In ascolto di Pilato che chiede: volete libero Gesù o Barabba?

Barabba in un disegno di James Tissot – 1886-1894 – per introdurre la lectio di Pizza e Vangelo che faremo lunedì 20, alle 21.00, via Zoom, per leggere dal capitolo XV del Vangelo di Marco il racconto della condanna a morte di Gesù narrata dall’evangelista con questa laconicità impressionante: Volendo dare soddisfazione alla folla, Pilato rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso . Nei commenti l’intero testo della scheda

8 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Fu annoverato tra i malfattori proclama Isaia 53, 12 del servo sofferente del Signore: questa equiparazione del giusto agli ingiusti è una delle linee guida delle narrazioni della Passione. Sono due i momenti chiave dell’equiparazione: la scelta tra Gesù e l’omicida Barabba per l’amnistia pasquale, la crocifissione del Nazareno tra due altri condannati a quella morte infame. Ora siamo al ballottaggio tra i due uomini in catene.
    “Fu annoverato tra i malfattori” è anche una parola fatta propria da Gesù in Luca 22, 37: “Io vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: E fu annoverato tra i malfattori”. Gli studiosi dubitano che possa essere stato Gesù a pronunciare questo diretto riferimento al Canto del Servo sofferente, ma di certo è nell’ascolto di quella sentenza del profeta Isaia che la comunità cristiana ha pensato e ripensato la Passione del Signore lungo i decenni di formazione dei racconti evangelici.
    Lungo quei decenni viene crescendo nella comunità cristiana il sentimento antigiudaico e con esso cresce il convincimento che la responsabilità primaria della condanna a morte di Gesù spetti alle autorità del Tempio che sobillano la folla e inducono Pilato a fare propria la sentenza di morte da loro già decretata. Il Vangelo di Marco, che è il primo in ordine di tempo, ci appare in definitiva come il meno antigiudaico.

    18 Gennaio, 2025 - 21:15
  2. Luigi Accattoli

    Marco 15, 6-15. A ogni festa, egli [Pilato] era solito rimettere in libertà per loro un carcerato, a loro richiesta. 7Un tale, chiamato Barabba, si trovava in carcere insieme ai ribelli che nella rivolta avevano commesso un omicidio. 8La folla, che si era radunata, cominciò a chiedere ciò che egli era solito concedere. 9Pilato rispose loro: “Volete che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?”. 10Sapeva infatti che i capi dei sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia. 11Ma i capi dei sacerdoti incitarono la folla perché, piuttosto, egli rimettesse in libertà per loro Barabba. 12Pilato disse loro di nuovo: “Che cosa volete dunque che io faccia di quello che voi chiamate il re dei Giudei?”. 13Ed essi di nuovo gridarono: “Crocifiggilo!”. 14Pilato diceva loro: “Che male ha fatto?”. Ma essi gridarono più forte: “Crocifiggilo!”. 15Pilato, volendo dare soddisfazione alla folla, rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.

    18 Gennaio, 2025 - 21:16
  3. Luigi Accattoli

    Sapeva che gliel’avevano consegnato per invidia. v. 6: A ogni festa, egli [Pilato] era solito rimettere in libertà per loro un carcerato, a loro richiesta. Questa consuetudine è nota solo dai Vangeli ma per la maggioranza degli studiosi non c’è motivo di metterla in dubbio.
    v. 7: Un tale, chiamato Barabba, si trovava in carcere insieme ai ribelli che nella rivolta avevano commesso un omicidio. Barabba è noto solo dai Vangeli. Per Matteo è “un carcerato famoso” (27, 16). Luca lo dice rivoltoso e omicida (23, 19). Per Giovanni era un “brigante” (18, 40). “Barabba era forse un rappresentante dei rivoluzionari zeloti” (Gianfranco Ravasi, Il Vangelo di Marco, EDB 2005, p. 123).
    v. 8: La folla, che si era radunata, cominciò a chiedere ciò che egli era solito concedere. Secondo Ratzinger – Benedetto (Gesù di Nazaret, volume 2, p. 209) questa folla è composta “di fatto dai sostenitori di Barabba: come rivoltoso contro il potere romano, questi poteva naturalmente contare su un certo numero di simpatizzanti”.
    v. 9: Pilato rispose loro: volete che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei? Il governatore romano preferirebbe mettere in libertà il Nazareno, che considera un innocuo predicatore religioso avversato dall’ufficialità giudaica, mentre forse ritiene davvero pericoloso – dal suo punto di vista, che è quello dell’ordine pubblico – l’omicida Barabba che aveva partecipato a una rivolta.
    v. 10: Sapeva infatti che i capi dei sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia. Perché invidiosi, ovvero gelosi delle folle attirate da Gesù. Invidia nel linguaggio della tradizione biblica è parola che indica un’avversione radicale: “Per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo” (Sapienza 2, 24).

    18 Gennaio, 2025 - 21:17
  4. Luigi Accattoli

    Che male ha fatto? v. 11: Ma i capi dei sacerdoti incitarono la folla perché, piuttosto, egli rimettesse in libertà per loro Barabba. La scelta per Barabba dei capi dei sacerdoti sarà ricordata così da Pietro negli Atti degli Apostoli: quel “Gesù santo e giusto, che voi avete consegnato e rinnegato di fronte a Pilato, mentre egli aveva deciso di liberarlo; voi invece l’avete rinnegato e avete chiesto che vi fosse graziato un assassino” (Atti 3, 13s).
    v. 12: Pilato disse loro di nuovo: che cosa volete dunque che io faccia di quello che voi chiamate il re dei Giudei? Lo chiama “re dei Giudei” – e tale espressione farà scrivere nel titolo affisso alla croce – per ferire la sensibilità dei maggiorenti giudaici, i quali secondo Giovanni 19, 21 di quella scritta si lamenteranno.
    v. 13: Ed essi di nuovo gridarono: crocifiggilo. “E’ l’unico passo del Vangelo in cui il popolo si comporta in modo così ostile nei confronti di Gesù” (Schnackenburg 290). Questa è la prima volta che viene nominata la crocifissione come genere di morte alla quale sarà sottoposto il Nazareno.
    v. 14: Pilato diceva loro: che male ha fatto? Ma essi gridarono più forte: crocifiggilo. Il governatore romano ribadisce il suo convincimento dell’innocenza del nazareno. Ancora più espliciti nel dare risalto a tale convincimento sono gli altri Vangeli: “Non sono responsabile di questo sangue” (Matteo 27, 24); “Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte” (Luca 23, 22); “Io non trovo in lui colpa alcuna” (Giovanni 18, 38).
    v. 15: Pilato, volendo dare soddisfazione alla folla, rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso. I quattro Vangeli sono concordi nel segnalare il cedimento di Pilato alla pressione della folla e delle autorità giudaiche: egli è convinto che il Nazareno sia vittima di un conflitto religioso interno alla comunità giudaica, ma cede al grido della folla per pragmatismo politico, ovvero perché da quel conflitto tra giudei non si origini una sommossa.

    18 Gennaio, 2025 - 21:17
  5. Luigi Accattoli

    Marco è il meno favorevole a Pilato. I Vangeli e le prime comunità cristiane sono concordi nell’affermare che la condanna di Gesù fu una faccenda interna al popolo giudeo, una resa dei conti delle autorità religiose. Concordi, ma Marco è il meno responsabile di questa lettura unilaterale e antigiudea della condanna di Gesù. Infatti, i racconti del processo in Matteo e Luca (inclusi Atti 3,13) sono ancora più espliciti sui tentativi di Pilato di liberare Gesù in quanto non lo considerava colpevole. Questi Vangeli sono stati scritti circa un paio di decenni dopo Marco e la loro maggiore enfasi sulla non responsabilità di Pilato segnala che la polemica antigiudaica era ancora più accesa, un atteggiamento che raggiungerà il suo culmine nel processo a Gesù raccontato nel Vangelo di Giovanni.

    Luigino Bruni, Il Vangelo secondo Marco. Una rilettura, Paoline 2022, pp. 274s

    18 Gennaio, 2025 - 21:18
  6. Luigi Accattoli

    Noi oggi chi sceglieremmo? Al culmine del processo Pilato fa scegliere tra Gesù e Barabba. Uno dei due verrà liberato. Ma chi era Barabba? Di solito abbiamo nell’orecchio solo le parole del Vangelo di Giovanni: «Barabba era un brigante» (18,40). Ma la parola greca per «brigante», nella situazione politica di quel tempo, in Palestina, poteva assumere un significato specifico. In quel caso voleva dire qualcosa come “combattente della resistenza”. Barabba aveva partecipato a una sommossa (cfr. Mc 15,7) e in questo contesto era inoltre accusato di omicidio (cfr. Lc 23, 19.25). Quando Matteo dice che Barabba era un «prigioniero famoso», ciò indica che egli era stato uno dei combattenti più in vista della resistenza, probabilmente il vero capo di quella rivolta (cfr. Mt 27,16). In altre parole, Barabba era una figura messianica. La scelta tra Gesù e Barabba non è casuale: due figure messianiche, due forme di messianesimo si confrontano. Questo fatto diventa ancor più evidente se consideriamo che Bar-Abbas significa «figlio del padre». È una tipica denominazione messianica, il nome religioso di uno dei capi eminenti del movimento messianico […]. L’uomo in questione si pone come una sorta di alter ego di Gesù, che rivendica la stessa pretesa, in modo però completamente diverso. La scelta è quindi tra un Messia che capeggia una lotta, che promette libertà e il suo proprio regno, e questo misterioso Gesù, che annuncia come via alla vita il perdere se stessi. Quale meraviglia che le masse abbiano preferito ??rabba? […] Se noi oggi dovessimo scegliere, Gesù di Nazaret, il Figlio di Maria, il Figlio del Padre, avrebbe qualche possibilità?

    Joseph Ratzinger, Gesù di Nazaret, volume 1, Lef-Rizzoli 2007, pp. 63s

    18 Gennaio, 2025 - 21:19
  7. Luigi Accattoli

    Una pizza che dura da 21 anni, quasi 22 – Chi voglia sapere che sia “Pizza e Vangelo” vada – qui nel blog – nella pagina che ha questo nome: è elencata per quarta sotto la mia foto, ad apertura del blog. Propongo nel blog i testi che affrontiamo nel gruppo biblico [c’è da 21 anni] perché chi può tra i visitatori mi dia una mano – un suggerimento, uno spunto, una critica – nella preparazione della lectio. Gli incontri si chiamano “pizza e Vangelo” perchè prima si mangia una pizza e poi si fa la lectio. Ora da remoto la pizza non c’è ma teniamo duro con il Vangelo in attesa che torni anche lei.

    18 Gennaio, 2025 - 21:21
  8. Luigi Accattoli

    Lettori della Bibbia. Siamo un gruppo di una trentina di lettori della Bibbia che da più di vent’anni si riunisce a casa mia per una lettura continuata del Nuovo Testamento: abbiamo fatto ad oggi il Vangelo di Luca e gli Atti degli Apostoli e ora stiamo leggendo il Vangelo di Marco. Dall’arrivo della pandemia gli incontri avvengono via Zoom e il giro si è allargato da trenta a cinquanta e oltre. Chi non è stato mai agli incontri in presenza e non si è mai collegato, e magari non abita a Roma, e lunedì voglia provarci, metta qui sotto nei commenti la sua richiesta o mi scriva in privato [andando alla finestra “manda un’email” che è sotto la mia foto] e io privatamente gli indicherò il modo di unirsi al meeting, che andrà dalle ore 21.00 alle 22.30 di lunedì 20 gennaio. L’appuntamento precedente fu lunedì 16 dicembre e la registrazione audio di quell’incontro la trovi nel post del 10 gennaio:

    http://www.luigiaccattoli.it/blog/su-gesu-che-non-risponde-alle-accuse-tanto-che-pilato-ne-rimane-stupito/

    18 Gennaio, 2025 - 21:24

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