Mi sono goduto dall’aereo gli abbaglianti deserti dell’Australia centrale che hanno zone calcinate, altre bluastre e altre come di brace e cenere. “Great Artesian Basin” diceva la scritta sul monitor del B777 dell’Alitalia mentre si vedeva sulla destra della nostra rotta una specie di cratere bluastro tra dune ferrigne. Sempre sulla destra abbiamo visto l’oasi di Alice Springs, cioè delle sorgenti (Springs) alle quali l’esploratore Charles Todd diede il nome di sua moglie, mentre sulla sinistra la carta segnalava Mount Isa che un cercatore di miniere – John Campbell Miles – dedicò alla sorella Isabella. La toponomastica australiana attesta che dietro ogni impresa umana vi è un volto di donna. Ignoro se anche Mount Sarah, che è un altro centro nel deserto, debba il suo nome a una dedica d’amore. Nel cuore dell’isola continente – che cerco sulla carta, mentre lo vedo dalla finestra – trovo infine Utopia e in Utopia mi fermo, deciso ad abitarvi a lungo, mentre l’aereo mi porta a Sydney.
Con Alice, Isa e Sarah in Utopia
32 Comments
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Partito come una descrizione geografica, il suo post sfiora elegantemente i sentimenti degli esploratori che hanno attraversato l’Australia e giunge all’interno di un sogno. Quel sogno che ciascuno di noi concepisce in maniera diversa ma che tutti insieme vorremmo abitare…
Grazie per aver scelto di dedicare al “femminile” il suo primo rapporto australiano. E per averlo fatto senza citare nomi importanti o avvenimenti eclatanti, ma sottolineando la semplicita’ della gente comune e del loro coraggio.
Porti per le strade australiane anche il nostro saluto…
Buon lavoro di cuore
Da don Alberto Gastaldi ricevo questo messaggio:
Caro Luigi, ti scrivo da casa di una signora che ha ospitato me e il vescovo mons.Alberto Tanasini di Chiavari in famiglia per 5 giorni a Brisbane… un’esperienza stupenda l’accoglienza in famiglia nella parrocchia All Saints in Albany Creek a Brisbane, davvero abbiamo gustato la bellezza della vita australiana e conosciuto da vicino la comunita’ cattolica. I nostri giovani arrivano ora a Sidney con un’esperienza significativa gia’ vissuta in questa citta’ australiana. Le giornate di accoglienza nelle diocesi sono una delle piu’ belle idee delle Giornate mondiali della Gioventu’: in questi giorni si gusta davvero la fraternita’ e la bellezza della Chiesa. don Alberto Gastaldi
Caro don Alberto grazie di averci fatto visita e di averci dato una presa diretta sul bel fenomeno dell’ospitalità diffusa che accompagna le Giornate mondiali della Gioventù: un’esperienza che iniziò nel 1995 con il raduno dei giovani europei a Loreto e che si è poi trasmessa alle gmg, ma anche agli incontri di Taizè e a tante altre avventure del mondo giovanile cattolico ed ecumenico. Per la Giornata di Sydney altre alle diocesi cattoliche dell’Australia si sono offerte di ospitare i ragazzi anche quelle della Nuova Zelanda. Il papa le ha ringraziate nel messaggio pubblicato ieri: “Le parrocchie, le scuole e le famiglie ospitanti sono state molto generose nell’accogliere questi giovani visitatori, anch’esse meritano la nostra gratitudine e il nostro apprezzamento”. L’accoglienza è semplice e gratuita, presso famiglie, parrocchie, scuole, istituti, centri di vario genere, con l’offerta di incontri a tema con i giovani del luogo, eventi culturali e visite guidate, momenti di preghiera e soste in santuari, coinvolgimento in progetti sociali. Al doppio scopo di risparmiare con le spese e di favorire contatti, scambi, amicizie.
Il post mi ricorda un libro di Bruce Chatwin, le vie dei canti, un esplorazione a piedi del continente oceanico, in cui tanti dei luogi cos’ bene descritti e legati adesso a tante figure femminili erano centro della mitologia degli aborigeni, luogo in cui riposano gli antenati e dove animali, piante, uomini erano venuti alla luce (sono miti molto buffi, per la nostra sensibilità, ne ho fatto leggere un brano in una terza media prima di arrivare a Genesi 1). Chissa se il Papa si ricollegherà a questa coscienza ecologica degli aborigeni? buona giornata a tutti.
Leggo, memorizzo, e sorvolo l’oasi dalle belle sfumature verdognole, e le pietre calcaree: una tavolozza di tinte forti e tenui, e un cielo azzurro che sovrasta questa terra lontana al limite del mondo. Una terra incontaminata, dove la cosiddetta “civiltà” non ha ancora lasciato i suo graffi, le sue zaffate infernali. Una cosa che mi attira enormemente? Il deserto.
Sto seguendo dott Luigi con grandissimo interesse queste giornate che per il papa saranno sicuramente entusiasmanti, dense di pathos, ma assai cariche di tensione, e di stanchezza. C’è anche una responsabilità di fronte al mondo, il peso delle parole, dei gesti, tutto viene messo sotto l’impietosa lente d’ingrandimento, e questo genera un forte stress…se non ci fosse il sostegno dello Spirito Santo stenterei a credere che un uomo di 80 anni possa riuscire in una simile titanica impresa.
un abbraccio
Caro don Alberto!
Che piacere trovarti qui…!
Io sono un “chiavarese ambrosiano”… ti conosco di vista: è decisamente ammirevole il tuo ministero con i giovani: avanti!
La chiesa rende il mondo più umano, più piccolo, più sopportabile.
O.T.
Apprendo che Gianluca Barile, fondatore e direttore di Petrus, nonchè ospite di queste pagine, è stato colpito ieri da ischiemia celebrale.
Prego per lui e gli auguro davvero di ristabilirsi prestissimo.
Francesco, mi unisco alla tua preghiera e ai tuoi auguri.
“Voi giornalisti in un’occasione come questa dovreste avere rispetto per Giovanni Paolo II e ricordare l’immenso magistero del Grande Papa, senza lasciarvi tentare dalla mania di fare paragoni a suo svantaggio quasi dimenticando che senza di lui non ci sarebbe neppure questa Giornata di SYDNEY“: così mi scrive una visitatrice che chiede di mantenere riservato il suo nome. L’ho rassicurata, segnalandole che Giovanni Paolo è stato scelto come uno dei dieci “patroni” ufficiali della Gmg di Sydney, che saranno ricordati in vario modo e in particolare durante la veglia di sabato all’ippodromo di Randwick. Essi sono nell’ordine: Maria “Croce del Sud”, Beata Mary MacKillop serva dei poveri e analfabeti (australiana), Giovanni Paolo II Servo di Dio “padre” della Gmg, Beata Madre Teresa di Calcutta povera tra i poveri, Santa Teresa di Lisieux “Gentilezza e amore”, Santa Faustina Kowalska testimone della misericordia e della compassione divine, Santa Maria Goretti testimone della castità e del perdono, San Pietro Chanel protomartire dell’Oceania testimone di coraggio e della bontà, Beato Pietro To Rot catechista martire di Papua Nuova Guinea, Beato Pier Giorgio Frassati una vita caritatevole al servizio della giustizia.
Chiedo scusa se mi intrometto in maniera piuttosto forte ma io divento furiosa quando si criticano i giornalisti vaticanisti nel momento in cui fanno dei paragoni tra i vari pontificati, e in special modo tra GPII e BXVI!!!!!
1) Non ho mai letto, o ascoltato, alcuna mancanza di rispetto da parte di nessun giornalista verso GPII.
Un oceano di faziosita’ e critiche, certamente!da parte di alcuni apertamente schierati a sinistra anche se fanno i vaticanisti nel maggiore tg nazionale, ma mai mancanza di rispetto.
2) E’ proprio grazie ai giornalisti vaticanisti che la GMG ha conosciuto ,ai suoi albori e fin da allora, la popolarita’ che la contraddistingue tra le generazioni.
Ed e’ sempre grazie ai vaticanisti che abbiamo imparato a conoscere il magistero del papa polacco e a ‘convivere’ con questa grande figura per quasi 27 anni della nostra vita.
3) Se i vaticanisti si permettono di fare delle comparazioni tra i pontificati, e specie tra gli ultimi due, lo fanno perche’ sanno esattamente di cosa stanno parlando per averlo vissuto in prima persona (quanti di noi sono stati sull’aereo papale a telecamere spente? o con i taccuini ben riposti?). Inoltre, fare dei paragoni, puo’ servire a meglio spiegare gli insegnamenti di uno o dell’altro Papa e percio’ fornire un valore aggiunto ( e non svantaggi).
4) Dovremmo ricordarci piu’ spesso che senza i giornalisti (tutti) e senza la loro passione di partire, vedere, raccontare, testimoniare, forse non avremmo alcuna idea di quanto sia grande ed esteso il mondo e di quante culture e’ composto. E certamente non avremmo mai saputo degli orrori, delle guerre,delle persecuzioni.
Forse un po’ di rispetto lo dobbiamo noi a questi paladini della penna che, a volte, ci lasciano anche la vita pur di farci sapere cosa accade e come accade mentre ce ne stiamo comodamente seduti nelle nostre poltrone a criticarli.
Tutti abbiamo amato Giovanni Paolo II e tutti lo portiamo nel cuore.Ma non credete che chi ha avuto il privilegio di accompagnarlo nei viaggi,scrivere di lui,spiegarne il pensiero e gli insegnamenti, tutto puo’ fare tranne che mancargli di rispetto?
Tra i 10 “patroni” ufficiali il mio cuore è tutto per P.G.Frassati. Non me ne vogliano gli altri santi, che sono grandi, “uniti a Cristo come il tralcio alla vite, ed hanno prodotto ottimi frutti ” -parole di Giovanni Paolo II nella sua Enciclica missionaria- Un papa GPII che nessuno dimentica ovviamente, ma che, sono certa, dall’aldilà sorride e protegge l’attuale pontefice il quale sta operando benissimo ed in continuità, malgrado le tante difficoltà che pesano sulla chiesa e richiedono una forza e un coraggio nell’affrontarle davvero enorme (pedofilia ecc)!
Alcuni dei “patroni” continuano ad incidere in modo visibile in virtù di una vita vissuta nell’azione, altri grazie ai loro scritti, alla loro vicinanza mistica con Gesù. Sia gli uni che gli altri continuano ad influire attraverso i posteri tramandando il loro carisma ricevuto dallo Spirito per il bene della Chiesa.
Di Frassati amo tutto: la sua breve intensa vita, l’allegria, l’apostolato tra gli ultimi, soprattutto tra gli operai sfruttati,mal pagata, nonostante fosse di famiglia agiata e imprenditoriale.
Lo sento più vicino per affinità: per aver coltivato l’amore per il Signore malgrado la non partecipazione della famiglia, del padre, lontano per mentalità dalla chiesa. Il desiderio di conoscere a fondo la Parola di Dio – le lettere di San Paolo sfogliate e rimuginate più e più volte- come direbbe il Concilio Vaticano II : “per loro vocazione è proprio dei laici cercare il regno di Dio trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio” (Lumen gentium, n. 31) . In più, lasciatemelo dire: è un salesiano nel cuore…forse solo nel cuore, il che non è poco, e in questo sono di parte…
Condivido in toto le osservazioni di Principessa che saluto con un forte abbraccio!
(ciao principessa)
Clo
Sono contenta di trovarti d’accordo, cara amica.
Un abbraccio a te, come va oggi? sempre super impegnata?
Grazie per le tue spiegazioni sempre dettagliate e accorate che mi (ci) consentono, ogni giorno, di sapere un granello di piu’…
Ciao Clo
Vedi , mia cara Clodine, questo commento giunto al Dott Luigi mi punge sul vivo perche’ sono mesi che sto conducendo una battaglia solitaria (tipo Davide e Golia) contro chi ha deciso di imporre uno stile di informazione vaticana nel maggiore telegiornale nazionale mettendo in ombra professionisti serissimi e preparati che da anni fanno il loro mestiere in maniera eccellente e senza mai scadere in alcuna faziosita’ politica.
Sebbene ogni giornalista meriti profondo rispetto per il difficile lavoro che si e’ scelto, talvolta ce n’e’ qualcuno la cui attitudine gioverebbe meglio a qualche sezione di partito e non certo alla informazione riguardante la Santa Sede o il magistero papale.
Quindi, piuttosto che dire che i giornalisti fanno paragoni a svantaggio di GPII,e ribadendo le mie difese dei vaticanisti espresse poc’anzi, dovremmo forse porre piu’ attenzione a cio’ che talvolta ci viene imposto e che passa sotto silenzio.
Non voglio cambiare canale, voglio (visto che pago) vedere vaticanisti che mi parlano del Papa e non delle loro convinzioni personali (legittime ma che vanno scordate fuori dalla porta una volta assunti alla televisione pubblica).
Mi ricollego dopo una piccola pausa, e non posso non sostenerti anche in questo tuo ultimo intervento a favore dei giornalisti in genere ed in modo particolare dei vaticanisti , caraPrincipessa.
E dici il vero: hanno un compito molto difficile e ostico. Non credo sia per nulla facile narrare gli eventi, i drammi, e tutto quanto ruota attorno al piccolo stato Vaticano, alla gerarchia, al Pontefice che è pastore della chiesa universale. Si fanno interpreti della vita della chiesa raccontandone gli umori, le tragedie, come pure i successi e tutto deve essere fatto con professionalità, aderendo quanto più possibile alla realtà , per diritto di cronaca ovviamente, senza per questo mancare in carità. Essere vaticanisti, tra l’altro, presuppone una grande dose di fede. Proprio per il lavoro particolare che sono chiamati a svolgere entrano in ambiti davvero delicati..che hanno a che fare con il sacro.
Offrono a tutti noi un contributo che il mondo ha il dovere di riconoscere loro: fare le valige e partire da una parte all’altra del mondo non è forse un vero e proprio apostolato? Avendo la responsabilità su quanto si sta per scrivere, o chiedere nelle interviste, devono rispettare le regole deontologiche. In un certo senso sono i portavoce degli umori della Chiesa, si fanno interpreti della sua grande e difficile missione nel presente con analisi sociologiche, psicologiche talvolta, e storiche di notevole importanza.
E’ vero, è un lavoro entusiasmante che richiede passione amore e molto, molto impegnativo e responsabilità per cui, di certe critiche gratuite ne facciamo volentieri a meno..
Buon lavoro dott luigi e grazie! Un bacio..smakkk
E quasi a voler confermare cio’ che avevo appena finito di scrivere ( e quanto tu,Clodine, hai cosi’ chiaramente confermato) , guardiamo il telegiornale di stasera e ci ritroviamo con una cronaca tipo quelle che ci condannavano a scrivere a scuola ( mi sono alzato…….ho mangiato…….sono uscito……) della giornata del Papa , non una parola su cio’ che circonda la GMG (vedi commento n.2 a questo post) , e per concludere una menzione a titoli di giornali australiani che parlano di ecologia. E i giovani? e la Croce arrivata dalla baia? e le famiglie? e l’accoglienza? e lo spirito della GMG? e, perfino, dov’e’ la differenza tra le GMG?
Luigi, per favore, se la visitatrice che le ha scritto lamentandosi dei paragoni tra papati dovesse riscriverle, le consigli da parte mia di interessarsi di piu’alle qualita’ di ciascun giornalista impegnato nel difficile lavoro di vaticanista; ponendo particolare attenzione al fatto che, spesso,vengono boicottati fior di giornalisti -oscurandone la visibilita’ nelle ore di maggior ascolto – a favore di giornalisti che ancora tanto avrebbero da imparare e ai quali risulta difficilissimo dimenticare le proprie ideologie personali.Che ,per di piu’, ci vengono imposti su un canale pubblico e senza che nessuno, dico NESSUNO, si scandalizzi piu’ di tanto o faccia qualcosa per correggere la situazione.
Cio’ che Clodine ha cosi’ bene esposto qui sopra, potrebbe essere il vademecum di un buon vaticanista…….
A lei, Luigi, un grazie di cuore per il suo lavoro che e’ sempre stato in linea con l’imparzialita’ e l’interpretazione obiettiva senza per questo mancare di una illuminazione di fede. E grazie per consentirmi di poter esporre le mie modeste opinioni e le mie proteste per le enormi ingiustizie che si stanno consumando alla tv pubblica verso giornalisti vaticanisti che ci hanno accompagnato per anni senza mai suscitare alcuno scandalo o anche solo lamentele.
A Principessa e Clodine un grazie a nome della categoria! Più volte nella breve storia di questo blog ho difeso questo o quel vaticanista, direi tutti quelli che – per i più vari motivi – venivano criticati dai visitatori: Sandro Magister e Benny Lai, Fabio Zavattaro e Giuseppe De Carli, Lucio Brunelli, Marco Politi e altri ancora. Grazie, grazie. Noi giornalisti attiriamo le critiche come le antenne i fulmini. Con gli anni si impara a tollerarle e a tenerne conto. Ma fa piacere avvertire le sfaccettature della comprensione che ci viene invece manifestata da alcuni, come voi qui sopra. Un abbraccio a tutt’e due. Principessa sembra polemizzare con Aldo Maria Valli, non so se ho capito bene. Aldo Maria è intervenuto più volte in questo blog (vedi per esempio un post a lui dedicato del 3 agosto 2007 e sotto il quale e’ riportato un suo messaggio; e un suo commento a un altro post del 22 aprile scorso). Se davvero lei intende criticarlo – è più che giusto che chi svolge questo lavoro sia sottoposto al vaglio del pubblico – può chiarire e dire a chi allude e forse egli potrà rispondere. E’ una possibilità, non voglio forzarla. Grazie per quello che ha detto di me e ricambio lo “smakkk” di Clodine.
Luigi carissimo, la prego di continuare a darmi del “tu” che, nella sua semplicita’, veicola affetto e una parvenza della perduta’ gioventu’. Ho atteso il suo permesso, quale amministratore del condominio, per essere ancora piu’ chiara e per fare nomi e cognomi e la ringrazio profondamente di questa opportunita’ che mi concede.
Prima che io dica qualunque cosa, pero’, e’ bene precisare che non sono capace di diplomazia, che tutto quello che ho nel cuore e’ esattamente allo stesso modo sulle mie labbra e, se per caso vado oltre il consentito,sono pronta a rivedere le mie posizioni e i miei giudizi e a chiedere scusa, ammesso che le mie posizioni siano provate errate. Inoltre ci tengo a dire che non ho assolutamente!! nulla contro la persona Aldo Maria Valli e che il rispetto che ho esternato( qualche commento piu’ sopra) per tutti i vaticanisti ed il loro difficile compito si estende anche a lui, ovviamente.
Riconosco ad Aldo Maria Valli preparazione umana e professionale.Non gli riconosco oggettivita’ e neppure imparziaita’ o interpretazione obiettiva. Troppo spesso abbiamo ascoltato commenti ed interpretazioni che proprio non stanno bene tra le parole di chi dovrebbe riportarci la cronaca, gli eventi, gli umori e le storie della Chiesa.Di chi dovrebbe,con le proprie analisi storiche e sociologiche, riportarci il messaggio papale spiegato e offerto per essere vissuto quotidianamente. Troppe critiche che non ci si aspetta da un vaticanista, come quelle al Santo Padre per aver ricevuto il Presidente Bush, come la battuta che ” GPII si stara’ rivoltando nella tomba per questo!”, come l’affermazione(articolo su Europa) che BXVI e’ stato quasi “costretto” a ricevere Bush. Oltre, secondo me, a disconoscere al Papa capacita’ di giudizio sulle persone da incontrare, denota anche il non “saper” vedere nelle azioni del Papa l’applicazione quotidiana del Vangelo ( …e per i malati che serve il medico”). Le stesse critiche riprese anche qualche giorno dopo su un articolo scritto per Europa dove, a rincarare la dose, c’era velatamente anche l’accusa al Presidente Bush di essere quasi un ubriacone e di cambiare religione come si cambia camicia.
E, a proposito di Europa, l’articolo dell’Aprile scorso sul tema dell’aborto e’ un’altra cosa che un vaticanista potrebbe risparmiarsi.
Sia ben chiaro che io rispetto le idee e le opinioni di chiunque, ma sono anche profondamente convinta che un giornalista che lavora per la televisione pubblica e per il maggiore telegiornale nazionale non puo’ e non deve dimenticare il ruolo che la sua posizione pubblica gli conferisce. Sarebbe opportuno che le proprie ideologie personali rimanessero inespresse senza che questo possa inficiare la qualita’ del proprio lavoro.
Altre cose che non mi sono piaciute sono l’anticipazione dell”Angelus qualche settimana fa ( la cui conseguenza e’ stata un articolo di Castoro su Italia Oggi, dove invece di rispondere ai quesiti posti ,si e’ creato un caso di razzismo inesistente che ha evitato le spiegazioni auspicate), le dirette condotte dagli USA che hanno richiesto gli interventi di Di Giacomo, Borrelli e Zavattaro per essere raddrizzate da una deriva ideologica del tutto personale, l’evidente favoritismo di cui gode Valli presso il Tg1 ( altrimenti spiegatemi le dirette con piazze vuote 24 Aprile -S.Giovanni Rotondo – 18 Maggio -Genova), il fatto che Valli fosse l’unico giornalista che aveva indiscrezioni da dietro le quinte vaticane per le ragioni dell’accoglienza di Bush.
E mi fermo qui anche se potrei continuare…
Vede, Luigi, io la ringrazio anche per il fatto che Aldo Maria Valli potra’ avere un’occasione, se vuole, di rispondermi. Cosa che non mi e’ stata offerta neppure dal direttore del tg1 al quale continuo , da un anno, a inviare solenni proteste per aver affiancato Aldo Maria Valli a Fabio Zavattaro e per aver, lentamente ma costantemente, intrapreso una battaglia silenziosa per estromettere Zavattaro da una posizione che ha sempre ricoperto con grande professionalita’ e classe, senza mai scadere in alcuna faziosita’, e con un grande lavoro di anni che avrebbe meritato una promozione, piuttosto !! Se cio’ non fosse, non si spiegherebbe altrimenti la graduale assenza dagli schermi del tg delle 20( anche se ogni tanto e’ presente, ma forse Valli ha il gorno libero…) dei servizi di Zavattaro a favore di quelli di Valli e le differenze dei quali sono abissali.Laddove Zavattaro riesce in poco piu’ di un minuto a farti vivere cio’ che ti sta raccontando, per parole costruite sulle immagini, e senza mai dimenticare il contenuto spirituale che ti sta comunicando, Valli si ferma a riportarti la cronaca dell’evento senza dimenticare mai le sue personali convinzioni (es: ieri sera titoli dei giornali australiani sull’ecologia).
So benissimo che dell’argomento ha parlato anche BXVI a margine dell’incontro G8, ma se sei in Australia per la GMG non sarebbe il caso di dirci dove sono,che fanno,in quali progetti sono coinvolti i giovani presenti?Quale e’ lo spirito che si respira in giro. Dare anche a chi non puo’ essere li’ la possibilita’ di saperne di piu’…
In piu’, dai servizi di Zavattaro dei tg delle 8 e delle 13,30 si vede una cerimonia di conteggio alla rovescia – tipo Capodanno- per l’inizio ufficiale della GMG, sicuramente di grande emozione per tutti i ragazzi presenti, avvenuta alla mezzanotte australiana che significa le 16 in Italia. Perche’Valli non ne fa menzione nel suo servizio delle 20?
Mi fermo davvero, anche perche’ non vorrei sembrare cio’ che non sono.L’anno scorso ci si era augurati che questa squadra al Tg1 ci avrebbe deliziati. Credo che, obiettivamente,si deve riconoscere che l’inserimento di Valli al Tg1 e’ stato fatto con il tentativo di sostituire Zavattaro al quale mi piacerebbe assicurare tutta la mia solidarieta’ per le ingiustizie che sta palesemente subendo. Noi pubblico siamo in grado di ” vedere” e capire anche se non abbiamo armi per difenderci.
E non sto facendo la guerra ad Aldo Maria Valli, ma a coloro che continuano a volerlo imporre infischiandosene delle proteste e delle richieste di una pluralita’ piu’ accentuata.
Graze ancora Luigi e sempre buon lavoro….
E’ chiaro che menzionando i telegiornali delle 8 e delle 13,30 intendevo dire di oggi 15 Luglio. Che io vedo attraverso internet…….
E parlando di ieri, mi riferisco al 14 Luglio….
Uhhhhhhhhh!! troppi fusi orari!!
Sono andata a rileggere quanto avevo scritto in precedenza e mi accorgo di un paio di errori che ho commesso e che e’ necessario correggere.
Nel menzionare l’articolo di Valli su Europa ho detto che parlava di aborto e che era dell’Aprile scorso. Mi correggo: mi riferivo all’articolo sulla conversione e battesimo di Magdi Cristiano Allam del 26 Marzo, nel quale ancora una volta si critica il Papa da parte di un vaticanista.
Chiedo scusa della confusione: non sto avendo una giornata facile.
L’altra correzione va alla quart’ultima riga del mio lungo intervento. Si dovrebbe leggere cosi’: Noi pubblico siamo in grado di “vedere” e capire anche se non abbiamo armi per difenderLI.
Grazie ancora e scusate se vi ho confuso
E, visto che ci siamo, mettiamoci anche la critica per il servizio delle 20 di questa sera (15 Luglio ) che . a quanto leggo in giro, non sono la sola a non avere apprezzato (vedi paparatzinger-blograffaella , la GMG nei telegiormali italiani).
Forse la prima parte del servizio di Valli poteva anche essere valida, ma, precisa e costante, ecco che in chiusura di pezzo arriva la notizia di una non meglio decifrata legge che e’ stata approvata e che concede ad alcuni (!?) il diritto di protestare la presenza del Papa. e il compiacimento del giornalista per la liberta’ di protesta per tutti. Notizia incredibilmente importante!!! che fa passare in secondo piano tutto cio’ di cui si dovrebbe parlare nel minuto scarso a disposizione…….Ma per favore!!!!!!!
Principessa difendo Ado Maria Valli come già ho fatto con gli altri colleghi criticati sul mio pianerottolo. Mi è carissimo tra tutti: padre di sei figli (io di cinque e ne sono invidioso), garbatissima persona, libero nelle posizioni ma rispettoso di tutti. Viene da Rai 3 e collabora ad Europa, ma anche al Foglio. L’articolo sulla conversione di Magdi Cristiano Allam non era una critica al papa. Ha aderito alla campagna di Ferrara per l’estensione del diritto alla vita alla fase prenatale. Che in un telegiornale di grande ascolto segnali le minacce di contestazione a una celebrazione papale è quasi un’ovvietà, non certo un’ingerenza ideologica. Aldo Maria è autore di una cinquina di volumetti di spiritualità familiare che attestano quale cristiano egli sia. Non entro nella questione Valli-Zavattaro perchè anche Zavattaro mi è caro e non ho elementi conoscitivi sufficienti sulle faccende interne al TG1.
Principessa,
il TG1 non è Tele Vaticano, informazione pubblica (anche sulle cose di chiesa) significa che non deve andare bene solo ai cattolici, ma a tutti gli italiani (per quanto possibile).
Lo sai benissimo, tu che vivi all’estero come me, che lo spazio che il papa (e la CEI) ha nella tv pubblica italiana non lo ha in nessun’altra emittente pubblica dell’orbe terrestre.
Pertanto, le tue proteste, mi sembrano oltremodo fuori luogo e sproporzionate.
Almeno secondo me.
Cari saluti e buongiorno (per quando sorgerà il sole da te)
Da Aldo Maria Valli ricevo questo messaggio:
Carissimo Luigi, ti ringrazio per l’invito a intervenire nel tuo blog, che è sempre più ricco e interessante, davvero un prezioso spazio di confronto per il quale ti faccio i più sinceri complimenti. E ringrazio anche Principessa per l’attenzione con la quale segue il mio lavoro. Cerco di rispondere punto per punto alle osservazioni che Principessa mi muove. Circa l’infelice espressione che mi è scappata durante la diretta sulla visita di Bush al papa ho già avuto modo di scusarmi in altre sedi. Non avrei dovuto dire che Giovanni Paolo II si stava rivoltando nella tomba. Però il senatore Pera che era accanto a me, e che non è certo un pericoloso sovversivo, mi ha fatto i complimenti per il modo in cui conduco le dirette, il che fa capire come siano diversi i giudizi. Circa il fatto che io abbia anticipato l’Angelus del papa devo dire che è una falsità bella e buona. Nel giorno in questione io neppure lavoravo e non capisco come sia stata messa in giro questa leggenda. Lo stesso padre Lombardi mi ha detto di stare tranquillo: hanno verificato anche in sala stampa e l’unico che negli ultimi mesi ha rotto l’embargo, per pochi minuti, è stato un collega di un’agenzia di stampa. Quanto alle dirette dagli Usa che sarebbero state “raddrizzate” da Di Giacomo, Borrelli e Zavattaro, devo dire che la copertura di questi eventi viene preparata da noi con largo anticipo e quindi la squadra messa in campo è decisa dal direttore molte settimane prima. Non è stato raddrizzato nulla, abbiamo solo programmato il lavoro in quel modo e posso dire di aver ricevuto molti consensi dal pubblico. Lo stesso dicasi per le dirette da San Giovanni Rotondo e Genova: non sono io che decido, è il direttore, sulla base di una valutazione sicuramente soggettiva ma prettamente giornalistica. Circa la mia scelta di mostrare qui a Sydney un giornale che riportava a piena pagina le dichiarazioni del papa sull’ecologia, l’ho fatto perché effettivamente qui le parole di Benedetto hanno avuto una risonanza enorme e non capisco perché si debba vedere nella mia decisione chissà quale macchinazione ideologica. Avrei dovuto forse tornare ancora una volta sulla questione degli abusi sessuali, anch’essa ripresa con grande rilievo dalla stampa di qui? L’ecologia mi è sembrato un argomento più nuovo e interessante. Infine il count down davanti alla cattedrale: è vero, io non l’ho fatto vedere, perché mi sembra una banalità, ma qui torniamo nel campo delle valutazioni personali. In conclusione, vorrei dire a Principessa che lei fa bene a seguire i tg con spirito critico, magari tutti lo facessero. Però non si faccia irretire troppo da sospetti che non hanno ragione di esistere. Io non sono un pericoloso infiltrato in Vaticano (altrimenti, fra l’altro, come spiegare che la Radio Vaticana mi chiama ogni giorno per un commento da Sydney?). Sono un cronista il cui lavoro può piacere o meno, ma dietro la mia presenza al Tg1 e i miei servizi non ci sono macchinazioni. C’è solo la scelta di un direttore che mi apprezza. Un apprezzamento che mi viene testimoniato da molte persone, anche dentro i sacri palazzi. Su Europa in questi giorni sta uscendo un mio diario australiano nel quale non faccio cronaca ma vado alla ricerca di volti e situazioni in questo grande paese per noi a volte inafferrabile. Nel minuto concesso dal Tg non è possibile dar conto di tanta ricchezza. Ognuno di noi cronisti televisivi cerca di utilizzare quei sessanta secondi al meglio. La notizia della corte federale australiana che ha autorizzato le manifestazioni contro il papa e la Gmg è stata ripresa moltissimo dalla stampa di qui e anche da giornali di altri paesi. Mi è sembrata importante per far capire come si ragiona da queste parti, punto e basta. Perché vedere sempre, dietro il mio lavoro, chissà quali operazioni idologiche? E a proposito di ideologia, cara Principessa, posso dirle che io sono solo un povero cristiano senza tessere e senza partito. Da ragazzo mi consideravo liberale. Adesso cerco di essere un uomo libero. Che sicuramente sbaglia, ma lo fa mettendoci sempre il nome e la faccia. Con un abbraccio al caro amico Luigi e un saluto cordiale a Principessa. Aldo
Luigi carissimo, le rinnovo il mio ringraziamento per questa opportunita’ di confronto diretto e dialogo con Aldo Maria Valli.
Ricevo e conservo in me le sue parole di difesa e di apprezzamento profondo per il suo collega ed amico.
Posso criticare il suo modo di fare giornalismo e la sua maniera di porsi al pubblico, ma ribadisco di non avere alcun elemento di contrarieta’ verso la persona Valli. Sono invece molto adirata , e l’ho precisato in chiusura di commento, con chi vuole imporci Valli senza tenere in alcuna considerazione proteste, richieste e desideri del pubblico.
Mi riservo di rispondere tra qualche ora al Dr Valli, che, con grande cortesia, ha tenuto a replicare alle mie osservazioni.
don78, per curiosità, in che nazione ti trovi?
Aldo Maria Valli era qualche ora addietro con me al Centro stampa della Giornata, gli ho chiesto se voleva rispondere e l’ha fatto. Lo ringrazio e ringrazio te – ma anche tu dammi del tu – di accettare il confronto e di “conservare” le parole che ho detto in difesa dell’amico.
In una nazione in cui il TG parla del papa , più o meno, a ogni morte di papa 🙂
Perdona la vaghezza fabrizio, ma preferisco così.
Saluti
Carissimo Luigi, grazie per questa concessione del “tu” che parla del dono dell’affetto fraterno.
Nella logica dell’educazione che mi e’ stata impartita, “conservare” le parole di chi ci vuole bene equivale a rispettare gli insegnamenti di chi le pronuncia e l’oggetto (amico in questo caso) per cui esse sono state dette, in quanto caro a chi ci parla.
Caro Luigi, posso chiederti di fare da “postino” tra me e Aldo Maria Valli? Grazie
Gentilissimo Dr Valli, e’ un vero piacere constatare che accetta di buon grado confronto e dialogo. E lo e’ altrettanto ricevere,da parte sua, una risposta cosi’ articolata e precisa, specialmente durante queste giornate cosi’ impegnative per voi giornalisti. La ringrazio di aver trovato il tempo da dedicarmi e mi auguro voglia usare la stessa cortesia di stamani (stasera da lei) per leggere la mia risposta e, se crede, replicare ancora.
Per capirci, io sono cresciuta a pane, Avvenire e Tg1!! senza per questo mancare di seguire e leggere ( per sprone ed educazione paterna) altri telegiornali e quotidiani al fine di raggiungere la formazione necessaria a creare le mie opinioni di oggi nella liberta’ piu’ totale. Ed e’ in conseguenza di cio’ che seguo con grandissima attenzione il Tg1 e in particolare i vaticanisti.
Non tralasciando, grazie ad Internet, altri tg e giornali ai quali da qualche tempo si affiancano anche gli spazi preziosi dei blog.
Non so quali siano le altre sedi nelle quali lei si e’ scusato per l’infelice battuta su GPII, ma forse sarebbe stato opportuno farlo in maniera che il pubblico, cosi’ come ha ascoltato la battuta in diretta, avesse potuto sapere anche delle sue scuse. Prendo comunque atto che lei lo ha fatto e di queste sue scuse la ringrazio.
Il fatto che il senatore Pera le abbia fatto i complimenti per il suo lavoro non puo’ che farmi piacere, ma vorrei ricordarle – senza polemica e senza ironia alcuna – che e’ da “quest’altra parte ” dello schermo che arriva il prodotto finito del suo lavoro e che, FORSE, sono i “nostri” giudizi che la dovrebbero preoccupare di piu’. Con tutto il rispetto per il senatore Pera, i sacri palazzi e la Radio Vaticana.
Registro che con l’anticipazione dell’Angelus lei non ha nulla a che fare e, se e’ cosi’, mi scuso per averglielo attribuito. Cio’ nonostante, l’articolo di Italia Oggi, che da questa “leggenda”(come dice lei) prendeva spunto, le contestava alcuni …errori? svarioni?… che non hanno mai ricevuto risposta ne’ da lei e ne’ dal suo direttore, il quale ha preferito sollevare un caso di razzismo inesistente pur di evitare il confronto con i quesiti sollevati dal suddetto articolo.
Rimango della mia opinione per quanto riguarda le dirette dagli USA, proprio in virtu’ di quella percezione di cui le ho accennato poc’anzi che abbiamo noi da quest’altra parte dello schermo. Sono piu’ che certa che non e’ lei a decidere delle dirette che vanno in onda. Pero’, da addetto ai lavori, vorrei mi spiegasse – se ritiene di volerlo fare – la logica prettamente giornalistica di collegarsi con piazze vuote dove l’evento papale si e’ consumato ore prima e dalle quali lei ci informa delle condizioni metereologiche prima e poi di cio’ che il Santo Padre ha detto.Non e’ polemica! e’ curiosita’ di capire le ragioni di una diretta televisiva con il nulla….quando ,in altre occasioni in cui non c’e’ lei, si preferisce addirittura non avere neppure un servizio ( Roma, 28 Giugno 2008, S.Paolo fuori le mura, apertura dell’anno paolino, Tg1 ore 20 ).
E veniamo all’Australia. Capisco un po’ di piu’ le ragioni della sua scelta di parlare di ecologia e la ringrazio di NON aver parlato della questione degli abusi sessuali. Non sono, pero’, assolutamente d’accordo con lei sul valutare una banalita’ il countdown davanti la Cattedrale. Forse sara’ anche un avvenimento semplice!, ma riguarda le migliaia di giovani arrivati a Sydney e i momenti che stanno vivendo, che e’ esattamente la ragione per cui lei e’ stato inviato in Australia.
Non mi sono mai permessa di definirla un infiltrato in Vaticano.Io mi sono solamente limitata ad osservare che le sue idee da uomo libero – cristiano e senza tessere – qualche volta traspaiono un po’ troppo chiaramente mentre svolge il compito che le e’ stato affidato. D’accordo che se ne assume le responsabilita’,come sta facendo cosi’ gentilmente in questo caso, ma forse dovrebbe imparare a non cadere a priori in certi errori che, da noi pubblico, la fanno giudicare inadatto alla posizione che ricopre al Tg1.
Mi creda, per quanto mi riguarda, lei potrebbe scrivere intere enciclopedie o realizzare Speciali di ore, visto che il direttore l’apprezza cosi’ tanto!!, ma, la prego, non mi dica che mi lascio ingannare da sospetti senza ragione. Se mi accorgo io , da telespettatrice ( e altri con me…paparatzingerblog ), degli svantaggi che la preferenza del suo direttore sta portando ad altri suoi colleghi, e mai possibile che lei – al quale anche Luigi Accattoli riconosce rispetto degli altri e profonda cristianita’ – che vive di persona queste situazioni non si accorge di nulla?
E’ troppo facile scaricare sulle scelte del direttore le risposte a queste domande. Da cristiano quale lei si dichiara, pur godendo legittimamente dei privilegi che le giungono dalle scelte direttive, dovrebbe anche chiedersi chi e quanto queste scelte danneggiano e adoperarsi per sanare queste ingiustizie lavorative. Lo richiede il significato della parola rispetto e, soprattutto, lo richiede l’essenza dell’essere cristiani.
Grazie di cuore del tempo dedicato a leggermi e, se lo vorra’, di quello per rispondermi. Principessa
ps: che bello sarebbe vedere Valli e Zavattaro, entrambi in onda, con due servizi completamente diversi………dai 30 e passa minuti del Tg si “ruberebbero” soltanto 120 secondi, 2 piccoli minuti per dare ad entrambi la possibilita’ di esprimersi e dare a noi una informazione che soddisfi i sostenitori dell’uno o dell’altro giornalista e degli stili differenti.
La risposta di Valli a Principessa – con replica della stessa – va cercata tra i commenti al post del 17 luglio.
E’ straordinario.
Nonostante la professione di laicità della televisione italiana,
e nonostante tanti devoti si lamentino della persecuzione dei mass-media contra-Ecclesiam,
queste televisioni italiane, dedicano mediamente molto più tempo al Sommo Pontefice,
che alla realtà sociale italiana, alla sua economia, alla realtà precaria, al carovita, allo stesso mondo politico.
Ogni anno, vivo un qualche periodo in un paese estero,
e sembra di essere in un altro pianeta,
quando vedo la stampa, leggo che parlano anche dei nostri fantastici politici,
ma del Pontefice nessun accenno.
Possibile che in quei paesi che non sono l’Italia sono così strani?
“Queste televisioni italiane dedicano mediamente molto più tempo al Sommo Pontefice che alla realtà sociale italiana, alla sua economia, alla realtà precaria, al carovita, allo stesso mondo politico”.
Siamo lieti di comunicarle, illustre signor Matteo, che con questa frase lei vince il Premio “Maltese”, attribuito ogni giorno alla scemenza anticlericale più sfacciata apparsa su Internet. Bravo, a lei i nostri complimenti.
Si eserciti ancora, e avrà – glielo auguriamo – la soddisfazione di trionfare anche nel nostro concorso mensile a premi: “La scemenza delle scemenze sulla Rete delle Reti”.
La invitiamo, intanto, ad aderire alla nostra raccolta di firme “Basta Gesù sulla Tivvù! – Pietro! + Di Pietro!”.