Parabola del prete e della prostituta

Un prete ambrosiano suona a una porta per la benedizione delle case – che a Milano si fa durante l’Avvento – e viene accolto da una donna in tenuta da prostituta che si scusa, si getta addosso una veste da camera e lo segue per le stanze mentre sparge acqua e parole benedette. Alla fine ringrazia e si scusa ancora. “I malati e non i sani hanno bisogno del medico” dice a se stesso il prete in ascensore.

15 Comments

  1. Francesco73

    Quando facevo il servizio civile in una chiesa artistica del centro di Roma, mi capitava di incontrare le persone più insospettate che – con apprezzabile regolarità e a orari tranquilli – entravano e se ne stavano in raccoglimento, magari in una delle cappelline laterali.
    Alcune erano prostitute, c’era addirittura qualche viado. Avevano aspetto, look e visi riconoscibilissimi.
    Lì imparai cosa accade nel corso di una giornata normale dentro una qualsiasi chiesa, cioè quanti percorsi ha la Grazia per irrompere anche nel silenzio delle coscienze di quelli apparentemente più lontani.
    E capii che proprio in virtù di questa azione nascosta e misteriosa della Grazia, la Chiesa è un mistero molto più grande e insondabile di tutti i tentativi di codificarlo.
    Trovo siano una benedizione e un segno tutte le volte che un pubblico peccatore – come tale apparentemente condannato anche dalla Chiesa – trova nel cuore la forza di cercare proprio lì dentro la consolazione, l’amiciza di Cristo, la sapienza della Parola.
    E’ una prova che Dio c’è, ed ha il volto della Divina Misericordia.

    23 Dicembre, 2007 - 20:34
  2. matteo

    Grazie Luigi e a te Francesco73 per qeusti frammenti
    molto forti,
    che valgono molto più di tanti bla bla
    sono queste cose concrete che mi domandano conversione

    23 Dicembre, 2007 - 21:38
  3. A Bolona mi risulta che esistesse in un lontano passato una cappella dedicata proprio alla … cura pastorale delle prostitute. Ma erano tempi meno borghesi …
    Oggi sono i volontari della Giovanni XXIII e dintorni a portarle a una messa settimanale in parrocchia, sia quelle che hanno abbandonato la strada, sia quelle che ancora ci stanno.

    24 Dicembre, 2007 - 0:52
  4. ottimo post.
    Forse il migliore che abbia mai letto.
    Ci salva dal nostro prurito tardo borghese e dal nostro perbenismo natalizio.
    I malati han bisogno del medico, non i sani: io per primo.
    In questi giorni di confessioni sacramentali intense lo sperimento sempre più!
    saluti a tutti e buon Natale al Signor Luigi e ai navigatori…
    Marco don

    24 Dicembre, 2007 - 13:42
  5. Mattia

    Il segno di Dio è la semplicità. Il segno di Dio è il bambino. Il segno di Dio è che Egli si fa piccolo per noi. È questo il suo modo di regnare. Egli non viene con potenza e grandiosità esterne. Egli viene come bambino – inerme e bisognoso del nostro aiuto. Non vuole sopraffarci con la forza. Ci toglie la paura della sua grandezza. Egli chiede il nostro amore: perciò si fa bambino. Nient’altro vuole da noi se non il nostro amore, mediante il quale impariamo spontaneamente ad entrare nei suoi sentimenti, nel suo pensiero e nella sua volontà – impariamo a vivere con Lui e a praticare con Lui anche l’umiltà della rinuncia che fa parte dell’essenza dell’amore. Dio si è fatto piccolo affinché noi potessimo comprenderLo, accoglierLo, amarLo.

    Papa Benedetto XVI, Messa di Mezzanotte, 24 Dicembre 2006

    BUON NATALE SIG. ACCATTOLI E A TUTTI I NAVIGANTI DEL BLOG!

    24 Dicembre, 2007 - 15:25
  6. Francesco73

    Buon Natale a tutti, sono nelle Marche e stasera andrò a Messa nella piccola chiesina di un convento di clarisse, risalente al 1200.
    Pregherò anche per Luigi, per tutti i frequentatori di queste pagine, per quelli che vi sono cari.
    Auguri!

    24 Dicembre, 2007 - 17:50
  7. FABRICIANUS

    Buon Natale a Luigi e a tutti i bloggers.

    IL POST è molto forte, e commovente…tutti abbiamo bisogno di Misericordia….io per primo….

    AUGURI!!!

    Fabricianus

    24 Dicembre, 2007 - 18:35
  8. FABRICIANUS

    Grazie a Francesco73 per le Preghiere.

    In questa Notte Santa ricordiamoci a vicenda….
    F.

    24 Dicembre, 2007 - 18:39
  9. LEONE

    Grazie per i commenti, molto profondi.
    E’vero i malati hanno bisogno del medico, non i sani, ma chi non è malato almeno un poco?
    Oppure chi è perfettamente sano?…

    24 Dicembre, 2007 - 21:30
  10. LEONE

    Signore dacci almeno la capacità di riconoscere le noste malattie…

    24 Dicembre, 2007 - 21:31
  11. mattlar

    Come si può non concordare con tutte le parole intorno ai malati, alle prostitute, al medico e al prete etc etc? Ma, perdonatemi per non riuscire a capire del tutto, se invece della prostituta in quella casa ci fosse un candido signore che si occupasse – dopo la brava benedizione – di lavorare intorno alle sue private collezioni pedopornografiche oppure un mafioso? Non sarei tanto incline a pensare la stessa cosa che voi dite a proposito della prostituta… E’ vero che nel peccato dietro a un carnefice c’è sempre una vittima, uno schiavo del male; ma talvolta questi aprono una catena di cui sono vittime anche degli innocenti. E la benedizione? I malati hanno bisogno del medico o della benedizione? Perdonatemi questa riflessione distonante, nel giorno di Natale. In questo giorno, comunque sono convinto che ci sia una speranza che illuminerà anche queste domande irrisolte (almeno per me).

    25 Dicembre, 2007 - 23:03
  12. Luigi Accattoli

    Il mio benvenuto a Mattlar che si unisce ai commentatori del blog nel giorno di Natale. E’ ovvio: i malati hanno bisogno del medico, non della benedizione. Ma in quel caso la bendizione era la modalità minimale in cui il medico poteva segnalare la sua vicinanza, cioè una disponibilità a indicare la cura se fosse stata richiesta. Quanto al peccato piccolo o grave, va ricordato che Gesù mostra la stessa disponibilità a intervenire nei confronti di ogni tipo di peccato: quello minimo della prostituta e quello massimo del pubblicano. Il pubblicano – esattore delle imporste per conto dei romani – era un venduto allo straniero, già impuro per questo e traditore del popolo eletto, suo affamatore, ladro e magnaccia. L’equivalente, come minimo, del mafioso o del mercante di droga. Presso uno di essi – Zaccheo – Gesù si invita a pranzo e di un altro – Matteo Levi – fa un suo discepolo. Potrebbe essere che le parole della benedizione della casa muovano l’anima del pedoporngrafo, o del mafioso – perchè no?

    26 Dicembre, 2007 - 11:22
  13. Clodine

    Grande Gesù…
    se si svegliassero solo di un tantino questi fratelli che russano beatamente, che vivono alla giornata angustiandosi a volte per sciocchezze insulse, che sguazzano nei bagordi senza porsi domande vivendo così, alla carlona, se solo aprissero gli occhi e porgessero ascolto a Lui..mio Dio!! Che cosa grande la conversione, la conoscenza del Signore: ti apre nuovi orizzonti, cambiano i colori, ti conforta ti consola…ti sostiene e rende sopportabile la prova che ogni giorno, chi più chi meno, è destinato a sostenere. “Se vuoi essere mio discepolo..prendi la tua croce e seguimi”…

    Buone feste a tutti ed in modo speciale a Luigi Accattoli e famiglia. Grazie per la tua bontà e disponibilità
    Clodine

    26 Dicembre, 2007 - 16:17
  14. Luigi Accattoli

    Grazie Clodine. Buonanotte.

    26 Dicembre, 2007 - 23:53
  15. Le prostitute ci precederanno nel Regno dei Cieli.

    28 Novembre, 2009 - 14:47

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