Piccola maestra piena d’occhi con intorno 22 trolley ben allineati, ferma all’ombra dell’obelisco di Santa Maria Maggiore. Escono saltando i ragazzi dalla Basilica con le altre maestre e si incamminano per la stazione Termini: “Che cattivi a non farci entrare con le valigie, maestra Anna! Ma tanto tu quella chiesa l’avevi già vista”.
Maestra piena d’occhi a guardia dei trolley
28 Comments
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Maestre e bambini in gita di questa stagione?
Si saranno ricordati di fare gli auguri di buon onomastico all’occhiuta e benemerita maestra Anna?
Se un giorno verrete a Roma vi farò da “maestrina” svelandovi tutti i segreti della sistina dal punto di vista artistico-teologico: è la mia specialità! Ma, attenzione: solo se siete veramente interessati e disposti a sopportare pazientemente ore di “tortura” . Uomo avvisato mezzo salvato!
Partii con un folto gruppo, e quando terminai mi accorsi che eran rimasti in tre, tre soldati e tre briganti solo tre..ai.ai.aiaiaiai…
..avrei dovuto dire “somari” (per dirla alla Modugno) ma siccome sono ragazzi e..capisco la difficoltà nell’approccio, ho sostituito l’epiteto! Si sono dissolti come nebbia nel giro di un’ora..ai..ai aiaiaiaii
Per restare a “Rinaldo in campo”: “Se Dio vorrà”…
(Io spero che lo voglia, prima o poi, cara maestra Clodine. Secondo l’usanza dei miei tempi, porterò la bacchetta, il grembiulino e il canestrello).
mi prenoto per la visita cara Clodine.
Alla luce dei risultati del più che decennale percorso di ricerca di padre Heinrich W. Pfeiffer,caro Giovanni, sono emersi particolari inediti, i quali, per chi ama la chiesa come te non possono che essere manna dal cielo, delizia sublime come favo stillante!
Sump…non fuggirai spero come qui baldi giovanotti i quali..dileguossi come le acciughe in bagnacauda
“Alla luce dei risultati del più che decennale percorso di ricerca di padre Heinrich W. Pfeiffer,caro Giovanni, sono emersi particolari inediti, i quali, per chi ama la chiesa come te non possono che essere manna dal cielo, delizia sublime come favo stillante!”
ehi Clo mi spieghi meglio? 🙂
Buongiorno a tutti! sono confusa! da quante parti siete a parlare?
Andare per chiese e monumenti, per rovine e scavi, per catacombe e siti d’interesse storico e religioso, sempre seguita da almeno 30 persone, e’ stato il mio lavoro in Italia.
Accetto l’invito clodinesco a giocare alla turista mentre qualcun altro mi spieghera’ quello che vedo.
Dico sul serio, Clodine! ci incontreremo presto e mi farebbe piacere che tu mi scortassi alla Cappella Sistina
Un abbraccio
Leonardo mi sono posto la domanda e ho immaginato che fosse un campo-scuola estivo di un istituto privato.
Scenetta deliziosa.Quanto grande deve essere stata la delusione dei bambini della maestra Anna!
Ancora più grande il contrasto con l’esultanza,all’uscita dalla Basilica,degli altri bambini con le altre maestre.Ma più rilievo ha il tentativo consolatorio,certamente dettato dall’affetto,nei confronti della attenta maestra da parte dei suoi scolari:più che pensare a sé,pensano a lei.È un segno,direi importante, di
generosità.
Mi sono resa conto di avere dato una interpretazione alquanto approssimativa della scenetta in questione;mi viene da ridere e chiedo venia.
Saluto tutti cordialmente.
No Victoria, non hai dato un’interpretazione approssimativa: avrei fatto la stessa riflessione se non mi avessi preceduta. Sono straordinarie queste maestre elementari, intraprendenti, piene di coraggio e passione per l’insegnamento. Bisogna avere un particolare carisma per insegnare,una grande umiltà e senso dell’abbassamento per arrivare a raggiungere il cuore e l’interesse dell’allievo. Se ci si pone sul piedistallo il fallimento è assicurato: “procuratevi di farvi amare dai giovani”, ammoniva San Giovanni Bosco. E credo sia vero: non si può trasmettere ciò che non si possiede!
X Giovanni Mandis:
Giovanni, il discorso è talmente comlesso che sarebbe davvero impossibile, oltre che riduttivo, affrontare anche solo un semplice approccio su questo spazio. Poi non posso approfittare della gentile concessione del dott. Luigi per fare una lezione di storia dell’arte, dai! Ti dico solo che la ricerca dell’insigne proff.ha messo in evidenza alcuni particolari mai presi in considerazione prima d’ora che riguardano l’importanza della Chiesa nel progetto di redenzione e di salvezza. Sembra che tutto l’impianto teologico che sottende l’opera risalga addirittura a papa Nicolò V (1450) il quale mise a disposizione gli archivi vaticani, onde attinsero i più grandi teologi dell’epoca. Per cui sia Michelangelo che i grandi prima di lui (Rossini, Botticelli, Ghirlandaio ecc) che eseguirono i primi riquadri in basso, furono solo esegutori…ma poi..poi c’è altro..molto altro!!!
Principessa, sarei molto felice di “guidarti”, anche Giovanni e coloro che lo desiderano, fermo restando che non ho mai fatto la” guida” turistica, per cui…il mio compito sarà solo quello di aiutarvi nella comprensione della storia dell’arte comparata alla teologia, cercando di trasmettervi tutto quanto mi sarà possibile, e al meglio!
Vi abbraccio tutti.
Sempre per sorridere un pò…
Davanti al piazzale della mia parrocchia, all’ora del catechismo.
Una mamma rimprovera in modo un pò esagerato il bambino tutto sudato dalla partita di pallone e conclude: “…e guai a te se chiami il telefono azzurro!”.
Cara Clodine,
dalle mie parti si diceva: “Me sa mill’anni!”: cioè, non vedo l’ora, mi sembra che il tempo non passi mai. Eppure, se Dio mi dà salute, spero proprio di poterti vedere e ascoltare, magari con Giovanni Mandis o – chissà – col moralista… Non quest’anno, purtroppo: i doveri non sempre sono piacevoli, ma sono volontà di Dio pure loro. Tre volte grazie, comunque. Buona notte.
cara Clodine, il tuo accenno è molto interessante! già pregusto la visita guidata… finora ho visto la Cappella Sistina 2-3 volte, è qualcosa che si può solo ammirare e meravigliarsi ogni volta di più. Deo Gratias.
lo sai che al liceo classico sono stato rimandato in storia dell’arte, eh eh non volermene.. 😉
Eccomi presente !
Tra ieri notte e stasera (ed ora che, finalmente !, la mia settimana lavorativa è terminata), ho letto tutti (o quasi) i vostri interventi dei giorni scorsi e vi confesso che – a parte qualche scontro polemico – i toni “alti” degli argomenti (almeno, così mi sono parsi dal mio “ultimo banco”) mi hanno un pò intimidito: il contenuto più “leggero” (e, quindi, più vicino al mio livello) di quest’ultima discussione m’incoraggia ad affacciarmi sul pianerottolo.
Io, qualche volta, ho motivo di venire a Roma (purtroppo, sempre per lavoro) e, quindi, se, in qualche prossima occasione, riuscissi a ritagliarmi lo spazio necessario, Clodine, sarei davvero felicissimo di (ri)visitare con il Tuo aiuto la Cappella Sistina.
Idem, Luigi, per quel che riguarda il tuo Ufficio di Piazza Venezia: anch’io sono a dir poco ammirato dalla tua ospitalità della quale cercherò senz’altro di approfittare.
Victoria: il tuo commento sulla generosità degli alunni della maestra Anna m’è parso azzeccatissimo (bella sfortuna, però, per questa maestra perdersi la visita della Chiesa di Santa Maria Maggiore !).
Il “Pater Noster” del mezzogiorno di domattina lo vorrei dedicare a Papa Paolo VI° ed alla grande sofferenza pastorale che gli procurò la redazione e la pubblicazione dell’Enciclica “Humanae Vitae” (di cui, giorni or sono, è ricorso il 40° anniversario): credo che quel pur controverso documento non possa essere giornalisticamente ridotto all'”anatema contro la contraccezione artificiale” ma andrebbe, piuttosto, ripreso ed approfondito – anche, dico, in ottica “laicista” – per la straordinaria modernità delle affermazioni in essa contenute (i limiti al dominio dell’uomo sul proprio corpo, la sua libertà e responsabilità nella collaborazione con il Signore per l’obbligo di trasmissione della vita).
Ma qui mi fermo e lascio, semmai, la parola a chi ne sa (molto) più di me.
Buona domenica a tutti (piogge, qui nel Nordest, permettendo: prima, sul mio paese, s’è abbattuto un temporale d’inferno) !
Roberto 55
caro Roberto, leggo sempre con molto piacere i tuoi commenti che trovo di una profondità e purezza davvero adamantina. La tua quotidianità fatta di lavoro , come tutti noi del resto, di sacrifici e anche di piccole e grandi soddisfazioni è una corsia privilegiata che apre la porta alla santità. I santi e le sante dei nostri giorni sono uomini e donne come noi, come te, che si impegnano nel fare il loro dovere in armonia con il mondo, con Dio e con i fratelli…e poi ci scappano pure quattro chiacchiere sul blog di Luigi; uno spazio tutto per noi, che ci piace, e ci arricchisce!
E ci facciamo pure due risate con don Donato.
“don Donato: adesso le dico io due battute …devi ridere però, eh ”
Sai chi è un ambasciatore? E’ colui che non riuscendo ad ottenere una carica dagli elettori, la riceve dal governo, a patto che lasci il paese”
“le vie del Signore sono infinite” e l’altro : eh già, è la segnaletica che lascia a desiderare!”
Grembiule nero e fiocco azzurro, ehmm per un piccolo milanista, il primo giorno di scuola è un trauma!…
Caro Roberto,
oggi il pianerottolo è un po’ – come si dice a Roma – una moscerìa. Così, facciamo anche noi come si fa normalmente in compagnia: per far passare il tempo (cronologico) parliamo del tempo (meteorologico). Il tuo finale, col temporale su un paese del Nordest, mi ha condotto all’incipit del capolavoro del vicentino Luigi Meneghello, “Libera nos a Malo”. Senti qua, che meraviglia:
«S’incomincia con un temporale. Siamo arrivati ieri sera, e ci hanno messi a dormire come sempre nella camera grande, che è poi quella dove sono nato. Coi tuoni e i primi scrosci della pioggia, mi sono sentito di nuovo a casa. Erano rotolii, onde che finivano in uno sbuffo: rumori noti, cose del paese. Tutto quello che abbiamo qui è movimentato, vivido, forse perché le distanze sono piccole e fisse come in un teatro. Gli scrosci erano sui cortili qua attorno, i tuoni quassù sopra i tetti; riconoscevo a orecchio, un po’ più in su, la posizione del solito Dio che faceva i temporali quando noi eravamo bambini, un personaggio del paese anche lui…».
Un momento! Altro che moscerìa! E’ arrivata Clodine, uau!
(Ciao Clo: finalmente un po’ di humour!)
Clodine… Roma… i temporali…
Un Belli d’annata potrebbe andare?
“Er temporale de jjeri”
Ciamancava un bon quarto a mmezzanotte,
Quanno, tutt’in un bòtto (oh cche spavento!),
Sentíssimo un gran turbine, e ar momento
Cascà cqua e llà ll’invetrïate rotte.
Diventò er cielo un forno acceso, e, ddrento,
Li furmini pareveno paggnotte.
Pioveva foco, come cquanno Lotte
Scappò vvia ne l’Antico Testamento.
L’acqua, er vento, li toni, le campane,
Tutt’assieme facéveno un terrore
Da atturasse l’orecchie co le mane.
Ebbe pavura inzin Nostro Siggnore;
Ma ppe Rroma nun morze antro c’un cane.
Cusí er giusto patí pp’er peccatore.
(Mancava un quarto d’ora a mezzanotte quando all’improvviso – che spavento! – sentimmo una ventata fortissima e cadere nello stesso istante qua e là le invetriate rotte. Il cielo diventò rosso come un forno acceso, e dentro i fulmini sembravano pagnotte. Pioveva fuoco, come quando Lot nel Vecchio Testamento scappò via da Sodoma. Acqua, vento, tuoni, campane, tutto assieme faceva un rumore spaventoso, da chiudersi le orecchie con le mani. Perfino il Papa ebbe paura, ma in tutta Roma l’unico a morire fu un cane: così il giusto patì per il peccatore.)
Clodine, grazie davvero per le Tue splendide parole: in tutta sincerità, non credo proprio di meritare le Tue considerazioni che, però, mi hanno emozionato.
Ancora, grazie.
Complimenti, poi, Clo, per le tre barzellette (molto simpatiche !) ed a Sump per la citazione del mio conterraneo Luigi Meneghello (e del suo impagabile libro “Libera nos a Malo”: per chi non lo sapesse – perchè, magari, non è delle mie parti – Malo è un piccolo centro della provincia di Vicenza, situato precisamente nella parte – oggi industrializzatissima – settentrionale e “pedemontana” del territorio povinciale, tra Thiene e Schio, e prima di salire verso Asiago, Enego e l'”Altopiano dei Sette Comuni”) e della poesia di Belli.
Luigi: posso dirti che t’invidio un pò, anzi tanto ?
Domani, infatti (giusto ?), partirai per Bressanone, al seguito del Santo Padre e, innanzitutto, avrai l’occasione (anche se per te non sarà certo una novità) professionale ed umana del contatto e del colloquio (almeno, lo spero per te) con il Pontefice, ed inoltre visiterai (se già non li conosci) posti (parlo di Bressanone e dell’Alto Adige) assolutamente splendidi (lo dico con qualche cognizione di causa perchè in quei luoghi ho vissuto e lavorato per un pò di anni): scherzi a parte, sono certo che passerai un bel periodo “alto-atesino” e mi prendo la libertà, a nome del “pianerottolo”, di chiederti di portare il nostro saluto e l’augurio di buone vacanze anche a Papa Benedetto XVI°.
Ah, Luigi: ho letto, oggi, sul “Corriere”, il tuo puntuale “report” sulla posizione espressa da Monsignor Marchetto in tema di immigrazione (e che, per inciso, condivido perfettamente); hai notizie di queste ore sulle reazioni del mondo politico (Governo, maggioranza, forze d’opposizione) alle sue parole ?
Buona serata a tutti (domani si ricomincia) !
Roberto 55
Grazie Clodine delle battute! Mi sono fatto anch’io quattro risate…
Sump, giusto una toccata e fuga perché vado di corsa e il tempo è sempre tiranno con me. Ti dico solo che quel bagno di romanità è stato un toccasana…la traduzione per me è un optional, ovviamente, ma capisco quanto debba essere arduo per chi non conosce il dialetto “romanesco” l’interpretazione. Ma è uno spasso sentirlo parlare come lo parlava Alberto Sordi, Aldo Fabrizi la sora Lella: i romani veraci sono pochi, e il romanesco non va confuso con il “romanaccio” tipo “coatto”..no! E’ tutta un’altra cosa… Quanto mi manca moralista…non vedo l’ora di rivederlo sul blog (ciao moralista)
Grazie, meraviglioso Sump ti abbraccio
A presto
Vado, devo scappare…ciao ciao a tutti smak..
Entrar a la preciosa Santa Maria Maggiore es como un abrazo para mi. Hace poco estando alli con unos amigos, uno se quedo sentado en la ultima fila mirando hacia el altar. No vienes a visitarla? Es preciosa! No, gracias, a la iglesia se entra para rezar, me respondiò!.
Ljudmila il mio benvenuto nel blog! Sarà splendido avere qui anche una voz castellana.