“Siccome in casa nostra è mia moglie quella che parla della morte con più coraggio e più apertamente, i figli la prendono in giro. Dicono che dovrebbe andare ad abitare nella casa della Famiglia Addams e vestirsi di nero come Morticia. Lei, poverina, sta allo scherzo ma non demorde: ‘Chiedo al Signore di poter morire prima di te’, mi dice davanti a tutti i figli schierati“: scrive così Aldo Maria Valli che di figli ne ha sei e che è appena passato dal Tg3 al Tg1. Tra i colleghi vaticanisti Aldo Maria è forse quello che sento più vicino per ubbie e miti follie. Quel brano di deliziosa cronaca familiare l’ho preso da “Appunti per il dopo”, una lunga divagazione sull’aldilà che ha scritto per Il Foglio, dov’è apparsa il 31 luglio. Poco più avanti – nella stessa divagazione – Aldo Maria riassume così l’idea televisiva della “fine della vita” con cui vengono su i nostri figli: “Che la morte non sia vera, che riguardi sempre gli altri, che dipenda da un atto criminale. In famiglia ricordiamo ancora con divertimento un episodio di qualche anno fa quando Paola, che all’epoca aveva forse quattro anni, sentendo che la mamma e il papà stavano parlando di una parente morta improvvisamente chiese: chi le ha sparato?” – Ad Aldo Maria un cordiale buon viaggio con il Tg1.
Ad Aldo Maria Valli passato dal Tg3 al Tg1
35 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
Al Tg 1 al posto di Fabio Zavattaro?
No, insieme. Direi piuttosto che egli ora è al posto di Giuseppe De Carli, che da tempo non è più in organico al Tg1 ma dirige la struttura “Rai Vaticano”. Ora Valli e Zavattaro dovranno trovare una convivenza, cosa non facile ma possibile. I vaticanisti sono come i galli nel pollaio e quando sono donne sono come le api regine. “Senza offesa”, avrebbe aggiunto Massimo Troisi. Ho avuto un’esperienza felice di convivenza con Domenico Del Rio alla Repubblica, durata sei anni (1975-1981) e auguro il meglio ai due valorosi colleghi. Luigi
Da Aldo Maria Valli ricevo questo messaggio:
Caro Luigi, è un onore essere citato nel tuo interessante e simpatico sito. Ti ringrazio per gli auguri di buon lavoro, che ricambio. Con un abbraccio. Il tuo “folle” amico Aldo
Una piccola curiosità: e al TG3 chi avremo come Vaticanista?
Saluti a tutti!!
Avremo Roberto Balducci che viene dalla redazione Esteri. Non lo conosco. Luigi
E alla redazione esteri del Tg3 apparteneva anche il bravo Valli, se non sbaglio. Infatti, il Tg3 non ha ufficialmente dei vaticaniosti (anche se lo sono di fatto), ma dei giornalisti della redazione Esteri che si occupano dello Stato estero vaticano.
Se mi sbaglio, mi corrigerete…
Saluti a tutti e buona domenica
Gianluca
Ho sentito Valli e riferisco: il Tg3 ha vaticanisti (cioè redattori incaricati formalmente e continuatamente di seguire l’informazione religiosa); fino al 1996 era Carlo Benedetti, dalla metà del 1996 è stato lui, Valli, che veniva dalla cronaca e ora è Balducci; l’appartenenza del vaticanista al settore Esteri è intermittente e dipende dai vari direttori. Per comprendere il tutto, occorre tener presente che la redazione del Tg3 non è numerosa e ogni direttore ha il suo modo di strutturarla. Luigi
Chiedo scusa, ero stato informato male.
Auguri di cuore al bravo Valli
Gianluca
A proposito di vaticanisti…
Sig. Accattoli, ho letto l’intervista che ha rilasciato a Bruno Volpe per “Petrus”; mi è piaciuta molto, sia per le domande riguardanti argomenti attuali e importanti, sia per le sue risposte semplici, concise e obiettive…complimenti!
E di nuovo complimenti a Gianluca per la geniale intuizione del quotidiano on-line!
Un saluto…
Grazie Mattia, sei sempre troppo buono con me; e grazie anche a Luigi che, al contrario di qualche vaticanista con la puzza sotto il naso, tratta alla pari firme illustri del giornalismo e anche piccoli pennivendoli come me:-)
Buona domenica a tutti
P. S.: Mattia, a te un doppio grazie perchè ogni tuo complimenti mi fa capire che Petrus ha ragione di esistere.
Un caro abbraccio
Gianluca
Sempre per Mattia: è ovvio che io non ho alcun merito e che se Petrus riscuote un discreto successo, è merito della preziosa opera offerta dai collaboratori.
Detto ciò, grazie dei complimenti anche da parte dell’amico e collega Bruno Volpe:-)
Mondo complesso quello dei vaticanisti,mondo che mi era sconosciuto sino a due anni fa!
Guardo da lontano i media italiani,ma già trovo interessante che ogni giornale abbia il suo vaticanista!
Se osservo che certi vaticanisti sembrano in perfetta sintonia con la linea, il colore del loro giornale,ve ne sono altri che sembrano più oggettivi o indipendenti.
Il lettore che compra per es.Repubblica…sa che troverà gli articoli incendiari di Politi….chi lo seguirà chi passerà oltre.
Chi compra il Corsera o il Giornale sa che potrà leggere Luigi Accattoli e Tornielli, con la loro umanità e oggettività.
Il vaticanista della RAI si rivolge a tutti, cattolici e no,durante i TG o i servizi dedicati al Papa che attirano un pubblico non necessariamente cattolico.
Grande è la loro responsabilità,devono far prova non solo di competenza ,ma anche oserei dire, di un anticipo di simpatia per il Santo Padre.
È quello che ho sempre apprezzato in Giuseppe De Carli, e trovo che la sua struttura RAI-Vaticano sia sotto-utilizzata. Peccato!
Non conosco Aldo Maria Valli, spero che saprà trovare con Fabio Zavattaro, di cui ho sempre stimato il lavoro e la competenza, un buon equilibrio,formare una buona équipe che sa lavorare la mano nella mano.
Conoscendo la linea piuttosto marcata del nuovo direttore della RAI,sono curiosa di vedere i risultati di questi cambiamenti e in quale prospettiva sono stati fatti.
Grazie a Luigi per l’informazione sul nuovo Vaticanista TG3.
Auguri ad Aldo Maria Valli che nella DIOCESI DI MILANO ricordiamo dai tempi in cui seguiva il Card. Martini per TgRegione.
Buona Domenica a tutti!
Molto interessante il Vangelo odierno (Lc12,13-21).
CIAO!
Vangelo per la XVIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C): Lc 12,13-21
«In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: “Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità”. Ma egli rispose: “O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?”. E disse loro: “Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende dai suoi beni”.
Disse poi una parabola: “La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia.
Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà? Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio”. »
– – –
« Non è importante avere dei beni, ma fare del bene
padre Raniero Cantalamessa
XVIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (05/08/2007)
Vangelo: Lc 12,13-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: Lc 12,13-21)
Il Vangelo di questa domenica fa luce su un problema fondamentale per l’uomo, quello del senso del agire e operare nel mondo, che il Qoelet nella prima lettura esprime in termini sconsolati: “Vanità delle vanità, tutto è vanità…Quale profitto c’è per l’uomo in tutta la sua fatica e in tutto l’affanno del suo cuore con cui si affatica sotto il sole?”.
Un tale chiede a Gesù di intervenire in una lite tra lui e suo fratello per questioni di eredità. Come spesso quando presentano a Gesù casi particolari (se pagare o no il tributo a Cesare; se lapidare o meno la donna adultera), egli non risponde direttamente, ma affronta il problema alla radice; si colloca su un piano più alto, mostrando l’errore che è alla base della stessa domanda. Tutti e due i fratelli hanno torto perché la loro lite non deriva da ricerca di giustizia ed equità, ma da cupidigia. Tra loro due non esiste più che l’eredità da spartire. L’interesse mette a tacere ogni sentimento, disumanizza.
Per mostrare quanto questo atteggiamento sia sbagliato, Gesù aggiunge, come è suo solito, una parabola, quella del ricco stolto che crede di essere al sicuro per molti anni, avendo accumulato molti beni e a cui la notte stessa viene chiesto conto della vita.
Gesù conclude la parabola con le parole: “Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio”. C’è dunque una via d’uscita al “tutto è vanità”: arricchirsi davanti a Dio. In che consiste questo diverso modo di arricchire, Gesù lo spiega poco dopo, nello stesso Vangelo di Luca: “Fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma. Perché dove è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore” (Lc 12, 33-34). C’è qualcosa che possiamo portare con noi, che ci segue dovunque, anche oltre la morte: non sono i beni, ma le opere; non ciò che abbiamo avuto, ma ciò che abbiamo fatto. La cosa più importante nella vita non è dunque avere dei beni, ma fare del bene. Il bene avuto resta quaggiù, il bene fatto lo portiamo con noi.
Smarrita qualsiasi fede in Dio, molti si ritrovano spesso oggi nelle condizioni del Qoelet, che non conosceva ancora l’idea di una vita oltre la morte. L’esistenza terrena appare in questo caso un controsenso. Non si usa più il termine “vanità”, che è di sapore religioso, ma quello di assurdo. “Tutto è assurdo!”. Il teatro dell’assurdo (Beckett, Ionesco), fiorito nei decenni dopo la guerra, era lo specchio di tutta una cultura. Quelli che sfuggono alla tentazione dell’accumulo delle cose, come certi filosofi e scrittori, cadono in qualcosa che è forse ancora peggiore: la “nausea” di fronte alle cose. Le cose, si legge nel romanzo La nausea di Sartre, sono “di troppo”, sono opprimenti. In arte, vediamo le cose deformate, oggetti che si afflosciano, orologi penzolanti come salami. Lo si chiama “surrealismo”, ma più che un superamento, è un rifiuto della realtà. Tutto spira putridume, decomposizione. L’abbandono dell’idea del cielo non ha certo reso più libera e gioiosa la vita sulla terra!
Il Vangelo di oggi ci suggerisce come rimontare questa china pericolosa. Le creature torneranno ad apparirci belle e sante il giorno che smetteremo di volerle solo possedere, o solo “consumare”, e le restituiremo allo scopo per cui ci furono date che è di allietare la nostra vita quaggiù e facilitarci il raggiungimento del nostro destino eterno. Facciamo nostra una preghiera della liturgia: “Insegnaci, Signore, a usare saggiamente i beni della terra, sempre orientati ai beni eterni”. »
Grazie a Mattia dell’apprezzamento. Tu Gianluca non sei un pennivendolo, che sarebbe un giornalista o scrittore venale (“si vende al migliore offerente”, dice il Battaglia) ma un artigiano disinteressato e dunque raro. Vedo che Luisa ora è meno drastica con i poveri vaticanisti. Indovinato?
…….diciamo che ho le mie simpatie…. 😉
Luigi, ho appena stampato e affisso alla parete del mio studiolo ciò che hai scritto su di me…è il più bel complimento che abbia mai ricevuto nella mia vita…hai fatto piangere mia madre, che tra l’altro ti ricorda con molto piacere…e io mi sono davvero emozionato:-)
In quanto al pennivendolo, volevo solo dire che sono un principiante (mi occupo, nel mio piccolo, di Vaticano solo da un paio d’anni ma esercito la professione giornalistica dai tempi delle superiori e quindi sono più di 16 anni) e neanche conoscevo il vero significato dell’aggettivo.
Luigi, credimi, mi hai commosso perchè conosco la tua umanità, la tua Fede, la tua professionalità.
Ancora grazie (e saluti da mammà)
Gianluca
Sono in ferie ma l’occasione è importante: w aldo maria! Forza!
…Ricordo ancora distintamente il De Carli che, pur in buona fede immagino, alla conclusione della celeberrima omelia consuntivo-programmatica (a seconda del post-hoc) della Missa pro Eligendo Pontifice (quella de “la dittatura del relativismo” ), chiosò in diretta RAI con un (più o meno) “…E questo, è il ‘canto del cigno’ di Joseph Ratzinger” .
(Si sa, , allora il 78-enne Prefetto -da anni in prorogatio per volontà dell’amico Karol- , non sembrava certo in ‘pole position’ per l’Elezione, in più anche la sua attività di Curia pareva sicuramente a quasi tutti al crepuscolo…si sarebbe d’ora innanzi ritirato in qualche monastero benedettino in qualche valle bavarese a scrivere qualche libro e a leggerne molti altri… rilasciando di quando in quando interviste ‘da grande vecchio’… -un pò come l’attuale Martini gerosolimitano… – MA , come sappiamo, è andata ben ben ben diversamente…Gott sei dank! 🙂
Ricordo anche come, nella diretta di RAI1 per l’Habemus Papam (condotta assieme a Vespa, Zavattaro e Gaudenzi)
http://www.youtube.com/watch?v=Dk9DNcw3SXc ,
alla proclamazione del “Josephum Raztinger…Benedicutum XVI”, De Carli per poco non ebbe un “coccolone” (nella diretta imbastì anche una sorta di “ermeneutica della continuità” dell’espressione “Ratzingers Schwanengesang” da lui usata appena due giorni prima ‘coram populo televisivo’ ) .
“Ratzinger, vestito di bianco, mai l’avremmo immaginato…” “E’ veramente incredibile, ditelo, siamo stupefatti, siamo stupefatti…” (con Vespa che risponde, “Beh, io devo dire che sono anche emozionato”…).
[…Manco il Cardinal Protodiacono Medina Estevez avesse proclamato, dalla Loggia della Benedizioni:…”Annuntio vobis gaudium magnum;
Habemus Papam:
Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum,
Dominum Benedictum
Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Cajetanum
qui sibi nomen imposuit Bonifacium VIII.” ]
😉
Mi unisco al “Forza AldoMaria!” – Se esiste fra i giornalisti una qualche virtù chiamata “oggettività”, credo che sinora nel suo lavoro il Valli ne abbia praticata non poca… Continui così.
Syriacus, direi che quella di De Carli era piuttosto la meraviglia di un giornalista-amico del Cardinale Ratzinger. E’ noto, infatti, che De Carli e Ratzinger fossero soliti fare delle belle passeggiate insieme per Borgo Pio e parlare molto spesso, se non sempre, delle cose di Chiesa.
Alla messa pro eligendo pontefice, De Carli utilizzò quel termine, credo, con dispiacere, perchè immaginava, a causa dell’età avanzata e non perchè non lo ritenesse all’altezza, che Ratzinger fosse ormai ad un passo dal ritiro in Germania che aveva tante volte chiesto invano a Wojtyla.
Per quanto riguarda l’elezione, prova ad immedesimarti in De Carli: vedeva eletto Papa il Cardinale compagno di tante passeggiate.
Come avvocato difensore non sono niente male…
Se De Carli mi legge, la parcella questa volta la offro io
Gianluca
Sottoscrivo la tua analisi, Gianluca. (Anche alla luce di una più distaccata ri-visione della Habemus-diretta, e di una pesronale documentazione sulla frequentazione che Giuseppe negli anni fece di Joseph.)
[In ogni caso, faccio notare che il tono era piuttosto scherzoso, anche un pò ironico ma non sarcastico, e che non avessi messo in discussione la buona fede del De Carli. Certo che le parole in pronunciate in diretta davanti alle moltitudini in momenti storici, sono da pesare e ripesare… il problema è che il medium televisivo ahimè spesso proprio non lo consente. ]
Stefano
Saluti a tutti, io vado in ferie…due settimane senza Internet.
Un in bocca al lupo ad Aldo Maria Valli, e un ideale abbraccio a De Carli.
Il passaggio di Valli la TG1 di fatto è una notizia di un paio di mesi fa , e so che all’ interno dell Rai l’atmosfera non è esattamante serena! Comunque sappiamo tutti che questi passaggi non dipendono dalla professionalità ma da giochi politici che non riguardano certo gli spettatori.
Purtroppo no è il lavoro che premia nel nosrtro settore, ma l’ inciucio buono o cattivo che sia. Ciòè il sapersi vendere!
Auguri a tutti per i loro lavoro Continuo a sperare che la Rai si doti di una vera struttura vaticana, che il Ctv abbia un senso, che i media vaticani diventino professionali etc etc…morirò disperata! Grazie a Gianluca perchè accogli i miei puzzulli ( o intervistucule) e psero di poter trovare sempre il modo di raccontare quello che gli altri non dicono!
Come disse Benedetto XVI ” pregate perchè io non fugga davanti ai lupi”!!!
Angela
Grazie a Syriacus per l’inserimento del commento di Padre Cantalamessa al Vangelo di ieri.
E’ stato inoltre emozionante rivedere il video dell’Elezione al Soglio pontificio di BENEDETTO XVI.
Un cordiale saluto a tutti!
F.
Angela, sono io che devo ringraziare infinitamente te per la preziosa opera che profondi in favore di Petrus. Ma questo lo sai già. Così come sai che è uno scandalo che vaticanisti meno bravi di te – non mi riferisco nè a Valli nè ad alcuno dei “presenti” – occupino ruoli di rilievo mentre altri professionalmente più validi, come te, debbano lottare ogni giorno per potersi esprimere.
Come ti ho detto al telefono, non resta che avere la pazienza di Abramo…
Un abbraccio fraterno
Gianluca
Scusate se cambio discorso, ma apprendo solo ora da PETRUS, della scomparsa del Card. Lustiger.
Indimenticabile l’emozione di questo Arcivescovo alle Giornate Mondiali della Gioventu’ del 1997.
In uno dei suoi ultimi libri “DIO APRE LE PORTE DELLA FEDE” Egli scrive:
“LA GRANDEZZA DELL’UMANITA’ STA NEL FAR NASCERE SENZA POSA LA SPERANZA, LA’ DOVE CI SONO RAGIONEVOLI MOTIVI DI DISPERAZIONE.
PREGO DIO CHE NELLE GENERAZIONI A VENIRE NON MANCHERANNO MAI QUESTI -INGENUI SOGNATORI-“
Grazie a tutti gli amici! ne ho bisogno in questo momento!
Angela
Non dimenticherò mai il 19 aprile 2005..
E’ stato uno dei giorni più belli e emozionanti della mia vita…mia zia registrò tutta la diretta del tg1 e ogni tanto le “rubò” la videocassetta per rivedere (e rivivere) quei momenti…ogni volta mi viene la pelle d’oca…
Non è proprio la videocassetta della zia, 🙂 però… (da SkyTg42)
http://www.corriere.it/audiovideo/Cronache/vDSL.shtml?2005/04_Aprile/19/fumata
http://www.corriere.it/audiovideo/Cronache/vDSL.shtml?2005/04_Aprile/19/habemus
http://www.corriere.it/audiovideo/Cronache/vDSL.shtml?2005/04_Aprile/19/benedetto
[SkyTg24…, su corriere.it http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/Notizie/Conclave/audio_video.shtml ]
Scrivo qui per non interrompere la sua parabola, Luigi: allora è vero che avremo Gian Maria Vian direttore dell’Osservatore Romano? Ne sarei lietissimo: chi meglio di un direttore patrologo per servire all’insegnamento del papa patrologo?
E’ un’indiscrezione con riscontro sicuro! Anch’io ne sono contento. Luigi