– Don Oreste, tu sei un santo – disse il cardinale Carlo Caffarra a don Oreste Benzi al termine di una conversazione che era stata per ambedue, ricorda Caffarra, “molto coinvolgente”.
– Eminenza non dica mai più queste parole! Io sono lo scarabocchio di Dio – fu la replica del prete di Rimini, che si era fatto improvvisamente “serio, anzi severo”.
Don Benzi: “Io sono lo scarabocchio di Dio”
32 Comments
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Le due battute sono state riferite dal cardinale di Bologna venerdì a Rimini, durante l’apertura della mostra fotografica su don Oreste, “Amare sempre”, allestita dalla Comunità Papa Giovanni XXIII nel palazzo dell’Arengo a un anno dalla morte (vedi post del 4 novembre 2007). Tre ore più tardi c’è stata la presentazione del libro di Valerio Lessi, Don Oreste Benzi un infaticabile apostolo della carità, San Paolo 2008. Ero tra i presentatori, insieme all’autore, a Lucia Bellaspiga di Avvenire, al vescovo di Rimini Francesco Lambiasi e al presidente della “Comunità Papa Giovanni XXIII” Paolo Ramonda. Il libro è una narrazione piana, legata ai fatti, della vicenda di don Oreste interpretata attraverso le sue parole. Don Benzi era un maestro nel provocare dissensi e nello scandalizzare, capacissimo di scontrarsi con la destra e la sinistra insieme o in rapida successione e a volte anche con i confratelli e con altra cattolici con posizioni “scorrette” sugli zingari, le prostitute, l’aborto, la droga, gli immigrati, i barboni, i disabili e ogni altra questione: il libro non smussa, evidenzia gli spigoli. Altro pregio: quasi a ogni pagina c’è un episodio che apre gli occhi a don Oreste su una creatura umana sfregiata dalla sorte o dagli uomini – un avvinazzato, un drogato, un immigrato bruciato nella sua baracca, una schiava del sesso – di cui quel prete correva a occuparsi: ho suggerisco ai lettori del libro di seguire questo filo rosso per apprendere da don Oreste a vedere il mondo con occhi di Vangelo.
Questo mi aspetto da un prete! Scatechismo, Trasgredite, Prostitute sono libri che ho divorato, letto e riletto. Sono tra i miei preferiti. Un prete di una chiarezza incredibile: duro e tenero nelle stesse parole. Concreto come una spada; lieve come un sospiro.
@mattlar,
in questo caso ti segnalo un libro uscito di recente, titolo “Pretacci” autore Candido Cannavò editore Rizzoli. Si è un giornalista sportivo ma ti sorprenderà per la sensibilità e la forte umanità, una chicca di libro. Si tratta di 20 incontri/interviste a preti “scomodi” tra cui don Benzi, don Rigoldi, don Gallo, Mons. Bragantini.
Ora la comica. L’ho ricevuto in regalo da un amico parroco con questa dedica:
“con l’augurio che tu possa trovare dei “pretacci” che compensino i troppi “pretini…..” Con amicizia, …..23 giugno 2008.
Cari saluti. Matt
Uno spunto di riflessione interessante per lei signor Accattoli, mi piacerebbe sapere la sua opinione in merito:
http://www.vibrissebollettino.net/archives/2008/10/licio_gelli_off.html
Caro Nino, ti ringrazio e seguirò il tuo consiglio.
Tuttavia, trovo che tra don Gallo e don Benzi ci sia una gran differenza: anzi, forse sono quasi antitetici. l’in sè del prete, secondo me, non è essere un pretaccio o essere definito scomodo ma è l’essere innamorato di Cristo e amare la chiesa. Ne possiamo parlare…
Di Bregantini mi hanno parlato bene e ho letto il suo messaggio per la quaresima nella nunova diocesi di Campobasso, ma non ne conosco bene il pensiero. Rigoldi mi è noto solo di nome.
Don Benzi si definì “lo scarabocchio di Dio”… Madre Teresa “una matita nelle mani di Dio”… Insomma, molti grandi “maestri” d’amore verso i più piccoli hanno avuto a che fare con la… Scrittura 🙂
Questi accostamenti che giocano con simbolismi lessicali, significati trasversali e figure che vanno oltre le stesse parole mi piacciono e fan riflettere…
E così come “c’è un tempo per ogni cosa”, ciascuno di noi dovrebbe riscoprirsi e saper essere un po’ più “lettore” e un po’ più “scrittore” nella propria quotidianità… seguendo l’esempio di chi ha fatto molti “esercizi di stile”… Valutare l’opera che ne verrà fuori spetterà ad un “critico” d’eccezione noto per la sua immensa Bontà 😉
sara, vuoi dire che è stata Madre Teresa a “scarabocchiare” Don Benzi? 😀
Magister di Martini parla così.
Io non ho voglia di discutere, specialmente digitando il pensiero.
Dico solo che gente come Magister fa venire la voglia di nulla, tarpa le ali di tutti gli entusiasmi, affloscia anche il più sincero dei desideri.
Che tristezza infinita, brutti tempi, preghiamo forte forte per santa madre chiesa.
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/209045
Ma devo farglielo notare io a Magister che l’Humanae vitae l’ha scritta un papa e non Gesù? Ma che cacchio vuol dire questo titolo: “Il Gesù di Martini non avrebbe mai scritto l’Humanae Vitae”???!!! Ma perchè adesso c’è la identità sostanziale tra un papa e Gesù Cristo???!!! Ma che cacchio dice Magister????? Quel titolo fa davvero venire la nausea, che tristezza, ribadisco, che tristezza e che pessimo servizio per la chiesa soffiare sul fuoco in modo così delirante… e lo dico io che sono il più sincero e commosso e diuturno amante a devoto di Sua Santità Paolo VI. Cosa che nella mente semplificata e semplificatoria di Magister non può essere comprensibile: amare la chiesa di Martini e quella di Montini. C’è chi ci riesce e non scrive titoli del genere.
concordo con te Ignigo.
ma Magister è uno dei fautori della tesi che Martini sia un anti-papa… dunque non c’è da aspettarsi di meglio…
ignigo74 scrive,
3 Novembre 2008 @ 16:17
Ma devo farglielo notare io a Magister che l’Humanae vitae l’ha scritta un papa e non Gesù? Ma che cacchio vuol dire questo titolo: “Il Gesù di Martini non avrebbe mai scritto l’Humanae Vitae”???!!!
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Il Magister ha una casella di posta, scrivigli.
Adm
Simpatica la battuta di Il moralista 🙂
Sarebbe molto interessante osservare il disegno da un punto di vista “più alto” per vedere come le varie “scritture” si incontrano… non ho dubbi che lo facciano… ma ognuno usa la propria “calligrafia” e forse è proprio ciò che arricchisce l’insieme…
anche io stamattina mi stavo contristando del pezzo di Magister… e non tanto per quel che pensa di Martini… da qualche anno, sembra a volte abbia la “bavetta”, come di qualcuno che ha dei conti in sospeso con “certa chiesa”… non trovavo una chiave al mio fastidio per quel pezzo… ignigo mi ha aiutato a “spiegarmi”. Anche se resta un cronista brillante che trova temi e spunti oltre l’evidenza… con qualche fonte preferita.
ps. caro Nino, io gli ho scritto più volte a Magister, poi ho smesso. Tendeva a rispondere solo quando scrivevo cose carine.
Mi associo alla tristezza di Ignigo.
Sto per farmi qualche nemico (emoticon con faccina sorridente: non so come metterlo, ma voi fate conto che ci sia).
Caro Ignigo e cari voi tutti rattristati e scandalizzati:
sono felice che stiano uscendo i “Colloqui” in italiano: non vedo l’ora di leggerli e meditarli. Finora ho scorso diverse anticipazioni, come dire, fortemente simpatizzanti, e qualche anticipazione antipatizzante. Fra tutti gli anticipatori, non mi sembra che Magister sia il più schierato e nel suo articolo non ravviso ombra di malafede. Il titolo significa semplicemente, al netto di abituali e usuali figure retoriche, “Gesù, quale emerge nel pensiero e nelle scelte teologiche del card. Martini, non sarebbe stato d’accordo con l’impostazione e le scelte pastorali del Paolo VI della Humanae vitae”.
Credo; ma se sbaglio mi corrigerete.
Un abbraccio a tutti.
Concordo con le valutazioni negative su Magister, che sembra voler attizzare discordie nella Chiesa (ma trent’anni fa attaccava Paolo VI da sinistra, corteggiando il PCI, vero Luigi?). Purtroppo debbo aggiungere che anche certi sostenitori del card. Martini non gli fanno un buon servizio contrapponendolo sistematicamente a Benedetto XVI, assegnandogli un ruolo di “contraltare”.
Caro Raffaele.
hai colto nel segno e nel mio piccolo ho anticipato quanto tu dici. Personalmente coltivo una passione sincera e filiale – e che ricchezza spirituale ne ho tratto – per Paolo VI che scrive tra l’altro in un fine e raro italiano. Proprio in continuità con Montini ho imparato a conoscere e amare Martini che mai però ho contrapposto al Santo Padre, semplicemente non avrebbe senso.
E’ Magister che lo fa, come i martiniani in altro senso.
Ribadisco, che tristezza.
All’amico Sum dico: tolle, lege.
io ho l’ho quasi finito: conforto, conforto cristiano, lotta alla solitudine che poi è il secondo nome del diavolo.
AMDG
A Sara Bauducco: don Oreste lo scarabocchio, Madre Teresa la matita nelle mani di Dio, il cardinale Luciani – poi Giovanni Paolo I – attestante di sè che Dio scrive diritto anche su linee storte. Sempre a proposito di simbolismi lessicali.
Ciao a tutti, proprio oggi cercavo in Libreria le “Conversazioni Notturne a Gerusalemme, tra il Card. Martini e Padre Sporschill, ma non è ancora uscito…Ancora qualche giorno.
Al mio “condiocesano” Ignigo74 e a tutti, mi permetto di consigliare la recensione scritta da Padre Bartolomeo Sorge. Qui sotto il link.
http://www.aggiornamentisociali.it/
Un caro saluto a tutti voi!
F.
Riguardo al tema del post, Don Benzi è sicuramente un Testimone dei nostri tempi…La tonaca malconcia rimane indimenticabile…
http://wxre.splinder.com/post/17180283
grazie, Lyco, e ben tornato!
è curioso che in questo link si faccia riferimento con sommo sconforto pure a me… chiamandomi addirittura “il pretino sardo”…
🙂 saludus
bello, aver trovato la conferma di persone disturbate che vanno girando per i vari blog, come vedi maioba, purtroppo mi viene da dire che avevo ragione……
e ora lo sai anche tu…..
Per fortuna che la misercordia del buon Dio supplisce le miserie umane.
ciao a tutti.
Ignigo è vero che il Papa non è Gesù, ma è vero anche che è il Vicario di Gesù Cristo in terra. Va da sè che quando parla da Pontefice e non da libero pensatore ogni Pontefice parla a nome di Gesù Cristo. Credo che in una Enciclica sia impossibile che il Papa parli da libero pensatore…
il link di lycopodium è veramente mostruoso, e mostruosi sono quei sacerdoti che propagano l’abbruttimento morale dei giovani… pazzesco.
don Benzi un Santo certamente. Prega per noi caro don Benzi e per quei sacerdoti disgraziati..
Bentornato a Giovanni Mandis !
Ho letto, Ignigo74, e ti ringrazio, la recensione stesa da Sandro Magister sul libro del Cardinale Martini: mah ! M’è piaciuto di più l’articolo di Padre Sorge (grazie anche a Fabricianus): comunque, ed a questo punto, non resta che acquistarne, appena uscirà, il volume e, poi, parlarne (anche) tra noi, con diretta cognizione di causa.
Buona notte agli amici del “pianerottolo” !
Roberto 55
“persone disturbate”
grazie, Matteo
di nulla L.
ho incontrato sacerdoti che abbruttivano i giovani, erano in maggioranza pieni di arroganza, di potere clericale, di incapacità all’ascolto, di insensibilità, si erano costruiti addosso una maschera fatta soltunto di dottrina….cattolica, per non far scoprire le loro vere debolezze,
un po come fanno tutti gli uomini, che si rifugiano nell’intolleranza o nel fondamentalismo, perchè hanno una paura fottuta che si scoprano i loro lati deboli, non vogliono perchè hanno paura di mostrare una propria umanità fragile, e dunque, si nascondono in una maschera di ferro tutta rigida, poi…… magari scopri che sono i dottor jekyll e mister hide.
Cattolici o preti, vescovi o qualcosa d’altro da cui stare ben lontani, e che fanno molti danni.
Generalmente, uno dei loro giochi preferiti, è accusare gli altri delle nefandezze che vivono in se stessi o che covano in se stessi.
Questo è anche il nostro mondo cattolico e clericale, degli incapaci ad ascoltare la parola di Cristo: “Misericordia io voglio”.
Dal sito: http://guide.supereva.it/omeopatia/interventi/2004/12/191397.shtml
Il Tipo LYCOPODIUM.
Si potrebbe definire con Lycopodium un personaggio molto prosperoso di intelletto e poco fisicamente, nel senso che è un forte dominatore intellettuale ma debole nel fisico e facilmente preda di malattie.
Il Tipo LYCOPODIUM ( Lycopodium Clavatum è una pianta, detta “Piede di lupo”, della famiglia delle Lycopodiacee) ha un aspetto fisico poco sviluppato, è poco forte e muscoloso, ha tendenzialmente il torace stretto mentre l’addome è piuttosto voluminoso, gambe secche che possono presentare varici: decisamente non denota una propensione all’attività sportiva considerata come semplicemente una perdita di tempo. La pelle è secca, pallida, di un colorito giallastro, di aspetto malsano, presenta rughe premature: in altre parole appare più vecchio di quanto veramente sia in realtà. Ha un passo lento, spalle curve, trasandato nel vestire, nel senso che anche vestiari scelti oculatamente e anche di marca sfigurano sul suo fisico. Tuttavia ha uno sguardo acuto che denota una fervida intelligenza; gli occhi brillanti, vivaci denotano un’espressione sospettosa e autoritaria ma al contempo triste e stanca. A scuola è stato il classico secchione; ha studiato e poi lavorato sodo, sempre a lavorare e produrre fino a raggiungere cariche manageriali di cui ne va molto fiero essendo conscio della propria intelligenza e possibilità. E’ facilmente irritabile, permaloso, difficile da gestire; è più scontroso e scostante dopo un pasto abbondante (anche se si sente sazio dopo pochi bocconi) o una nottata scarsamente riposante; è molto abitudinario e non sopporta assolutamente il ritardo, non ama essere contraddetto; difficilmente esplode in collera, ben controllata: alza il timbro di voce e i suoi gesti manifestano la sua contrarietà interiore.
LYCOPODIUM è dunque un intellettuale, con una intelligenza vivace ma con un carattere difficile: sotto l’aspetto di dominatore nasconde tuttavia un’ansia e un’ insicurezza profonda. Col tempo è predisposto a cadere in uno stato ansioso-depressivo, diventa triste e sfiduciato, si rinchiude sempre più in se stesso. Per quanto concerne le patologie organiche è facilmente predisposto a contrarre tonsilliti, cirrosi epatica, eczemi, stipsi, litiasi biliare e renale, colon irritabile.
A Giacomo Brunoro che mi interpellava su Gelli-Berlusconi: non mi sono mai occupato della P2 e penso che mai me ne occuperò, tant’è che avevo letto la tua segnalazione ma me ne ero dimenticato. Scusami.
siccome verba volant e scripta manent, e non si può cancellare il mio commento del 5 novembre ore 9.23, voglio chiedere scusa a Lycopodium se ho pensato male di lui.
forse lui non capirà il perchè, ma ti chiedo scusa lo stesso! Ok?
E scusa anche al nostro ospite Luigi per quel mio commento inopportuno…
saludus
Bravo maioba! Ma faccio presente che Lycopodium da solo – una delle prime volte che entrava in questo blog, giusto un anno addietro – si era scherzosamente descritto con un analogo rimando alla letteratura lycopodiana.