Padroni de gnente – schiavi de nessuno

Padroni de gnente – schiavi de nessuno“: scitto a grandi lettere nere su uno dei cubi ruotanti destinati a ospitare pubblicità, nel parallelepipedo centrale della Stazione Termini, a Roma.

17 Comments

  1. Syriacus

    Giusto.

    (però poi uno si chiede: l’obiettivo d’esser schiavi di nessuno, non era dopotutto quello d’esser almeno padroni di sé stessi?)

    7 Novembre, 2010 - 16:20
  2. roberto 55

    Più che giusto (e penso, Syr, che se, davvero, nessuno è schiavo d’altri, nessuno è padrone d’altri o d’altro che non sia sè stesso).

    Buona domenica sera a tutti !

    Roberto 55

    7 Novembre, 2010 - 18:46
  3. Caro Pipetta,

    ogni volta che ci incontriamo tu mi dici che se tutti i preti fossero come me, allora…
    Lo dici perché tra noi due ci siamo sempre intesi anche se te della scomunica te ne freghi e se dei miei fratelli preti ne faresti volentieri polpette. Tu dici che ci siamo intesi perché t’ho dato ragione mille volte in mille tue ragioni.
    Ma dimmi Pipetta, m’hai inteso davvero?
    È un caso, sai, che tu mi trovi a lottare con te contro i signori. San Paolo non faceva così.
    E quel caso è stato quel 18 aprile che ha sconfitto insieme ai tuoi torti anche le tue ragioni. È solo perché ho avuto la disgrazia di vincere che…
    Mi piego, Pipetta, a soffrire con te delle ingiustizie. Ma credi, mi piego con ripugnanza. Lascia che te lo dica a te solo. Che me ne sarebbe importato a me della tua miseria?
    Se vincevi te, credimi Pipetta, io non sarei più stato dalla tua. Ti manca il pane? Che vuoi che me ne importasse a me, quando avevo la coscienza pulita di non averne più di te, che vuoi che me ne importasse a me che vorrei parlarti solo di quell’altro Pane che tu dal giorno che tornasti da prigioniero e venisti colla tua mamma a prenderlo non m’hai più chiesto.
    Pipetta, tutto passa. Per chi muore piagato sull’uscio dei ricchi, di là c’è il Pane di Dio.
    È solo questo che il mio Signore m’aveva detto di dirti. È la storia che mi s’è buttata contro, è il 18 aprile che ha guastato tutto, è stato il vincere la mia grande sconfitta.
    Ora che il ricco t’ha vinto col mio aiuto mi tocca dirti che hai ragione, mi tocca scendere accanto a te a combattere il ricco.
    Ma non me lo dire per questo, Pipetta, ch’io sono l’unico prete a posto. Tu credi di farmi piacere. E invece strofini sale sulla mia ferita.
    E se la storia non mi si fosse buttata contro, se il 18… non m’avresti mai veduto scendere là in basso, a combattere i ricchi.
    Hai ragione, sì, hai ragione, tra te e i ricchi sarai sempre te povero a aver ragione.
    Anche quando avrai il torto di impugnare le armi ti darò ragione.
    Ma come è poca parola questa che tu m’hai fatto dire. Come è poco capace di aprirti il Paradiso questa frase giusta che tu m’hai fatto dire. Pipetta, fratello, quando per ogni tua miseria io patirò due miserie, quando per ogni tua sconfitta io patirò due sconfitte, Pipetta quel giorno, lascia che te lo dica subito, io non ti dirò più come dico ora: «Hai ragione». Quel giorno finalmente potrò riaprire la bocca all’unico grido di vittoria degno d’un sacerdote di Cristo: «Pipetta hai torto. Beati i poveri perché il Regno dei Cieli è loro».
    Ma il giorno che avremo sfondata insieme la cancellata di qualche parco, installata insieme la casa dei poveri nella reggia del ricco, ricordatene Pipetta, non ti fidar di me, quel giorno io ti tradirò.
    Quel giorno io non resterò là con te. Io tornerò nella tua casuccia piovosa e puzzolente a pregare per te davanti al mio Signore crocifisso.
    don Lorenzo Milani

    8 Novembre, 2010 - 11:47
  4. Questo post mi riporta alla mente qualcosa che mi è accaduto qualche giorno fa e che mi lasciò molto sorpresa.
    Ero in auto, ferma ad un semaforo abbastanza lungo, e guardando verso l’angolo del marciapiedi vedo un uomo biondo con bellissimi occhi chiari, vestito in maniera dignitosa (abiti poveri, ma puliti) e che regge un cartello che dice “Homeless- Need Work” (Senzatetto,ho bisogno di lavorare). Mi sono frugata in borsa velocemente ( maledette carte di credito che ti fanno dimenticare il contanti!!) ed ho trovato pochi spiccioli. Abbasso il finestrino e chiedo al signore se accetta qualche soldo per un caffè, lui si avvicina, prende delicatamente le monete poi si fa il segno della croce e dice ” Grazie Signore per questa generosità, benedici questa donna e la sua famiglia”, si rifà il segno di croce, mi ringrazia con un grande sorriso e riprende il suo posto all’angolo della strada con il suo cartello. Va da sè che mi sono fermata qualche metro più in là e gli ho pagato la cena – con la carta di credito!! – nella vicina trattoria, ma ho ancora negli occhi e nel cuore quell’immagine di dignità, di compostezza, di gentilezza, di amore e fiducia verso il prossimo, di non richiesta di soldi.
    Sarà anche stato padrone di niente, ma certamente non era schiavo di nessuno, solo figlio dello stesso mio Dio che ci ha resi fratelli sempre e vicinissimi per un attimo.

    Piccolo OT
    Stessa giornata, vado in città per una strada che non faccio quasi mai e a un certo punto mi accorgo di un cartello su cui è scritto : MATTLAR – Car Sales .
    Non posso non fermarmi e chiedere lumi : il signore che vende automobili si chiama Matteo Larincelli, non parla una sola parola di italiano ( ma penso che sia timido e che lo parli solo in casa), di origine abbruzzese, seconda generazione negli USA. Gentilissimo, abbiamo condiviso un caffè, scambiato qualche parola e parlato dell’omonimo Mattlar con cui si parla su questo blog.
    Il MATTLAR floridiano manda i saluti al Mattlar romano (mi pare di ricordare).

    8 Novembre, 2010 - 13:15
  5. Luigi Accattoli

    Paese che vai Mattlar che trovi.

    8 Novembre, 2010 - 14:46
  6. Syriacus

    Una giornata storica.

    Cinque vescovi anglicani che dal 1 gennaio 2010 saranno (tenuto conto che le chiese e altro rimangono alla Church of Engliand) “Signori de gnente – sudditi de nessuno” :

    “…We remain very grateful for all that the Church of England has meant for us and given to us all these years and we hope to maintain close and warm relationships, praying and working together for the coming of God’s Kingdom.

    We are deeply appreciative of the support we have received at this difficult time from a whole variety of people: archbishops and bishops, clergy and laity, Anglican and Catholics, those who agree with our views and those who passionately disagree, those who have encouraged us in this step and those who have urged us not to take this step.

    The Right Revd Andrew Burnham
    The Right Revd Keith Newton
    The Right Revd John Broadhurst
    The Right Revd Edwin Barnes
    The Right Revd David Silk ”

    http://www.theanglocatholic.com/2010/11/five-bishops-fly/

    8 Novembre, 2010 - 17:42
  7. Syriacus

    2011

    8 Novembre, 2010 - 17:42
  8. giosal

    Complimenti a Maioba per la rievocazione di Don Milani, la cui figura come pochi può impersonare il senso profondo dell’epigrafe.
    Io non ho conosciuto direttamente Don Milani, e me ne dolgo. Ma l’ho conosciuto da quanto scrisse e da quanto hanno detto di lui suoi amici e conoscenti.
    Conobbi invece, io molto giovane, il suo maestro Don Facibeni, di cui soprattutto mi colpirono la grande bontà e semplicità. Così come conosco uno degli allievi della scuola di Barbiana, Francesco Gesualdi che, nei modi e nel parlare, rievoca Don Facibeni.
    E conosco Giannozzo Pucci dell’Editrice Fiorentina, che di Don Milani ristampa tutte le opere.
    “Per un prete, quale tragedia più grossa di questa potrà mai venire? …. avere in mano Sacramenti, Camera, Senato, stampa, radio, campanili, pulpiti, scuola e con tutta questa dovizia di mezzi divini e umani raccogliere il bel frutto d’essere derisi dai poveri, odiati dai più deboli, amati dai più forti. Aver la chiesa vuota. Vedersela vuotare ogni giorno più. … Non vien fatto perfino di domandarti se la persecuzione potrà essere peggio di tutto questo?”
    Sempre Don Milani.

    8 Novembre, 2010 - 18:43
  9. lycopodium

    Carissimo Maioba,
    ho sentito leggere quella lettera, quando avevo 14 anni, in 4. ginnasio, dal prof. di religione, uomo di Dio, che tu conosci benissimo… Credo fece scandalo, allora, in quella classe, perché per molti era ammissibile solo lo stare in parti avverse, mentre per molti altri solo lo stare dalla stessa parte. Invece lo specifico cristiano sta proprio lì, nello “stare con Lui” e nel non farsi risucchiare nel gorgo dell’ideologia e della difesa d’ufficio della propria fazione.

    p.c.
    Ti invidio molto Giosal perché conosci Giannozzo Pucci, che testimonia che si può essere ecologisti senza tradire Gesù. Se puoi, manifestagli la mia ammirazione.

    8 Novembre, 2010 - 20:51
  10. Syriacus

    Approposito di sardi… Quasi dimenticavo: di recente ho letto in un certo blog, fra i commenti, che il già “pianerottoleur” Giovanni Mandis (…ricordate?) sarebbe entrato in seminario, a Cagliari.

    8 Novembre, 2010 - 20:56
  11. grande don Efis!! :))

    Syriacus: non saprei… tutto può essere. Se così è: auguri!

    8 Novembre, 2010 - 22:22
  12. Syriacus, provi disagio a dire che magari lo hai letto su messainlatino ?

    9 Novembre, 2010 - 8:04
  13. giosal

    Lycopodium, lo farò senz’altro. Con Giannozzo ci conoscemmo da giovani, impegnati entrambi nella battaglia per l’ecologia della politica, e anche della natura.
    Trovo singolare la tua espressione “si può essere ecologisti senza tradire Gesù”.
    Credo che ogni ecologista senta come proprio antesignano San Francesco (anche se una mia amica, molto religiosa, dice che lui era “un po’ mattarello”). Il sentimento che su questa navicella, vagante nel grande Oceano, siamo solo di passaggio dovrebbe farcela rispettare: una forma di amore per il mondo e per l’uomo. Un caro saluto

    9 Novembre, 2010 - 8:58
  14. Syriacus

    Ah, Sua Umiltà ora vorrebbe istituire l’Index Bloggorum Prohibitorum…

    (Ubi, lo sai che ho fatto occasionalmente da chierico a Baget Bozzo nella messainlatino ?)

    10 Novembre, 2010 - 1:37
  15. “Ah, Sua Umiltà ora vorrebbe istituire l’Index Bloggorum Prohibitorum…”

    Non ci penso proprio per niente…

    “Egli [S. Antonio Abate] disse ancora: Nessuno, se non tentato, può entrare nel regno dei cieli; di fatto -dice- togli le tentazioni, e nessuno si salva”

    10 Novembre, 2010 - 8:09
  16. Syriacus

    Sed libera nos a malo.

    10 Novembre, 2010 - 11:26

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