico B.
“sarebbe storicamente più corretto parlare di una “madre” (la Chiesa Cattolica) e delle figlie…”
Perdoni se ritorno sull’argomento, ma lei dimentica la storia……
“Nella storia ecclesiastica il termine pentarchia indica le cinque sedi patriarcali di Roma, Costantinopoli, Alessandria, Antiochia e Gerusalemme. Queste cinque chiese rivestirono per tutto il primo millennio un certo rilievo per la tradizione apostolica di cui erano accreditate: Roma e Antiochia, in quanto sedi di san Pietro, Alessandria per la figura di san Marco, Gerusalemme come luogo di origine della fede cristiana e Costantinopoli per successione dell’apostolo Andrea, fratello di Simon Pietro.” Wikipedia
“Nelle Chiese cristiane dotate di una precisa gerarchia ecclesiale e, in particolar modo, nelle Chiesa ortodossa, l’autocefalia (in greco ???????????) rappresenta lo status di una Chiesa il cui capo non riconosce alcuna autorità religiosa al di sopra di sé.” Wikipedia
“La Chiesa ortodossa, cioè “di corretta opinione”, (nota ufficialmente e presso i suoi aderenti come Chiesa cattolica ortodossa) è una comunione di Chiese cristiane autocefale, erede della cristianità dell’Impero bizantino, che riconosce un primato d’onore al Patriarca ecumenico di Costantinopoli, dal momento che la sede di Roma, a cui spetterebbe il primato onorifico, non è più in comunione con l’Ortodossia. Essa ritiene che al proprio interno sussista, in via esclusiva, la continuità della Chiesa fondata da Gesù.” – Wikipedia
“D’altra parte se il Cristianesimo occidentale ha sempre parlato di “Scisma d’Oriente”, i cristiani ortodossi usano la definizione di “Scisma dei Latini” per indicare gli eventi del 1054, ritenendo la Chiesa cattolica romana, scismatica rispetto a quella ortodossa nonché eretica.” Wikipedia
Capisco la partigianeria, però bisognerebbe essere informati invece di sparare a caso. E’ controproducente, parziale e inganna il lettore.
@Gioab,
in via eccezionale ho letto un suo intervento e in via eccezionalissima le rispondo perchè evidentemente non ha compreso quello che ho scritto.
Scrivo delle chiese protestanti e lei mi risponde con i patriarcati ortodossi?
Ma come! Proprio lei che vorrebbe darci lezione sui testi sacri stenta a capire l’italiano? A distinguere protestanti e ortodossi?
Se proprio vuole leggere i miei commenti, cerchi almeno di prestare attenzione alle parole che uso. Metta da parte la bibbia dei TDG e si procuri un buon dizionario.
Leggendo il tema proposto da Luigi e gli interventi, alla fine quello che mi viene in mente in sintesi è: conversione.
Come si “converte” o si aiuta a convertire, Chi converte?
Si potrebbe anche esser sprovveduti a questa domanda.
Io credo che quel capolavoro di “teologia semplice” , incarnata, che sono i Fioretti di San Francesco al capitolo 26 ci possano davvero illuminare effficacemente, al pari di “poderosi trattati”…
http://it.wikisource.org/wiki/Fioretti_di_San_Francesco/Capitolo_ventiseiesimo
Che aria buona, quando ci si affaccia sui Fioretti!
Sì, proprio un’aria buona…
grazie, Ubi
@ FedericoB.
Distinto Federico, in via non eccezionale rispondo al suo eccezionalissimo commento e confesso, sacco e cenere sul mio capo, che non capisco il suo commento. Faccio umilmente confessione che non potendo leggere il pensiero, devo solo basarmi su ciò che si scrive e per non commettere errori, generalmente riporto tra parentesi il pensiero al quale mi riferisco e sul quale baso il mio ragionamento.
Per cui non avendo capito a ciò cui lei si riferisce, le sarei grato se volesse essere più esaustivo, considerando che anch’io ho dei limiti e forse volando così alto non riesco a vedere le piccolezze. Sia gentile, mi aiuta a capire, riprenda il bandolo…..
Per quanto attiene alla Bibbia, ritengo che quella traduzione sia oggi la migliore in assoluto sul mercato, a meno che lei abbia la pazienza di dimostrare perché e dove ci sono errori. Ma per quanto ho potuto costatare, fino ad ora non ne ho trovata un’altra che sia così dettagliata e ispiratrice. Non deve avere pregiudizi, in fondo è parola di Dio anche quella, non è che cambia se anche la traduce un ateo, non perde le sue caratteristiche quindi non ne farei una questione di traduzione, piuttosto di comprensione di ciò che lì è scritto, depurandolo da ciò che è tradizione fantastica e misteriosa. Altrimenti corre il rischio di fare il cavallo che tira il carretto con il paraocchi che riesce a vedere solo davanti perdendosi tutto ciò che di bello esiste nel panorama circostante.
Mi scuso ancora per essere così ignorante. Lieto se vorrà aiutarmi con qualche aggiunta.
Stia bene
@ lorenzo
Ho un dubbio e non capisco, chissà se lei potrà aiutarmia capire:
Papa Ratzinger: “ L’Inferno esiste” – <b<Link ;
Giovanni Paolo II : “ L’inferno non esiste” – Link ;
“ la Somma di Teologia Dogmatica del Casali ” : “Non cerchiamo dove sia l’Inferno, ma come lo possiamo evitare”.” Link
“Cattolici Genovesi “L’inferno è un assurdo” Link;
Vaticano, Casa di Dio ? “L’esorcista ha visto il Diavolo in Vaticano” Link
Secondo lei ?
Dice Lorenzo:
“semplicemente, società in cui sono andate in crisi tutte le sovrastrutture di immagine cristiana che rivestivano ritmi, istituzioni, linguaggi e abitudini di un popolo, lasciando solo il nucleo sostanziale, non diverso da prima- e fuori, in realtà di convivenza forzata, di indifferenza, di ostilità aperta.”
In realtà, il processo di andata in crisi non è affatto senza responsabili e senza indifferenti o ignavi: “è necessario [inevitabile] che avvengano degli scandali; ma guai all’uomo per cui lo scandalo avviene”.
Come Chiesa ce ne dovremmo far carico; mai sentito parlare di Katechon? e quanto poco ognuno di noi ha agito come tale?
Caro Lyco, parlare di Katechon ai nostri fratelli nella fede, oggi, è come parlare di Frodo Baggins del “Signore degli anelli”. Ti sembra che alcuno creda più nell’esistenza del male, o dell’inferno, o peggio,dell’Anticristo? O del Katecon appunto che è la forza che lo trattiene?
Si disse che con le grandi innovazioni apportate dal concilio la Sacra Scrittura, ormai sciolta dai vincoli che la tenevano “relegata” ai soli preti [quando mai! Quando mai poi…non è per niente vero. questa leggenda metropolitana che circola da qualche tempo mi indigna non poco -FALSA!-basterebbe anche solo leggere il catechismo di Pio X per rendersi conto dell’immensa ricchezza teologica che contiene-chiudo chiosa] e divulgata a iosa,questa Sacra Scrittura, approfondita da tutti e da tutti memorizzata avrebbe finalmente apportato una grande svolta, un volano per la fede e la vita della Chiesa. Il Popolo di Dio, così instruito, uscito dal buio dell’ignoranza del passato, si volgeva alla rivelazione del mistero e alla compresione del senso ultimo del dell’incarnazione della Chiesa e dello Spirito Santo che ne garantisce la vita fino alla fine dei tempi. Insomma, tutti sareberro diventati specialisti in teologia fondamentale, tutti asceti, tutti ardenti devoti. Invece…
Mi sembra che sia accaduto l’esatto contrario: secolarismo,modernismo,liberismo e statalismo -e ogni suffisso “ismo” la dice lunga- nonché ignoranza gretta circa le scritture e i fondamentali . In questo ultimo scorcio di secolo abbiamo visto lo smantellamento sistematico del deposito fidei, della Tradizione della Chiesa dalla musica sacra all’arte sacra, dalla Liturgia alla Pastorale con chiusura di oratori e di Chiese. Colpa del Concilio? Forse si, forse no…di certo…le scritture parlano con grande dovizia dell’Anticristo e della forza che lo trattiene … ma nessuno ci crede…
@ lycopodium
Distinto “piede di lupo”, lei dice: “In realtà, il processo di andata in crisi non è affatto senza responsabili e senza indifferenti o ignavi” E’ proprio vero. Volevo riflettere con lei: Le risulta che c’è scritto anche : “Ogni pianta che il mio Padre celeste non ha piantato sarà sradicata.” ( Mt 15.13)
Lei ha qualche idea di come ciò avviene ? Si sente spesso dire, “ Satana ci mette lo zampino”. Come si fa a sapere se è stato un intervento di Satana oppure è stata un azione di “sradicamento” dall’Alto ?
Per amor di verità, devo aggiungere che ci sono anche altre situazioni che non vedono i suddetti interventi e che sono del tutto personali tipo : “Quando è nella prova, nessuno dica: “Sono provato da Dio”. Poiché con i mali Dio non può essere provato né egli stesso prova alcuno. Ma ciascuno è provato essendo attirato e adescato dal proprio desiderio. Quindi il desiderio, quando è divenuto fertile, partorisce il peccato; a sua volta il peccato, quando è stato compiuto, produce la morte.” ( Gc. 1.13-15)
Spero apprezzerà che come allora “ la parola di Jehovah cresceva e si diffondeva.” ( Atti 12.24) anche oggi è possibile a tutti riflettere e meditare per capire come nel nostro tempo procede quel progetto divino (identificato da Ezechiele come un carro). Perché se non fossimo in grado di distinguere come e quando è Dio che agisce nel nostro tempo, difficilmente riusciremmo a sapere a che punto del percorso è giunto quel carro. Le pare ?
@ lycopodium e @ clodine
Caro Lyco, la Chiesa siamo tu e io. Se qualcosa non ci va nello stato attuale delle cose, facciamo meglio a metterci davanti allo specchio e a chiederci come mai.
Puo’ darsi che quello che non ci vada sia semplicemenente un “salto” tra quello che vorremmo noi e quello che ha deciso in piena libertà il popolo di Dio riunito in un Concilio Ecumenico… e allora dobbiamo farcene una ragione, magari dandoci da fare perché quello che ci sembra importante continui a restare vivo in altro modo… Puo’ darsi invece che molte cose dipendano in misura diretta da noi, e allora ci tocca tirarsi su le maniche: cosa sempre ottima.
Dico e ribadisco con molta calma che aggirarsi esclamando amaramente o tempora! o mores! non mi sembra giustificato. A me non sembra proprio che la Chiesa viva oggi una crisi di particolare gravità , se rapportata a quelle che l’hanno squassata nei suoi 2000 anni di storia.
Crisi, certamente sì: perché la crisi la accompagna in perpetuo. Come potrebbe essere diverso? Parli di scandali. A ragione. Vogliamo fare un excursus sullo scandalume di due millenni?! Fa schifo, ma dove sta la novità?
La Chiesa misticamente è Gesù Cristo nella storia, ma concretamente siamo noi. E stando così le cose, è ricettacolo di ogni problema e di ogni male che noi tutti ci portiamo nel cuore, e dietro dove agiamo, Chiesa compresa.
Io non credo proprio che l’ignoranza religiosa, compresi i fondamentali, sia maggiore oggi rispetto alla a un tempo. Certo c’è, e va ovviata. Discutiamo di questo. Piu’ che discutere, facciamo personalmente qualcosa.
L’arte e la musica sacra sono una grande cosa e sono state anche un modo di esprimere la grandezza della cultura cristiana: ma scusate la banalità insopportabile, una pagina di Vangelo vissuta vale, cristianamente parlando, piu’ di tremila cattedrali gotiche e di tutto Palestrina e il gregoriano messi insieme.
Lo spirito del Male soffia e si aggira: certo. Non è una novità. L’ha fatto sempre. Lo fa ora. Continuerà a farlo. Non lo sentiamo benissimo anche nelle nostre storie personali? Io dico di sì: almeno per quanto mi riguarda. Ma non per questo considero minimamente persa la partita. Anzi, non vedo dubbi sul suo esito finale. E non perché creda nella restaurazione di chissà quale mitica età aurea della Chiesa ( ma quale è stata, quale?) o nella costruzione di una altrettanto chimerica età futura vagheggiata, ma perché Gesù Cristo ci ha promesso che le porte degli inferi non prevarranno. Parola di Dio. Punto.
E’ questione di tempo,
anche Lorenzo si stancherà.
Ognuno scrive per se stesso….
e
non può consolare più di tanto i depressi e pessimisti e gli sfigati.
Gioab se legge questo scritto di Ratzinger vedrà che non dice affatto cose diverse da Giovanni Paolo II.
http://archiviostorico.corriere.it/2008/gennaio/09/inferno_solitudine_ecco_abisso_dell_co_9_080109066.shtml
Non la vedi, dunque, Lorenzo, benedetto ragazzo, “l’eclissi del senso di Dio”? Ti metti solo “davanti allo specchio”? E il fuori? Non ti sei accorto nemmeno dello “tsunami” ?
Straordinaria questa immagine dello tsunami (“maris aestuantis impetus”) a cui è ricorso il relatore del Sinodo dei vescovi, l’arcivescovo di Washington mons. Donald William Wuerl:
“Il contesto del Sinodo è questo: una società che sta cambiando in modo drammatico… Nella Chiesa abbiamo a che fare in molti casi con una drastica riduzione della pratica della fede…La secolarizzazione ha modellato due generazioni di Cattolici…E’ stato come se uno tsunami di influenza secolare scardinasse tutto il paesaggio culturale portando via con sé indicatori sociali come il matrimonio, la famiglia, il concetto di bene comune e la distizione tra bene e male…”
http://www.vatican.va/news_services/press/sinodo/documents/bollettino_25_xiii-ordinaria-2012/01_italiano/b04_01.html#RELATIO_ANTE_DISCEPTATIONEM_DEL_RELATORE_GENERALE,_S._EM._R._CARD._DONALD_WILLIAM_WUERL,_ARCIVESCOVO_DI_WASHINGTON_(USA)
E’ tornato Matteo, scommetto che ora torna Leonardo.
Infatti
riprendo subito la via di fuga…
preferisco vivere…..
La vedo, la vedo, cara Fiorenza, l’eclissi del senso di Dio. Vedo anche la riduzione della pratica della fede. Vedo pure lo tsunami degli ” indicatori sociali” come bizzarramente li definisce Wuerl.
E allora?
Quello che non vedo, ma non vedo proprio, è l’apocalisse prossima ventura, i segni della fine e tutta questa allegra compagnia a briscola.Ti dirò di piu’: non vedo tutto questo male assoluto, nello tsunami stesso, perché ci obbliga, parlo di noi cristiani, a piantare gli occhi in faccia a quelle realtà scompigliate dalla secolarizzazione, e rifondarle a partire dal Vangelo. Mi domando per esempio quale impatto dovrebbero avere nella attuale società cosiddetta senzadio il matrimonio cristiano, la famiglia cristiana, il concetto di bene comune e la distinzione tra bene e emale se noi, come atei e agnostici qualunque, li consideriamo ” degli indicatori sociali”. Ma quali indicatori sociali?! Quale paesaggio culturale?! Il matrimonio cristiano deve essere la bomba che permette di rendere concreto e tangibile il modo di amare secondo Gesù Cristo, la famiglia cristiana, è la cellula vivente della fraternità , il concetto cristiano di bene comune è essere tutti quanti, credenti e no, figli di un Dio papà, la distinzione cristiana tra bene e male è rivoluzionata rispetto alla concezione comune e al solido buon senso… Ecco, in questo senso io dico che è bene che io mi metta davanti allo specchio. Perché bisogna che mi ficchi nella zucca che la gente non è beota, che è finito il tempo della religiosità tradizionale e non discussa ( che non so poi quanto avesse a che fare con la fede vera), che nessuno si sposa piu’ per inerzia, come una volta,, nessuno fa piu’ figli perché tutti lo fanno,come una volta…
La pappa pronta ( e che pappa era, poi, a ben vedere?) non ce la prepara piu’ nessuno. Bisogna CONVINCERE le persone che c’è Qualcuno che ha qualcosa di diverso, di profondamente altro, di radicale, di eversivo da dire nel e sul modo di vivere, e quel qualcuno è Gesù. Ma questo si puo’ fare solo dimostrando di amare e praticare con gioia un modo di vivere così.
Altroché, lo dico con tutto il rispetto e l’affetto per il genere, l’arte sacra, le cattedrali e la liturgia.
Ogni situazone di crisi si origina perché franano , inadeguati, schemi e strutture fino a quel momento indiscusse. Franino pure: non sarà piacevole, ma sarà comunque salutare. Sempreche non si perda la fede in Gesù presente a capo della Chiesa , e nella dimenticata Provvidenza che spesso nella storia ci obbliga, per vie traverse, a prendere atto per forza che è il momento di aprire pagine nuove nel cristianesimo.
@ lorenzo
“Quello che non vedo, ma non vedo proprio, è l’apocalisse prossima ventura, i segni della fine e tutta questa allegra compagnia a briscola”
Dipenderà dalle sinapsi o dalle lenti appannate ? Da un buon oculista no ?
p.s.
“Fa uscire un popolo cieco benché esistano gli occhi stessi, e i sordi benché abbiano orecchi.” ( Isa 43.8)
“Udite, sordi; e guardate per vedere, ciechi.[…] Si trattava di vedere molte cose, ma non guardavi. Si trattava di aprire gli orecchi, ma non ascoltavi.” ( Isa 42.18) – “Perciò, prestate attenzione a come ascoltate; poiché a chi ha sarà dato dell’altro, ma a chi non ha sarà tolto anche quello che immagina di avere”. ( Lc 8.18) – ”Ma prestate attenzione a voi stessi affinché […] quel giorno non piombi all’improvviso su di voi come un laccio. Poiché verrà su tutti quelli che abitano sulla faccia di tutta la terra.” ( Lc 21.43)
@ Sara1
“Se esistesse una solitudine nella quale nessuna parola di un altro potesse più arrivare e avere effetto trasformante; […] quella vera e totale solitudine e terribilità che il teologo chiama «inferno».
Cosa significhi questa parola possiamo definirlo precisamente[…] significa quindi la vera sospensione dell’ esistenza.
Nell’ intimo più profondo dell’ esistenza di noi tutti abiterebbe quindi l’ inferno, la disperazione – la solitudine, che è tanto indefinibile quanto terribile. Da questo si può capire perché l’ Antico Testamento abbia solo una parola per l’ inferno e la morte, il termine scheol: in fin dei conti le due cose sono identiche. La morte è la solitudine per antonomasia. Ma quella solitudine […] è l’ inferno […] In questo modo l’ inferno è superato, o meglio: la morte, che prima era l’ inferno, non lo è più. Entrambe le cose non sono più le stesse, poiché nel cuore della morte c’ è la vita, poiché l’ amore abita nel cuore di essa. L’ inferno è ora solo una chiusura volontaria di sé “
Ma allora niente Satana, niente tormenti, niente forconi, niente punizione eterna…. “in fondo morte, che prima era l’ inferno, non lo è più. Entrambe le cose [morte e solitudine] non sono più le stesse”
Sarà, però la gente continua a morire e lo sceol rimane ! Anche perché
“Lo Sceòl nell’antico testamento è la fine della vita . A questo proposito l’Encyclopædia Britannica (1971, vol. 11, p. 276) osserva: “Lo Sceol era situato in qualche posto ‘sotto’ terra. . . . La condizione dei morti non era né di dolore né di piacere. Né allo Sceol veniva associata l’idea di un premio per i giusti o di una punizione per i malvagi. Buoni e cattivi, tiranni e santi, re e orfani, israeliti e gentili, tutti dormivano insieme senza rendersene conto”. Wikipedia
Mi sa che c’è un po’ di confusione, che non sia proprio chiaro….no ? Perchè se dopo la morte c’è lo sceol non vale più neanche il paradiso. Allora niente premio, niente anima che va, niete godimento eterno ! Solo “sceol” ?
Come la vede ?
Come la vedo?
Visto che Ratzinger cita Sartre le rimando questo articolo che mi è rimasto impresso tempo fa.
Per il resto l’escatologia non è il mio forte.
🙂
http://lgxserver.uniba.it/lei/rassegna/000614d.htm
@ Sara1
La ringrazio per la premura. Ma non sono interessato alle molteplici idee di molti commentatori che creano solo confusione.
Preferisco leggere il Vangelo perché solo lì c’è la Verità: “io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro soccorritore che sia con voi per sempre, lo spirito della verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede né lo conosce. Voi lo conoscete, perché rimane con voi ed è in voi.” ( Gv 14.16-18)
Se il mondo non lo conosce. A che serve dunque leggere di ciò che non conoscono ? Non varrà rendere vana la preghiera di Gesù no ?
Stia bene
Non so se la può aiutare il Salmo 49.20. Ci rifletta se non ci arriva glielo spiego.