“Oltraggio tradimento vergogna” sono le parole con cui il papa ha detto la sua reazione al rapporto della commissione governativa irlandese sugli abusi commessi da preti a danno di minori. Non penso si possa dire di più. Ma, da cittadino, credo si possa fare di più: fidarsi della giustizia civile. Mai avremmo saputo degli abusi in America, in Irlanda, in Australia, in Francia, in Polonia e a Firenze se non fosse stato per l’azione dei tribunali civili: e dunque ci si fidi e ci si affidi ai tribunali civili. Non avremmo saputo e perciò nè l’opinione pubblica, nè il papa, nè i vescovi avrebbero potuto reagire e gli abusi sarebbero continuati. Credo che la giustizia ecclesiastica abbia mostrato la sua incapacità a fronteggiare lo scandalo: si ricorra dunque a quella civile. Quand’uno ha notizia certa di un tale crimine non vada dal vescovo ma dai carabinieri.
Conosci un prete pedofilo? Denuncialo
20 Comments
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Dici, Luigi? Anche in Italia?
Non vorrei avere uno sciocco sentimento di superiorità, ma forse in Italia la giustizia ecclesiastica è più affidabile.
Però l’esperto sei tu, fa’ sapere.
Grazie
Concordo. Meglio i carabinieri.
Ciao Luigi,
tu dici:
“Non avremmo saputo e perciò nè l’opinione pubblica, nè il papa, nè i vescovi avrebbero potuto reagire e gli abusi sarebbero continuati.”
Nè i vescovi ????
ma tanti vescovi sapevano…….. !!!!!
Perdonami se mi ricordo che il papa è anche un vescovo……
che per più di 20 anni è stato ai vertici della curia vaticana…..
Se qualcuno qui si meraviglia della giustizia ecclesiastica…. italiana…
non sarebbe bello e corretto se cominciassi a fare nomi
di diverse situazioni….
in cui
il mondo curiale
ha fatto quadrato di difesa….
dai vecchi tempi
ma un nome per tutti,
talmente famoso?
don Cantini..???
C’è ingenuità in giro…?
Paradossi della morale sessuale …..
materia di insegnamento che la Gerarchia ritiene di sua assoluta/esclusiva competenza….
ma che vale sempre per gli altri….
Comunque
sì
meglio i carabinieri,
di un qualsiasi vescovo,
che per casta,
si sentirebbe sempre in dovere di chiedere
agli organi centrali prima…..
Anche se oggi i giochi sono cambiati..
ma solo grazie ai GIORNALI/STAMPA/TV
“che intossicano amplificando il male”….
che ha portato conoscenza
all’opinione pubblica.
e ha obbligato le Gerarchie
a cambiare… “obtorto collo”
atteggiamento……
“Credo che la giustizia ecclesiastica abbia mostrato la sua incapacità a fronteggiare lo scandalo”
———-
Più che la “giustizia ecclesiale”, che non è mai esistita se non quella della santa inquisizione e fino al 1845 con le impiccagioni a piazza del Popolo,
servirebbe MISERICORDIA, confortando gli abusati e allontanando definitivamente i colpevoli.
Per il resto io denuncerei alla magistratura, ai carabinieri e alla polizia.
Non si sa mai.
Credo che oggi qualsiasi vescovo non ci dormirebbe sopra.
Ma è chiaro, se c’è NOTIZIA CERTA (è questo il punto delicato e più difficile, sempre, all’inizio) io vado dai carabinieri in ogni caso, e senza indugio.
Comunque, sulla pedofilia nel clero ne ho sentite tante, di spiegazioni.
Nessuna, però, ha indagato a fondo le ragioni della complicità che copriva.
Questo sarebbe molto interessante, perchè direbbe qualcosa – secondo me -sull’autocomprensione del sacerdozio e dei rapporti tra confratelli, che vale in moltissimi casi, senza scomodare tragedie come gli abusi sui minori.
E’ vero però purtroppo anche che la giustizia civile, grazie alla quale si è venuti a conoscenza di misfatti altrimenti ignoti, ha prodotto numerose falsificazioni e ha ingigantito spesso, quando non inventato ex-novo, diversi casi di presunta pedofilia poi rivelatisi inconsistenti.
Per questo non trovo così sicura la fede nella magistratura, istituzione troppo umana, con tutti i pregi e difetti (maggiori questi ultimi, come sempre nel troppo umano) di ogni attività dell’uomo.
Che carabinieri, polizia o chi per loro siano più affidabili, perché terze parti, rispetto alla Chiesa, è dubbio. Il dubbio risiede nel fatto che la terzietà invocata a loro favore è più un auspicio che reale, come dimosrato proprio dai procedimenti legali tenutisi oltre oceano, che hanno costituito un vero e proprio businness sulle accuse a 360 gradi, spesso infondate, contro le diocesi americane, le quali, dal canto proprio, per evitare scandali e evidentemente per una coda di paglia più che colpevole, hanno quasi sempre accettato di pagare per sopire uno scandalo già oltremodo dilagante.
Il problema persiste ed è serio, non credo però sia solubile trasferendo la fiducia all’arma o ad altri corpi, che hanno comunque e con ogni evidenza il pieno diritto di intervenire, qualora avessero la notizia di reato.
Buona Domenica a tutti
Orsobruno, la tua tesi è un po’ contorta, ma soprattutto il sillogismo fallace. Tu dici
a) oltreoceano ci sono stati tanti giudizi, con accuse a 360°;
b) la Chiesa ha trattato e dunque il più delle volte ha perso, solo (o prevalentemente) perché fossero evitati altri scandali.
c) ergo, la terzietà dei giudici (oltre oceano) è discutibile.
Mi spieghi che c’entra la giustizia civile?
E poi, se tu intendi la giustizia civile in contrapposizione alla giustizia divina è condivisibile il giudizio di imperfezione. Ma se la intendi in contrapposizione a quella ecclesiale non credi che l’umanità “corrompa” entrambe in misura almeno paragonabile?
Replichi ad Ordobruno, ma credo tu ti rivolga a me, Mattlar.
Premesso che non volevo sillogizzare, in argomenti come questo le premesse non si possono permettere il rigore necessario per la forma sillogistica, quanto dico è semplice. La giustizia civile, per come la si è vista adoperata in questioni siffatte, è tutto meno che terza e neutra, non è migliore di quella ecclesiastica perché viziata, per lo più (d’obbligo in questo caso non generalizzare), da pregiudizi uguali e opposti ad essa. Dunque, proprio perché, e convengo con te su ciò, l’umanità è corrotta in entrambe le forme di “giustizia”, che a questo punto è meglio chiamare semplicemente legge, non trovo l’una essere migliore e più affidabile dell’altra.
La Chiesa ha sempre coperto lo scandalo dei preti pedofili che ci sono sempre stati , come quello dei preti con figli che ci sono sempre stati.
Quando io ero bambina nel paese dei miei nonni, in Toscana, c’era un parroco che aveva numerosi figli da donne diverse, la mia nonna mi raccomandava sempre , se il parroco mi chiedeva di seguirlo in sacrestia, di non andare mai da sola. Non c’era bisogno di spiegare perchè. Noi bambini si capiva .
Purtuttavia questo parroco non fu denunciato da nessuno ed anzi era benvoluto dai parrocchiani che sapevano della sua debolezza e ,forse, lo perdonavano..
Quando il maggiore dei miei figli è andato con gli scout alcuni mi hanno messo in guardia , dicendomi che c’erano stati alcuni casi di pedofilia.. io ho semplicemente detto a mio figlio di stare attento e mi sono fidata di lui.. (un bambino di 10, 12 anni non è uno stupido e certe cose le sa)
oggi i tempi sono cambiati.. c’è una denuncia pronta per tutto e per tutti.. ma non so se è questa la strada giusta..certo la società è meno ipocrita e anche la Chiesa si è uniformata a questa mentalità e cerca di essere più
“trasparente”. cerca di fare il “mea culpa” per ogni cosa, ma non so se questo basta a cambiare le cose.. forse sono pessimista ma mi dico che da che mondo è mondo certe cose sono sempre successe , anche tra i preti che sono uomini come tutti.. forse più che denunciare bisognerebbe prevenire..
In tutti gli ambienti frequentati dai bambini occorre sempre moltissima vigilanza.
Facciamo un esempio: io frequento una piscina, due sere a settimana vado a nuotare.
L’impianto è grande e bello ma il mio corso, riservato a persone adulte, comincia esattamente dopo i pomeriggi dedicati ai bambini.
Il cambio-ora è caratterizzato dal fatto che il nostro spogliatoio è invaso da bambini in età dai cinque-sei anni all’adolescenza, talchè loro si spogliano per andare in doccia e noi ci spogliamo per andare in vasca a nuotare.
Ecco, questa situazione (come abbiamo segnalato ai responsabili della piscina) e’ DEL TUTTO inappropriata, perchè non c’è bisogno di prefigurare alcun rischio di violenza per capire che uno spogliatoio non va condiviso tra adulti e piccoli, soprattutto se tra loro estranei.
E’ vero che i loro genitori possono entrare, ma è altrettanto vero che lo fanno malvolentieri, soprattutto le mamme, trovandovi dentro uomini adulti che si spogliano e indossano il costume.
In tutti gli ambienti, e soprattutto in quelli scolastici, sportivi, educativi, va evitato anche questo genere di confusione e di prossimità dei corpi, che è profondamente distorsivo, che espone anche il bambino piccolo alla visione di cose che non dovrebbe vedere, che abitua a un’idea sbagliata di pudore e intimità, che non consente una confusione indebita tra corporeità adulta e infantile.
Sembra poco, ma non lo è affatto.
“Prossimità dei corpi” Francesco73: speriamo che Leonardo non legga…
Già, e vero: Leonardo dov’è ?
Comunque, sì, concordo anch’io con Luigi e con gli altri amici (Don78, Francesco73, Nino e, mi pare, pure Mattlar) che se possedessi prove certe (se non ne fossi fornito, ovvio, non si porrebbe la questione) mi rivolgerei, “in primis”, alla Magistratura e/od alla Polizia Giudiziaria: casi trascorsi – inutile girarci attorno – hanno alimentato il sospetto d’un atteggiamento non sempre, per così dire, rigoroso ed imparziale della giustizia ecclesiastica.
Poi, certo, è reale il problema posto da Francesco73: bisognerebbe capire il motivo di questi fenomeni, ma tentare di prevenirli, Discepolo, non esime alcuno dal denunciarli.
La grandezza della Chiesa si conferma, a mio avviso, anche e proprio dalla sua capacità di individuare e punire, senza “se” e senza “ma”, chi così gravemente sbaglia.
Buona domenica sera a tutti dal gelo del Nordest !
Roberto 55
Il pensiero del Discepolo è sempre molto lineare: più che denunciare bisognerebbe prevenire!!! Così è deciso.
Sollevo solo alcune osservazioni. Si dà, infatti, il caso che:
a) normalmente – per prevenire occorre conoscere. Tua nonna forse conosceva… l’esperienza di qualcun altro. Ma quella piccola vittima – prima che tua nonna conoscesse – avrà passato qualche momentaccio. E la prevenzione di tua nonna se la porta ancora sulla pelle.
b) non sempre è possibile conoscere. Si dà il caso che ci siano anche bambini senza nonne così attente e premurose. Si dà il caso che ci siano anche bambini senza genitori, dalla mattina alla sera. Si dà il caso – e sono molti – che ci siano bambini proprio senza genitori. E questi sono i più deboli.
c) non tutti sono così scaltri, svegli e intelligenti come tuo figlio di 10 anni dagli scout. Alcuni bambini sono ingenui. E non hanno le forze psicologiche (talvolta fisiche) per prevenire o per resistere.
d) alcune volte la prevenzione non basta. Quando un bambino ha subito violenza, nella maggior parte dei casi, la prevenzione non è bastata. E alla denuncia non c’è alternativa.
Quelli ben curati, come te, giustamente dicono “prevenire, prevenire, pover’uomo”. Tanto, pagano i più deboli, quelli un po’ più sfigati, meno evoluti o forse meno attenti, i quali se lo ricorderanno per tutta la vita. Magari con quelli perbene – ipocriti – accanto, a commentare: “hanno rovinato la vita a un povero prete. Perché non hanno prevenuto. Prevenire, prevenire…”
Non capisco la contrapposizione tra giustizia ecclesiastica e giustizia civile.
Si occupano di due cose diverse.
E presso ambedue occorre rivolgersi in caso di preti pedofili. Se una delle due non funziona, la si faccia semplicemente funzionare meglio. Una giustiza non può sostituire l’altra.
Una sola denuncia è un errore.
Insomma, si fa una denuncia al vescovo e una alle forze dell’ordine. Poi si prega che sia fatta giustizia: che le vittime siano soccorse, che i colpevoli siano condannati, che gli innocenti siano scagionati.
Bisogna pregare molto.
Gli effetti dei due procedimenti sono diversi…
caro mattalr io non ho detto che non bisogna denunciare..
“quelli ben curati come te” .. che ne sai tu di me? E non vedo perchèp parlarmi con questo disprezzo..
come medico pediatra ho visto molte denunce di abusi su bambini, padri accusati di abusare dei figli e poi scagionati due- tre anni dopo quando ormai la loro vita era distrutta.. mi ricordo il caso di padre che ha poratato la figli ala PS qui a ilano e i medici hanno subito fatto partire la denuncia (si trattava di una bimba sotto i due anni) perchè avevano visto qualcosa di brutto a livello anale.. bene dopo numerosi esami si è scoperto che era una malformazione che si era ulcerata.il padre nel frattempo ea stato cacciato di casa dalla moglie non gli è stata più fatto rivedere la figli ANCHE XDOPO CHE E’ STATA PROVAQTA LA SUA INNOCENZA,
A tutti questi giustizialisti , a tutti questi franatici della denuncia, come che la denuncia risolvesse tutto , mentre in genere la denuncia arriva dopo il fattaccio ed è proprio il fattaccio che si deve evitare, auguro di non incorrere mai in una denuncia ingiusta e di non dover mai essere additato come il “m ostro” senza esserlo.
Inoltre il fatto che prevenire è meglio che denuncire non mi sembra un’idea così stupida come Mattalr sprezzantemente fa credre.
nella scuola elementare dei miei figli hanno fatto un ciorso sulla pedolfilia e sugli abusi ai bambini, gli hanno insegnato come comportarsi , gli hanno spiegato quali sono i pericolo. E’ sbagliato questo secondo Mattalr?
e poi vorrei chiedere una cosa a Mattalr che non ho capito , perchè ad ogni intervento che faccio mio aggredisce? si può non essere d’accordo ma conservare almeno i toni cortesi e civili , che ci sia aspetta da chiunque a maggior ragione da una cristiano come Mattalr dice di essere.
MC
Ricordo anche ai fanatici della denuncia che negli Stati Uniti alcune delle vittime dei preti pedofili che sono state lautamente risarcite hanno ammesso, anni dopo, che le accuse erano false e che lo avevano fatto solo per i soldi. La Chiesa americana ai tempi non aveva guardato troppo per il sottile e aveva pagato tutti tanto per mettere le cose a tacere.
Vi ricordo anche la durata dei processi nel nostro paese , un processo dura ANNI, nel frattempo il prete accusato giustamente o no di pedofilia che fa ? sta agli arresti domiciliari per 3 – 4 – 5 anni ?
Per questo dico che prevenire è meglio e non è vero che i poveri e i deboli sono sempre le vittime. Se avete visto il bellissimo film La Mala Education di Almodovar sapete che è un classico quello dei abusi sugli allievi nelle scuole private religiose gestite da preti . Quanti miei amici,non certo poveri , che sono andati al Leone XIII o al S. Carlo hanno storie da raccontare.sulle attenzioni “particolari” ricevute dai preti durante la loro adolescenza…. quindi non facciamone come al solito una questione “pauperistica”
MC
La pedofilia è un crimine talmente odioso che io non me la prenderei tanto con i “fanatici della denuncia”, carissima discepolo/MC.
Posso però concordare con te se te la volevi prendere con i “fanatici della condanna”, quelli sì che sono pericolosi. Neanche la pedofilia deve impedirci di essere garantisti… fanatici.
Insomma bisogna SEMPRE denunciare e poi fare un passo indietro per lasciare spazio al lavoro di inquirenti e giudicanti.
cara discepolo,
nel tuo primo intervento – dopo aver elogiato la prassi svolta dal prete di tua nonna e aver detto dell’utilità di essere accomodanti con i preti un po’ esuberanti – hai concluso con una frase che diceva “più che denunciare è meglio prevenire”. Dopo il tuo discorso, questa conclusione è inaccettabile! Ecco l’unica ragione della mia replica, nella quale ho semplicemente detto elencato casi in cui la denuncia è indispensabile e ad essa non si può rinunciare.
Il tuo ultimo post è molto diverso nella sostanza dal primo. Forse il primo è stato una svista: a fronte di questa, accoglierai anche dei toni un po’ decisi, no?