“E’ stata una sorpresa la vita, lo sarà anche la morte“: l’ha detto poco fa Roberto Benigni nella prima serata di VIENI VIA CON ME, con riferimento a Roberto Saviano minacciato di morte dalla Camorra per aver scritto GOMORRA. Voglio segnalare lo sguardo aperto sulla morte che Benigni condivide – tra la gente dello spettacolo – con Lucio Dalla e con Adriamo Celentano (vedi post dell’11 settembre 2009). [Segue nel primo commento]
Benigni scatenato e la sorpresa della morte
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[Segue dal post] Questo il passaggio in cui Roberto Benigni ha detto le straordinarie parole del post: “Ma è mai possibile che uno che ha scritto un libro è condannato a morte? Ora scusate la parola che è così possente, ed è anche bella, non bisogna averne paura: morire è un’arte e noi siamo degli artisti, lo faremo splendidamente, crediamo anche nell’aldilà. E’ stata una sorpresa la vita, lo sarà anche la morte. Ma ora dico: è mai possibile che una persona buona non si adiri contro il male?“
Carissimo Luigi, grazie per la segnalazione, che ho ripreso per il mio blog. Non ho visto la trasmissione. Ho visto ora il video del finale con Saviano. Mi sono appuntato altre due frasi: “Diffidate delle persone infelici“. E: “Non c’è niente di più scientifico della fantasia“. Bellissime
Voltavo le spalle alla tv quando ho sentito quelle parole che mi hanno bloccata per alcuni istanti, come per una carezza…
C’è un’Italia migliore, e, ieri sera, la RAI (prima ancora che Fazio, Saviano e Benigni) l’ha rappresentata.
Buona notte !
Roberto 55
Dai Leonardo, butta un po’ di benzina sul fuoco, suvvia…
Aggiungerei anche Zucchero con il suo “E’ un peccato morir”, ha appena detto a Famiglia Cristiana di essere credente, seppure non praticante. Io non ci avrei scommesso una lira e sono contento per lui.
Mike Bongiorno, intervistato dalle Iene, alla domanda: “Sei credente?” rispose contento: “Se non hai Dio, che cosa campi a fare?”.
Luigi, mi permetto di segnalarti Dino Risi, ateo, che in un’ultima intervista con Sabelli Fioretti disse la stessa frase di Benigni: “La morte? Prevedo delle sorprese”.
A proposito, qualcuno ha visto “Porta a Porta” sul primo anniversario della morte di Natuzza Evolo? Veramente disgustoso quel programma, anche stavolta la sua strisciata di fango ce l’ha lasciata…
già, ma non si può escludere che per qualcuno potrebbero essere anche delle brutte sorprese…la lettura di Dante dovrebbe come minimo far riflettere
“Per me si va nella città dolente
per me si va nell’etterno dolore
per me si va fra la perduta gente..
Giustizia mosse il mio alto fattore
Fecemi la divina potestate l
la somma sapienza e il primo amore”
Altri dolorosi attacchi ai cristiani in Iraq.
http://www.corriere.it/esteri/10_novembre_10/bagdad-attacchi-cristiani_50fd9826-ecac-11df-8b0b-00144f02aabc.shtml
X Tonizzo, ho visto qualche minuto del programma di Vespa e c’erano personaggi che non ho capito cosa c’entrassero con la signora Natuzza, ma ieri sera per un minuto ho visto che c’era anche una puntata con gli avvocati dello Zio Michele di Avetrana, spazzatura televisiva……
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/201011articoli/60320girata.asp
Teatro dell’assurdo?
Passiamo alle
cose serie .
(Però nella immagine in basso a sinistra, il volto ricorda un pò quello di Carlà…
Un futuro da moglie di statista?)
Ti prego, Leonardo, da buon romagnolo: almeno un giudizio sulla Nicole sexodontoregionale?
Perdonatemi per la volgarità dell’immagine precedente. Mi cospargo il capo di cenere.
(E questa , come cenere, mi sembra già buona..)
Un piccolo OT, ma con Benigni può stare.
Syriacus, hai voluto allietarci la giornata: certo, ogni ragazza ha le sue gioie nascoste da mostrare, sempre stupende.
Ma poi ti sei pentito, e con la seconda immagine sei diventato disumano…
Approposito di gioie più nascoste..
Di recente vi ho proprosto in un commento un link ad una interpretazione polacca e giovanile del Requiem di Mozart. Ebbene, ricordo che nei primi anni ’90, quando un mio amico (ora milionario musicista sciupafemmine a Parigi) frequentava il Conservatorio, c’era un suo collega lì, che partecipava con lui anche alle (obbligatorie quanto bigiate) esercitazioni collettive di canto corale.
Quell’anno in programma c’era appunto il Requem mozartiano. Ebbene, quel suo (davvero simpaticissimo) compagno di (laicissimo) conservatorio, mi raccontavano divertiti, durante le prove, avendo davanti agli occhi almeno parte di sezioni femminili viste da tergo, allorchè cantava l’Introito del Requiem, giunto all’ “exaudi orationem meam”, strabuzzava gli occhi verso le suddette ragazze davanti a lui, con viso e gesti d’implorante e ….immaginati quale preghiera (da diociottenne) simulasse di chiedere d’esaudire.. 😀
(Però, come è curiosa la vita: proprio in quella parte dell’ introitodove c’è quell’insistente “exaudi!”, in quel video, all’improvviso salta fuori una ragazza che compare in pochissime riprese del requiem, e che -ricordate la tortura a Leonardo con “la cameriera eburnea di Ravenna”, un mese fa?- esprime tutta la forza di quell’archetipo biondo femminile -io mi innamoro/infatuo carsicamente di archetipi, l’ho capito ormai- che appunto trovai nella famosa cameriera. Compare all’improvviso al secondo 3:09, i suoi occhi chiari bellissimi, il volto epitome di molte bionde che mi piacquero e/o amai dalle medie a oggi, fa giusto in tempo a cantare ad alta voce “Ad te omnis caro veniet!” (subito dopo l’insistente “Exaudi!”) e scompare dopo pochi secondi, per non tornar più.. . -se non un secondo, al “Dies Irae”..)
(Visto, Leo? “Il coro!” -diresti tu… 😉
[Nota explicativa: premesso che l’insieme di dieci video è a mio parere un vero e proprio film, ma con liturgia viva, musica da concerto dal vivo, montaggio da documentario… il coro è quello dell’Università di Poznan, l’orchestra quella dell’Accademia di Musica ‘Paderewski’ della medesima città. Le riprese sono state effettuate il 4 dicembre del 2003, cioè alla vigilia del 212° anniversario della morte di Wolfgang Amadeus Mozart, per l’anima del quale la Missa pro defuncto (Wolfgango Amadeo , in questo caso) viene celebrata. Celebrata come ogni anno dal 2002 , nell’ambito del Festival Mozart di Poznan -questa volta alla chiesa di Sant’Antonio da Padova e Santuario mariano. All’altare vi son membri della Fraternità di San Pietro (la stessa cui il Papa ha affidato Trinità dei Pellegrini a Roma -vedi alcuni vecchi post di Luigi) , in particolare il celebrante è Padre Bernward Deneke, allora rettore del Seminario Internazionale di Wigratzbad, Germania. Non vi è predica nel rito, ma semplicemente vengono riproclamate in polacco, dal pulpito, le letture della messa ‘per l’anniversario’ di un defunto (Maccabei 2, 12, 43-46 ; Giovanni 6, 37-40 ) . Sotto il patronato dell’ Arcivescovo di Poznan -che al tempo della registrazione non era più, da un anno, il ‘famigerato’ Juliusz Paetz, bensì Stanis?aw G?decki .
P.S.: Summorum Pontificum sarebbe arrivato quattro anni più tardi.
(Notizie tratte dal video 1/10) ]
[Sere fa ho visto al cinema “Wall Street [2] – Il denaro non muore mai” , con uno stagionato Douglas che però non mi ha fatto troppo rimpiangere il ‘primo episodio’ (c’era pure una comparsata di Charlie Sheen : “Ferro azzurro ama Anacott acciaio”!) . Wall Street è uno dei film che ho più rivisto allorchè arrivarono in massa le videocassette nelle case degli italiani alla fine degli anni ’80. Quanto lo rividi! Da ragazzino. In maniera simile, come anche molti che studiarono o amarono almeno un pò la musica, andavo matto per l’ “Amadeus” di Forman, film criticabilissimo in molti aspetti, ma anche autentico capolavoro (“Mozart e Salieri” di Pushkin, cui si ispira alla lontana, ha la credibilità storica de “Il Vicario” di Hochhuth, per intenderci: Salieri fu un grande del suo tempo, altroché..) Il film, che rivisto a distanza di un quarto di secolo pare molto più un epifenomeno del pop anni ’80, in alcuni suoi aspetti almeno (infatti fu scaturigine di cose come “Rock me Amadeus” del compianto Falco) , presenta una morte in solitudiune di Mozart, perseguitato dal Salieri che gli vuole sottrarre il Requiem, e potente è l’immagine di un feretro cacciato in un sacco in una fossa comune, in una giornata piovosa. Mozart, il Cavaliere dello Speron d’Oro Mozart, compositore di Corte, già ammirato sin da bambino in tutte le corti d’Europa, cacciato in una fossa comune.
La cara Wikipedia (che statisticamente ci imbrocca) , recita : “Mozart morì cinquanta minuti dopo la mezzanotte del 5 dicembre 1791. Le esequie furono celebrate il 6 dicembre, alle tre del pomeriggio. Il feretro fu portato al Duomo di Santo Stefano, davanti alla Cappella del Crocifisso, nei pressi del cosiddetto “pulpito di Capistran”, dove per i funerali più modesti la benedizione avveniva all’aperto. Il corpo venne poi sepolto in una fossa comune del cimitero di San Marco. L’immagine che vuole Mozart morto povero e dimenticato da tutti non corrisponde pienamente al vero. La sepoltura in una fossa comune era consona allo status sociale di Mozart e non fu dettata da motivi economici. Mozart, d’altronde, pur non godendo di un successo strepitoso negli ultimi suoi anni di vita, era pur sempre imperial-regio compositore di corte con un modesto stipendio di 800 fiorini l’anno. Peraltro, va notato come -pur essendo di fatto andato disperso l’esatto luogo di sepoltura di Mozart- vi siano a Vienna ben due monumenti funerari del compositore in due diversi cimiteri, uno presso il Cimitero di St. Marx ed un altro presso il centrale cimitero di Zentralfriedhof.”
Qui la lacrimosa premessa al vero e proprio finale (che è il Salieri benedicente “tutti i mediocri” al manicomio).
(Interessante, che alla fine messa di Poznzan del 2003, come si vede nel video 10/10, abbiano scelto di rieseguire il Lacrimosa, ma usandolo come ‘recessionale’, e interrompendolo ex abrupto al “judicandus homo reus”, con un potente effetto..) ]
[ Dal Vaticano, un documento eccezionale su Mozart bambino :
http://asv.vatican.va/it/doc/1770.htm
“Tale fu l’impressione destata fra i dotti curiali, che il pontefice Clemente XIV volle onorare l’arte del salisburghese ricevendolo in udienza privata (in compagnia di padre Giovanni Battista Martini, celebre musico anch’egli, conosciuto da Mozart a Bologna) concedendogli l’alta onorificenza della milizia aurata o «Speron d’Oro».”]
[ Morte prematura di Falco ( d’altronde, Joannes Chrysostomus Wolfgangus Theophilus Mozart, per molti fan semplicemente Amadeus , era morto neanche trentaseienne..) :
“Falco morì il 6 febbraio 1998 in un incidente automobilistico nelle vicinanze della città di Villa Montellano, nella provincia di Puerto Plata, Repubblica Dominicana. L’autopsia riscontrò la presenza di alcool e cocaina nel sangue di Falco, e la cosa alimentò le voci (mai accertate) di un possibile suicidio. Fu riportato in patria da un aereo della Lauda Air, già denominato “Falco” in suo onore.
Fu sepolto al Cimitero Centrale di Vienna, vicino a Ludwig Van Beethoven; al suo funerale erano presenti 10.000 persone, la sua bara fu portata da un gruppo di motociclisti rock viennesi, gli stessi che anni prima avevano partecipato al video di Rock me Amadeus” . (wp)
Requiescat anche lui. ]
[Vi devo spiegazioni, prima di augurarvi buona serata e arrivederci (domani torno al lavoro) : nel 2000 partecipai come corista (basso) ad una esecuzione del Requiem di Mozart. Non fu la prima né l’ultima cui partecipai, ma forse quella artisticamente più elevata, almeno dal punto di vista degli orchestrali (diversi provenienti dalle fila dell’ Orchestre des Champs-Elysées, del mito belga Herreweghe). L’esecuzione fu “tridentina” per almeno due aspetti: location (Collegiata di Arco di Trento) e inclusione di parti gregoriane ed oremus (indimenticabile, e mi entrò nel cuore : «Deus, cui proprium est misereri semper et parcere, te supplices exoramus pro anima famuli tui Amadei quam hodie de hoc saeculo migrare iussisti…» che la rendevano simile a una messa “in die obitus” ) . Mancava però l’ “anima”, la Messa, la Divina Liturgia -di cui avrei scoperto la forma tradizionale/classica pochi mesi dopo- … Mi sembrava più un “vorrei ma non posso” di gusto in parte discutibile. Ecco, il quella Messa da Requiem per Mozart stesso, celebrata -e cantata: i Polacchi!- da gente -giovane!- che ci crede, mi ha non poco riconciliato con Dio e il Mondo. ]
Alla prossima, pianerottoleurs & pianerottoleuses.
[Nooo! : ho scritto “”Wall Street [2] – Il denaro non muore mai”” NO! Il denaro non DORME mai! (Detesto l’abustata espressione “lapsus freudiano”… Però, diciamo che a furia di parlare di requiem e di morti.. Beh, se morisse riposerebbe in pace, la pecunia, quindi, più o meno.. 😉 Comunque, secondo l’adagio -e c’è anche iscritto su una sontuosa villa in Corso Italia a Genova- : “Homo sine pecunia imago mortis est” . Sarà..]
Beh, se è per questo, a proposito di lapsus … qualche messaggio fa hai scritto “scoparte” invece di scoperte. Lì per lì ti avevo graziato, ma adesso mi sento in dovere …
Al cattivo Leo, che trova certi lapsus imbarazzanti (me ne accorsi quasi a tempo 0, ma vedi, come dice un catechismo gesuitico del settecento che ho all’altra casa, circa il Sextum: a parlare di certe cose è come toccare la pece, poi ogni volta che ci si ritorna ci si sporca ancor di più.. : meglio non parlarne proprio 🙂 dedico il celeberrimo monolgo del supercattivo Gordon Gekko sull’ “avidità”:
“Il punto è signore e signori che l’avidità, non trovo una parola migliore, è valida. L’avidità è giusta. L’avidità funziona. L’avidità chiarifica, penetra e cattura l’essenza dello spirito evolutivo. L’avidità in tutte le sue forme: l’avidità di vita, di amore, di sapere, di denaro ha improntato lo slancio in avanti di tutta l’umanità”
(Stone nel 1987 . Però, mutatis mutandis, mi ricorda un intervento di Grillo all’assemblea azionisti Telecom vista di recente dal pc di un collega in estasi..)
Mitico anche questo.
Ancora più cattivo. Più puzzone.
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