Pietro Maso, uccisore dei genitori, vive un cammino di conversione e ottiene il perdono delle sorelle Laura e Nadia. Qui Laura attesta quel perdono anche a nome della sorella, nell’unica dichiarazione pubblica che si sia avuta dalle due donne fino a oggi. Il delitto avvenne nel 1991, questa attestazione è del 2008 ed è stata resa in un’intervista per Telepace condotta il giorno di Pasqua da don Guido Todeschini, che per primo si era impegnato a stabilire un contatto con Pietro:
Sono la sorella di Pietro Maso che 17 anni fa uccise i nostri genitori. Noi sorelle insieme alla perdita dei due genitori avevamo perso anche un fratello e dunque ci trovammo a ricominciare un percorso nuovo e difficile, con una sofferenza dentro che era abbastanza forte, perché non è facile perdonare una cosa così grave. Ringraziamo don Guido per il suo aiuto: è stato lui ad andare a trovare per primo Pietro in carcere e a seguirlo in questi anni. Così anche noi piano piano abbiamo ricostruito un bel rapporto con quel fratello che avevamo perso, come avevamo perso tutta la famiglia.
Lo potevamo anche abbandonare quel fratello, sarebbe stato facile. Invece perdonare è una cosa un poco più profonda e difficile ma che ci ha anche procurato una gioia dentro per i piccoli passi che vedevamo fare al nostro fratello, il suo cammino, la sua conversione. L’abbiamo perdonato in ascolto delle parole di Gesù “amatevi gli uni gli altri”. E’ facile amare quando ci si vuole bene, ma è difficile quando ci si sente dire “ha ucciso i genitori” e sono parole molto forti per noi, ma noi sappiamo che dobbiamo far nostre anche quelle altre parole di Gesù che dice “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”. Noi abbiamo perdonato con l’aiuto di Dio ed ecco che questo fratello che era morto è come risorto ed è lui, a volte, che ci conforta con il suo cammino. Oggi, che è il giorno di Pasqua, ci pareva bello di poter dire: “Eravamo morte e siamo risuscitate”. Alle volte andiamo alle tombe dei nostri genitori e li sentiamo in paradiso e che ci sono vicini e approvano il cammino che i loro figli stanno facendo.
Perdonare non vuol dire voltare pagina e fare come se non fosse successo nulla. Vuol dire vedere tutto, anche quel delitto, alla luce della fede. Non è che uno dimentica. Il perdono è una cosa profonda e uno deve sentirsela dentro per poter vivere bene. Odiando non so come si potrebbe vivere.
Tante volte siamo andate a trovarlo in carcere, ogni due o tre mesi circa. Non ce l’aveva chiesto, magari era don Guido che ce lo chiedeva e all’inizio noi eravamo contrarie perché temevamo che lui si approfittasse di noi. A poco a poco, trovandoci con lui ci riscoprivamo fratelli e ci dicevamo che magari tanti fratelli che vivono insieme non provano quel sentimento. Così è finita la nostra paura del suo approfittamento e oggi siamo sicure che ha compiuto un cammino senza del quale si sarebbe perso e ci saremmo perse anche noi, in fondo.
I nostri mariti ci hanno assecondato in questa scelta. I nostri bambini piano piano hanno cominciato a capire e sanno e lo chiamano zio e vivono bene il rapporto con lui. La gioia che sentiamo nel cuore di aver ritrovato un fratello ci ha forse aiutate a dare questo insegnamento.
Il vescovo Flavio Carraro che era informato da don Guido più di una volta ci ha detto: “Stategli vicino, perdonatelo, pregate per lui”. Noi abbiamo cercato di farlo.
Pietro Maso diciannovenne, aiutato da tre amici, il 17 aprile 1991 uccide i genitori – Antonio Maso e Mariarosa Tessari – nella loro abitazione di Montecchia di Crosara, al fine di intascare la sua parte di eredità. Condannato a 30 anni resta in carcere fino all’ottobre 2008, quando ottiene la semilibertà. La testimonianza della sorella Laura è stata trasmessa da Telepace il 23 marzo 2008. Il filmato mi è stato fornito da Dino Serpelloni, collega di Telepace. Mia è la trascrizione del testo.
[Novembre 2011]
[…] Noi abbiamo perdonato con l’aiuto di Dio ed ecco che questo fratello che era morto è come risorto ed è lui, a volte, che ci conforta con il suo cammino. Oggi, che è il giorno di Pasqua, ci pareva bello di poter dire: “Eravamo morte e siamo risuscitate”. Alle volte andiamo alle tombe dei nostri genitori e li sentiamo in paradiso e che ci sono vicini e approvano il cammino che i loro figli stanno facendo. – Sono parole di Laura Maso che narra la terribile storia della sua famiglia e il ritrovamento di Pietro che lei e la sorella Nadia hanno vissuto con l’accompagnamento di don Guido Todeschini. La storia è nel paragrafo 4 OMICIDI COMUNI del capitolo 3 IL PERDONO AGLI UCCISORI DEI PARENTI della pagina CERCO FATTI DI VANGELO elencata sotto la mia foto ed ha il titolo Mio fratello era morto ed è tornato in vita. […]