Dalla finestra del treno vedo una ragazza crestata che ride a un ragazzo con bracciali a punte. Sono belli nel riso. Riparte il treno e anch’io rido calcolando il tempo che impiegano le farfalle a uscire dal bozzolo.
Una ragazza crestata ride a un ragazzo
18 Comments
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Oggi un mio amico e maestro mi ha dato la notizia che la sua compagna di vita (anch’essa mia amica) ha lasciato questo mondo, dopo tre anni di malattia vissuta eroicamente. Aveva l’età di Cristo quando venne immolato sulla Croce. Lascia a questo mondo una bellissima bambina, Cecilia -i suoi genitori entrambi musicisti.
Il guaio è quando qualcuno, o qualcosa, accelera o affretta il processo.
La gatta presciolosa partorisce gattini ciechi; le crisalidi frettolose, a volte, non riescono nemmeno a nascere. Anche perché a qualcuno, o qualcosa, fa comodo così.
“Negli allevamenti i bozzoli vengono raccolti dopo una sola settimana, per impedire che la crisalide trasformata in farfalla fori il bozzolo.
I bozzoli raccolti vengono messi in stufe riscaldate a 70° con vapore. Così le crisalidi muoiono.
Dopo viene fatta una scelta in base alla grandezza, alla forma e al colore e si separano gli scarti.
A questo punto i bozzoli sono pronti per essere sottoposti alle diverse fasi di lavorazione.”
Quanto è difficile, caro Syriacus, continuare a suonare uno spartito imprevedibile, che a tratti ci sembra stupendo ma che in alcune pagine appare brutto, incomprensibile, inaccettabile!
Proverò a pregare per Cecilia e per il tuo amico; così come, certamente, a quest’ora starà facendo la mamma immolata.
(Il mio post di prima si è incrociato col tuo; l’hai capito, vero? Ti abbraccio).
Sì, mi spiace Sump, di aver postato qui la notizia che oggi -con un poeticamente disperato sms- mi è giunta: poco prima avevo comunque visto un servizio al tg sul prossimo concerto dei Tokio Hotel a Roma, e relative interviste sia alle ragazzine adoranti il frontman super-crestato, che l’intervista al leader stesso..
Il mondo è vario sì, è vario.
La vicenda di questa ragazza ha davvero turbato me e molti altri nel corso degli ultimi anni (oltretutto poco più di un mese fa il suo compagno ha perso il padre, ed è stata davvero una mazzata) .
Andando a ritroso, ricordo qualcosa di simile, quando tornato dalle vacanze all’estero , a diciott’anni, mi dissero che quello che era stato il caro compagno di banco alle elementari, era morto durante un’immersione in Corsica, sotto gli occhi dei genitori, di cui era figlio unico.
Il discorso che tu hai fatto sullo spartito è assolutamente vero: per di più, la morte una giovane donna di rara bellezza (alta, bionda come un angelo, con gli occhi azzurri…) e sensibilità e intelligenza e doti artistiche… stride ancora di più con l’idea di ‘incorruttibilità’ che l’Arte e la Bellezza possono in qualche modo trasmettere..
Non a caso, l’uomo che l’amava, e un pò tutti noi, l’abbiamo vista più come una “dormitio”.
Un abbraccio a Syr.
Chissà come finiranno quei due; l’augurio è che non sia così:
http://www.vibrissebollettino.net/archives/2008/07/una_violazione.html
(dove ce n’è per tanti colleghi del nostro padrone di pianerottolo).
Sono molto toccata dalla tragedia che ha colpito gli amici di Syr. pregherò affinché il Signore mandi lo Spirito Consolatore: sarebbe impossibile sopportare tanto dolore senza restarne schiacciati!
l’immagine descritta dal dott. luigi è molto bella perchè, secondo me, tra i giovani “galletti ruspanti” descritti, la cui stravanga palesa quella giovanile superficialità, una personalità immatura in divenire, per cui tutto è estemporaneo im-mediato, o forse non meditato…
Ecco, credo che l’immagine che segue, quella riferita al bozzolo che si tramuta in farfalla rappresenti il passaggio obbligato affinché l’individuo sviluppi la vera essenza. La rilfessione, la conoscenza di se stessi -frutto di un lavoro lento e mai indolore, di meditazione – ci fa essere un po’ come quei bossoli i quali in silenzio, senza che nessuno se ne accorga mutano interiormente.
Trasformare il bruco -parassita strisciante- in una creatura deliziosa colorata e alata sia il compito cui tutti siamo stati, siamo, o saremo sottoposti prima o poi nella vita…non siamo nati per restare bruchi..
errata corrige : la cui stravaganza palesa…
( eh..scusate ma, faccio dei refusi strepitosi)
Schubert morì a soli 31 anni, e a 17 aveva già composto questo:
http://www.youtube.com/watch?v=P5B6nysheec&feature=related
Anche lui fu precoce, nel bene e nel male.
– ERLKÖNIG –
di Johann Wolfgang Goethe
Wer reitet so spät durch Nacht und Wind?
Es ist der Vater mit seinem Kind;
Er hat den Knaben wohl in dem Arm,
Er faßt ihn sicher, er hält ihn warm.
Mein Sohn, was birgst du so bang dein Gesicht? –
Siehst Vater, du den Erlkönig nicht?
Den Erlenkönig mit Kron und Schweif? –
Mein Sohn, es ist ein Nebelstreif. –
»Du liebes Kind, komm, geh mit mir!
Gar schöne Spiele spiel ich mit dir;
Manch bunte Blumen sind an dem Strand,
Meine Mutter hat manch gülden Gewand.«
Mein Vater, mein Vater, und hörest du nicht,
Was Erlenkönig mir leise verspricht? –
Sei ruhig, bleibe ruhig, mein Kind;
In dürren Blättern säuselt der Wind. –
»Willst, feiner Knabe, du mit mir gehn?
Meine Töchter sollen dich warten schön;
Meine Töchter führen den nächtlichen Reihn
Und wiegen und tanzen und singen dich ein.«
Mein Vater, mein Vater, und siehst du nicht dort
Erlkönigs Töchter am düstern Ort? –
Mein Sohn, mein Sohn, ich seh es genau:
Es scheinen die alten Weiden so grau. –
»Ich liebe dich, mich reizt deine schöne Gestalt;
Und bist du nicht willig, so brauch ich Gewalt.«
Mein Vater, mein Vater, jetzt faßt er mich an!
Erlkönig hat mir ein Leids getan! –
Dem Vater grauset’s, er reitet geschwind,
Er hält in den Armen das ächzende Kind,
Erreicht den Hof mit Mühe und Not;
In seinen Armen das Kind war tot.
Chi cavalca così tardi per la notte e il vento?
È il padre con il suo figlioletto;
se l’è stretto forte in braccio,
lo regge sicuro, lo tiene al caldo.
“Figlio, perché hai paura e il volto ti celi?”
“Non vedi, padre, il re degli Elfi?
Il re degli Elfi con la corona e lo strascico?”
“Figlio, è una lingua di nebbia, nient’altro.”
“Caro bambino, su, vieni con me!
Vedrai i bei giochi che farò con te;
tanti fiori ha la riva, di vari colori,
mia madre ha tante vesti d’oro”.
“Padre mio, padre mio, la promessa non senti,
che mi sussurra il re degli Elfi?”
“Stai buono, stai buono, è il vento, bambino mio,
tra le foglie secche, con il suo fruscio.”
“Bel fanciullo, vuoi venire con me?
Le mie figlie avranno cura di te.
Le mie figlie di notte guidano la danza
ti cullano, ballano, ti cantano la ninna-nanna”.
“Padre mio, padre mio, in quel luogo tetro non vedi
laggiù le figlie del re degli Elfi?”
“Figlio mio, figlio mio, ogni cosa distinguo;
i vecchi salci hanno un chiarore grigio.”
“Ti amo, mi attrae la tua bella persona,
e se tu non vuoi, ricorro alla forza”.
“Padre mio, padre mio, mi afferra in questo istante!
Il re degli Elfi mi ha fatto del male!”
Preso da orrore il padre veloce cavalca,
il bimbo che geme, stringe fra le sue braccia,
raggiunge il palazzo con stento e con sforzo,
nelle sue braccia il bambino era morto.
Buonanotte, arrivederci.
Syr
L’ultima parte della prosa mi ha rammentato un evento, ahimé, tristemente e tragicamente vissuto: la morte del mio fratellino, avvenuta all’età di 5 anni per uno scok anafilattico. Morì in braccio a mio padre, nel tentativo disperato di raggiungere l’ambulatorio, lasciato una decina di minuti prima, lo stesso dove si era effettuata la viccinazione killer…
buona notte
Siamo tutti bruchi che attendono di uscire dal bozzolo per poter volare e vedere la vita eterna… Il passaggio purtroppo è doloroso.
Un abbraccio a Syr, una preghiera.
Mi sono chiesta spesso se non fosse la timidezza, o anche la voglia di ribellione – la mancanza momentanea di direzione – il “pensare” ancora acerbo. a condurre questi giovani verso certi estetismi esagerati.
Dai!… forse ci siamo passati anche noi in maniera diversa ( un capello piu’ lungo, una gonna fino ai piedi, jeans che al massimo avevano qualche scritta). Non lo so. So che ho imparato , come suggerisce l’osservazione del dott.Luigi, a guardare oltre gli occhi, ai sorrisi specialmente.A ricordare come mi sentivo dentro e come sono diventata oggi, ai pensieri di allora e a come sono approdati alle riflessioni di oggi.
Ogni passaggio della nostra esistenza reca qualche sofferenza e forse e’ proprio l’essenza del crescere che e’ sofferenza. Mi auguro soltanto che i sogni e i desideri che questi ragazzi possono cullare in loro stessi non rimangano infilzati nelle creste e nei bracciali a punta, ma sappiano maturare e realizzarsi dando loro anche uno sguardo addolcito sulle follie di gioventu’.
Un saluto carissimo a tutti dai 40 gradi degli USA .
Buongiorno Clodine!
Una preghiera e un abbraccio a Syriacus. Spesso le parole sono superflue
Principessa
Eh già cara principessa, estetismi eccessivi che finiscono con lo scadere nel raccapriccio talvolta: tatuaggi che ricoprono la maggior parte del corpo e piercyng che sforacchiano labbra, sopracciglia, lingue, orecchie, ombellichi e anche qualcos’altro che è meglio non dire. Credo che alla base ci sia quel desiderio animale, ancestrale direi, di apparire abbrutiti, quasi a spaventare chi li approccia, una forma di divesa non avendo altre armi se non la loro corporeità. Penso sia un atteggiamento che denoti una carenza caratteriale di fondo, tantè che se isolati perdono la loro identità: infatti vivono in “branchi”, in gruppi, come le fiere, si muovono tutti alla stessa maniera, perfettamente omologati. Personalmente mi spaventa questa gioventù che stenta a trovare una sua collocazione nel tessuto sociale: chi prenderebbe alle proprie dipendenze un ragazzo/a combinato in quella maniera? il problema è che si piacciono, che godono della loro condizione di a-socialità.
Sono del tutto ignari del fatto che la gioventù è ” come un giorno d’allegrezza piena” ma così rapido e fugace che se non costrusci qualcosa, gli anni passano a tradimento, così presto, si troveranno già grandi, adulti, senza aver combinato nulla se non un vuoto esistenziale incolmabile! Fortuna che non tutti i ragazzi sono così.
Principessa, anche qui fa molto caldo, però oggi tira un venticello che bene o male dona ristoro. Certo che 40 gradi son davvero tanti, a volte penso che in USA sia tutto maggiorato, tutto più grande: la pioggia , il vento, gli uragani, il caldo..l’oceano! Che grande miracolo deve essere guardare le onde dell’oceano…stupendo! Che bello sapere che sto parlando, in questo momento con un’amica che vive dall’altra parte del mondo: è un’ emozione che mi lascia senza respiro.
Ciao
E’ angosciante pensare che per difendersi ci si abbrutisce, che non si abbiano altre armi . Posso essere d’accordo che sia un atteggiamento che denota mancanza di personalita’ e che solo in gruppo riescono ad esprimere qualcosa (bello o brutto che sia), ma mi chiedo – e vi chiedo – e’ solo colpa loro? Quanta mancanza di guida, presenza, dialogo e quant’altro si puo’ osservare in comportamenti simili?
“Fortuna che non tutti i ragazzi sono cosi'” concludi. E’ vero! ma cio’ mi fa pensare al fatto che siano sempre meno le famiglie che si preoccupano di dove siano i figli, che cosa fanno e soprattutto perche’ lo fanno. Vedersi tornare a casa corpi tatuati e bucati da piercing e non chiedersi perche’ mi angoscia lo stesso. “Tanto lo fanno tutti” e’ un’altra di quelle frasi che conferma che non sono solo i ragazzi a vivere in “branchi”, ma anche gli adulti non in grado di sviluppare l’individualita’ dei propri figli.
Creste, tatuaggi e piercings hanno forse preso il posto del dialogo, delle passeggiate insieme, dell’oratorio,delle conversazioni a cena, del clima familiare di cui forse si sente estremo bisogno….chissa’ che oltre ad abbrutirsi per difendersi, questi comportamenti non siano anche una richiesta di aiuto mascherata.
Abbiamo anche noi un po’ di brezza che aiuta a superare la giornata, ma l’aria condizionata e’ quello che permette di sopravvivere. Qui quando si pensa al “tutto piu’ grande” automaticamente si pensa al Texas, dove tutto e’ immensamente piu’ grande che altrove nella nazione. Hai ragione!, l’oceano e’ “paurosamente” bello… Ciao Clodine, ti abbraccio