“Perdono quel giovane anche se il dolore che ci ha provocato è indicibile. Lo perdono perché mi sforzo di credere che il posto degli uomini sia il paradiso, e perché per un cristiano non si può provare rancore verso il prossimo, anche quando il male è devastante. Come mamma mi sento morire dentro perché è un dolore terribile, ma proprio in questi momenti sento che per un cristiano il conforto della fede è viatico per un cammino di speranza. Purtroppo la mia Amalia non potrà ridarmela più nessuno e quel ragazzo è stato vittima di se stesso”: parla così Cesarina Lorenzi di Chiuppano, Vicenza, il 6 ottobre 1996, quando viene ritrovato in un bosco il corpo della figlia diciottenne, Amalia, scomparsa 17 giorni prima e un giovane del paese, Moreno Dal Bianco, confessa di averla uccisa perché da lei “respinto”.
Ho preso le parole di Cesarina da Il Giornale di Vicenza del 7 0ttobre 1996, p. 8. Vedi anche la cronaca del Corriere della Sera di quello stesso giorno.
[Giugno 2010]