Sono a Città di Castello e scrivo questo saluto ai bloggers dall’Hotel Le Mura dopo aver parlato al Centro Studi Carlo Liviero di FEDE E CARITA’ AL TEMPO DI BEATA MARGHERITA E AI NOSTRI GIORNI. Bel tema e bella città, bella gente. In San Domenico ho visto per la prima volta l’urna della Beata Margherita di Città di Castello. Era cieca, rachitica, gobba e storpia e ne ho parlato come la donna delle beatitudini – “beati i poveri, beati gli afflitti, beati coloro che piangono” – e come tribolata che soccorre i tribolati, immagine quanto mai attuale dei rovesciamenti evangelici. Ho richiamato Luca 14, 21: “Esci per le piazze e per le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi” e ho detto che lei che era povera storpia cieca e zoppa una volta entrata nel banchetto si è adoperata a tirare in esso ogni altro derelitto. E noi tra essi. – All’origine di questa mia venuta a Castello c’è l’iniziativa di Antonella Lignani, amica del blog, che ringrazio.
Sono a Città di Castello felice di esserci
26 Comments
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Grazie a te, Luigi! Sei stato un vero testimone. Se lo sarebbe mai immaginata la piccola Margherita che avresti parlato di lei dopo tanti secoli? La sua luce e soprattutto la luce del Vangelo illumini sempre i tuoi passi. Però forse è ora di andare a dormire …
Che bello! Grazie Antonella, e grazie Luigi che rendi possibile il miracolo dell’incontro, e riesci a risvegliare il Dio che dorme nell’angolo più oscuro e profondo di certe anime!
Nei “colloqui tifernati” (conversazioni familiari tenute a Città di Castello) con Luigi e Maria Luisa abbiamo parlato di te, cara Clodine. Sei veramente molto cara!
Una lode alla beata Margherita e alle mille e mille altre margherite: uomini e donne che hanno trasformato la “Parola” del Vangelo in “fatto” quotidiano, nell’umile cura di un ammalato, nella consolazione di un afflitto, nel silenzio e nel perdono dopo un’offesa ricevuta.
La vita donata è sempre una vita libera e degna.
Grazie, Elsa.F. L?Oratorio san Giovanni Bosco ha espresso il suo massimo gradimento, Luigi.
Il tema della disabilità, della deformità, mi suscita, da sempre, un grandissimo turbamento perché, la percezione che la società, intesa come gruppo sociale dominante, manifesta nei confronti della diversità, è talmente arcano, antico che.. si perde nella notte dei tempi! Mi incuriosisce ad esempio,l’ambivalenza che nel mondo greco si aveva rispetto a questo tema perché, se da un lato l’archetipo dello “zoppo”, ad esempio,o del “menomato” [che nei miti è visto con un occhio di riguardo, forse con timore, e pure considerazione [ vedi Omero, cieco, che ricerca la luce interiore, o l’epilettico che incute terrore e rispetto, quasi che quella malattia appartenesse alla sfera divina] si scontra poi con la crudeltà, e l’efferatezza …che portava ad uccidere fin dalla nascita i portatori di disabilità! Il cristianesimo, poi,da parte sua, approccia il tema in modo equivoco, collocando il disabile in una posizione che va dal“sentimentale”, suscitante pietà e solidarietà per un verso,e la ghettizzazione dall’altro per cui, l’ eretico, l’ebreo eccc forma. un tutt’uno pressoché indistinto con lo schiavi, lo straniero , il vagabondi, per collocare in finei mendicanti, i menomati, e i deforme senza nessuna differenziazione! Pregiudizi che ci portiamo addosso fino ai nostri giorni. A proposito, mi viene in mente “La tempesta” (The Tempest) di Shakespeare, dove viene descritto appunto lo schiavo come « velenoso e generato dal demonio in coppia con… madre scellerata»., e che dire di Lutero, per il quale i bambini portatori di handicap non sono che «un pezzo di carne dentro cui non c’è alcuna anima»….tema interessante,e inquietante, che meriterebbe un approfondimento . Grazie Luigi per averne parlato!
Grazie ad Antonella, e grazie a Luigi. Come è bella l’Umbria!!!
Ciao Clo!!!
F.
Caio Fabricianus, carissimo…ho scritto quel post di corsa, ed uscito proprio con piedi, spero solo si sia capito quello che volevo dire…Comunque, è un tema che merita una riflessione profonda, e non lascia affatto indifferenti…
Ciao Farbicianus
Caio (?)…eh vabbè… : )) ..ahahaha….come faccio, sono un disastro!
Un caro saluto a Luigi, bellissima e accogliente Città di Castello.
Ora permettemi un poderoso OT , ma la fine dell’acqua mi sta a cuore.
Ho ricevuto questa informazione da un’amica e la giro ai bloggers.
Spero come sempre nella benevolenza e nella comprensione di Luigi e vostra.
—-
Importante: passaparola !!!
Date: 20 aprile 2011 11:23
Ciao a tutti,
confermo la necessità di questo passaparola, aggiungendo che si tratta di informazione per ri-affermare i diritti costituzionalmente garantiti . Il dramma è che sembra la maggior parte della popolazione non sia consapevole di quanto sta avvenendo.
Quello che Vi porto è solo un piccolo esempio. Sono una ricercatrice, mi occupo di diritto ambientale e di risorse idriche. Ieri mattina dovevo intervenire ad un programma RADIO RAI (programmato ormai da due settimane) per parlare del referendum sulla privatizzazione dell’acqua e chiarirne meglio le implicazioni giuridiche.
‘E arrivata una circolare interna RAI alle 8 di ieri mattina che ha vietato con effetti immediati a qualunque programma della RAI di toccare l’argomento fino a giugno (12-13 giugno quando si terrà il referendum), quindi il programma è saltato e il mio intervento pure.
Questo è un piccolo esempio delle modalità con cui “il servizio pubblico” viene messo a tacere e di come si boicotti pesantemente la possibilità dei cittadini di essere informati e di intervenire (secondo gli strumenti garantiti dalla Costituzione) nella gestione della res publica. Di fronte a questa ennesima manifestazione di un potere esecutivo assoluto che calpesta non solo quotidianamente le altre istituzioni, ma anche il popolo italiano di cui invece si fregia di esser voce ed espressione, occorre riappropriarci della nostra voce prima di perderla definitivamente.
Il referendum è evidentemente anche questo!
Mariachiara Alberton
RICORDATEVI CHE DOVETE PUBBLICIZZARLO VOI IL REFERENDUM… perchè il Governo non farà passare gli spot ne’ in Rai ne’ a Mediaset.
Sapete perché ? Perché nel caso in cui riuscissimo a raggiungere il quorum
lo scenario sarebbe drammatico per i governanti ma stupendo per tutti i
cittadini italiani:
Vi ricordo che il referendum passa se viene raggiunto il quorum. E’
necessario che vadano a votare almeno 25 milioni di persone
Il referendum non sarà pubblicizzato in TV.
I cittadini, non sapranno nemmeno che ci sarà un referendum da votare il
12 giugno. QUINDI : I cittadini, non andranno a votare il referendum.
Vuoi che le cose non vadano a finire cosi ? Copia-incolla e pubblicizza il
referendum a parenti, amici, conoscenti e non conoscenti.
Passaparola!
Caro Luigi, permettimi una riflessione sul tuo Luca 14.21 “Esci nelle ampie vie e conduci qui i poveri e gli storpi e i ciechi egli zoppi.”
Ci sono due aspetti che devono essere chiariti altrimenti la citazione è fuoriviante.
1. Tu sai che il Vangelo è una narrazione “per parabole” “senza illustrazioni non parlava loro” (Matteo 13.34); quindi ogni episodio non è riferito a situazioni reali, ma è un esempio dal quale trarre una morale. Se l’esempio citato fosse reale, vorrebbe dire che solo i poveri avrebbero l’opportunità di entrare nel Regno di Dio mentre sappiamo che anche alcuni ricchi avranno quel privilegio e anche alcuni militari.
Es. L’Eunuco etiope di Atti 8.27 non era un povero ma un “uomo al potere” sotto Candace la Regina. Alcuni esattori di tasse come Zaccheo non erano poveri, e a coloro che erano militari fu detto “Non angariate né accusate falsamente nessuno, ma siate soddisfatti delle vostre provvisioni”. ( Luca 3.10-14) In sostanza come già ti ho detto molte volte “Siate Giusti, non buoni”
2. E vengo a Luca 14.21, hai saltato la parte precedente Luc 14.17-20 che mi pare la più significativa. Erano altri gli invitati, e non erano poveri perché avevano “comprato un campo o i bovini ecc.” Erano così ricchi da non avere tempo per stare in compagnia del Padrone di Casa. E’ questo che ha caratterizzato la loro esclusione. Ricevendone di non poter essere scusati. Rifiutare di avere il tempo per imparare dal Padrone di casa. Quindi l’esempio non insegna che “solo” i poveri o gli zoppi, ma ”anche” i poveri e gli zoppi. La caratteristica, il requisito, non è la condizione sociale, ma è l’avere tempo per stare con il Padrone di casa e imparare da Lui. E’ questo che fa la differenza.
3. Tu sai bene che l’esempio termina con la frase “costringili ad entrare” comando sul quale la chiesa ha per secoli basato la sua presunta “violenta” autorità di costringere anche i bambini. Ricordo i piccoli ebrei, ma se noti, lì non c’era scritto “costringili a restare” e per questo che oggi “il piatto piange.” Li hanno costretti ad entrare ma si è aperta una grande porta per uscire. Vedi cosa capita a chi “distorce il senso “ci sono alcune cose difficili a capirsi, che i non istruiti e gli instabili torcono, come [fanno] anche col resto delle Scritture, a loro propria distruzione.” ( 2Pietro 3.16)
4. Non serve aggiustarsi la Verità a propria convenienza, bisogna Rispettarla, Comprenderla con Giusto Giudizio. Essere ricchi o poveri non fa differenza, e nemmeno la religione di appartenenza perché si può essere “cristiani” pur essendo Buddisti o Mussulmani o Piedi Neri se si seguono gli stessi principi che il Maestro ha ricordato. Non è un timbro , una casacca o un conto in banca. E’ un percorso di Giustizia.! Erano seguaci della via. Non parabolani. Ricorda !
Divertiti nel tuo vagabondare ! Non si finisce mai di imparare viaggiando.
“riesci a risvegliare il Dio che dorme nell’angolo più oscuro e profondo di certe anime”
Ma non era il “cane” che dorme ?
“Egli non può permettere che il tuo piede vacilli.Colui che ti custodisce non può essere sonnolento. Ecco, non sarà sonnolento né si addormenterà, Colui che custodisce Israele.” ( Salmi 121.3-5)
(Isaia 27:3) Io, Geova, la salvaguardo. Ogni momento l’irrigherò. Perché nessuno rivolga la sua attenzione contro di essa, la salvaguarderò pure notte e giorno.
(Isaia 40:28) Non hai saputo o non hai udito? Geova, il Creatore delle estremità della terra, è Dio a tempo indefinito. Egli non si stanca né si affatica. Il suo intendimento è imperscrutabile.
Clodine, Dio non sta dentro di nessuno, ha un suo luogo di dimora ! ( Esodo 15.13; 2 Samuele 15.25; 1 Re 8.39)
“Giovanni Paolo II già curvo si ferma davanti allo specchio – mentre noi l’osserviamo incuriositi – e col bastone minaccia se stesso: vedi di camminare dritto”
Questo aneddoto molto bello che hai condiviso con noi, Luigi, e i brevi e vivaci tratti con cui descrivi Margherita, confermano ciò che ho sentito ieri al convegno sui “Cercatori di Dio”: i santi sono quelle persone capaci di tradurre il Vangelo nella lingua e nelle situazioni del loro tempo, della loro storia personale e comunitaria.
Grazie, Nino.
Salve a tutti,
Mi permetto di importunare Nico.
Sarei grato sapere se si può trovare in rete qualcosa sul convegno a cui ha assistito (naturalmente intendo audio, video o sintesi degli interventi).
Oppure se nulla vi è sarei grato a Nico se potesse farmi un brevissimo riassunto di punti salienti sul tema della domanda di “spiritualità”, postandolo qui o tramite il Signor Luigi.
Saluto tutti e ringrazio Nico anticipatamente.
@ Nino
Mi permetti una riflessione ? Così una semplice stupidata tanto per ridere.
Se tu avessi un figlio con una malattia per la quale non esiste cura, ti impegneresti a firmare un impegno nel quale dici che non essendoci una cura oggi non lo curerai mai ? neanche nel futuro (caso mai uscisse una ?)
Ecco, credo che prender un impegno oggi per impedirti di fare una cosa utile nel futuro sia stolto. Non potrai mai sapere cosa ti riserva il futuro e non puoi precluderti oggi qualcosa che potrebbe esserti utile dopo, solo perché oggi non la puoi fare.
Rifletti se la cosa fa male oggi non è detto che non possa essere migliorata domani.
Se questo non fosse il principio, anche i fratelli Wright avrebbero rinunciato a volare con quei trabiccoli che cadeva subito. Avrebbero rinunciato a fare qualunque progresso che è derivato da cose o situazioni anche pericolose.
Si dice spesso che da un male può nascere un bene, perché negarti la possibilità di fare qualcosa domai solo perché pensi che sia pericolosa oggi ? Non ci sarebbe progresso.
Lo stesso vangelo dice: “Non c’è timore nell’amore, ma l’amore perfetto caccia via il timore, perché il timore esercita una restrizione. In realtà, chi ha timore non è stato reso perfetto nell’amore” ( 1 Giovanni 4.18)
“Il timore esercita una restrizione” Dio è il Padrone del futuro – “Io, Geova, sono il tuo Dio, Colui che ti insegna per il [tuo] beneficio, Colui che ti fa calcare la via per la quale devi camminare. Oh se tu realmente prestassi attenzione ai miei comandamenti! Allora la tua pace diverrebbe proprio come un fiume, e la tua giustizia come le onde del mare.” ( Isaia 47.18)
@ Nico
Sei simpatica Nico, permettimi un’altra domanda :
Se due persone vanno una a est e una a ovest, potresti dire quale delle due “va dritto” ?
Tutti e due certo, ma bisognava sapere prima qual’era la meta non come arrivarci !
Ripeto: “ Dove vai è diverso da come ci arrivi vero ?”
Saluti
@Ubi
nei prossimi giorni sicuramente sul sito della Facoltà Teologica del Triveneto compariranno le sintesi degli interventi: http://www.fttr.it
Non so se ci saranno anche dei video.
E’ stata comunque una intera giornata di incontri, relazioni, lavori di gruppo, gli atti completi verranno pubblicati ma non prima di qualche mese, temo.
Mi permetto di riportare solo un breve passo dall’intervento di Ghislain Lafont, che per me è stato eccezionale:
“Mi sono accorto che tra gli organi dei sensi, l’orecchio è l’unico a sfuggire alla nostra presa: non lo dominiamo affatto… contrariamente agli occhi, al naso, alla bocca, alla mano, l’orecchio non è capace di chiudere se stesso.
Questa necessità fisica ha valore di segno, quasi di sacramento. Indica che fra tutti gli apporti che ci vengono da fuori uno solo è ineludibile, l’accesso primitivo al reale avviene attraverso l’ascolto perchè l’orecchio è naturalmente aperto.
Se questo è vero per la vita sensibile, lo è anche per quella spirituale: ascoltare i suoni interiori, ascoltare il mormorio di se stessi, dell’altro, ascoltare Dio. L’uomo che cerca allarga il suo ascolto”
Da un punto di vista fisico fa una piega ! Perché abbiamo anche il naso che sfugge al nostro controllo e non gli possiamo chiedere di chiudersi quando i profumi non ci piacciono. Lo dobbiamo turare con le mani.
Così non è “uno solo ineludibile” ma almeno due.
“Se l’accesso primitivo al reale avviene attraverso l’ascolto perchè l’orecchio è naturalmente aperto” lo è anche il naso che è ugualmente utile per scoprire che tipo di profumi ci circondano e se possono essere tollerati:
“per mezzo nostro rende percettibile in ogni luogo l’odore della conoscenza di lui! Poiché a Dio siamo un soave odore di Cristo fra quelli che sono salvati e fra quelli che periscono; a questi un odore che emana dalla morte per la morte, a quelli un odore che emana dalla vita per la vita” (2Corinti 2.14-16)
In ogni caso le sinapsi sono eccitate e se non funziona il collegamento cerebrale neanche con le orecchie aperte si possono collocare i suoni al giusto posto. “Non prova l’orecchio stesso le parole Come il palato gusta il cibo? (Giobbe 12.11)
Lo stesso dicasi anche per il naso. Ad alcuni piace l’odore di morte.
NO COMMENT
PSCHIATRIA
Quei tre Cristi in manicomio
alla fine si arrese il medico
Ripubblicato in Usa il libro che racconta dell’esperimento più folle del mondo, tentato nel 1959: mettere insieme tre persone convinte di essere il Messia e vedere se qualcuno di loro rinsavisce.
Ecco come andò di ELENA DUSI
http://www.repubblica.it/scienze/2011/05/06/news/esperimento_tre_cristi-15811242/?ref=HREC2-9
Grazie Nico della cortesia e dell’attenzione, davvero molto cortese.
E grazie anche per aver riportato quella piccola “perla”.
Leggo ora Nino.
Che storia !!!
La Repubblica?
Ma cos’è un giornale?
La “zeppata” di Nino nei miei confronti ci sta tutta, effettivamente…
Oggi si celebra il funerale di don Giulio Cii, per tanti anni oarroco di san Domenico a Città di Castello e “custode” di beata Matgherita. Quando luigi è venuto per conferenza stava già molto male. Ha avuto comunque la consolazione di vedere celebrata la “sua” beata.
Grazie Antonella di avermi segnalato la partenza di don Giulio, che mi presentasti quel sei giugno a un angolo di strada già avviato – vogliosa di farmelo vedere e timorosa di stancarlo.