Montagne spostate e gelso piantato in mare: tutti i paradossi di Gesù sulla preghiera

Se aveste fede – dice Gesù in più luoghi dei Vangeli – potreste dire a un monte “spostati” o a un gelso “vai a piantarti nel mare” e il monte e il gelso vi obbedirebbero: nella lectio di Pizza e Vangelo che faremo lunedì 30 faremo a pugni con i paradossi e le iperboli di Gesù sulla preghiera, partendo da Marco 11, 20-26. Nei commenti trovi la scheda di preparazione alla lectio e il testo di Marco, nonché l’invito dei naviganti ad attraccare e a collegarsi

7 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Gesù dialoga con i discepoli sul fico seccato e sul Padre che è nei cieli – Marco 11, 20-26 – Leggiamo stavolta un brano che ha due fuochi: l’epilogo della parabola fattuale della maledizione del fico e tre insegnamenti di Gesù sulla preghiera. Insegnamenti – ipotizzano gli studiosi – che Marco trovò separati nella tradizione giunta a lui e che qui riunì per similitudine di materia. Anche il raccordo di questi insegnamenti alla maledizione del fico sarebbe avvenuto per attrazione argomentativa: alla meraviglia di Pietro per il fico seccato Gesù risponde affermando che tutto è possibile a chi ha fede e a chi prega con fede.
    Quanto all’epilogo della maledizione del fico, gli esegeti concordano nell’attribuire maggiore importanza al suo rapporto con il brano che lo precede, ovvero con l’episodio della cacciata dal Tempio, che non con gli insegnamenti sulla preghiera. La sequenza a incastro della maledizione del fico, della cacciata dal tempio e della constatazione che la maledizione ha avuto il suo effetto starebbe a ribadire che la sterilità del culto che si svolge nel Tempio troverà la sua sanzione inappellabile così come è avvenuto con la sterilità del fico.
    Negli insegnamenti sulla preghiera ritroveremo la passione di Gesù per l’iperbole: la fede che sposta le montagne, tutto si ottiene con la preghiera fatta con fede. Più cari – e più fecondi – ci risulteranno due echi indiretti del “Padre nostro” che troviamo nell’ultimo dei tre insegnamenti: il riferimento al “Padre vostro che è nei cieli” e il legame tra il perdono che accordiamo ai fratelli e quello che invochiamo dal Padre: “come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori”. Marco non ha il Padre nostro, ma la tradizione alla quale attinge conosce la preghiera insegnata da Gesù.
    Daremo anche un’occhiata a come il motto di Gesù sulla fede che sposta le montagne ricorra – alla lettera o nella sostanza – in altri libri del Nuovo Testamento e come abbia anche generato qualche leggenda in epoche lontane: una la narra Marco Polo.

    27 Ottobre, 2023 - 22:33
  2. Luigi Accattoli

    Marco 11, 20-26. La mattina seguente, passando, videro l’albero di fichi seccato fin dalle radici. 21Pietro si ricordò e gli disse: “Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto è seccato”. 22Rispose loro Gesù: “Abbiate fede in Dio! 23In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. 24Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà. 25Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe”.

    27 Ottobre, 2023 - 22:34
  3. Luigi Accattoli

    Il Padre vostro che è nei cieli. v. 21: l’albero di fichi che hai maledetto è seccato. Gesù non aveva lanciato una vera maledizione, non aveva usato questa parola, ma ora è chiaro che gli apostoli – dei quali Pietro anche qui si fa portavoce – la minaccia contenuta nelle parole “nessuno più mangi i tuoi frutti” l’avevano intesa come una maledizione.
    v. 25: Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe. Marco nel suo Vangelo non ha il Padre Nostro, ma un’eco della preghiera insegnata dal Signore è in queste parole sul perdono che pongono il cuore riconciliato verso i fratelli a condizione dell’autentica invocazione della misericordia del Padre. Anche le parole “il Padre vostro che è nei cieli” e “le vostre colpe” rimandano al Padre Nostro.
    v. 25b: se avete qualcosa contro qualcuno. Forte similitudine di questo invito al perdono con quello alla riconciliazione che è in Matteo 5, 23-24: “Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, 24lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono”.
    v. 25c: il Padre vostro che è nei cieli. E’ un rimando alle parole iniziali del Padre Nostro come suona nel testo di Matteo: “Padre nostro che sei nei cieli” (Matteo 6, 9). La preghiera di Gesù nell’Orto, “Abbà! Padre!” (Marco 14, 36) sarà invece un rimando alle parole iniziali del Padre nostro tramandato da Luca (11, 2): “Padre, sia santificato il tuo nome”.

    27 Ottobre, 2023 - 22:35
  4. Luigi Accattoli

    Il detto di Gesù sulla fede che sposta le montagne come suona in altri testi del Nuovo Testamento
    Matteo 17, 21: In verità io vi dico: se avrete fede pari a un granello di senape, direte a questo monte: “Spòstati da qui a là”, ed esso si sposterà, e nulla vi sarà impossibile”
    Marco 9, 23: Tutto è possibile a chi crede
    Marco 11, 23: In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà
    Luca 17, 5s: Gli apostoli dissero al Signore: 6″Accresci in noi la fede!”. Il Signore rispose: “Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe
    Giovanni 14, 12-14: Chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. 13E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò
    Prima Corinti 13, 2: Se avessi tanta fede da trasportare le montagne ma non avessi la carità, non sarei nulla

    27 Ottobre, 2023 - 22:35
  5. Luigi Accattoli

    Leggenda del gran miracolo della montagna – dal Milione di Marco Polo – capitoli XXVI-XXIX. Ecco narrato con tanto di data e luogo uno spostamento di montagne ottenuto per fede: si tratta di una leggenda nella quale non c’è solo il miracolo ad attestare un’interpretazione letterale del detto di Gesù ma dove il protagonista è un ciabattino che si era fatto santo prendendo alla lettera un’altra iperbole di Gesù, quella dell’occhio da strappare se è causa di scandalo (Marco 9, 47).
    Ora vi racconterò un miracolo che avvenne tra Baudac e Mosul intorno all’anno 1225. Vi era un califfo a Baudac che odiava molto i cristiani e ciò è naturale per i saraceni. Quel califfo pensò di far diventare saraceni i cristiani, oppure di ucciderli tutti. Mandò a chiamare tutti i cristiani del luogo e disse loro che egli trovava scritto in un Vangelo che, se un cristiano avesse una fede grande quanto un granello di senape, gli basterebbe rivolgere una preghiera a Dio per far congiungere due montagne; e mostrò loro il Vangelo. I cristiani dissero che era vero. “Dunque – disse il califfo – tra voi tutti dovrà pur esserci tanta fede quanto un granello di senape: fate quindi spostare quella montagna o io vi ucciderò tutti, oppure voi vi farete saraceni, perché chi non ha fede deve morire”. E per fare questo diede loro tempo dieci giorni. I cristiani ebbero una gran paura e non sapevano cosa fare. Si radunarono tutti […] e pregarono molto Iddio per otto giorni e avvenne che mentre stavano così in preghiera la nona notte apparve un angelo al vescovo […] e gli disse che andasse dal tale calzolaio e che gli dicesse di pronunciare la preghiera per far muovere le montagne […]. Quel calzolaio era un uomo così virtuoso che un giorno essendo andata alla sua bottega una donna molto bella per provare un paio di calzature, vedendo il piede e la gamba di lei il calzolaio sentì una forte tentazione e commise un piccolo peccato con gli occhi; allora si percosse con la lesina un occhio e non la volle mai più vedere […]. Il vescovo pregò il calzolaio che pregasse Dio di spostare la montagna; quegli disse che non era uomo adatto a questo, ma i cristiani lo implorarono talmente che il calzolaio si mise a pregare. Compiuto il termine dato dal Califfo i cristiani trassero fuori la croce e si recarono davanti alla montagna […]. Mentre il calzolaio stava in orazione inginocchiato dinnanzi alla croce e pregava Dio di compiere il miracolo, la montagna cominciò a crollare e a spostarsi. I saraceni vedendo ciò si stupirono assai, e il califfo si convertì insieme a molti saraceni.

    27 Ottobre, 2023 - 22:36
  6. Luigi Accattoli

    Pizza di nome e di fatto. Chi voglia sapere che sia “Pizza e Vangelo” vada – qui nel blog – nella pagina che ha questo nome: è elencata per quarta sotto la mia foto, ad apertura del blog. Propongo nel blog i testi che affrontiamo nel gruppo biblico [c’è da più di 20 anni] perché chi può tra i visitatori mi dia una mano – un suggerimento, uno spunto, una critica – nella preparazione della lectio. Gli incontri si chiamano “pizza e Vangelo” perchè prima si mangia una pizza e poi si fa la lectio. Ora da remoto la pizza non c’è ma teniamo duro con il Vangelo in attesa che torni anche lei.

    27 Ottobre, 2023 - 22:37
  7. Luigi Accattoli

    Lettori della Bibbia. Siamo un gruppo di una trentina di lettori della Bibbia che da più di vent’anni si riunisce a casa mia per una lettura continuata del Nuovo Testamento: abbiamo fatto ad oggi il Vangelo di Luca e gli Atti degli Apostoli e ora stiamo leggendo il Vangelo di Marco. Dall’arrivo della pandemia gli incontri avvengono via Zoom e il giro si è allargato da trenta a cinquanta e oltre. Chi non è stato mai agli incontri in presenza e non si è mai collegato, e magari non abita a Roma, e lunedì voglia provarci, metta qui sotto nei commenti la sua richiesta o mi scriva in privato [andando alla finestra “manda un’email” che è sotto la mia foto] e io privatamente gli indicherò il modo di unirsi al meeting, che andrà dalle ore 21.00 alle 22.30 di lunedì 30 ottobre. L’appuntamento precedente fu lunedì 16 ottobre e la registrazione audio di quell’incontro la trovi nel post del 19 ottobre:

    http://www.luigiaccattoli.it/blog/se-il-gesu-della-cacciata-dal-tempio-capitasse-domani-in-vaticano/

    27 Ottobre, 2023 - 22:40

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