Una conferenza sui media a San Giovanni Valdarno l’altro ieri (vedi post del 10 settembre) e un’altra ieri a Parabiago. Mi chiedono con quali criteri scegliere un giornale. Procedo in negativo. Evitare quelli che non mettono mai in prima pagina notizie internazionali se non servono per la polemica interna. No a quelli che fanno per un’intera stagione lo stesso titolo a nove colonne contro una persona. Ma lei ce l’ha con Feltri e Belpietro? Ho risposto che io parlo in generale, Libero ognuno di pensare a un Giornale o all’altro. – Fuori di scherzo do un consiglio ai tenaci colleghi dei due quotidiani: continuate così, i vostri lettori ormai sono affezionati a quei titoli ripetuti per 45 giorni e un cambiamento anche minimo potrebbe disorientarli. [Nel primo commento un paio di dettagli sui titoli inox]
Titolodipendenza: Feltri e Belpietro continuate così
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[Segue dal post] La campagna d’estate è stata aperta da Il Giornale il 28 luglio con questo titolo a tutta pagina: Questione morale / Fini, la compagna, il cognato e una strana casa a Montecarlo. Il Giornale di oggi, sempre a tutta pagina: La casa svenduta / Montecarlo: la verità è vicina. Il presidente della Camera e i suoi familiari hanno detto tutto sulla compravendita dell’immobile? Libero di oggi apre la prima pagina a sole otto colonne ma con ripresa in taglio medio: Fini, scusate abbiamo scherzato. E il raddoppio: Il mistero americano dei Tulliani.
Concordo con le indicazioni di Accattoli. Da parte mia trovo deprimente, oltre ai titoli maniacali, sapere che sono aumentati i lettori dei due quotidiani!.
p.s. un saluto a tutti; seguo il blog da tanto tempo ma è la prima volta che mi affaccio all’accogliente pianerottolo.
Va bene, ma perché non dire che il primo giornale a fare questo è stato Repubblica?
Perche’ non e’ vero.
E’ assolutamento vero. Mahubay non ricordi più le inchieste del Commissario Davanzoni ( come Dagospia aveva soprannominato D’Avanzo) ??? Non ricordi più la “SQUADRA DEL BUONCOSTUME” che ogni giorno bacchettava severamente ( e ne dava notizia come se ci interessasse) ogni scopata ( scusa il termine volgare) del Caimano??
io me le ricordo bene. anche affezionati lettori di Repubblica erano disgustati per la piega “gossip” che aveva preso il loro giornale.
MC
Fornisco le pezze per quanto affermato nel post. Ho già riportato nel primo commento il titolo a tutta pagina del Giornale del 28 luglio.
29 luglio: Adesso Fini spieghi il mistero di quella casa a Montecarlo
30 luglio: Colpo di Grazia! La casa di Montecarlo: ecco i conti segreti
31 luglio: Fini: il pericolo è la sua vendetta
1° agosto: Così è diventata ricca Lady Fini
2 agosto: Prime crepe nel muro di omertà sulla casa dei Fini a Montecarlo
3 agosto: Casa di Montecarlo: ecco il contratto tra l’An di Fini e i paradisi fiscali
E fin qui sono sette aperture (tenendo conto di quella del 28 luglio citata nel primo commento) a nove colonne della prima pagina. Continuerò più tardi, settimana per settimana.
A discepolo:
Dott. Leonardo Clisteri Purganti
Medico-Chiurugo
Caro collega,
ti invio, per opportuno approfondimento della diagnosi e conseguente trattamento terapeutico, il paziente sig.Mabuhay, da me visitato in data odierna, che risulta affetto da scotoma del campo visivo laterale sinistro. Nella normale deambulazione, asserisce di vedere solo le merde di cane che si trovano a destra, ma non quelle a sinistra (perciò le pesta regolarmente). Ho avuto modo di riscontrare che tale sintomatologia è ormai presente in un gran numero di soggetti, Riterrei perciò opportuno avviare un’approfondita indagine epidemiologica.
Tuo
Leonardo
Al dott. Leonardo Clisteri Purganti
Titolare della rubrica “Il medico risponde”
Mio nonno Luigi, che è sempre stato bravissimo a farci giocare, da un po’ di tempo non ha mai tempo, sta sempre nel suo studio a raccogliere vecchie copie del Giornale e di Libero, ritaglia i titoli e li incolla in un suo album. Dice che ne avrà ancora per parecchie settimane. L’altro giorno gli avevo preso una pagina per fare una barchetta e si è molto arrabbiato perché ha detto che lì c’era l’editoriale di Feltri. Sono molto preoccupato: sarà grave?
Un nipotino in ansia
Ma che fai, Leonardo, adesso ti scrivi pure le lettere addosso?…
Non ho proprio voglia di difendere Repubblica xe’ piu’ di una volta mi ha rotto (e mi rompe) lo scatolame; anzi mi fa proprio incavolare (per esempio come tratta l’informazione religiosa).
Dico solo che pur avendo praticato anche il gossip e lo sputtanamento pubblico, in quel caso che dite, c’era ben altro in mezzo a tutto quell’affarume carnale e venale. E meritava di essere detto (come l’han detto anche gli altri quotidiani anche se meno “popmposamente”). Non ho niente e nessuno da difendere: penso solo che gli stili di Repubblica -pur con tutti i suoi limiti e cavolate varie- e lo stile dei Feltri vari, sono anni luce lontani.
E condivido cio’ che dice Giuseppe: aumentano pure i lettori! Tutto quadra.
E fu fini e poi tulliani seconda settimana:
4 agosto: Scatole cinesi per far sparire la casa a Montecarlo
5 agosto: La casa di Montecarlo: la Procura indaga, Fini trema
6 agosto: Perquisita la sede di Alleanza Nazionale
7 agosto: La casa di Montecarlo: tutte le carte che accusano Fini
8 agosto: Le case di An: dopo il cognato spunta l’amico
9 agosto: La casa di Montecarlo: Fini come Scajola
10 agosto: Il pasticcio di Montecarlo: Fini a casa, ondata di firme
Sono sempre titoli a nove colonne- cioè sull’intera prima pagina – accompgnati da altri due tre quattro titoli collaterali.
Trovo in questa sequenza un virtuosismo mirabile. Un po’ come le composizioni musicali sul nome B-A-C-H (e qui Syriacus potrebbe abbandonarsi alla libido linkandi, perché la storia della musica ne conosce una caterva). Anzi, siamo un gradino più in altro perché qui le note sono solo tre: Fini, casa, Montecarlo. Sublime!
E fu feltri e poi belpietro terza settimana:
11 agosto: Giancarlo Tulliani ha perfino la Ferrari. La bella vita del cognato
12 agosto: Fini al tramonto. Scaricato da tutti. Mandiamolo via
13 agosto: Lo scandalo di Montecarlo. La prova: Fini mente
14 agosto: Ecco i documenti che smentiscono Fini. Le fatture dei mobili acquistati dalla Tulliani
15 agosto: Casa di Montecarlo. Fini era un habitué
17 agosto: Scandalo di Montecarlo. Il cognato di Fini ha usato l’ambasciata per i suoi comodi
Siamo sempre in prima pagina – ovvio – sempre con titoli a tutta pagina – ovvio – sempre con due tre quattro riprese nella stessa pagina. Il 17 agosto le riprese sono cinque: il giorno 16 i quotidiani non erano usciti e i lettori – in crisi di astinenza – non si sarebbero accontentati di cinque titoli in prima pagina.
W Il dittatore dello Stato Libero di Bananas.
Pensare che ad alcuni bloggers la cosa piace!!
Emblematico il Vangelo di Luca di ieri ( Pagliuzza Vs Trave ).
E fu gaucci e poi tulliani quarta settimana:
18 agosto: Il viavai a Montecarlo. Altro testimone: Fini in quella casa
19 agosto: Il pasticcio di Montecarlo: Lettera di Feltri ai finiani
20 agosto: Il settimanale Panorama rivela: Indagini sulle case della Tulliani
21 agosto: Affari di famiglia. Ma quante case hanno Fini e Tulliani
22 agosto: Parla Gaucci: “La casa di Fini è mia e la rivoglio”
23 agosto: Fini non può presiedere la Camera. Ecco gli affari dei Tulliani
24 agosto: Fini si lancia: al governo con il Pd. Il miracolo economico della famiglia Tulliani
Sempre l’apertura a tutta pagina. Giustamente neanche la morte di Cossiga (17 agosto) porta a una scelta diversa per l’apertura.
Complimenti ad Accattoli che mi ha fatto conoscere il mondo fantastico di Belpietro e Feltrì!
Ma i lettori dei due fantasiosi quotidiani avranno saputo che sono successe altre cose oltre i confini del principato monegasco?
Buona sera.
Buttiamola sul ridere. Essendo rappresentante del partito che ha quasi la maggioranza relativa (Partito dell’Astensione), riesco a vedere le caccone poste al centro a dx e a sx.
Il sig. Luigi mi perdonerà, ma non è che nutra chissà quale entusiasmo verso i giornalisti (almeno di quest’epoca). Devo però dire che purtroppo (per lui e per noi) il giornalista è “dipendente” ed è costretto a seguire la “linea” dell’editore, pena andare a raccoglier cicche.
Certo qualche “lap lap lap slurp” di troppo stona, però… “tengo famiglia, chè s’saddà fà ppè campà”, quindi… compatisco.
Io non compro e non leggo i giornali, mi accontento di qualche occhiatina a qualche quotidiano on-line.
Perchè? Perchè sbircio gratuitamente!!! Con quello che già pago… !!!
Si! Essendo del ’67 ricordo i mitici anni ottanta (quelli della contrapposizione est-ovest, quelli della ” guerra fredda”) quando i nostri Tg per darci l’idea di quanta poca libertà ci fosse nei paesi dell’est ci martellavano con le immagini dei sovietici che leggevano la “Pravda” nelle bacheche sulla Piazza Rossa.
Pubblicità della “mancanza di libertà”, possibile solo in un paese di radici di ignoranza atavica come il nostro, che ignorava e ignora il “Finanziamento pubblico all’editoria”.
Ora che una certa “(pseudo)-cultura” fa si che certe cose si sappiano, c’è ancor peggio: i “lobotomizzati” che non sanno o fanno finta di non sapere…
Buona serata a tutti.
Io trovo che Novella2000 e Chi abbiano un formato più pratico, più leggibile. E poi hanno tutte le pagine a colori e più fotografie.
Dagospia – specialmente per i fortunati che hanno già comprato l’Ipad – non lo batte nessuno !
E fu chiesto: “Va bene, ma perché non dire che il primo giornale a fare questo è stato Repubblica?”
Perche’ non e’ vero.
E fu spettro e poi pasticcio quinta settimana:
25 agosto: La famiglia di Fini. I Tulliani milionari con le imprese in rosso
26 agosto: La famiglia di Fini. Le dichiarazioni dei redditi dei Tulliani
27 agosto: Lo spettro di Montecarlo. La grande fuga di Fini
28 agosto: Il pasticcio di Montecarlo. Fini: un mese di silenzi e bugie
29 agosto: Lo scandalo di Montecarlo. In 150 mila hanno firmato per mandare a casa Fini
30 agosto: Dopo il cognato, la cricca. Fini e gli aiutini agli amici
31 agosto: L’estate nera di Gianfranco. Anche “L’Unità” caccia il compagno Fini
Come si apprende dal titolo del 28, è passato un mese dall’avvio della giostra. Ma che vuoi che sia un mese di aperture a tutta pagina.
L’assiduo interesse di Luigi ha forzatamente attratto la mia attenzione su questo problema della casa di Montecarlo, che avevo finora trascurato. Visto che ormai dev’essere un esperto, gli chiederei di rispondere a un paio di curiosità che mi sono venute:
se il capo di un partito vende una casa di proprietà del partito ad un prezzo ridicolo, di gran lunga inferiore a quello di mercato, o non se ne rende conto e allora è scemo, o se ne rende conto e vuole favorire qualcuno e allora è disonesto (in questo secondo caso potrebbe anche essere sia scemo che disonesto, ma lasciamo stare). Non è di interesse pubblico saperlo?
Se poi lo stesso capo di partito vende una casa di proprietà del partito ad una società offshore, cioè ad un paravento dietro al quale si celano sempre affari illeciti (come minimo l’evasione fiscale, come massimo la criminalità organizzata), delle due l’una: o non sa a chi sta realmente vendendo e non se ne cura e allora è un irresponsabile, oppure lo sa benissmo, e allora perché non lo dice? E anche questo, non è interessante per il pubblico?
Leonardo Naïf
(che passava di qui per caso)
Quella sintetizzata nel messaggio precedente è la ciccia.
Il resto è la fuffa.
Poi, che quella del Giornale e di Libero (forse anche del Tempo, che è stato ingiustamente trascurato) sia una campagna giornalistica con uno scopo politico è la scoperta dell’acqua calda, e se a Luigi c’è voluto un mese di ritagli per accorgersene mi chiedo quanto ci metta prima di entrare nella vasca a fare il bagno. È ovvio che è una campagna politica, esattamente come lo era quella di Repubblica su Berlusconi, e come lo sono tutte le altre.
Embé?
La diagnosi del dott. Clisteri Purganti è inadeguata: non è un problema oftalmico, ma cerebrale: vi funziona solo metà cervello.
Vorrei inserirmi, in forma leggera nella diatriba vero/non vero tra Leonardo e Mabuhay.
Grosso modo, mi sembra che la questione fosse stata sollevata nell’aprile dell’anno scorso da Fare Futuro (la Fondazione di Fini), allorché ci rivelò delle candidature alle imminenti elezioni europee avanzate da Berlusconi con quattro nominativi di veline e letteronze che erano andate per la maggiore sui programmi di Mediaset. Il nostro Premier, evidentemente, aveva individuato nella loro leggiadria e disponibilità doti appropriate a rappresentarci al Parlamento europeo.
“Ciarpame senza pudore” scrisse alla stampa la signora Lario, ferita dall’atteggiamento del marito. Il quale disse che si trattava di candidature inventate. Di fatto, alcune di esse sparirono.
Al seguito, anche con la notizia della minorenne frequentata dal nostro, furono poste da Repubblica le prime dieci domande. Poi altre dieci.
Qui riporto la terza, la quinta e la settima (per la gioia dei numeri primi) delle seconde dieci:
3- Non trova grave che lei abbia ricompensato con candidature e promesse di responsabilità le ragazze che la chiamano “papi”?
5- È capitato che “voli di Stato”, senza la sua presenza a bordo, abbiano condotto nelle sue residenze le ospiti delle sue festicciole?
7- Le sue condotte sono in contraddizione con le sue politiche: lei oggi potrebbe ancora partecipare al Family Day o firmare una legge che punisce il cliente di una prostituta?
Le domande, ad oggi, risultano senza risposta (in realtà il Premier tentò di rispondere alla prima delle prime dieci – come e quando aveva conosciuto il padre della minorenne- dando addirittura quattro risposte diverse).
Ma vogliamo mettere la levità delle questioni poste da Repubblica con la biliosità di quelle del Giornale?
Leonardo non solo impiego un tempo e due tempi prima di entrare nella vasca ma alle volte mi confondo e torno indietro.
E fu montecitorio e poi montecarlo sesta settimana:
1 settembre:Il doppio gioco dell’ex leader di An. Fini prepara l’assalto finale
2 settembre: Promemoria per Giancarlo: le domande a cui rispondere sulla casa di Montecarlo
3 settembre: Fini precipita: vale il due per cento. Il silenzio sulla casa di Montecarlo
4 settembre: Ecco Fini l’eroe dei due monti: da Montecitorio a Montecarlo
5 settembre: Oggi parla, ma di tutto? Caro Fini adesso ci dica se quella casa è sua
6 settembre: Le infamie di Fini. Tace sulla casa di Montecarlo e insulta il Giornale
7 settembre: Doppiezze e omissioni di Fini. Un leader da dimenticare. Ci spieghi quegli affari
Le prime pagine del 6 e 7 settembre sono completamente dedicate a Fini, con cinque e quattro titoli di ripresa dell’apertura. In più della fineide il giorno 6 la prima pagina ospita un richiamo di un articolo interno su Carla Bruni e il giorno 7 il rimando a un testo che si addimanda “Elogio del complimento”.
Grazie Giosal x il tuo commento “leggero”…ma sostanzioso!
Anche le domande di Leonardo delle 9:01 “make sense” se le fa con tutto il cervello…
P.S. E sto aspettando il suo commento -di Leonardo- sul “traduttorino”…oggi il Vangelo e’ bello lungo…
Non saprei, perché sono andato a messa in una chiesa dove i foglietti che si trovano sulle panche riportavano una versione diversa da quella che è stata letta. Immagino che il parroco, saggiamente, abbia voluto evitare la spesa per i nuovi lezionari e usi ancora quelli “vecchi”.
Se è così, l’osservazione del giorno può essere che i traduttorini sono due in lite fra loro (o forse è uno solo, ma schizofrenico): infatti qualche settimana fa non si era dato pace finché non aveva messo in chiaro che quella di farina era proprio un’efa, e non una generica “misura”; oggi invece gli è sembrato che la “dramma” perduta dalla donna e poi ritrovata dovesse diventare una non meglio precisata “moneta”. Valli a capire.
E fu casa in affitto e poi casa svenduta settima settimana:
8 settembre: Il presidente inciampa davanti a Mentana. Gli imbarazzi di Fini in tv
9 settembre: Delirante affermazione di una deputata di Fini. “Quante escort in Parlamento”
10 settembre: La casa in affitto al cognato di Fini. Montecarlo, arrivano le carte
11 settembre: La casa svenduta. La verità è vicina
12 settembre: Il bilancio dell’aziendina. Fini: affari per 500 milioni
13 settembre – cioè domani: indovina su che cosa aprirà Feltri l’imprevedibile – e sarà la 47ma stanza del primo canto della Fineide
Mi pare che la virulenza parossistica e vagamente paranoica della “campagna” scatenata da “Il Giornale” e da “Libero” contro Fini sia sotto gli occhi di tutti, come pure sia evidente il suo risultato politico del tutto fallimentare: “et de hoc satis”, come direbbe Leo.
Piuttosto, oggi, a conclusione della 15° edizione della “Festa della Padania”, e nel giorno del comizio finale, a Venezia (poco più di 20 chilomeri da casa mia), di Umberto Bossi, vorrei parlarvi di Lucia Massarotto.
E chi è, direte voi ?
La signora Lucia, “dona de Casteo” (Castello è il sestiere più popolare e popoloso di Venezia, quello, per intenderci, che per Roma è Trastevere e per Napoli i “quartieri spagnoli”), nel settembre del 1996 espose e sventolò – dalla finestra del suo appartamento, al terzo piano di uno dei caseggiati di Fondamenta dei Palazzoli, antistanti la Riva dove Umberto Bossi stava parlando in occcasione della prima “Festa della Padania” – la bandiera tricolore: con il “fair play” universalmente riconoscutogli, l’attuale Ministro della Repubblica la invitò – come, forse, ricorderete – a “buttare il tricolore nel cesso”.
Da allora Lucia quel drappo tricolore lo ha esposto per anni, dalla finestra di casa sua, ogni volta (cioè, ogni seconda domenica di settembre, per la precisione) che Bossi veniva a tenere il suo comizio al “popolo padano”, ed ogni volta, così, da quella domenica, Lucia ed il suo vessillo si sono presi i fischi e gli insulti più rabbiosi dei leghisti.
Oggi, giornata conclusiva della 15° festa della Padania, “quel” tricolore non c’era: Lucia Massarotto, infatti, non vive più lì, perchè mesi or sono è stata sfrattata da quell’appartamento e (coi suoi due figli Mattia e Tommaso) ha potuto trovare casa, dopo aver concorso all’assegnazione di un alloggio di edilizia popolare del Comune di Venezia, in altra zona di Venezia; questa domenica, dunque, e per la prima volta dopo 14 anni, Lucia non ha potuto più mostrare la “sua” bandiera tricolore a Bossi ed ai leghisti.
Ecco perchè proprio oggi gli stessi leghisti hanno trovato ad attenderli una città – appunto, Venezia – che, ovunque, dai campi ai campielli, alle rive ed alle calli, per le fondamenta, sui ponti ed i palazzi, forze politiche, organizzazioni sindacali, associazioni e gruppi d’ogni genere hanno tappezzato – nel ricordo e sull’esempio del gesto di Lucia – di bandiere tricolori su cui campeggia la scritta: “VENEZIANI TUTTI ITALIANI”.
Lucia Massarotto è “venexiana” ed è, dunque (anche se io sono “dea campagna”), mia conterranea: lasciatemi dire che ne sono orgoglioso.
Buona serata a tutti !
Roberto 55
Un applauso alla Signora Lucia, a Roberto, e a tutti i veneziani che si sentono italiani (perchè lo sono!). Viva l’Italia unita.
ps. Credo che l’ortolano verdognolo stia iniziando a realizzare con notevole ritardo -e d’altronde cos’altro aspettarsi- dove la zucchina sta andando a parare…
Grazie Luigi! Questa tua rassegna è molto istruttiva. Andrebbe anche diffusa !
Ma insomma, questa cucina Scavolini, c’è arrivata a Montecarlo? Dov’é finita?
Perché Fini non ci racconta?
E sottovoce tra noi, Luigi: ma è vero che Schifani è indagato per mafia?
Buona notte a tutti- Giosal
Grazie Roberto55: che viva la Lucia!!!!
Non so le intenzioni -recondite e/o manifeste- del nostro capo-pianerottolo nel sottoporsi a tale tortura…andare a cercarsi le prime pagine di quei giornali…i titoli… Forse vuole solo dirci: “ma guardate che e’ vero!” “Che qualcuno sta facendo veramente questo tipo di giornalismo!” O forse vuole solo invitare ciascuno a trarne le “personali” conclusioni… Certo che stiamo cadendo sempre in piu’ in basso… Ma sono sicuro che a molti ancora non bastera’ x sforzarsi di capire…. Non c’e’ peggior cieco di chi non vuole vedere! E non voglio difendere ne’ passato ne’ futuro…: dico solo che questo e’ media-squadrismo del piu’ puro.
Ragazze e ragazzi, bisogna rimanere svegli! Buona settimana a tutti!
Grazie Roberto55