La differenza tra un liturgista e un terrorista? “Con il terrorista alle volte puoi aprire una trattativa”.
Malelingue vaticane – 4
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La differenza tra un liturgista e un terrorista? “Con il terrorista alle volte puoi aprire una trattativa”.
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Da bambino (e anche parecchio oltre!) ho fatto il chierichetto e questa era una battuta che il nostro attuale parroco “emerito” diceva spesso, nell’ilarità generale, riferita al suo vice, don Attilio…
Curioso e simpatico rivederla (vorrei scrivere risentirla, ma i mezzi sono questi) sul suo blog, sig.Accattoli. Conosceva per caso don Francesco? 😉
Io invece non la conoscevo e la trovo eccellente.
Per vedere i liturgisti all’opera, in tutta la loro malvagità, si legga come hanno cucinato ben benino quel povero Benedetto XVI e il suo Motu Proprio nel documento siglato a Camaldoli qualche giorno fa … Il sottinteso di quel testo, ineccepibile nella forma e mellifluo nei toni, è che il papa se lo poteva risparmiare, tanto non serve a niente.
A proposito di vecchie battute clericali, non riesco a ricordarmi qual era la terza caratteristica per diventare vescovi: amplitudo ventris, hebetudo mentis e …
Simpatica battuta. Purtroppo i liturgisti spesso dimostrano vedute un po’ ristrette, indipendentemente dalla loro posizione, più o meno “progressista”, se mi è concesso il termine. Secondo me manifestano, per certi versi, una forma di legame più al simbolo, nella sua fisicità, che al suo significato.
Ma se il “liturgista” è un ex rockettaro punk-comunista?
Sono appena inciampato in una intervista a Giovanni Lindo Ferretti, ex leader dei CCCP-Fedeli Alla Linea, e dei CSI-Compagnia Suonatori Indipendenti, ora ritornato agli insegnamenti aviti (nel senso che cita continuamente la saggezza della nonna) e convertitosi – coerentemente ora guida il gruppo dei PGR.
Bene, si produce in una analisi non banale ma molto “artistica” della liturgia con ovvio perno attorno al Motu Proprio.
Dove? Su Il Bologna, giornale gratuito di E-Polis.
Vale come segno? Per me sì….
A Giacomo Zaccherini. Ho conosciuto tanti don Francesco, anche nella sua Bologna (dico giusto), che non saprei proprio quale fosse il suo… Luigi
Sapevo bene che sarebbe stato arduo identificarlo: la domanda era volutamente ironica e scherzosa! Ho messo la faccina ammiccante proprio per questo…
Su Bologna dice giusto, in particolare la parrocchia di S.Stefano di Bazzano. Per chi si trova a passare da queste parti in un bel pomeriggio domenicale, non dimentichi di passare a visitare la nostra bellissima “acropoli”: una di fronte all’altra la Chiesa restaurata di fresco e la Rocca dei Bentivoglio che aspira a tornare agli antichi splendori… l’attuale mostra con documenti del rinascimentale Capitanato della Montagna è superba!
PS: non lavoro all’ufficio turismo!
A Giacomo e a tutti: non so usare le faccine e neanche leggerle, a quanto pare. Ma imparerò. Luigi
Secondo me il riferimento odierno di Luigi ai liturgisti è un indizio di novità…
P.S. Grazie sempre a Luigi per il bell’articolo sul Corsera di oggi sugli ultimi giorni di Giovanni Paolo II.
Diciamo che l’idea adombrata da MicroMega – pur con tutto il tatto, il garbo e la competenza dell’autrice del contributo – è semplicemente tragica, in sè stessa e per le persone cui si riferisce.
Di quella storia del sondino nasale applicato e come e quanto al papa, nelle ultime sue settimane, avevo trattato in questo blog, con un post del 14 aprile 2006.
Che vuol dire “indizio di novità”? Immagini che ora io voglia battagliare contro i novatori? Luigi
Indizio di novità vuol dire che ci vuoi mettere sulla pista di qualche cambiamento imminente in certe cariche romane. Ma proprio imminente.
La sostituzione del “maestro” delle cerimonie è prevista per l’inizio di ottobre: 1, 2 o 3. Ma voglio bene a Piero Marini e non volevo motteggiare contro di lui. Luigi
Visto il titolo della sezione mi permetto di chiederle…
ma la tiara e la casula del Papa a Mariazell
Marini l’ha colorata e ritagliata da Famiglia Cristiana? ;-))
ho scritto tiara e volevo dire mitra…lapsus..;-))
Luigi, letta l’intervista a Buzzonetti su Repubblica di oggi?
Con tutto il rispetto, mi pare un filino maldestra.
Non si risponde tanto all’ipotesi specifica fatta da MicroMega.
Si torna a parlare di “30 marzo” come giorno d’inizio della nutrizione via sondino, ovvero esattamente il contrario di quello da te scritto e spiegato ieri sul Corsera.
Mah.
A Elena. Il povero Marini non ha a che fare con i colori dissonanti e il taglio grezzo di quei paramenti preparati in loco e riflettenti i colori “nazionali” della Stiria. Egli ne era stupito quanto me, quando ne abbiamo parlato.
A Francesco. Buzzonetti è il responsabile dei bollettini medici per i quali scelse di operare quella semplificazione comunicativa e ora – ovviamente – la deve difendere. Salvandosi tuttavia in corner perchè dice che il 30 marzo gli fu impiantato il sondino in forma “permanente”, lasciando intendere che in altra forma gli era stato già messo. Luigi
Un Marini che parte un Marini che arriva , ma questo di chiama Guido è vicino al predecessore nel nome ma nella sostanza è vicino a Papa Ratzinger.
E’ un grande sacerdote la diocesi di Genova è triste perchè perde un vero e santo prete, un uomo di Dio con lo sguardo sempre rivolto a Lui anche quando dirige le grandi celebrazioni nella Cattedrale Metropolitana di Genova.
Roma e la Chiesa universale non potevano scegliere meglio.
Pio “tu sie il benvenuto” – come avrebbero detto i nostri antichi. Non so nulla di Guido Marini e faccio credito alla simpatia con cui lei ne parla. Luigi