«Quando Mario e Nicoletta in platea si sono avvicinati a mia figlia Francesca, figlia di un carcerato, ho capito che mi avevano perdonato»: parole di Francesco Ranieri uno dei 13 carcerati segnalati dal Premio “Carlo Castelli” per la solidarietà 2011. Le dedico ai visitatori accompagnandole con un bicchiere di Vino Nuovo.
Se la vittima si avvicina all’assassino
4 Comments
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Principessa che ama le storie sarà felice di questo e del precedente post.
Come stai Principessa?
Vale la pena spendere qualche parola a favore del perdono. Oggi giorno, la gente ritiene che sia sempre più difficile perdonare, anzi che sia addirittura assurdo o ingiusto. Eppure è una delle cose più belle della nostra tradizione. Chi fa qualcosa per riconciliare, per indurre i nemici al perdono fa una cosa splendida, una vera e propria provocazione, una pietra d’inciampo che vale la pena sostenere.
Pensi che perdoni più facilmente chi è alla ricerca di un perdono per sé. Oppure un’anima innocente, che compatisce senza mai giudicare.
Sono d’accordo.
Infatti chi si ritiene infallibile è spesso un giudice implacabile.