“L’ho sempre allattata sul barcone tenendola stretta a me, riparandola dal sole di giorno, avvolgendola con il mio corpo la notte per evitare il freddo, gli schizzi delle onde“: parla così una mamma nigeriana salvata in mare il 5 agosto con una bimba di 90 giorni. Una parola di vita ci può venire da una piccola donna che approda per miracolo a Lampedusa. Si chiama Faith Omorelugie e la sua bambina Chideria, di tre mesi, è la creatura più piccola che sia sopravvissuta a sei giorni di deriva su una barca che rischiava a ogni momento di affondare sotto il peso di 370 persone, delle quali ne sono morte una trentina. Un fatto che ci ridice che cosa possa il coraggio di una madre ripiegata su se stessa a proteggere una figlia dalle onde. Le sue parole sono state raccolte dal collega Felice Cavallaro che le ha riferite sul “Corriere della Sera” del 6 agosto e io a esse brindo con un bicchiere di Vino Nuovo.
Dove arriva il coraggio di una madre
22 Comments
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Bella e commovente questa tua delicata nota su di uno dei tanti casi che urlano vendetta agli occhi di Dio.
Non trovando parole adatte condividere le emozioni che scaturiscono da questo pensiero, introduco quelle di un cantante- poeta della nostra generazione che più mi sembrano adeguate ed anche profetiche ( è la mattina della profezia ).
Suzanne
Songs Of Leonard Cohen — 1968
Suzanne takes you down
to her place near the river
you can hear the boats go by
you can spend the night beside her
And you know that she’s half crazy
but that’s why you want to be there
and she feeds you tea and oranges
that come all the way from China
And just when you mean to tell her
that you have no love to give her
she gets you on her wavelength
and she lets the river answer
that you’ve always been her lover
And you want to travel with her
you want to travel blind
and you know that she can trust you
for you’ve touched her perfect body
with your mind.
And Jesus was a sailor
when he walked upon the water
and he spent a long time watching
from his lonely wooden tower
and when he knew for certain
only drowning men could see him
he said All men will be sailors then
until the sea shall free them
but he himself was broken
long before the sky would open
forsaken, almost human
he sank beneath your wisdom like a stone
And you want to travel with him
you want to travel blind
and you think maybe you’ll trust him
for he’s touched your perfect body
with his mind
Now Suzanne takes your hand
and she leads you to the river
she is wearing rags and feathers
from Salvation Army counters
And the sun pours down like honey
on our lady of the harbour
And she shows you where to look
among the garbage and the flowers
There are heroes in the seaweed
there are children in the morning
they are leaning out for love
they will lean that way forever
while Suzanne holds the mirror
And you want to travel with her
you want to travel blind
and you know that you can trust her
for she’s touched your perfect body
with her mind
Traduzione in italiano
di Fabrizio De Andre’
Suzanne
Nel suo posto in riva al fiume
Suzanne ti ha voluto accanto,
e ora ascolti andar le barche
e ora puoi dormirle al fianco,
si lo sai che lei è pazza
ma per questo sei con lei.
E ti offre il tè e le arance
che ha portato dalla Cina
e proprio mentre stai per dirle
che non hai amore da offrirle,
lei è già sulla tua onda
e fa che il fiume ti risponda
che da sempre siete amanti.
E tu vuoi viaggiarle insieme
vuoi viaggiarle insieme ciecamente,
perché sai che le hai toccato il corpo,
il suo corpo perfetto con la mente.
E Gesù fu marinaio
finché camminò sull’acqua,
e restò per molto tempo
a guardare solitario
dalla sua torre di legno,
e poi quando fu sicuro
che soltanto agli annegati
fosse dato di vederlo,
disse: “Siate marinai
finché il mare vi libererà”.
E lui stesso fu spezzato,
ma più umano, abbandonato,
nella nostra mente lui non naufragò.
E tu vuoi viaggiargli insieme
vuoi viaggiargli insieme ciecamente,
forse avrai fiducia in lui
perché ti ha toccato il corpo con la mente.
E Suzanne ti dà la mano,
ti accompagna lungo il fiume,
porta addosso stracci e piume,
presi in qualche dormitorio,
il sole scende come miele
su di lei donna del porto
che ti indica i colori
fra la spazzatura e i fiori,
scopri eroi fra le alghe marce
e bambini nel mattino,
che si sporgono all’amore
e così faranno sempre;
e Suzanne regge lo specchio.
E tu vuoi viaggiarle insieme
vuoi viaggiarle insieme ciecamente,
perché sai che ti ha toccato il corpo,
il tuo corpo perfetto con la mente.
(tradotta e cantata da Fabrizio De Andre’)
La conosco caro Nino, la cantavamo sui banchi di scuola come tutte le ballate di De Andrè, “la guerra di Piero poi era il pezzo forte…http ://youtu.be/z-CdIv-eBe4
Ho sempre creduto nell’esistenza degli Angeli e credo ci sia un Angelo preposto all’assistenza delle mamme, e anche quando queste vanno via dal mondo visibile si prendono cura dei loro figli in modo tale che non sono mai soli. Noi donne siamo state create per dare la vita e la proteggiamo corpo e anima, a prescindere, anche quando non è frutto del proprio ventre perché nella nostra natura… Questo post, caro Luigi, arriva a proposito. Proprio ieri, infatti, sulla metro B di ritorno da una commissione mi son trovata dinnanzi un quadretto incredibile che mi ha lasciata commossa per tutto il tempo. E’ salita una donna con una squadra volante di bambinetti che sembravano fatti con lo stampino tanto si somigliavano. Ne ho contati 6, il più grande dei quali avrà avuto non più di 10 anni e la più piccola forse un anno o giù di li. Il grappolo umano si sciolse allorquando furono messi a sedere e solo allora si notò lo stato di indigenza, non solo per le ossa dei piccoli che sgusciavano dallo scollo troppo largo delle canotte ma dalla fame che saltò agli occhi quando la donna, seduta a me di fronte estrasse da una borsone due panini spezzetati in precendenza in 5 piccoli tozzetti distribuiti i quali furono divorati voracemente nel giro di un istante, mentre la piccolina attaccata ad un seno visibilmente svuotato e l’altro pudicamente coperto succhiava il null totale. Osservando il volto pensieroso segnato dalla vita di quella giovane madre come in un dejavù ho rivisto una scena della mia infanzia: mia madre che a soli 29 anni aveva già partorito 6 figli ed uno morto a 6 anni tragicamente. Ho rivisto negli occhi di quei bambini attaccati alla gonna della loro amata mamma la gioia di vivere solo perché c’era lei e nei loro occhioni spalancati lo stupore e la gioia di vivere assolutamente incuranti di tutto il resto…
Caro Luigi è commovente, tu dici: “una mamma nigeriana salvata in mare il 5 agosto con una bimba di 90 giorni….. sei giorni di deriva su una barca che rischiava a ogni momento di affondare sotto il peso di 370 persone, delle quali ne sono morte una trentina.”
Commuove la conclusione ” il coraggio di una madre” che se fosse stata italiana sarebbe stata considerata una incosciente temeraria che attentava la vita del figlio. Sai una di quelle che lo butta nel cassone dei rifiuti dopo il parto. Come accade spesso.
Certo, un bel coraggio usare il figlio al posto del passaporto….ma come sai ogni paese ha i suoi controllori doganali e come si legge al Colosseo non ce ne sono per niente. Tutti i gusti son gusti. Sapendo che gli italiani sono generosi, e vanno a fare i missionari all’estero…chissà che vengono a fare qui a vivere nelle baracche dentro la pineta ? Forse perché si veicolano messaggi non veritieri.. ma sì l’importante è essere accoglienti…. Dopo chi se ne frega se vivono nel “bush” della pineta da clandestini che dovranno essere rimpatriati, prima o poi vedrai che accadrà….!
A proposito al figlio glielo danno il passaporto italiano ? Pensa se tutti chiedessero quello Vaticano per sicurezza,.. meglio non spargere la voce.
A qualcuno non passa neanche per l’anticamera del cervello che tutti quelli che affrontano traversate rischiose per giungere nel nostro Paese, per poi forse andare in altri, evidentemente nella loro patria vivono malissimo, fra disagi inenarrabili; altrimenti non la lascerebbero. Perché riesce tanto difficile immaginare le motivazioni che stanno alla base di decisioni estreme? Forse perché chi sta bene non riesce a vedere con lo sguardo del cuore che va oltre certi ragionamenti dettati dall’egoismo puro e semplice.
Quella famigliola incontrata sulla metro era italiana, assolutamente italiana, tragicamente italiana…
La fame, gli stenti per la sopravvivenza non hanno colore. un popolo affamato è un popolo schiavo, non ha scelta: fuggire o soccombere perchè il cibo è un’esigenza primaria e in ogni persona affamata s’incarna la fame stessa di Cristo: “ho avuto fame e mi avete dato da mangiare” o, al negativo, “ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare” è la prima opera di misericordia corporale e prerogativa imprescindibile nel giorno del Giudizio! Tra l’altro nel mondo vi è cibo in abbondanza che viene distrutto per leggi economiche di mercato di finanza che impediscono a tante mani di affamati di poter afferrare dalla grande cesta dell’opulenza dei ricchi.. Dannazione quella cesta blindata così simile a certi cuori privi di ogni sentimento di umana solidarietà e compassione…
@ Marilisa
“A qualcuno non passa neanche per l’anticamera del cervello che tutti quelli che affrontano traversate rischiose per giungere nel nostro Paese, per poi forse andare in altri, evidentemente nella loro patria vivono malissimo, “
Già è vero ! Però non sembra che qui possano vivere meglio… specialmente ora che dovranno pure risparmiare sulla sanità e toglieranno l’assistenza ai non regolari… e se poi li rimpatriano come accadrà avranno fatto tutto questo per niente ?
Già, le decisioni estreme…. ? Ma saranno così estreme o c’è un programma programmato per farli venire qua ? A pensar male si fa peccato…. Vero ?
Lo sguardo del cuore ?, si forse ha ragione ma la Bibbia non condivide : “Il cuore è più ingannevole di qualunque altra cosa ed è difficile da correggere. Chi lo può conoscere?” ( Geremia 17.9)
Pensa uno sguardo ingannevole come vede distorto.
Prova del 9 : ““Io, Geova, sono il tuo Dio, Colui che ti insegna per il [tuo] beneficio, Colui che ti fa calcare la via per la quale devi camminare.” ( Isaia 48.17) E’ forse Dio a rendere “temerarie” quelle madri coraggiose ? e quelle che i figli li buttano nei cassonetti ? si dev’essere un dio cattivo…. Se fa calcare la via temeraria e rischiosa per i minori.
E infatti, Clodine, la miseria c’è dappertutto, in ogni paese del mondo. Ma quando si determinano esodi come quelli di questi ultimi tempi significa che nei Paesi del terzo mondo ci sono anche altri problemi che rendono la vita impossibile, e noi ne siamo solo parzialmente e saltuariamente a conoscenza. Mi disturba il fatto che qui in Italia ci siano molte persone che non sopportano la vista degli immigrati e trovano pretesti di ogni sorta per criticare. Chissà perché non li sfiora minimamente il pensiero che avrebbero potuto essere loro al posto di quelli. Anche in Italia ci furono tempi in cui la povertà estrema costrinse molti italiani ad emigrare in massa, ma sembra che la storia non insegni abbastanza.
Ma quale “programma programmato”…Questi disperati arrivano pur sapendo che potrebbero essere rimandati indietro. Tentano il tutto e per tutto. E questo vorrà pur dire qualcosa.
Bisogna intendersi: il cuore di chi giudica gli altri per condannarli non è “cuore”, è grettezza d’animo (che è ben altra cosa).
Le madri coraggiose hanno un cuore grande; quelle che “buttano i figli nei cassonetti”, al contrario, sono vigliacche e invasate dal Male, lontane da Dio.
Chi confonde le une con le altre non ha capito niente di Dio e usa i passi della Bibbia facendo una deprecabile e pretestuosa confusione. Allora, se non la si capisce, meglio non leggerla.
@ Marilisa
“Questi disperati arrivano pur sapendo che potrebbero essere rimandati indietro” Ah..si… e chi glielo ha detto ? Finora non sembra e specialmente se hanno un bambino ?
Grettezza e confusione è già qualcosa, e qualcosa è meglio che niente. Però non ha ragione lei, io sono perspicace e brutto oltre che antipatico, ma che vuol farci sono così per mettere alla prova i veri “cristiani” che devono comunque amare anche i nemici.
Se la prudenza lei la scambia per grettezza, dimostra di essere una sempliciotta e non ha imparato bene la scrittura di Geremia 17.9. Meglio gretti che sempliciotti creduloni sempre pronti a lamentarsi per la “miseria dappertutto”. Ci vuole un po’ di logica, almeno eviti la lamentela se vuole condividere il pane con i “fratelli” che fratelli non sono.
Tutti i gusti son gusti, ma ragionare con le donne è sempre più difficile.
Meglio non leggere se non si capisce . Si è Verissimo. Almeno qualcosa ci unisce.
Gretto= che manca di generosità, tirato nello spendere, limitato spiritualmente, meschino, arido sterile, taccagno spilorcio tirato pitocco.
… e grandissimo maleducato!
Del tipo che non sa mai quando tenere la bocca chiusa e quando ha raggiunto il limite della decenza, della buona creanza e della tollerabilità.
Marilisa, te lo chiedo come un favore personale – se vuoi e puoi – non rispondergli più!!!… se continua così, oltre a non scrivere più, non leggerò neanche. Non che il mio contributo sia essenziale, in un modo o nell’altro, ma è diventata una invasione dei “miei” spazi più belli dove ogni tanto mi piace passare.
@ Marilisa
“significa che nei Paesi del terzo mondo ci sono anche altri problemi che rendono la vita impossibile, e noi ne siamo solo parzialmente e saltuariamente a conoscenza.”
Beh, io sarò gretto, ma lei parla di cose che non conosce e se lo dice anche da sola. Che stranezza, in Nigeria c’è la più grande diffusione di collegamenti in fibra ottica, che non c’è nemmeno nell’italietta vaticana, chissà come l’avranno fatta se ci sono tutti questi problemi ?
Nigeria, “L’economia dello stato è in forte crescita, come dimostrano i dati del Fondo Monetario Internazionale del 2008 e del 2009. È anche uno dei paesi più sviluppati industrialmente in tutta l’Africa. Le risorse minerarie includono, oltre al petrolio, carbone e stagno. I principali prodotti agricoli sono olio di palma, cocco, agrumi, mais, cassava, yam e canna da zucchero. ” – Wikipedia
Principessa cara, come direbbe il saggio “dato che è impossibile far tacere l’imbecille, la civiltà consiste nell’obbligarlo a recitare un catechismo. Uno qualsiasi”…
@ principessa
la bocca chiusa la tengono i morti o i muti. Non lo sapeva ?
Aggiungo i muti però possono scrivere !
Inoltre,
Costituzione Italiana
Art. 19
Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa, in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda, e di esercitare in privato o in pubblico il culto purchè non si tratti di riti contrari al buon costume.
Art. 21
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione…. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dall’autorità giudiziaria.
Inoltre,
l’offesa è una costante caratterista “cattolica” che rivela il genitore di cui sono figli e il loro profondo amore per il ragionamento e la comprensione delle cose. Ma la “carità” è solo una parola.
Amare tutta l’umanità, talvolta, può riuscire più facile del tollerare una sola persona…
Aggiungere un ulteriore sinonimo alla parola “gretto” viene ritenuta un’offesa, Gioab?
Vede, se avessi voluto offenderla l’avrei madata a farsi fottere,… ma dubito che lei ne sia capace!
Non si scomodi a rispondere, vado al mare!
ah a ah ah ah aha AH HA AH HA AH ahhhhhh…oooooo…oddio che ridere…mamma mia!!!
“L’ignorante parla a vanvera, l’intelligente parla al momento opportuno, il saggio parla se interpellato, il fesso parla sempre ! “
Diceva il saggio: ” Il livello è basso” la papera non galeggia !
La capacità di reazione scomposta è impressionanate, caratteristica di un cervello che non sa usare altro che un linguaggio cattolico tutto curiale.
Ha ragione sig. Ubi. “il saggio parla se interpelato”… peccato che il vangelo non condivida “continua a parlare e non tacere, ( Atti 18.9) ma certamente lei è più saggio del saggio che parla sempre e a vanvera senza sapere di che parla. E Che classe… questa classe !
Ho postato un aforisma ma, non ho chiesto parere all’ignorante nè consiglio all’intelligente.
Non ho interpellato saggi…
eppure qualcuno ha parlato!
Grande Principessa!
😆
@ UBi humilitas
riconosco il torto, lei ha ragione io ho toppato !
Complimenti.
( Non si può vincere sempre… non è disonorevole riconoscere la sconfitta)