“Sono la voce di Cristo che grida nel deserto di quest’isola. Questa voce vi dice che siete tutti in stato di peccato mortale a causa delle crudeltà e dei soprusi che fate subire a queste popolazioni innocenti. Ditemi: con quale diritto, in nome di quale giustizia tenete gli indiani in una schiavitù così crudele e terribile?” è l’esordio della memorabile Predica di Avvento che il domenicano Antonio de Montesinos tenne il 21 dicembre del 1511 [dopodomani saranno cinque secoli] nell’isola di Hispaniola [l’attuale Santo Domingo-Haiti] e che è riportata da Bartolomé de Las Casas nella Storia delle Indie (libro III, capitolo 4). Bartolomè de Las Casas gigante della storia, Antonio de Montesinos cristiano ardente. Debbo la segnalazione a Koinonia, piccola ma vitale rivista di Pistoia dove alcuni domenicani di oggi gareggiano con quelli di ieri nel tenere accesa la fiamma del Vangelo. E’ il mio regalo d’Avvento ai visitatori e qui lo potete leggere per intero.
Antonio de Montesinos: cinque secoli come ieri
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Caro Luigi, alla domanda di Bartolomè des las Casas –
“Con che diritto avete scatenato così tante guerre esecrabili contro questa gente che viveva in pace nella propria terra e che voi avete oppresso con innumerevoli morti e stragi mai udite? – non è difficile dare risposta, la Spagna è sempre stata “cattolicissima” ed il suo potere derivava sai bene da dove quindi che succede ti stai ravvedendo ?
Lo sai perché in Sud America si parla spagnolo ma in Brasile solo portoghese ? Chi fu a stabilirlo ? E lo sai che anche Gerolamo Savonarola era domenicano ? Chi mai ha potuto arrostirlo “per aver predicato cose nuove” malgrado poi i suoi scritti furono riabilitati ? avendo detto più o meno le stesse cose di Bartolomè ? che ingiustizie, nella vita vedi uno “gigante della storia” e l’altro un povero martire. “Il predicatore dei disperati”:
–affermando che il bene e il male d’una città provengono dai suoi capi, ma essi sono superbi e corrotti, sfruttano i poveri, impongono tasse onerose, falsificano la moneta. “ – Sembra che ce l’abbia con Bagnasco e Bertone
“”niente di buono è nella Chiesa… dalla pianta del piede fino alla sommità non è sanità in quella” Gerolamo Savonarola.
Gioab, mio disperato amico, dimmi, come bisogna fare per farti capire che la Chiesa non è solamente Bagnasco e Bertone ma anche Savonarola e Antonio de Montesinos? Domenicani, frati. Appunto.
Grazie, Luigi, bellissimo regalo.
@ Leopoldo
Distinto Leopoldo, io so bene che la chiesa non è Bertone né Bagnasco né il papa, grazie per avermelo ricordato, ma questo non c’entra nulla con i fatti che restano fatti e che io ho solo ricordato. E’ del tutto evidente che sia Bartolomé che Girolamo ce l’avevano con la Curia quella gestita dai Bagansco e dai Bertone che come Verzè fanno parte degli amanti dei cieli, talmente amanti che usano il jet. ( si sentono più vicini al godimento celeste)
Comunque a parte i fatti che sono indiscutibili, la chiesa è per definizione la comunità dei fedeli, ma definire Savonarola e Antonio de Montesinos, per quanto frati ( ma non c’era molta scelta a quei tempi) per quanto meritevoli, una chiesa mi sembra non corretto perché dovendoci riferire alla chiesa di Cristo, le riporto un commento non mio, tratto dal sito di Tornielli a firma Reginaldus:
“Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno … Perché … ero … CARCERATO e siete venuti a trovarmi
“ Signore, quando mai ti abbiamo visto … IN CARCERE e ti abbiamo assistito? Egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno di questi MIEI FRATELLI PIÙ PICCOLI, l’avete fatto a me.
-Signore, quando mai ti abbiamo visto … IN CARCERE e non ti abbiamo assistito? Egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi MIEI FRATELLI PIÙ PICCOLI, non l’avete fatto a me”
—-Questo il testo del vangelo (Mt 25). In greco abbiamo letteralmente “in quanto avete/non avete fatto a uno di questi fratelli di me i più piccoli ( i minimi )- enì tòn adelfòn ton elachìston -, a me l’avete/non l’avete fatto”.
–“La domanda è: chi sono questi “ miei fratelli di me tra i più piccoli”?
Non richiama questa indicazione quella che troviamo nello stesso Matteo al vers. 10: “E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli- enà ton micròn tùton-”, dove in aggiunta si precisa di quale tipo di ‘piccoli’ si tratta – i suoi discepoli” (“PERCHÉ MIO DISCEPOLO) – chiudendo ad ogni possibile interpretazione ‘erga omnes’, ‘a prescindere’ dal discepolato cristiano??? Da ogni interpretazione di solidarismo universale basato su un concetto di fraternità privo di qualsiasi rapporto con Cristo e quindi col Padre? Un concetto, questo, che appartiene piuttosto alla sfera dell’ONU e alle sue organizzazioni umanitarie ( e si vede con quali risultati…….) piuttosto che a quello della fede cristiana. Secondo quanto leggiamo ancora più chiaramente in Marco: “ e chi avrà dato A VOI un bicchiere d’acqua NEL MIO NOME PERCHÉ SIETE DI CRISTO… “, portandoci alla conclusione che il gesto di bontà – verso gli affamati i malati i CARCERATI…- in base al quale saremo giudicati con una sentenza di salvezza o di condanna, deve avere come motivazione il riferimento a Cristo, in quanto Cristo lo considera come fatto a Sé stesso! In questi passi troviamo affermata la identificazione tra i discepoli di Cristo e Cristo stesso: e quindi abbiamo una nuova affermazione del principio che a salvare l’uomo o condannarla è la sua fede, la sua apertura o chiusura a Cristo. Altro che filosofia umanitaria di stampo massonico, che fatta propria dalla chiesa conciliare, l’ha resa una delle tante organizzazioni umanitarie che invece di raggiungere l’obiettivo che si prefiggono, non fanno altro che pestare l’acqua nel mortaio, e a PROPRIO BENEFICIO!!! E i poveri, che bella scusa! “
Vede ? La domanda è “chi sono questi miei fratelli di me tra i più piccoli “ ? Questi sono la chiesa vera ! O comunità dei fedeli, e oggi chiesa non è quella che intende lei perché : ”Chi è realmente lo schiavo fedele e discreto che il suo signore ha costituito sopra i propri domestici per dar loro il cibo a suo tempo? Felice quello schiavo se il suo signore, arrivando, lo troverà a fare così! Veramente vi dico: Lo costituirà sopra tutti i suoi averi.” ( Mt. 24.45-47) E’ questa la vera chiesa, quella dei “piccoli discepoli”, ma la conferma la potremo sapere solo al suo ritorno. tutto il resto è solo pio desiderio.
Veramente profetico il testo riportato.
Grazie Luigi, di questo regalo d’Avvento.
Ogni epoca ha i suoi grandi profeti come Giovanni.. è grazie al loro grido, al loro coraggio ed esempio che ancora c’è la Chiesa…
Grazie Luigi per le tue magnifiche chicche.
Un buon regalo di Natale a piccolo costo è la Brevissima relazione della distruzione delle Indie di Bartolomè de Las Casas, negli Oscar Saggi Mondadori.
Da Istoria o Brevissima relatione della distruttione dell’Indie Occidentali conforme al suo vero originale spagnuolo già stampato in Siviglia di Bartolomeo dalle Case, o Casaus tradotta in italiano dall. eccell. sig. Giacomo Castellani già sotto nome di Francesco Bersabita:
«..Nell’Isola Spagnuola; la qual fu la prima, come dicessimo, dove entrarono Christiani, dando principio alle immense stragi, e distruttioni di queste genti; e la quale primamente distrussero, e disertarono; cominciando li Christiani à levar le mogli; & e i figliuoli à gli Indiani per servirsene, & usar male di essi; & à mangiar le sostanze de i sudori, e delle fatiche loro; non contendandosi di quello, che gli Indiani davano loro spontaneamente, conforme alla facoltà, che ciascuno haveva, la quale è sempre poca; perché non sogliono tenere più di quello, che serve al bisogno loro ordinario, & che accumulano con poca fatica; & quello, che basta à tre case, di dieci persone l’una, per un mese, un Christiano se lo mangia, e lo distrugge in un giorno; & ad usare molti altri sforzi, violenze, e vessationi; cominciarono gl’Indiani ad accorgersi, che quegli huomini non doveano esser venuti dal Cielo.»
Benedetto XVI, udienza generale di mercoledì 23 maggio 2007, al rientro dal viaggio in Brasile:
Certo, il ricordo di un passato glorioso non può ignorare le ombre che accompagnarono l’opera di evangelizzazione del continente latinoamericano: non è possibile infatti dimenticare le sofferenze e le ingiustizie inflitte dai colonizzatori alle popolazioni indigene, spesso calpestate nei loro diritti umani fondamentali. Ma la doverosa menzione di tali crimini ingiustificabili – crimini peraltro già allora condannati da missionari come Bartolomeo de Las Casas e da teologi come Francesco da Vitoria dell’Università di Salamanca – non deve impedire di prender atto con gratitudine dell’opera meravigliosa compiuta dalla grazia divina tra quelle popolazioni nel corso di questi secoli. Il Vangelo è diventato così nel Continente l’elemento portante di una sintesi dinamica che, con varie sfaccettature a seconda delle diverse nazioni, esprime comunque l’identità dei popoli latinoamericani. Oggi, nell’epoca della globalizzazione, questa identità cattolica si presenta ancora come la risposta più adeguata, purché animata da una seria formazione spirituale e dai principi della dottrina sociale della Chiesa.
“non deve impedire di prender atto con gratitudine dell’opera meravigliosa compiuta dalla grazia divina tra quelle popolazioni nel corso di questi secoli.”
Caro Luigi, non credi che sia stata una svista ? Di quale opera meravigliosa si sta parlando? Tra Vudù, macumba, santeria, candomblé, rosacroce…
”Portando con sé la religione del suo paese, Pizarro diede inizio a un periodo di tormentoso cambiamento, mentre i conquistatori “persuadevano” la nazione inca ad adottare la religione cattolica. Come risultato si ebbe un miscuglio di credenze e lealtà. Furono costruite chiese, erette croci, adottate nuove usanze religiose, ma gli originali riti pagani continuarono a esistere. Oggi nei molti villaggi di montagna c’è una croce su quasi ogni casa, tuttavia si adora annualmente il dio sole. “ ( Mi hanno fatto venire in mente le lacrime pubbliche dei Nord coreani per la morte di Kim Jong-il )
“Oggi, nell’epoca della globalizzazione, questa identità cattolica si presenta ancora come la risposta più adeguata, purché animata da una seria formazione spirituale e dai principi della dottrina sociale della Chiesa”. – Secondo me è senza via d’ uscita, ma la speranza è l’ultima a morire.
Che pensi, riusciranno a far dimenticare la teologia della liberazione ? O dovremo vedere un nuovo scontro chiesa-stato ?
“La rivolta dei cristeros, chiamata anche guerra Cristera o cristiada, fu una sollevazione popolare che avvenne in Messico tra il 1926 e il 1929: una parte della popolazione cattolica insorse in armi contro il governo del presidente Plutarco Elías Calles, che aveva imposto una legge fortemente restrittiva per la libertà religiosa, chiamata Legge Calles.” – wikipedia
« Lo giuro solennemente per Cristo e per la Santissima Vergine di Guadalupe Regina del Messico, per la salvezza della mia anima: 1) mantenere assoluto segreto su tutto quello che può compromettere la santa causa che abbraccio; 2) difendere con le armi in mano la completa libertà religiosa del Messico. Se osserverò questo giuramento, che Dio mi premi, se mancherò, che Dio mi punisca. » (Giuramento dei Cristeros)
Dovresti edere che bella la bandiera dei cristeros con la madonna al centro per far arrivare le cannonate a bersaglio. Sta su wikipedia.
La semplicita’ dei profeti ci ricorda quanto il Vangelo sia sempre attuale e vivo. E semplice. Ci fanno esclamare: “E’ vero!”. E Luigi fa la sua bella parte su questo blog! Grazie.
In situazioni di estrema poverta’ ed oppressione -situazioni che continuano ad esistere- il minimo che ci si richiede e’ essere vigilanti. E santamente “incazzarsi” ne e’ un modo. La tenerezza di Dio manifesta nel Bambino indifeso non puo’ essere separata dalla collera di chi sente il nome di “Dio… Dio… Dio” proclamato a gran voce senza preoccuparsi di riconoscerlo nel volto del sofferente e dell’oppresso.
Un carissimo , Buon – e se si puo’ anche un pochino Santo – Natale a tutti!
P.S. – Gioab sei di una ignoranza plastica e wikipedica! I due aggettivi in te, naturalmente, coincidono perfettamente (visto che wikipedia e’ una enciclopedia di…plastica!).
@ Mabuhay
Umilmente ringrazio e servitor suo confido che poiché “Egli disse: “Le cose impossibili agli uomini sono possibili a Dio”.” ( Lc. 18.27) Egli non mi faccia mai diventare un “incazzato” per le idee che lei professa.
Tutti hanno il diritto di dire scemenze, anche gli “incazzati” per questo spero che possa trovare il modo di ravvedersi dato che di “Bambini indifesi” non c’è traccia da nessuna parte.
“ Perché [hai detto]: “Geova è il mio rifugio”,
Hai fatto dell’Altissimo stesso la tua dimora;
Non ti accadrà nessuna calamità,
E nemmeno una piaga si avvicinerà alla tua tenda.
Poiché egli darà ai suoi propri angeli un comando riguardo a te,
Di custodirti in tutte le tue vie.
Sulle loro mani ti porteranno,
Affinché non urti il tuo piede contro alcuna pietra.
Sul giovane leone e sul cobra camminerai;
Calpesterai il giovane leone fornito di criniera e la grossa serpe.
Poiché in me ha riposto il suo affetto,
Anch’io gli provvederò scampo.
Lo proteggerò perché ha conosciuto il mio nome.
Egli mi invocherà, e io gli risponderò.
Sarò con lui nell’angustia.
Lo libererò e lo glorificherò.
Lo sazierò con lunghezza di giorni,
E gli farò vedere la mia salvezza. ”
( Salmi 91.9-13)
“Fino a quando andrete freneticamente contro l’uomo che vorreste assassinare?
Siete tutti come un muro che pende, un muro di pietra che viene spinto.”
( Salmi 62.3-4)
Di scemenze ce ne spari addosso a dosi enciclopediche da un bel po’! Fagli un monumento a Luigi che sopporta tali insensate e scombinate corbellerie ed idiozie. Quando poi ti permetti di stra-parlare (dal pulpito della tua ignoranza plastica e enciclopedica) di qualcosa e di qualcuno come i cristeros e la cristiada, vuol proprio dire che non hai limiti alla vergogna e lla tua mancanza di decenza.
Ma, tranquillo, il Natale non ce lo rovini neanche tu, nonostante tutti i tuoi sforzi.
Gentile Accattoli
La ringrazio per il richiamo a Montesinos e soprattutto a Las Casas, che mi è caro e mi ricorda i bei tempi dell’università (e della tesi). Trovo invece completamente fuori luogo il richiamo a Ratzinger, che con Las Casas c’entra nulla, casomai c’entra con alcuni suoi epigoni, i teologi della liberazione, di cui è stato persecutore. Questa persecuzione, ignobile e disgustosa (cioè anticristiana), mutatis mutandis, non fu molto diversa da quella degli indios così ben descritta da Las Casas (se non nel fatto che i teologi della liberazione furono seviziati e uccisi nell’anima, mentre gli indios solo nel corpo). Dunque mi permetto anch’io un consiglio di lettura: il libro di Gustavo Gutierrez ‘Dio o l’oro’ sempre su Las Casas. (tra l’altro mi pare attualissimo).
Cordialità e auguri
Stefano
sz: “completamente fuori luogo il richiamo a Ratzinger, che con Las Casas c’entra nulla“. Volevo segnalare che il papa gli riconosce autorità. Essendo Las Casas tutt’oggi vituperato da tanti, il fatto non è senza interesse.
La ringrazio, ora mi è chiaro il senso del richiamo al discorso papale.
Saluti
Stefano
PS quel brano, comunque, dice molto di un certo modo di intendere l’azione della Chiesa: milioni di esseri umani uccisi liquidati in due righe, per dire che ‘comunque’ già allora la Chiesa aveva denunciato etc.etc. Il che non è: casomai qualche isolatissimo cristiano (profeta?), che nel caso di specie, poi, ebbe pure i suoi guai. Ma ciò che conta per l’istituzione è questo: l’agiografia del ‘prender atto con gratitudine dell’opera meravigliosa compiuta dalla grazia divina tra quelle popolazioni nel corso di questi secoli…’
Sarà cristiano tutto ciò? Mah.
@ Mabuhay
Concordo sulla pazienza di Luigi che mi sopporta, però, provi, – se vuole contestare le mie scemenze– a entrare nel merito, non fare generiche affermazioni senza riferimenti o prove. Ogni accusa va circostanziata lo sapeva ? Quindi posso NON essere d’accordo con lei ? Che la mia ignoranza sia enciclopedica non c’è alcun dubbio, però, come ha ben sottolineato il sig. “sz” i cadaveri non li ho mica fatti io, in quel caso mi sarei vergognato, purtroppo oggi c’è chi si vanta e predica il magistero, pur avendoli fatti…..e chi non si vergogna essendo sostenitore di quel sistema.
Mi permetta di ricordarle che non sono stato io, in più occasioni e anche recenti a dover pubblicamente e platealmente chiedere scusa e perdono. Anzi mi par di ricordare che fu proprio il papa a definire una vergogna “troppo grande anche per Dio” da sopportare quella perpetrata dalla chiesa, nel suo discorso a Malta dove fu accolto col simbolo fallico. Ricorda ? Può verificare se vuole,ma rimango sorpreso nel costatare come ancora così tanta gente pende dalla labbra del rappresentate di quei colpevoli, così colpevoli di una colpa troppo grande anche per Dio stesso.
Ma poiché la mia ignoranza è enciclopedica, perdonerà la mancanza di decenza, come dice lei, che non solo non porge l’altra guancia, e non si mette la cenere in testa, ma continua a cianciare di cose che non dovrebbe perché sono senza fondamento.
Perdono la sua ignoranza sperando che possa meditare e fare penitenza per essere così poco caritatevole sig. Mabuhay. Se ci ripensa meglio, si accorgerà che tre pater ave e gloria non basteranno ci vorrebbe molto di più…… dato che lei è a natale e Io sono a casa.
Bravo sz!!!
Joseph Ratzinger è stato un ignobile e disgustoso persecutore dei teologi della liberazione.
E oggi non è da meno (basta leggersi Luce nel mondo).
…Per fortuna c’è lo Spirito Santo.
mmm che bello… si sente proprio l’aria natalizia…