Tra i manifestanti violenti di Rosarno ce n’era uno pacifico con un cartone sul quale aveva scritto: “Noi siamo persona come voi”. Persona, non persone. Un’idea per la Caritas di Rosarno, se esiste: cercate quel cartone e conservatelo come un documento di umanità.
Da Rosarno: “Noi siamo persona come voi”
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«Rosarno non è una città xenofoba e non può passare questo messaggio», ha commentato alle agenzie di stampa Don Pino Varrà, parroco della Chiesa di San Giovanni Battista di Rosarno. «La rivolta degli immigrati di ieri e’ stata innescata da un’aggressione, ma di fondo c’è una situazione di disagio che vivono gli immigrati e che va risolta», sostiene invocando «l’intervento delle istituzioni sia a livello locale che nazionale». Il prete invita a non soffermarsi solo sugli episodi di ieri sera e a «guardare oltre e vedere in che condizioni vivono gli immigrati. L’intervento delle autorità deve andare nella direzione dell’aiuto per permettere a queste persone di vivere in una condizione umana, con i servizi che, nonostante l’impegno della parrocchia, mancano ancora». Numerose, rivela il parroco, sono le famiglie della città che «nel silenzio aiutano gli immigrati, ma non basta. Serve una mobilitazione di tutte le istituzioni». http://www.agenziami.it/articolo/5373/Immigrazione+i+braccianti+agricoli+di+Rosarno+in+rivolta/
Don Pino Varrà – vedi commento precedente – a Natale aveva mandato una lettera “a Gesù Bambino” (la puoi leggere nel sito della parrocchia: http://www.sangiovanni.it/index_file/Page895.htm ) che contiene questo passaggio: “Per tutti il senso e il desiderio vero del bene comune e della legalità. Sono la base e il principio fondamentale per il vivere civile. Ti chiedo di mettere un cuore nuovo, un cuore di carne, nel petto di quanti hanno un cuore di pietra che li porta a ignorare, disprezzare, violentare, uccidere i fratelli più deboli e indifesi. Hanno ricevuto anche loro il tuo Spirito nel giorno del Battesimo (…). Fa loro capire che tu sei presente solo là dove c’è Amore, perdono, fraternità. Ti chiedo di scuotere e rinnovare la mente di quanti pensano ancora, in modo tribale, che la vendetta sia necessaria, segno di personalità e di giustizia. Comprendano che nessuno è padrone dell’altro“.
Nella lettera di Natale di don Pino Varrà – vedi commento precedente – c’è questo riferimento al comune di Rosarno commissariato per infiltrazioni mafiose e in attesa di elezioni: “Ti chiedo il dono dell’impegno civile per quanti si preparano a chiedere, quando sarà il tempo, il consenso per amministrare la città. Sradica dalla loro mente il desiderio del potere, la cupidigia dell’arricchimento e la tentazione del primeggiare a scapito di chiunque. Versa in loro, con abbondanza, la capacità di privilegiare i più poveri e non i ricchi, i deboli e non i potenti. Fai loro comprendere che il bene comune è irrinunciabile in una società civile. Siano liberi da vincoli di affari illegali e dall’opprimente presenza di persone o gruppi che ricercano solo i loro interessi“.
su Rosarno credo che si debbano ricordare due cose:
1) la violenza, indiscriminata e non direttamente legata ad una legittima difesa, è sempre sbagliata;
2) gli extracomunitari stanno esprimendo in un modo sbagliato una rivendicazione giusta.
Paradossalmente si può dire che in certe aree del sud gli immigrati siano la parte più sana del paese. Essi rifiutano e si ribellano al Sistema, termine con cui a Napoli si indica la Camorra e in generale le organizzazioni mafiose. Essi alzano la voce contro protettori e schiavisti di turno. E quelli tra loro che traggono profitto dalle mafie, inserendosi nei traffici illeciti, non sono certo quelli che manifestano in piazza. Non ne avrebbero nessun vantaggio, solo danni.
Quindi, questa gente che nei paesi “ad alta densità omertosa” hanno il coraggio di dire “non ci sto!” mostrano in fondo quel coraggio che dovrebbe avere più spesso la gente del sud. Hanno seguito un modo sbagliato di manifestare, e questo è sicuramente da condannare, ma lo è altrettanto e di più il comportamento di chi sfrutta, deride, e infien spara addosso a questa gente per intimidirla e ribadire il potere mafioso.
Segnalo il commento video di Roberto Saviano che può essere visto su Rainews24
http://www.rainews24.rai.it/it/video.php?id=17906
Da Daniele Garota ricevo questo messaggio:
Caro Accattoli, la seguo costantemente da anni nella sua rubrica de Il Regno “Io non mi vergogno del Vangelo”. Nell’ultimo numero – in un testo intitolato OGNI BIMBO NASCE A BETLEMME, che è riportato anche nel blog, nella pagina COLLABORAZIONE A RIVISTE – lei cita a memoria una frase non ricordando l’autore: “Dovremmo avere pietà anche delle stelle”. Nell’espressione “nuovi cieli”, che la speranza cristiana indica, vi è certamente la pietà per la creazione tutta “che geme e soffre” in attesa della redenzione, come dice l’apostolo Paolo. E dunque è cristiana, lungi da ogni ripiegamento pagano che porta alla loro adorazione, la pietà verso le stelle. E tuttavia a me quella frase ha fatto subito tornare in mente un autore che amo particolarmente, Vasìlij Rozanov. Dal suo “Foglie cadute”, vorrei citarle tre pensieri, che forse contribuiranno in qualche modo alle cose belle che lei ha già scritto riguardo a grembi, bimbi e stelle:
“Esiste pietà nel mondo? Bellezza sì, anche pensiero.
Ma pietà? Hanno compassione le stelle? Ne ha una madre, e perciò avrà un posto più alto delle stelle.
La pietà raccoglie tutto ciò che è piccolo. Ecco perché io amo tanto le cose piccole” (Adelphi 1989, p. 130).
Cordialmente, Daniele Garota
Caro Luigi temo che il tuo pc abbia qualche strana correzione automatica che riconduce Rosarno a Losarno
A proposito della Caritas a Rosarno posso assicurarti che esiste e si dà molto da fare. Riferirò loro il tuo suggerimento e intanto mi permetto di riportare quanto, a nome di tutti i volontari della Caritas, ha dichiarato don Ennio Stamile, delegato regionale: “La Calabria è la prima regione in Italia ad essersi dotata di una legge per favorire l’integrazione, in contrasto con la legge nazionale. Evidentemente però il disagio che gli immigrati soffrono in questa regione è causato dallo sfruttamento a cui vengono costretti. Sono costretti a vivere una vita impossibile e spesso quello che guadagnano non basta ad assicurare un’esistenza dignitosa. Non dimentichiamoci che non dare la giusta mercede a chi lavora grida vendetta al cospetto di Dio: è il catechismo che ce lo insegna”.
Altra splendida testimonianza da Rosarno, riportata ieri dall’Ansa. E’ quella di don Pino De Masi, vicario della diocesi di Oppido-Palmi (nella quale ricade Rosarno) e leader del movimento “Libera” in Calabria. «La solidarietà da parte nostra – ha dichiarato il sacerdote – non manca. Qualche settimana fa durante la messa ho detto che c’era la necessità di andare nei luoghi dove vivono questi immigrati per aiutarli. In pochissimo tempo abbiamo organizzato quindici squadre che ora quotidianamente vanno la mattina presto e preparano la colazione per queste persone. Attorno a loro c’è tutta una rete di solidarietà, ci sono associazioni e movimenti laici e cattolici che fanno a gara per stare loro vicini. Ma tutto questo non basta ed è per questo che capisco benissimo la loro rivolta perchè il problema prima che di carità è di giustizia».
andreacs grazie di avermi segnalato l’errore: ho fatto alcune correzioni.
A proposito di quello che dice Daniele Garota sulla pietà verso le stelle
non so se Luigi e Daniele conoscono una bellissima poesia di Ferdinando Pessoa intitolata “Ho pena delle stelle”
la riporto
Ho pena delle stelle
che brillano da tanto tempo
da tanto tempo..
ho pena delle stelle
non ci sarà una stanchezza delle cose
di tutte le cose,
come delle gambe o di un braccio ?’
una stanchezza di esistere
di essere
solo di essere
l’essere lume triste o un sorriso..
non ci sarà dunque per le cose che sono
non la morte bensì
un’altra secie di fine
o una grande ragione
qualcosa così , come un perdono?
Ferdinando Pessoa
Non la conoscevo – grazie!
Quel che è suiccesso a Rosarno non è in alcun modo giustificabile e ci sono responsabilità da entrambe le parti (ma quelle più gravi sono quelle della ‘ndranheta che ha aizzato gli uni contro gli altri per poi raccogliere i frutti dell’odio). Se la Caritas ha lavorato bene (ma per favore nessun giustificazionismo anche indiretto per atti di violenza contro auto, donne e bambini innocenti), evidentemente qualcun altrio (prefetto, questore, sindaco ecc.) ha mancato ai propri doveri e dovrebbe pagare. Possibile che le autorità non abbiano saputo leggere per tempo la situazione e denunciarla sugli organi di stampa ed alla Magistratura?
Ho già espresso, nei precedenti “post”, qualche considerazione in merito ai fatti di Rosarno e qui non voglio ripetermi: tra l’altro, Cherubino e Raffaele hanno qui già scritto quel che penso.
Buona domenica a tutti (il brano del Vangelo di Luca che domani ascolteremo ci aiuterà a meditarne il significato) !
Roberto 55
Facile dire, da qui, che gli extracomunitari di Rosarno stanno esprimendo una rivendicazione giusta ” in modo sbagliato”, Cherubino e Raffaele Savigni, però :
“Tra i manifestanti violenti di Rosarno ce n’era uno pacifico”.
E forse più d’uno.
Per questi pochi, o fosse anche per uno solo, non perdonereste tutti gli altri?
Don Pino Varrà e don Pino De Masi, da là, sono riusciti a “guardare oltre” e lo hanno fatto.
Manifestanti pacifici?
un bilancio di 66 feriti di cui 19 migranti, 17 cittadini e il resto poliziotti non mi pare faccia pensare che i manifestanti fossero molto pacifici.. si può discutere se avessero ragione o no… secondo me avevano tutte le ragioni del mondo per il modo incivile e disumano in cui la “civile” Italia , li sfruttava e li trattava…. ma fatto sta che hanno spaccato tutto, distrutto a colpi di bastone tutto quello che si trovava sulla loro strada, assaltato e incendiato auto con dentro donne e bambini, lanciato sassi alle case..messo a ferro a fuoco l’intera città … dopo di questo i cittadini di Rosarno gli hanno reso dente per dente.e anche peggio . si sono vendicati..nel più puro stile bullista-machista (avete toccato le nostre donne’ adesso vi facciamo vedere noi..e giù con gli spari )
come ha intitolato un giornale è stato uno scontro di inciviltà…Gli unici che mi fanno davvero pena devo dire sono i poliziotti chiamati a tenere a bada simili furie, da una parte e dall’altra…e a beccarsi insulti e sassate da una parte e dall’altra.
MC
Quello che ho detto prima non significa assolutamente che io sia contro i migranti .. e non capisca le loro ragioni …dico solo che definirli “pacifici” mi sembra un eufemismo e un distorcere la realtà.. se vogliamo raccontarci le favolette raccontiamocele .. ma forse è più saggio guardare la realtà nella sua a volte sconvolgente crudezza.
più che pacifici mi sembra che la definizione giusta sia “umiliati e offesi” come il titolo di un bellissimo libro di Dostoevskij, e gli umiliati e offesi quasi sempre diventano arrabbiati e inferociti….
Sempre scusandomi per il vizio del fuori tema, sarei molto interessato a sapere se, nella preghiera dei fedeli delle messe a cui avete partecipato oggi, si è pregato per i cristiani uccisi in Egitto e/o più in generale per i cristiani perseguitati. Nella mia non si è fatto (non mi ricordo già più per che cosa abbiamo pregato, ma erano tutte cose abbastanza “aeree”).
Per la cronaca (e mi rivolgo soprattutto a raffaele): tu scrivi “Possibile che le autorità non abbiano saputo leggere per tempo la situazione e denunciarla sugli organi di stampa ed alla Magistratura?”. Poco più tardi di un anno fa era esplosa un’altra rivolta a Rosarno, sia pure di proporzioni minori, ma sempre dopo un’aggressione subita dagli immigrati. Ci furono in quel caso soloni che si stracciavano le vesti su quella situazione inumana, promesse di politici locali e regionali che si impegnavano a garantire abitazioni decenti. Insomma tutta la solita trafila. E anche la stampa nazionale ne ha parlato, mettendo in contrasto il modello Riace (piccolissimo paese sull’altra costa della provincia reggina in cui si sta sperimentando un modello d’accoglienza) con la situazione esplosiva di Rosarno. Esplosiva, fu definita. E infatti è esplosa. Ma per piacere non si dica che la cosa non era a conoscenza delle autorità e dell’opinione pubblica regionale e nazionale. Diciamo piuttosto che come al solito la Calabria non è in grado di risolvere da sola le proprie grane e comunque dal Pollino in su nessuno è interessato a quello che avviene nell’ultimo lembo della Penisola. Salvo poi scandalizzarsi dopo che gli immigrati si ribellano a Rosarno, dopo che le faide arrivano a Duisburg, dopo che viene sequestrato qualche bel locale alla moda nel centro di Roma o Milano.
Visto che parli della tua parrocchia, caro Leonardo, deduco che tu stesso non abbia fatto quello che imputi come colpa ai tuoi amici, fedeli, parrocchiani… ah già, certamente, almeno tu ci hai pensato e magari ti sei dedicato alla attività (un po’ aerea?) del buon pensierino nel tuo cuoricino e soprattutto a quella di puntare il dito…
fiorenza, non ho certo escluso che tra i manifestanti ve ne fossero anche di pacifici. E’ vero però -ed è sotto gli occhi di tutti- che la manifestazione è degenerata. A mio parere è poi inadeguato parlare in termini di perdono. Non credo che a quegli stessi che hanno manifestato, pacificamente o no, piacerebbe sentirsi “perdonati”.
Il problema è che la legalità in Italia è spesso una chimera. Alcuni manifestanti hanno fatto dei danni e dei reati. E’ giusto che siano giudicati oggettivamente. E questo vuol dire anche valutare le cause di giustificazione a loro imputabili.
E tenga presente che sono pienamente d’accordo con quei sacerdoti che lei cita.
Personalmente faccio mie, come già detto, le considerazioni di Roberto Saviano e ovviamente ringrazio la Caritas e le organizzazioni che aiutano questa gente. Un pò meno lo Stato che, oltre tutto, sembra sia intervenuto con grande ritardo, lasciando inizialmente alle ‘ndrine campo libero.
Leggendo i post dei mie cari amici blogger e guardando i fatti del paese reale mi rendo conto che siamo, sul serio nella merda.
Si parla di pagliuzze di megagalattiche fregnacce che rispetto al contesto e alla situazione che questo paese vive da almeno un quarantennio, scandito da tentativi di colpi di stato, bombe, morti ammazzati, carneficine, mafie, camorre, n’drine, sacre corone unite, logge e loggette, servizi deviati, segreti di stato, fanno amaramente sorridere.
Si parla di cose come Rosarno o Castelvolturno, o la clinica santa Rita o gli ospedali del sud, di città immondezzai, di crack finanziari che hanno stroncato decine di migliaia di risparmiatori, di morti sul lavoro, di scempi ambientali come il villaggio Coppola o dell’albergo a 5 stelle di Furore, senza che mai nessuno paghi, come di cose che accadono per caso in un paese “normale”.
Signori, sveglia, questo non è un paese normale, ha mali profondi e metastasi ormai diffuse che lo corrodono fino al midollo.
Sto leggendo in questi giorni “patria1978-2008” di Enrico Deaglio edito dal Saggiatore, oltre 900 pagine che ripercorrono gli ultimi 30 anni di questo povero paese, come ebbe a definirlo De Gaulle.
Viene da piangere, è una cronaca asettica e puntuale di fatti molti dei quali avevo rimosso e che è bene tenere a mente proprio per non farsi “fregare” da singoli episodi che illudono sulla estemporaneità delle cause, trattandoli o considerandoli come incidenti di percorso di una democrazia inceppata da concause esterne.
E’ lo sguardo d’insieme che serve e che può aiutare a capire veramente “quanto resta della notte”, mie care sentinelle.
Chi volesse farsene un’idea , può dare un’occhiata sul sito: http://www.patria1978-2008.it
Potenza del pregiudizio: io faccio una domanda, senza polemizzare né puntare il dito contro alcuno, al solo scopo di sapere, sia pur da un piccolissimo campione, se la rimozione della strage dei cristiani d’Egitto era un caso eccezionale in cui mi ero imbattuto oppure no e l’unico che replica (senza rispondere, come cortesia vorrebbe) non sa fare altro che cercare di lanciarmi qualche schizzetto di quel materiale organico evocato da Nino, nei suoi alti pensieri affaccendato.
Dalle mie parti direbbero: Mattlar, ma va’ a cagare!
“# Leonardo scrive,
10 gennaio 2010 @ 17:40
(omissis)
Dalle mie parti direbbero: Mattlar, ma va’ a cagare!”
Fiorenza, non sono d’accordo: la violenza va condannata sempre, anche se la compiono gli extracomunitari. Poi dobbiamo cercare le cause più profonde e rimuoverle. Ma non possiamo accettare che si metta a soqquadro un paese distruggendo auto e colpendo persone indifese che non c’enttravano nulla.Sarebbe come tornare alla logica dei “compagni che sbagliano” (ricordate gli anni ’70?)
Dobbiamo essere pronti a perdonare, ma senza chiudere gli occhi (e comunque i colpevoli dovrebbero confessare di avere sbagliato e chiederlo). E in ogni caso, seguendo questa logica in modo coerente, dovremmo perdonare anchje gli abitanti di Rosarno che ghanno reagito compiendo altre violenze.
Leonardo, te la sei cercata. possibile che non si possa parlare di un tema senza che ne venga contrapposto un altro (altrettanto legittimo)?
Oggi nella mia parrocchietta, lo confesso, si è pregato per i morti ecc.: a nessuno è venuto in mente di pregare per le vittime di Rosarno né per i cristiani uccisi in Egitto.Magari lo faremo la prossima domenica.
Ma non si può sempre mettere nutto nella preghiera dei fedeli: c’è anche la preghiera silenziosa, che agli occhi di Dio ha lo stesso valore.
Hai ragione su un punto Leonardo: che la cortesia vorrebbe che si rispondesse alle domande altrui. Ma anche tu non lo fai, neppure quando sei interpellato.
Saluti
“# Leonardo scrive,
10 gennaio 2010 @ 17:40
(omissis)
Dalle mie parti direbbero: Mattlar, ma va’ a cagare!”
Mattlar, ma che ti è successo ieri alle 15,27 ? Da te non me l’aspettavo. Se tu avessi reagito così ad un intervento mio, non so come sarei riuscita a regolarmi nel risponderti perché “dalle mie parti” in questi casi si usa dire assai di peggio che un amichevole “ma va’ a cagare!”: sono “sboccati”, “di una sboccata libertà”, i “maledetti toscani”.
siccome il soggetto è stato recentemente sdoganato (per usi propri) anche da “il Giornale”, sicuro di non ricevere i commenti di (t)rito sul personaggio, condivido (in tutti i sensi) questo:
http://www.youtube.com/watch?v=9AYtlnj9BvI
rettifico lo sdoganamento “a destra” di Saviano più recente è stato su Panorama…
Fiorenza, diciamo che mi conformo allo stile tipicamente usato dal mio interlocutore. Almeno, fino al limite del ricorrente insulto personale al quale alcuni interlocutori (pochi: uno) molto spesso ricorre nei miei riguardi…
Non volendo io contrapporre nulla ad alcunché (questo può essere sembrato solo per la forza del pregiudizio che ottunde, come già dicevo), ma solo chiedere la cortesia di una segnalazione, per un mio piccolo sondaggio, registro che per ora, sulla totalità del campione, risulta che nel 100% delle parrocchie italiane (2 su 2) non si è pregato per le vittime della persecuzione in Egitto.
(prima che qualcuno – che so, Mattlar o Nino o qualcun altro – mi redarguisca per l’inattendibilità della statistica dichiaro che lo so, che non la prendo sul serio, ma che trovo ugualmente risibili tutte le statistiche)
Solidarietà a tutte le vittime. Specialmente a quelle dei pregiudizi dei cattivi