Aspetto che passi un aereo

Sto alla finestra. Tetti nella luce. Aspetto che passi un aereo.

18 Comments

  1. rossocardinale

    Perchè, Luigi?
    Io aspetto un aereo da anni che mi riporti chi sto aspettando, ma lei? chi aspetta?

    Che bella coincidenza! qualche ora fa parlando con un amico lì, mi ha descritto esattamente la luce sui tetti di Roma e le belle sensazioni nel guardare questo spettacolo di luce.

    6 Luglio, 2011 - 21:25
  2. marta09

    Perchè aspettare che passi un aereo?
    Tempo fa si parlava del passaggio delle rondini nel cielo, ma ora perchè una “rondine” moderna quale può essere un aereo?

    Le rondini portano la primavera e l’aereo che ti aspetti porti?
    Aspetti un aereo qualsiasi o un aereo particolare?

    Forse attendi l’aereo perchè in particolari condizioni brilla come un’enorme stella quando è colpito dal sole?

    Dove sono ora non vedo passare aerei, ma solo elicotteri della Guardia Costiera, dei Carabinieri e dell’Elisoccorso, qualche volta i Canader, ma tutti mi sembrano degli enormi calabroni.

    6 Luglio, 2011 - 21:40
  3. Luigi, ricordo un gioco, da bambino. “Un aereo! Mi ama! Dimmi un numero!” E da quel numero, una lettera dell’alfabeto e poi un nome. Dell’innamorata, nel caso dei maschietti. Ci sento l’aria pulita di una mattina di quasi vent’anni fa, nelle tue parole.

    7 Luglio, 2011 - 9:58
  4. Gioab

    Caro Luigi
    Prova a pensare che un 747 volando a ad alta quota 35000 ft. a Mach 0.85 (8,5NM/min.) circa 900KM/h +/- il vento può rimanere per aria circa 15 ore +/- il vento. Ha un’autonomia di 15.000 km circa e e consumando 24.000 lbs/h (10.000Kgs./h- 7.500lt/h) in 15 ore brucia 150.000 kgs di Cherosene circa 112.000 lt. Il cui smog rimane ad alta quota a formare quello che si chiama effetto serra. X ogni giorno che Dio concede X tutti gli aerei che volano ogni giorno.

    Ti piacciono ancora gli aerei ?
    Se vuoi vedere le luci sui tetti usa Google Earth notturno ! Puzza di meno.

    7 Luglio, 2011 - 14:16
  5. Clodine

    Anch’io per anni ho aspettato che tornasse una persona, con l’aereo. E’ tornata, si, ma per ripartire pochi giorni dopo e rinnovare così l’attesa… Ma non ci voglio più pensare, non me ne importa più niente..
    Sorvolano gli aerei sopra il tetto di casa mia: li vedo fare manovra, abbassarsi e poi rialzarsi in volo come giganteschi condor. Alcuni tornano indietro fanno una virata e riprendono un’altra direzione e di notte accendono delle luci che da piccine diventano via via più grandi, abbagliano, e sono fortissime: sembrano le lampare dei pescatori. sospese in acque cosmiche. Conosco quelli che atterrano a Fiumicino e quelli che invece si diriggono a Ciampino. Riconosco quelli di linea da quelli internzionali che sono lunghi a forma di sigaro e volano altissimi senza alcun rumore. Quelli che decollano da quelli che atterrano perché sono più bassi e incrociandosi dipingono il cielo di strisce fumose. Che bella invenzione l’ereo, io non ho paura, lo adoro, se non fosse per i costi girerei il mondo da sola … Una bella AveMaria mentre le ruote rullano e viaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa…che brivido, che meraviglia!

    7 Luglio, 2011 - 19:39
  6. fiorenza

    Ricordate?

    29 settembre 2010 alle 6:37 · Archiviato in Varie

    Un aereo per un momento brilla al sole insieme a un gabbiano. Qui è la rotta per Ciampino. Felicità di averli alla finestra tutto il giorno, aerei e gabbiani. Ma più gli aerei che sono uomini in cielo. E donne con loro.

    7 Luglio, 2011 - 21:36
  7. fiorenza

    “Sto alla finestra”.
    Finestra: quella zona di confine tra il dentro e il fuori. Che è, contemporaneamente, il dentro e il fuori.
    “Tetti”.
    I tetti: quella linea di confine tra terra e cielo. Tetti che sono, contemporaneamente, terra e cielo.
    “Tetti nella luce”.

    7 Luglio, 2011 - 21:50
  8. Clodine, ci sono anche io con l’Ave Maria al decollo e all’atterraggio sperando che la Madonna di Loreto, come sempre, m’accompagni.
    Enrico Mattei aveva come pilota Irnerio Bertuzzi, che aveva servito nella Regia Aeronautica. Gli diceva sempre: “Andiamo sereni io e te, perché Dio non può avercela contemporaneamente con un fascista e un comunista”.
    L’OAS fu di diversa opinione, pare…

    8 Luglio, 2011 - 14:01
  9. Clodine

    Ah Ah Ah Ah…è proprio così caro Tonizzo. Durante l’ultimo viaggio che feci il mio aero si è trovònel bel mezzo di una turbolenza, era in Marzo, una cosa terribile. Siccome era un aereo di piccole dimensioni l’impatto con i venti in alta quota fu terribile. Mi trovavo proprio sopra un’ala e dal finestrino la vedevo tribolare, agitarsi, poverina, come le piumette di un’oca selvatica che sfida gli alisei. Ho capito che per stare benino non bastava un’AveMaria in quel frantente da strizza, ma ne serviva un surplus. Ho tirato fuori il mio bel Rosario, mi sono disposta in tranquillo, religioso silenzio e ne ho infilati 5 partendo dai gaudiosi fino ai dolorosi terminati i quali, vidi dall’alto la pista d’atterraggio di Fiumicino. Il potere del Rosario è straordinario!

    8 Luglio, 2011 - 15:10
  10. Clodine

    frangente, pardon! mamma mia quanti refusi!

    8 Luglio, 2011 - 15:36
  11. Leopoldo

    @ fio
    è bello leggerti.

    8 Luglio, 2011 - 17:06
  12. fiorenza

    @ Leo
    è bello sentirmi chiamare “fio”.

    8 Luglio, 2011 - 20:53
  13. fiorenza

    E, dunque, approfitto della benevolenza di Leopoldo, e continuo.
    Mi piacerebbe molto, pensando a questo tema della finestra, condividere con voi la gioia che mi viene dalla lettura di una delle più amabili poesie di Carlo Betocchi. “Vetri”, è intitolata. Che faccio? ve la trascrivo? Ma sì:

    Sei vetri della finestra
    nell’angolo della stanza
    sono la strada maestra
    d’ogni nuvola che avanza.

    Io dal mio angolo pigro
    tendo insidiosi agguati,
    dai poveri tetti emigro
    verso quei correnti prati.

    Non sono prati, son lenti
    sogni: sogni non è vero,
    son fuggitivi armenti:
    e nemmeno questo è più vero.

    Vedi quell’azzurro. Cielo
    è il cielo, bambino mio:
    con la nuvola, nel cielo, va la volontà d’Iddio.

    Fumo che te ne vai solo,
    spensierato, liberamente,
    dal focolare del duolo
    al cielo: prendimi la mente.

    Sei vetri della finestra
    nell’angolo della stanza
    sono la strada maestra
    della celeste abbondanza.

    8 Luglio, 2011 - 21:08
  14. fiorenza
    8 Luglio, 2011 - 21:15
  15. fiorenza

    A volte dalla sua finestra Luigi vedeva -e noi con lui vedevamo- la barbona francese. Chissà dov’ è, ora.

    8 Luglio, 2011 - 21:36

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