A Feltri imberluscato e a Belpietro infeltrito

Siamo al secondo compimese del Feltri imberluscato e del Belpietro infeltrito: sono partite il 28 luglio le aperture a tutta pagina del Giornale sulla casa di Montecarlo, seguite a ruota da quelle di Libero. Dunque sessanta giorni di prime pagine coatte che oggi – 28 settembre – suonano così: TROVATA LA CUCINA DEI FINI (Il Giornale), LA CASA NON E’ CHIUSA (Libero). Anche questo oggi è giornalismo. In più commenti fintamente documentali a un post livoroso dell’11 settembre intitolato TITOLODIPENDENZA: FELTRI E BELPIETRO CONTINUATE COSI’ avevo riportato una quarantina di quei titoli. Ora riprendo l’abusato argomento nel primo e nel secondo commento a questo post con due malevoli retroscena sulle riunioni di direzione dei due quotidiani nelle quali si decidono quelle aperture.

63 Comments

  1. Luigi Accattoli

    [Segue dal post] Riunione di direzione al GIORNALE, giorni dispari. Il direttore con aria assorta: “Con che cosa apriamo oggi?” Il redattore capo centrale con il fare deciso di chi propone uno scoop: “Con la casa di Montecarlo”. – Stessa riunione, giorni dispari. Il redattore capo annaspando: “Un attimo, non abbiamo ancora deciso l’apertura”. Il direttore con autorità: “Montecarlo”.

    28 Settembre, 2010 - 8:15
  2. Luigi Accattoli

    [Segue dal primo commento] Riunione di direzione a LIBERO un giorno qualsiasi. Il direttore cercando l’ispirazione: “Avete un’idea per l’apertura della prima?” Il redattore capo del politico: “Fini”. Il redattore capo degli Esteri: “La casa di Montecarlo”. Il direttore salomonico: “Su Fini l’apertura, su Montecarlo il taglio medio”. – Altro giorno qualsiasi, il direttore: “Mi chiedevo se oggi, per cambiare, non potessimo aprire sui Tulliani”. “Perfetto” dicono tutti in coro i redattori presenti: “Non si può fare sempre lo stesso titolo”.

    28 Settembre, 2010 - 8:15
  3. mattlar

    Mi chiedo come si debbano sentire i giornalisti che scrivono in quel “giornale”. Ce ne sarà almeno uno che si sarà posto qualche domanda? Almeno uno che da giovane aspirava a una carriera di giornalista e non di squadrista? Almeno uno che oggi non pensi con la mente (malata) del suo rispettivo direttore e dei suoi mandanti.
    E poi, Luigi, è tanto che mi chiedo di Boffo: che fine ha fatto? Sta bene? Dei colpi così bassi e comunque duri non si assorbono come un bicchier d’acqua. E lui ci ha rimesso parecchio…

    28 Settembre, 2010 - 9:51
  4. giosal

    Disse dunque il Signore: “Il clamore delle colpe che giunge a me da Gomorra è grande…”. Abramo… gli disse: “Faresti tu perire il giusto insieme con l’empio?”…. (E ancora Abramo:) “… parlerò solo più questa volta: forse ce ne potrebbero essere dieci (di giusti)”. E il Signore: “Per amor di quei dieci non la distruggerò”. …Allora il Signore fece piovere sopra Sodoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco…

    Noi vi facciamo dell’ironia per cercare di esorcizzarle, ma è difficile combattere le nostre Gomorre. Anche perché ce le portiamo dentro. Ma il nostro libero arbitrio non dovrebbe servire a reprimerle? No, meglio (almeno da parte di alcuni) proporle come modello di comportamento ideale….

    28 Settembre, 2010 - 10:02
  5. mattlar

    non ho capito che intendi, giosal…

    28 Settembre, 2010 - 10:11
  6. E’ veramente uno scandalo: invece di occuparsi di fatti come alle difficoltà per i soccorsi alle catastrofi naturali come Haiti o quella più recente del Pakistan, alle varie guerre e genocidi più o meno velati in Africa, alle intricate trattative per la pace nel medio oriente o, per rimanere nella nostra amata (?) patria, alla disoccupazione che sta a livelli mai raggiunti da decenni, la perdita relativa del lavoro, la situazione stagnante dell’economia, i tantissimi casi di disagi di cittadini onesti (tipo insegnanti, cassaintegrati, vittime di ingiustizie, l’immondizia a napoli, ecc), i crescenti, e purtroppo sottovalutati, fenomeni di razzismo ed intolleranza sia di frange estremiste che di alcune personalità politiche e non so che altro… ci tocca sorbire la quotidiana diatriba privata tra 2 (dico 2) politici.
    Pensare che per gli italiani sia l’emergenza più grande è da veri megalomani…

    28 Settembre, 2010 - 10:19
  7. tonizzo

    Allora, senza scomodare Nostro Signore: tutta questa è la famosa pupù nel ventilatore di cui parlava il buon Rino Formica nei gloriosi Ottanta. Con la differenza che adesso sembrano essersi professionalizzati.
    Per me Gianfranco Fini sarà giudicato colpevole, se tale è, da un tribunale. Non da Feltri e Belpietro, né dai loro lettori. Né condivido quel che ha detto Belpietro, per il quale – se le mie orecchie hanno ben captato – siccome sta indagando la Procura allora c’è un reato. Mi hanno insegnato che siamo colpevoli solo a sentenza definitiva. La procura deve accertare, perché tale è lo scopo del processo, SE C’E’ un reato. Non si muove PERCHE’ C’E’. C’è una differenza abissale, ma al Tg di Minzolini la bionda collega non si è benignata (Aldo Moro mi perdoni se uso questo verbo) di precisarglielo qualche sera fa.

    Detto questo, penso sia ragionevole ipotizzare che trattasi di manovra volta a distruggere l’avversario. Badate bene, chi scrive vota da sempre AN, ha seguito Gianfranco Fini nei suoi comizi e spesso digerito con molta fatica alcune sue scelte (precipuamente quella di confluire nel PDL). Non voto PD e non ho mai votato a sinistra. Ma non serve l’ideologia per dire che è una manovra mediatica con lo scopo di distruggere Fini. Da un lato c’è un uomo solo, abbandonato anche dai suoi “colonnelli” e con qualche collega un po’ troppo zelante; dall’altra una macchina potentissima e scatenata che sta per triturarlo. Non è niente quello che hanno fatto a Boffo. Non è niente un video contro due giornali e vari colleghi prontouso. Niente. Questa macchina non si fermerà fino a quando Fini non si dimetterà dalla carica di presidente della Camera.

    Ricordo di aver letto un editoriale di Belpietro su Panorama al tempo delle vicende di Noemi e compagnia bella. Ricordava con disgusto l’oscena campagna scatenata contro Giovanni Leone, che fu sbeffeggiato e infangato nella sua vita privata. Un grande giurista, forse il più grande del XX secolo, ridotto a una macchietta, un Pulcinella per caso finito al Quirinale. Vorrei sapere da Belpietro se quanto sta facendo ora è la riedizione di quello che ha criticato. Lo chiedo a Feltri. Lo chiedo a Boffo: a proposito, ha deciso di querelarlo o la storia è finita nel dimenticatoio?

    E il popolo bove che fa? Beve. Quando un politico dotato di ampio potere finisce per non avere oppositori – la storia lo insegna – inevitabilmente finisce per commettere gravi errori. Passando, specialmente agli occhi della pancia del popolino che può aver vezzeggiato o corteggiato, dall’amore più grande al disgusto (se non l’odio in alcuni casi) più profondo. Ognuno ci pensi la sera, prima di andare a dormire.

    E questo mi induce a un’ultima riflessione su Gianfranco Fini. A 20 anni lo sentivo parlare contro la droga, nei comizi si rivolgeva ai ragazzi e diceva loro di non cedere alla fantasia dello spinello, di comportarsi correttamente, di essere persone oneste. Lanciava cioè messaggi positivi e cercava di fare il buon maestro. A Fini io – e tanti altri insieme a me, vicini al partito anche se non iscritti né militanti – abbiamo voluto bene. Lo abbiamo stimato e ritenuto un uomo intelligente e coraggioso. Non abbiamo condiviso alcune cose, è vero. Ma che cadesse in una trappola mediatica come questa, francamente, addolora. Ha detto che gli italiani sapranno giudicare, nel segreto dell’urna. Personalmente lo spero. Ma temo che l’Italia livida e imbolsita dei giorni nostri non ne sia capace.

    28 Settembre, 2010 - 11:21
  8. Marcello

    Tonizzo, condivido il disgusto che provi nei confronti del linciaggio che sta subendo Fini, ma non condivido la frase “lanciava messaggi positivi”.
    In quegli anni, ad esempio, era a favore della pena di morte. Sulla droga poi non vedo tutto questo coraggio: sono tutti contro la droga (magari ci si divide sul come combatterla, ma tutti sono contro la droga). Chi non lo è?
    Gli anni del successo sono stati, infine, un po’ deludenti: all’inizio forcaiolo contro la vecchia classe dirigente e, infine, (per troppi lunghi anni) alleato fedelissimo dello “spregiudicato” Berlusconi e della sua “personalissima” concezione della legalità.
    Insomma, un eroe proprio no.

    28 Settembre, 2010 - 12:17
  9. giosal

    Hai ragione, Mattlar, e anche Tonizzo: non era il caso di evocare Gomorra. Ma il comportamento, cui mi riferisco, dell’uso spregiudicato e arrogante (da posizioni di forza) dei mezzi informativi – e, mi consta, sovvenzionati anche con danaro pubblico – mi pare inqualificabile. Tanto più in un tempo e con le questioni rievocate da spuntocattolico; per lui tale comportamento è da megalomani, per me assai peggio.
    Ciò che mi fa orrore (anche se io, personalmente, credo di superarlo) è la visione di questa macchina potentissima, cui fa riferimento Tonizzo. Essa viene usata, sì, per distruggere le persone, ma anche per tenere a bada e acquietare un intero popolo, pilotandone le attenzioni ora su questo, ora su quell’obbiettivo, vero o falso che sia, innocuo o violento che sia. Così da poterlo governare, direi, a piacimento.
    Un modello di governo, a mio parere, opposto a quello che competerebbe, sotto forma di servizio, a una qualsiasi società civile moderna.

    28 Settembre, 2010 - 12:28
  10. raffaele.savigni

    Personalmente non ho mai speso una lira per comprare uno di quei due quotidiani.Lancio due provocazioni:
    1) che senso ha l’esistenza di “Stati minuscoli” (poche centinaia di migliaia di abitanti, con l’unica funzione di “paradisi fiscali”) come Santa Lucia, nelle antille? Confesso che sino a pochi giorni fa ne ignoravo l’esistenza. Seguendo la stessa logica, potremmo fondare la “repubblica” di Viareggio-Forte dei Marmi, o quella di Cortina d’Ampezzo, o di Taormina: “staterelli” in grado di vivere agiatamente senza tasse con le entrate del turismo, di qualche discoteca e magari di un casinò, fregandosene degli altri.
    2) perché nessuno propone, invece dei soliti “tagli” alla spesa pubblica, l’abolizione del segreto bancario? In questo modo sarebbero smascherati tutti i truffatori (compreso Calisto Tanzi, che sicuramente ha depositato miliardi sottratti ai creditori ed al fisco in qualche banca svizzera o di altri paradisi fiscali.

    28 Settembre, 2010 - 12:33
  11. tonizzo

    Marcello, per me non era un eroe. Ma comunque era sempre meglio di chi voleva droga libera “perché tanto lo spinello non fa male” e questi finti rivoluzionari di sinistra che a 15 anni si mettevano tutti la kippah alla Arafat, facevano casino nelle occupazioni e oggi hanno indossato disinquinate cravatte e profumati doppiopetto. Ma mi facciano il piacere.

    28 Settembre, 2010 - 12:47
  12. discepolo

    per controbilanciare l’odiosa faziosità del Giornale e di Libero che potrebbe portare alcuni a pericolosi attacchi di bile consiglio di guardare una puntata di Annozero, come antidoto.
    Quel gran genio e conoscitore dell’animo umano di Ennio Flaiano già cinquant’anni fa scriveva:
    “Quel giorno che ci sentiamo di sinistra basta la lettura dei giornali di sinistra a salvarci. Se pendiamo a destra ecco in nostro soccorso i giornali di destra”

    28 Settembre, 2010 - 12:48
  13. tonizzo

    Ma vedi giosal, più che altro la macchina potentissima, che immagino simile a un’enorme mietitrebbia. Lo si vuole “macinare come il grano”, questo Fini, come il monsignor Angelo Ficarra vescovo di Patti in Dalle parti degli infedeli, (L. Sciascia 1979). Ecco, e all’amara vicenda di monsignor Ficarra mi sembra che questa sia pur molto lontanamente somigli: lui non volle fare politica e interessarsi per la DC negli anni ’50, finendo per essere “dimissionato” e nominato in partibus infidelium; questo, pur non essendo un santo come invece era Ficarra, si dovrà dimettere per il suo non voler fare politica secondo Silvio.

    28 Settembre, 2010 - 12:52
  14. tonizzo

    Dicevo, la macchina potentissima che immagino come un’enorme mietitrebbia da un lato trita gli avversari, dall’altro sputa biada per alimentare le panze del popolino, distratto in massa. Non c’è coscienza politica nell’Italia del 2010, solo qualunquismo sottovuoto spinto e frasi fatte che vengono spacciate per “pensiero”. Ne volete una? Ecco qua: “In politica, destra e sinistra, fanno tutti schifo. Ma lo so, al tempo di Berlinguer e Almirante le cose andavano diversamente”. Provate anche a metterci “il fruitore a valle recepisce il discorso a monte nella misura in cui l’emissore lo espone, chiaramente di marca fascista” e siamo al completo.

    28 Settembre, 2010 - 12:55
  15. discepolo

    “alimentare le panze del popolino distratto in massa””

    E’ la democrazia, bellezza!
    il tuo voto, caro Tonizzo, vale quanto quello della casalinga teledipendente che vede il Tg1 , legge “CHI”, e piange commossa sulle note di “Meno male che Silvio c’è.

    28 Settembre, 2010 - 13:18
  16. giosal

    Non scherziamo col fuoco, eh, Savigni! Forte (diecimila abitanti, d’inverno) non ne vuol sapere di mantenere Viareggio (sessantacinquemila). Allora, meglio una repubblica ciascuno…. Comunque, Stazzema (tremilaseicento anime) ha già fatto sapere ai fortemarmini che la migliore acqua che bevono – i turisti non la conoscono – sgorga dalle sue montagne…
    Abolizione del segreto bancario? Un’idea che mette in fibrillazione anche gran parte dei politici: meglio abolire i reati. Ricordare l’erezione dei due scudi fiscali – soprattutto il primo – due delle “grandi leggi” come millanta il Presidente del Consiglio quando parla dei provvedimenti giuridici varati dal suo governo.

    28 Settembre, 2010 - 13:54
  17. Leonardo

    Ma di quale segreto bancario parlate? In Italia non c’è più da quel dì.
    Quanto alla proposta di abolire gli staterelli, si può certamente fare, ma non assomiglia un po’ troppo all’idea di “esportare la democrazia” con le armi? Non era Bush, quello?

    28 Settembre, 2010 - 14:03
  18. mattlar

    “E’ la democrazia, bellezza!”.

    E infatti la democrazia si saprà difendere, così come ha già saputo fare nell’ultimo referendum costituzionale, quando ha espulso il corpo estraneo di una riforma costituzionale (discutibile nella parte in cui non era populista) scritta dal governo. E come si saprà difendere quando – non manca molto – le illusioni di superman si andranno ad incontrare con quelle del compare Bettino.

    Ps qualcuno ha notizie della sorte (e della salute) di Boffo?

    28 Settembre, 2010 - 14:43
  19. tonizzo

    Discepolo, è vero che il mio voto vale quanto quello della casalinga di Voghera. Ma vale anche come quello dell’intellettuale che odia la Tv, come quello della persona di buonsenso che usa il cervello e una maggioranza silenziosa a base di normalità che prima o poi capirà che la democrazia è libertà di scelta.

    Mattlar, all’ultimo referendum costituzionale la gente non è andata a votare perché non gliene fregava niente, come non glien’è fregato niente della Legge 40. Diciamoci la verità, Mattlar: in Italia un istituto nobile e importante come il referendum è stato svilito dai radicali che l’hanno inflazionato per qualsiasi cosa. Manca poco decidano per referendum di che colore dobbiamo portare le mutande, dai…

    28 Settembre, 2010 - 15:21
  20. giosal

    Leonardo, o chi può illuminarci: come sta il segreto bancario? Quali sono le convenzioni con le banche estere (perché questa mi sembra la faccia del problema più importante)?
    Ricordo, subito dopo l’attentato alle torri gemelle, la questione sollevata dal governo Berlusconi sulle rogatorie alla banca svizzera. Dovevano acquisire prove sul famoso passaggio di denaro dalla Fininvest a Previti. Ma fu fatta una leggina che invalidava quei documenti in quanto mancavano di certi timbri, mentre di fatto rispettavano la prassi fino al momento seguita tra le banche internazionali.
    La cosa ebbe il suo risvolto buffo-grottesco perché quella leggina permise a Schifani di dichiarare, ripetutamente, al TG1 che i magistrati usavano “prove false” verso Berlusconi.

    28 Settembre, 2010 - 16:16
  21. raffaele.savigni

    Quanto a Boffo, mi risulta che fa ancora parte del Consiglio di amministrazione dell’Istituto Toniolo, che in qualche modo controlla e gestisce l’Università cattolica. Tra poco questo organo verrà rinnovato. Vedremo se Boffo verrà riconfermato; e, in caso negativo, da chi verrà sostituito.
    Comunque, mi pare che i cattolici siano meno scaltri dei figli delle tenebre: troppo spesso preferiscono litigare tra loro anziché difendere un confratello attaccato ingiustamente; e Boffo ha rinunciato (perché ?) a querelare Feltri.

    28 Settembre, 2010 - 17:05
  22. Luigi Accattoli

    Mattlar mi chiede di Boffo, del quale nulla so.

    28 Settembre, 2010 - 17:58
  23. discepolo

    quello che volevo far notare è il punto debole della democrazia.Cioè la credenza che un governo eletto dal popolo sia il migliore.
    da una parte si invoca il potere del popolo, tutti sono uguali , la scelta al popolo… dall’altro questo stesso popolo è disprezzato dalle èlite intellettuali perchè ” popolo bue2, ignoranti, strumentalizzati, burattini in mano alle lobbies ecc. ecc.
    allora bisogna scegliere, o si dice che il popolo ha ragione ( populismo) anche ben sapendo che il popolo non giudica e non vota MAI sulla spinta della razionalità e del buonsenso ma sulla spinta dell’EMOTIVITA’ ( perchè sennò i leader dovrebbero avere “carisma”?) o si dice che il voto di un bifolco semianalfabeta non vale come quello del prof. Sartori o del prof. Savigni o di qualunque altro intellettuale che ha letto Marx e Marcuse .
    insomma o solo le èlite intellettuali e colte hanno il diritto di votare o ce l’hanno tutti.. ma se ce l’hanno tutti aspettatevi un sacco di voti alla Lega e ai più beceri populisti semianalfabeti.tipo Bossi !!!

    28 Settembre, 2010 - 18:48
  24. Marcello

    E’ vero, discepolo: la democrazia non garantisce il buongoverno, ma solo il rispetto della volontà della maggioranza.

    Ma la democrazia non è solo il diritto di voto.

    E’ anche la garanzia della trasparenza dell’informazione, la garanzia del rispetto di chi perde le elezioni, la garanzia del rispetto delle leggi anche da parte dei potenti, il bilanciamento dei poteri… e tante altre “belle cose” che -SE RISPETTATE- attenuano la fisiologica tendenza verso scelte “populiste” o “di pancia”.
    Insomma… un po’ di ottimismo.

    28 Settembre, 2010 - 19:41
  25. raffaele.savigni

    Anch’io qualche volta mi pongo l’interrogativo di Discepolo. Platone era contrario alla democrazia perché voleva al governo i filosofi; Prezzolini diceva che si rifiutava di votare perché non accettava che il voto di chi, come lui, aveva dedicato tanto tempo a studiare i sistemi politici contasse quanto quello di un ignorante che sceglieva a caso o in base ad un’impressione momentanea.
    Io credo che la democrazia sia il “male minore” rispetto alla tirannide di uno solo o ad un’oligarchia. La democrazia del secondo dopoguerra era migliore dell’oligarvchia liberale post-unitaria. Ma credo anche che per funzionare bene essa presupponga la diffusione dell’istruzione (compresa l’educazione civica) ed un sistema mediatico non controllato da uno o da pochi.Altrimenti, con un popolo di teledipendenti, soprattutto se con una legge elettorale maggioritaria, abbiamo una democrazia plebiscitaria, che a mio avviso è una forma degenerativa. Sarebbero quindi necessari: 1)un potenziamento dell’istruzione; 2) una legge antitrust che vieti il duopolio televisivo e la commistione politica-controllo dei mass-media; 3) un sistema di contrappesi (due Camere, una Corte Costituzionale, una magistratura ed un giornalismo indipendenti…) che impedisca ad una maggioranza occasionale, formatasi sull’onda dell’emotività, di prendere decisioni affrettate. In certe situazioni di crisi è roppo facile ottenere il plauso dell’opinione pubblica (che rischia di fare scelte radicali senza prevederne le conseguenze) chiedendo la pena di morte per i “nemici del popolo” (vedi Robespierre), la cacciata degli extracomunitari, meno tasse, la fuoruscita dalla Comunità europea e così via.
    Non sempre 2vox populi vox Dei”: lo disse Alessandro Manzoni riflettendo sul linciaggio “popolare” del ministro Prina e sulla caccia agli untori.

    28 Settembre, 2010 - 19:49
  26. mattlar

    (continua da Marcello: la democrazia è) uguaglianza senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali (art. 2) ovvero esercizio della sovranità nelle forme e nei limiti della costituzione (art. 1, co. 2).

    28 Settembre, 2010 - 19:51
  27. mattlar

    Tonizzo !
    Il referendum costituzionale (molto più nobile del referendum abrogrativo) non c’entra niente con i radicali e con i loro referendum…
    All’ultimo referendum costituzionale non so tu cosa abbia fatto, né per quale motivo. Diciamoci la verità, nessuno di noi due può dire se ai votanti “gliene fregava o non gliene fregava niente”. In mancanza di verità, che facciamo, ci accontentiamo della realtà? Che ci dice che c’è stata un affluenza alta e soprattutto che i votanti si sono espressi in maggioranza per la non approvazione di quella riforma costituzionale. Il voto dunque c’è stato, anche se non era necessario per la validità del referendum. E ha impedito il tentativo di modifica costituzionale. Secondo la mia lettura, la Costituzione aveva ed ha mostrato di avere gli anticorpi contro le manipolazioni

    28 Settembre, 2010 - 20:04
  28. Alexandros

    La campagna mediatica condotta contro Fini indica chiaramente di quale immenso potere di controllo del consenso popolare disponga il presidente del Consiglio. Il metodo, già usato con il direttore Boffo, rivela una spregiudicatezza e un grado di violenza che ricordano tempi bui del passato. Mi stupisco che nel mondo cattolico, salvo qualche lodevole eccezione, come Famiglia cristiana, si taccia su questo imbarbarimento della politica che sembra non trovare fine. Quanto a Boffo ritengo sbagliata la decisione di non querelare il direttore del Giornale: avrebbe potuto essere occasione per dimostrare una ferma opposizione nei confronti di questa nuova forma di despotismo.

    28 Settembre, 2010 - 20:06
  29. Marcello

    Il referendum costituzionale non ha bisogno di quoroum. E questo pesa come un macigno.
    Io peraltro penso che sia il quorum la malattia che ha affossato i referendum… e non i radicali.

    28 Settembre, 2010 - 20:12
  30. mattlar

    Grazie, Luigi, della risposta.
    prof. Savigni, Boffo ha rinunciato alla querela? Non ci posso credere… mi chiedo anche io perché…

    28 Settembre, 2010 - 20:43
  31. mattlar

    Alexandros è la dittatura bellezza! Sordida ma è la dittatura.

    28 Settembre, 2010 - 20:48
  32. mattlar

    … dell’amore – si intende.

    28 Settembre, 2010 - 20:49
  33. giosal

    Già Platone, una testa niente male, nella sua Repubblica aveva previsto qualcosa del genere.
    Per impostare quello scritto preferì uscire da Atene, allora sempre sotto la “democrazia” di Pericle, se pure alquanto degenerata. Così fece un giro in Magna Grecia per approdare a Siracusa, dove dominava il tiranno Dionigi il Vecchio. Ecco, Platone voleva sperimentare le sue idee proprio nel regno del tiranno, e pensava – non è tanto chiaro il perché – di trovarlo d’accordo (un po’ come chi si era illuso che Berlusconi fosse un liberale).
    Ma Dionigi, diffidando delle buone intenzioni del filosofo, dopo un po’ di tempo lo consegnò a un equipaggio di spartani che, nemici di Atene, lo tennero come schiavo.
    Platone finì il lavoro dopo varie peripezie. La sua Repubblica, tesa a realizzare al meglio il bene della collettività, è guidata dai filosofi, gli uomini più indicati. Ma dopo che hanno svolto un lungo periodo di tirocinio e sperimentazioni, diciamo verso i cinquant’anni.
    Nell’esame delle varie forme di governo, Platone è dell’idea che l’oligarchia, via via, sfoci nella democrazia la quale, proprio in quanto tale, per concupiscenza di potere e di ricchezza, degenera a sua volta verso la tirannide. Dice che la democrazia si va a cercare proprio da sé il tiranno. Il quale, una volta al potere, opprime il popolo ed elimina i migliori.
    Io vi trovo qualche analogia con la nostra situazione. Ma potrebbe essere un caso. O forse si tratta proprio di amore, come dice Mattlar.

    28 Settembre, 2010 - 20:56
  34. giosal

    Mi è saltata la premessa. Mi riferivo a quanto dice discepolo delle 18,48, che condivido in buona parte.

    28 Settembre, 2010 - 20:59
  35. giosal

    Ancora. Savigni, vedo ora che anche tu hai fatto riefrimento a Platone: se avessi visto prima, avrei evitato. Un saluto

    28 Settembre, 2010 - 21:02
  36. roberto 55

    “La democrazia non è un buon sistema: ma non se ne sono ancora trovati di migliori” – Winston Churchill (e se lo diceva lui, che era un fior di conservatore …………).

    Buona notte a tutti !

    Roberto 55

    28 Settembre, 2010 - 21:45
  37. tonizzo

    Mattlar, non sto confondendo i radicali col referendum costituzionale. Sto solo dicendo che la loro mania di proporre sempre dei referendum, unita anche a stolti inviti ad “andare al mare”, ha reso gli italiani disinteressati a questo strumento.

    29 Settembre, 2010 - 8:01
  38. mattlar

    Marcello, se non ci fosse il quorum di validità (cd quorum strutturale) dei referendum si permetterebbe a qualsivoglia minoranza (bastano 500mila elettori) di abrogare una legge a ogni piè sospinto: il che sarebbe assurdo. In questo senso, condivido la critica che Tonizzo rivolge all’uso spropositato dei referendum (abrogativi), perché il referendum, in fondo, è lo specchio di una mancata capacità del legislatore, al quale – per delega – spetta l’espressione della volontà dei cittadini. Tutto ciò non vale per il referendum di cui parlavamo (e per questo ho risposto a Tonizzo, ma credo che alla fine concordiamo). E’ ragionevole infatti che questo non richieda quorum strutturali, perché è quello strumento che permette alle minoranze di non soggiacere a modifiche costituzionali per sola maggioranza (come è auspicabile che non avvenga).

    29 Settembre, 2010 - 10:05
  39. tonizzo

    Sì sì, direi che ci siamo su tutto :-;

    29 Settembre, 2010 - 10:32
  40. Marcello

    Basterebbe, mattlar, togliere il quorum e aumentare il numero delle firme richieste per l’indizione di un referendum… e il problema non ci sarebbe più.
    In Svizzera si fanno molti referendum (spropositati?) e sono tutti contenti.
    Chi non vuole votare, non voti.
    Chi non vota -è noto- si affida alla “saggezza” della maggioranza.

    29 Settembre, 2010 - 10:47
  41. discepolo

    Pare, dalle agenzie di stampa, che dopo il discorso di Berlusconi, i finiani voteranno la fiducia..
    come nella migliore tradizione italiana dopo tutte le roventi polemiche di questa estate, gli insulti da una parte e dall’altra, le melodrammatiche esternazioni in TV, le cucine Scavolini, i cognati, i servizi segreti “deviati”,
    i vedio messaggi su Internet, insomma dopo tutta la “commedia”
    finisce tutto “a tarallucci e vino”.
    e poi non sorprendiamo di essere giudicati da molti un popolo di cantanti lirici, di attori, di comici, di clown anzi .. proprio di buffoni!!!!

    29 Settembre, 2010 - 11:17
  42. discepolo

    Oggi è il compleanno sia di Berlusconi (74 anni) che di Bersani (59)
    auguriamo a tutti e due di calcare ancora le scene per parecchio tempo e di continuare con le loro migliori interpretazioni, l’uno col suo patetico e melodrammatico cavallo di battagia ” i giudici sono tutti comunisti”
    l’altro con la sua intensa interpretazione di “E’ corruzione! e’ corruzione!”
    e come non dimenticare l’altro grande, carismatico interprete , Di Pietro, che nella sua lingua particolare, in parte affine anche se non identica alla lingua italiana, per molti anni ancora potrà allietarci coi suoi discorsi!

    29 Settembre, 2010 - 11:25
  43. discepolo

    dopo il discorso di Berlusconi , riportano le agenzie di stampa, Bersani si è intrattenuto a lungo a parlare con grandi risate col ministro Maroni.
    Son tutti felici e contenti ( anche Bersani) che non si va a votare.
    Sai che fatica, una campagna elettorale! bisogna dire qualcosa di sinistra,…o di destra… o almeno di intelligente ….ma che dire? non è facile !
    Non lo sanno neppure loro…e così meglio continuare la commedia, meglio continuare a recitare negli stessi consolidati ruoli, Fini contro Berlusconi, Bersani contro Veltroni, Di Pietro contro Berlusconi, Bossi contro i romani, i romani contro Bossi, ecc. ecc. ecc…….

    29 Settembre, 2010 - 11:47
  44. mattlar

    Marcello è interessante quello che dici. Non ho mai approfondito l’argomento ma mi sembra che i due requisiti (firme per la richiesta e quorum) svolgano due funzioni diverse, entrambe essenziali perché svolgono un filtro doppio nei confronti di due diverse anomalie. Le firme servono per misurare la minoranza dissenziente, affinché questa non sia troppo esigua. Il quorum strutturale serve per misurare il riscontro delle ragioni di questa minoranza sulla popolazione. Potrebbero esserci delle minoranze particolarmente efficienti e organizzate (come i radicali ad es), che però fanno proposte non condivisibili, esagerate, pretestuose o limitate alla tutela dei loro interessi. E minoranze non organizzate e frastagliate sul territorio che fanno delle proposte degne di essere valutate con serietà. Tutto sommato, ritengo che il referendum sia un istituto da usare con molta parsimonia. In Svizzera forse se ne svolgono tanti, ma forse (non conosco l’ordinamento) sono per la maggior parte al livello cantonale.

    29 Settembre, 2010 - 13:07
  45. mattlar

    D’altra parte il doppio filtro, si vede anche per l’elettore (non promotore), la cui posizione, se vogliamo essere sottili, è più articolata di quella relativa solo al merito. Egli può decidere di votare o non votare. E se vota, di votare di si o di no.

    29 Settembre, 2010 - 13:11
  46. giosal

    Roberto55 ricorda il giudizio di Churchill sulla democrazia.
    Che sia il sistema politico più accettabile credo siamo tutti d’accordo. Tuttavia anche la democrazia presenta aspetti problematici. Pensiamo ad esempio all’enorme debito pubblico, sul quale noi siamo tra i primi (o tra gli ultimi) in classifica: come si è formato nel tempo, se non per il particolare modo in cui il nostro ceto politico ha cercato il consenso?
    Non lo ha acquistato con promesse e favoritismi economici fatti alle varie categorie, anche quando l’esborso era insostenibile? Basti pensare alle baby pensioni, ma quanti altri esempi potremmo portare?
    Mettiamoci, poi, la qualità dei nostri rappresentanti politici qui sopra riportata da discepolo. Qualcuno sa dirmi come ne usciremo (o, forse per me, come ne uscirete)?

    29 Settembre, 2010 - 14:20
  47. Marcello

    A me, mattlar, piacciono molto i referendum.
    Ci danno quel po’ di democrazia diretta di cui si ha spesso bisogno. Aiutano a superare le paralisi cui talvolta i partiti ci costringono (legati come sono alle politiche degli “scambi di favori”).
    Il giochetto del “tutti al mare” per far vincere i “no” li ha un po’ uccisi, ma io spero in una loro rinascita.
    E in ogni caso il quorum al 50% è oggi troppo “alto”… propongo un 35%.

    29 Settembre, 2010 - 15:11
  48. mattlar

    Approvato marcello!
    Con il quorum al 35 ci sto! Per me più si vota, meglio è. D’altra parte sono di quella generazione che da quando ha 18 ha votato quasi una volta all’anno prima che arrivasse il superpresidente che ci ha interrotto anche questo gioco. Vuoi mettere quell’antico profumo di legno della matita copiativa… so di gente che rimane per delle mezz’ore dentro la cabina per annusarla…

    29 Settembre, 2010 - 18:57
  49. raffaele.savigni

    Concordo con la proposta di aumentare il numero minimo di firme richieste per indire un referendum (diciamo un milione) e di ridurre sensibilmente il quorum (il 30-35% potrebbe andar bene: diciamo la metà dei votanti alle ultime elezioni politiche o amministrative).
    Inoltre si potrebbero far coincidere i referendum con le elezioni politiche o amministrative, in modo da risparmiare denaro,incoraggiando inoltre la partecipazione (si asterrebbe solo chi vuole realmente astenersi).
    Quel che non possiamo più permetterci, in questi anni di crisi e di “tagli”, è uno spreco di tempo e di danaro: fare tanta fatica e spendere miliardi per organizzare referendum che poi risultano privi di effetti perchè non si raggiunge il quorum.

    29 Settembre, 2010 - 19:11
  50. Marcello

    L’accorpamento è un’ottima cosa, raffaele.savigni.

    Caro mattlar, l’odore della matita copiativa mi inebria, ma ciò che proprio mi fa impazzire sono quei lenzuoloni colorati che chiamano schede elettorali.
    (e in ogni caso, ti ho beccato: stai citando Gaber)

    30 Settembre, 2010 - 7:53
  51. mattlar

    Nella cabina li avevo scambiati per accappatoi e così ho provato a usarli…
    (non sapevo di aver citato Gaber… acc per una volta che mi sembrava di essere stato originale e poetico)

    30 Settembre, 2010 - 8:36
  52. Mabuhay

    Scusate il ritardo…ma non mi si apriva la finestra del “collegato”.

    Voi discorrete saggiamente e seriosamente di democrazia, referendum, Platone, Churchill…e il nostro “direttore” ha postato un’altra perla -si fa per dire- della situazione italiana. Sara’ la depressione… ma a me fa molta ma molta tristezza tutta sta faccenda, sto schifo. Sentivo qualche minuto ieri il discorso di Berlusconi…e lo ascoltano ancora e ci credono… Incredibile. Bagnasco implora i cattolici ad entrare in politica!!! Ma non ce ne sono gia’ troppi? Mons. Fisichella deve essere stato molto contento xe’ il Berlusca ha citato 5 volte “la difesa della vita”, il quoziente famigliare…Piu’di cosi’che vuole la CEI?…

    Poi non so xe’ il nostro Luigi non si incavola mai! Ma come si fa a mandar giu’ certe cose? Va be’ fare della leggera ironia; riderci su ogni tanto…ma qui siamo a livelli sub-umani! Ma lei, Luigi, il sangue ce l’ha caldo o tiepido?

    30 Settembre, 2010 - 13:19
  53. discepolo

    Il discorso di Berlusconi è stato scritto da due ghostwriters, Letta e Ferrara.
    Di qui l’effetto soporifero per quasi tutti , tranne l’Osservatore Romano che lo ha elogiato ( forse nostalgia per i bei tempi della DC ? le convergenze parallele?).
    ma non era meglio se Berlusconi parlava a braccio e diceva veramente quello che pensava ? sarebbe venuto giù il Parlamento ,si sarebbero accapigliati ma…..davvero la politica deve sempre essere ipocrisia e toni melliflui e falsi e compromesso al ribasso?

    30 Settembre, 2010 - 16:48
  54. discepolo

    Il problema della democrazia e dell’aristocrazia , come già pensato in profondità da Platone ( ma Platone non ha già pensato , meglio di noi ,quasi tutto quello che pensiamo noi?) è che la democrazia, all’apparenza più giusta, è una costituzione che cova in se’ dei pericoli. Se , per dire, per assurdo, la maggioranza del popolo ( traviata da cattivi maestri, o ,al mondo d’oggi ,dai media e dalle influenze potenti della pubblicità, vota per qualcosa o qualcuno che è veramente disumano) , cosa si può fare?
    si può, in teoria, dire che la maggioranza ha torto , perchè ignorante e strumentalizzata.. ma così si va a una aristocrazia morale e politica, tipo quella di Lenin in Russia, che da una minoranza , i bolscevichi, ha fatto
    la classe dirigente di una intera nazione per decenni ( dopo è crollata ma per motivi interni).
    il voto di scambio, per esempio, tipico di paesi poveri e sottosviluppati, non è
    da sottovalutare. Si dice ( sulla stampa) che Chavez abbia promesso lavatrici a chi votava per lui, mentre gli avversari politici hanno promesso qualche altra cosa.. il voto di scambio è una triste realtà, forse anche nel nostro paese, in certe regioni
    certo la democrazia è il migliore dei sistemi possibili ( nel senso che gli altri sono ancora peggio).
    ma non bisogna chiudere gli occhi sulle sue distorsioni! bisogna cercare di rendere la democrazia la meno peggio possibile! su questo credo che una legge sul conflitto di interessi sia prioritaria! Ma non dimentichiamo che in Italia i governi di siniSTRA NON L’HANNO MAI FATTA ! PERCHè?

    30 Settembre, 2010 - 17:16
  55. Marcello

    La domanda semmai è: perché il centrosinistra in Italia prende pochi voti?

    Infatti, i governi del centrosinistra non sono riusciti a governare perché quelle due volte che hanno “vinto” le elezioni avevano un pacchetto insufficiente di voti.

    30 Settembre, 2010 - 20:56
  56. Leonardo

    E comunque mi pare di aver capito che a Belpietro non gli hanno mandato il solito proiettile nella busta, che non si nega a nessuno e che fa tanto vittima del terrorismo, ma hanno proprio cercato di sparargli sul pianerottolo di casa.

    1 Ottobre, 2010 - 10:12
  57. discepolo

    almeno questa volta la battuta di Dagospia è carina.
    “LIBERO di essere ammazzato”

    1 Ottobre, 2010 - 12:42
  58. discepolo

    a proposito di Feltri imberluscato e Belpietro infeltrito, si potrebbe parlare anche di Ezio Mauro Travagliato, di Ferruccio de Bortoli ImMielito, di Ferrara
    InFarinato, di gianni Riotta Montezemolizzato, di Calabrese Elkanizzato, dell’Avvenire a Bagn(asc)o- maria..
    insomma, cara signora, non ci sono più i giornali ( come le stagioni) di una volta!

    1 Ottobre, 2010 - 12:53
  59. Luigi Accattoli

    LIBERAL incasinato, IL FATTO QUOTIDIANO impadellato.

    1 Ottobre, 2010 - 14:07
  60. Marcello

    Questi giochi di parole mi fanno accattolare la pelle!

    1 Ottobre, 2010 - 14:52
  61. Syriacus

    “Belpietro infeltrito”

    “LIBERAL incasinato”

    😉

    2 Ottobre, 2010 - 9:21
  62. Syriacus

    “Non fraintendetemi, nella mia terzietà rispetto a questa nazione travagliata, infeltrita, necnon incasinata.. Talvolta, “si ride per non piangere”..”

    (MySelf , 25 Settembre u.s. 🙂

    2 Ottobre, 2010 - 9:26

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