“Chiedo al Signore Gesu’ che il commovente sacrificio della vita del ministro pakistano Shahbaz Bhatti svegli nelle coscienze il coraggio e l’impegno a tutelare la liberta’ religiosa di tutti gli uomini e, in tal modo, a promuovere la loro uguale dignità”: così ha parlato il papa all’angelus. “Commovente sacrificio della vita” sono parole che segnalano in quella morte un martirio, rinviando al detto evangelico su chi dà la vita per gli altri. Del nostro caro e carissimo Bhatti così aveva parlato il portavoce vaticano il 2 marzo: “L’assassinio del ministro pakistano per le minoranze è un nuovo fatto di violenza di terribile gravità. Bhatti era il primo cattolico a ricoprire un tale incarico. Ricordiamo che era stato ricevuto dal Santo Padre nello scorso settembre e aveva dato testimonianza del suo impegno per la pacifica convivenza fra le comunità religiose del suo Paese. Alla preghiera per la vittima, alla condanna per l’inqualificabile atto di violenza, alla vicinanza ai cristiani pakistani così colpiti dall’odio, si unisce l’appello perché tutti si rendano conto dell’urgenza drammatica della difesa della libertà religiosa e dei cristiani oggetto di violenza e persecuzione“.
Benedetto sul martirio di Shahbaz Bhatti
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Mi unisco alla condanna per l’inqualificabile atto di violenza, e mi chiedo cosa significa : “ svegliare nelle coscienze il coraggio e l’impegno a tutela della libertà religiosa” Come si fa ? Come si tutela la libertà religiosa ?
Tutelare = difendere proteggere esercitando tutela o in altro modo. Quali sono i mezzi con cui i cristiani possono tutelare ? ( difendere) la propria religione ? Oltre al mitra e l’implorazione non ne conosco. Oltre la ragione e la forza non ce ne sono. Quale dei due si può usare ? L’implorazione ! La richiesta e la ragione e se questa viene negata non resta che il mitra ma non si può, per il cristiano è proibito.
Promuovere uguale dignità. Come si fa ?
Dignità = nobiltà che l’uomo ha per sua natura, per i suoi pregi
Come si può promuove qualcosa che già si ha per diritto naturale ? L’uomo già è in possesso di dignità, come può promuoverla ? Dimostrando di essere degno del privilegio che ha ricevuto come diritto naturale, aiutando i suoi simili a comprendere i principi che sono coinvolti in questa convivenza; ove questo non fosse possibile, deve essere lui a rinunciare al diritto di richiedere ed esercitare la pari dignità. Questo è il significato che ne ha dato chi ha insegnato per primo il cristianesimo facendosi perfino uccidere ma senza fiatare.
Chi più sa più soffre ! E’ questa la dignità e solo così la si tutela. Gli altri sono “intrallazzi”, rivendicazioni, pretese. Ma i soliti che predicano la tutela della dignità, sono quelli che rivendicano proposizioni “irrinunciabili” ma sono sempre pubblicamente smentiti e contestati da Don Aldo Antonelli, Don Marco Pizzocchi, Don Farinella, Don Mazzi, Don Gallo, Della Sala, Don Franzoni, Odifreddi, Flores D’arcais, Galimberti, Augias, Hack, Telmo Pievani, Dawkins, Michel Onfray e la lista sarebbe ancora più lunga elencando la teologia della liberazione, il cardinal Martini i vari preti black block, le comunità di base, la dichiarazione di Colonia, le dichiarazioni dei teologi francesi, i 62 spagnoli, i 143 tedeschi , i 63 italiani.
E’ solo rinunciando alle pretese del centralismo romano che si promuove la dignità ma quando ci si confronta così : “ Noi ci opponiamo alla violazione di questa dottrina dei gradi della certezza teologica ovvero della “gerarchia delle verità” nella prassi del conferimento e della negazione dell’autorizzazione ecclesiastica all’insegnamento. Singole questioni etiche e dogmatiche di dettaglio non possono perciò venire contrabbandate arbitrariamente come atte a stabilire l’identità della fede.”
http://www.papanews.it/dettaglio_approfondimenti.asp?IdNews=15993
Sono questi stessi, sui due fronti, che dimostrano come la verità scritta già sapeva che mentre rivendicano il diritto a promuovere la dignità, sono essi stessi schiavi di passioni che degradano quella dignità che ricercano e vorrebbero promuovere.
( 2Pietro 2.17-19) : – “ Questi sono fonti senz’acqua, nubi spinte da violenta tempesta, e a loro è riservata l’oscurità delle tenebre. Poiché pronunciano gonfie espressioni di nessun profitto, e adescano mediante i desideri della carne…Mentre promettono loro libertà, sono essi stessi schiavi della corruzione.”
E’ giusto, bisogna svegliare le coscienze, soprattutto una opinione pubblica apatica e sonnolenta. Svegliare le coscienze perché si preghi. Non possiamo attendere tutto dai politici o dalla UE, facciamo qualcosa anche noi. Soprattutto manca l’informazione: all’indomani dell’assassianio nessuno ne sapeva niente, non avevano sentito niente alla TV ecc. Le manifestazioni pubbliche, se ci sono, si possono definire pavide e incerte. Non si sa quello che pensare!
Manca l’informazione…
non lo trovate un paradosso, nell’epoca della comunicazione globale?
Caro Nico, manca l’informazione, ma più che altro, a mio parere, manca la sensibilità al problema.