“La Polverini a voi comunisti infami vi farà diventare polvere“: scritto col pennarello su una macchina distributrice di biglietti per i parcheggi, a Porta Pia, Roma Nomentano. Forse lo scrivente non lo sa ma il sapore della scritta è quaresimale: “Ricordati che sei polvere e in polvere tornerai“.
Polvere Polverini polveroni in polvere tornerai
11 Comments
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Ma che ne sai, magari l’ha scritta qualche prete tradizionalista, tipo quelli che si aggirano qui…:-)
La scritta mi è stata segnalata da Alessandro Iapino che ringrazio.
Francesco73 ho scritto “forse”.
Luigi, vista la situazione in Italia io lascerei stare la polvere. Tra polvere, Polverini e la presunta “polvere” della passata gestione, corriamo il rischio di perderci in un nugolo dai risultati… stupefacenti. Morgan docet. Altro che Quaresima… 🙂
… e dopo averli fatti diventare polvere diventeranno tutti un po’ più bonini?
Fa quasi tenerezza: ad avercela così (del tutto giustamente) con i comunisti sono soprattutto persone semplici, la povera gente, che magari li ha conosciuti un po’ meglio dei signorini dei quartieri alti. Patetico che l’ignoto scrivente affidi le sue speranze di polverizzazione dei comunisti ad una banda di personaggi come quelli che in questi giorni. stanno dando l’ennesima prova della loro coglioneria.
Leonardo, come non darti ragione…
Se lo dici tu, Leo, ……………: io, di certo, ed almeno qui, non ti potrei mai contraddire.
Buona notte a tutti !
Roberto 55
Sì, ma attenzione: se quella che inciampa in se stessa è l’Italia dei pasticcioni e dei mariuoli, l’altra, quella che in questi giorni se la gode, non è la mitologica “Italia degli onesti” (che non esiste, se non nella finzione propagandistica di altri mariuoli).
Quella che trionfa, ora e sempre, è l’Italia del bollo tondo, del timbro, della vidimazione, della carta bollata e del nulla osta. Quella che campa impedendo alla gente di campare. Quella in cui non si può fare niente, anzi non si deve fare niente, se non badare a pararsi il culo per “non avere grane”.
Quando, finalmente, saremo alla fame (dico noi gente comune) perché il paese sarà finalmente collassato, avremo però la soddisfazione di sapere che le carte sono a posto.
Ma no, Leonardo, su con la vita: proprio adesso il TG5 ci ha ammannito tre bellissimi servizi:
1) In aumento il consumo di alcol in Italia, in particolare tra gli adolescenti;
2) I nostri mici e cani mangiano un sacco di cose buone;
3) Gli italiani credono all’oroscopo, soprattutto se (ma và?) riporta notizie positive.
Da questo si deduce che: a) siamo una nazione di alcolizzati, per cui b) è meglio vivere da cani e gatti che da italiani, anche perché c) siamo così ignoranti da credere all’oroscopo, e così idioti da ritenere “notizia” il fatto che la gente apprezza una previsione positiva. Seguiranno interessanti servizi sul fatto che: se uno non è morto allora è vivo; il dolce è più gradito del salato; gli uomini amano le bionde ma sposano le more. Questo sì che è giornalismo. Godo, godo di tutto questo.
Non vorrei farla troppo semplice ma, per me, tutta la questione non pone alcun “problema di democrazia”, e non riguarda, Leonardo, alcun conflitto tra “due Italie” nè riveste riferimenti sociologici di sorta od altro, ma si riduce a questi termini: ci sono delle norme, nè più e nè meno come i tutti gli altri paesi democratici, che, anche in Italia, presiedono, da più di 60 anni a questa parte, alla presentazione delle liste, dei partiti e dei simboli che concorrono ad ogni competizione elettorale; queste norme potranno essere giuste o sbagliate (ed in tal caso, possono sempre cambiarsi), elementari od astruse (in questi 60 anni, però, non mi pare che la loro osservanza si sia dimostrata impresa titanica), ma finchè ci sono vanno – per quanto inconcepibile possa sembrare questo concetto nell’Italia d’oggi – seguite e rispettate.
Ora, ciò, senza dubbio, non è avvenuto nei casi che sappiamo, ed è stata, perciò, applicata – anche se questo può suonare incredibile nell’Italia d’oggi – la sanzione prevista dell’esclusione della lista.
Ma di cos’altro stiamo parlando ?
Che, poi, il PdL – anzichè prendersela con se stesso per l'”autogol” – sbraiti, strilli “alla luna” e minacci “fuoco & fiamme” per uno dei pochi casi in cui, in Italia, le regole vengono fatte osservare, perdonatemi, si commenta da sè.
Buona notte a tutti !
Roberto 55