Mia recensione sia complice sia polemica di Leonardo Lugaresi lettore di Dante

La più sorprendente tra le letture che ho fatto in occasione del settimo centenario della morte di Dante è un “diario di viaggio” sull’Inferno a firma di Leonardo Lugaresi. Sorprendente e impegnativa, che mi ha coinvolto in un cammino che si è fatto studio e dibattito. Ne do conto nei commenti, dove trovi una scheda sull’autore, una parte del lungo indice, mie divagazioni all’olio e all’aceto, una valutazione finale che pone questo libretto al secondo posto – per l’apprendimento che me ne è venuto – tra gli accostamenti a Dante compiuti nel centenario.

8 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Leonardo Lugaresi
    Andare all’Inferno (e uscirne)
    Diario di un viaggio con Dante

    Editore: MC – 2021
    Pagine: 323 – €19,95

    Leonardo Lugaresi è cultore di storia del cristianesimo antico e di letteratura patristica. Dottorato in scienze religiose all’Università di Bologna e all’École Pratique des Hautes Études di Parigi. Tra le pubblicazioni: l’edizione commentata delle Orazioni IV e V di Gregorio Nazianzeno contro l’imperatore Giuliano (Firenze 1993 e 1997); Il teatro di Dio. Il problema degli spettacoli nel cristianesimo antico (II-IV secolo) (Brescia 2008); Vivere da cristiani in un mondo non cristiano. L’esempio dei primi secoli (Torino 2020). Vivere da cristiani lo recensii a suo tempo qui nel blog. Il volume sull’inferno di Dante è stato seguito, nel 2022, presso la stesso autore, da un altro sul Purgatorio: Andare a scuola in Purgatorio (e passare gli esami). E’ previsto che arrivi un terzo volume sul Paradiso, che Lugaresi ha continuato a indagare nel suo blog. Al momento la laboriosa indagine è arrivata al canto XXX.

    13 Aprile, 2023 - 22:15
  2. Luigi Accattoli

    Ecco l’indice dei primi e degli ultimi capitoletti che compongono il volume:

    5 Prefazione
    7 Introduzione – Con Dante, per ritrovarci. Cento settimane per rinascere: una proposta per tutti
    Viaggio all’Inferno
    13 La selva, un non-luogo Canto I, vv. 1-5 15 Un falso movimento Canto I, vv. 13-61
    17 Le cose capitano Canto I, v. 61-136
    21 Siamo soli? Canto II, vv. 1-6
    23 Falsa umiltà Canto II, vv. 10-48
    25 Per muoversi ci vuole una ragione Canto II, vv. 49-51
    27 Beatrice! Canto II, vv. 52-120 30 L’inferno è un luogo? Canto III, vv. 1-16
    31 Entrare all’inferno e scoprire che un po’ lo conosciamo già. Canto III, vv. 22-30
    33 Essere di parte Canto III, vv. 34-39
    35 Virgilio comincia a diventarci simpatico Canto III, vv. 52-57 e IV, vv. 1-36)
    37 “Sanza speme vivemo in disio”: perché il limbo non esiste Canto IV, vv. 34-42
    39 Il limbo non c’è, ma Gesù all’Inferno ci è andato davvero Canto IV, vv. 46-61
    41 La poesia dei nomi propri Canto IV, vv. 121-144
    44 Minosse, magistrato o secondino? Canto V, vv. 4-15 47 Il moto browniano dei lussuriosi Canto V, vv. 28-45
    49 Il governo Semiramide Canto V, vv. 46-72
    52 L’amore? Un problema Canto V, vv. 73-93
    [……]
    252 Ultime su Ulisse Canto XXVI, vv. 106-142 256 “Romagna mia…” Canto XXVII, vv. 1-54
    258 La coglioneria dei furbi Canto XXVII, vv. 55-129
    264 Uniti, in un corpo solo Canto XXVIII 267 Dante e gli “affari di famiglia” degli Alighieri Canto XXIX, vv. 1-36
    271 Carne adulterata Canto XXIX, vv. 46-84 273 Cronaca nera Canto XXX, vv. 1-27
    276 La miseria di Adamo, in televisione Canto XXX, vv. 49-132
    279 Tra maestro e discepolo Canto XXX, vv. 131-148 281 Di male in peggio Canto XXXI
    284 I giganti del mondo: imponenti e stupidi Canto XXXI, vv. 7-145 288 Benvenuti a Tebe, <

    13 Aprile, 2023 - 22:16
  3. Luigi Accattoli

    Il progetto. Lugaresi è un professore di lettere che ha sempre letto passionalmente Dante con i suoi studenti e che ora – in occasione del settimo centenario della morte del poeta – gli dedica una nuova lettura, “forse l’ultima della mia vita”, che conduce sul proprio blog invitando i visitatori ad accompagnarlo. Dal blog è nato il volume che nell’introduzione l’autore così presenta: “Leggiamo, pensandoci su, tutta intera la Divina Commedia. Con calma, riflessivamente: leggiamola facendo, con passo lento e metodico, un percorso per ritrovarci, come individui e – per la parte infinitesimale che ci compete – anche come paese. Leggiamola per istruirci, per imparare a pensare meglio (e a parlare meglio!). Leggiamola per fare, in modo geniale, il catechismo che nessuno ci fa più. Leggiamola per ritornare italiani, cioè membri di un piccolo popolo a vocazione ‘cattolica’, il che vuol dire universale. Se siamo già ‘italiani di nascita’ ne abbiamo il dovere; se siamo italofoni ne abbiamo almeno il privilegio […]. Non sarà [il nostro] un commento alla Commedia (figuriamoci), ma una serie di ‘pillole dantesche’, che invoglino e accompagnino, canto dopo canto, quella lettura terapeutica di cui sopra si diceva” (pp. 8s).
    E’ un lavoro raro questo del Lugaresi e dunque meritevole di attenzione: perché Dante è molto commentato e narrato ma poco lo si legge secondo la sua intenzione, che era quella di “allontanare quelli che vivono questa vita dallo stato di miseria e condurli a uno stato di felicità” (Epistola a Cangrande della Scala): e questo è proprio ciò che si propone di fare il nostro autore. Eccolo dunque, il volenteroso professore, a un’impresa impegnativa e quasi solitaria: “In questo nostro percorso noi cerchiamo sempre, sia pure in modo elementare, ragioni teologiche (e quindi morali) della scrittura dantesca: e sempre ce ne sono, geniali e profonde” (p. 232). Vale la pena di seguirlo nell’ardua impresa: “Dante ci offre il più alto esempio possibile di una poesia che non nega, dimentica o ignora la ragione, ma anzi fiorisce proprio sul culmine del suo protendersi al Mistero che fa tutte le cose. Poesia in cui l’ineffabilità del mistero non deriva dalla sua oscurità, ma dalla sua luce infinita, che l’uomo non può reggere tanto è abbagliante” (p. 175). Semiramide e Francesca da Rimini, Brunetto Latini e Pier delle Vigne, Ulisse e il Conte Ugolino, come ogni altro personaggio dell’Inferno, Lugaresi li indaga nella loro umanità ma anche nel loro peccato, ovvero nella ragione per la quale Dante li mette all’Inferno.

    13 Aprile, 2023 - 22:18
  4. Luigi Accattoli

    Metafora della disumanità. Coerentemente con l’impostazione della sua lettura teologica, Lugaresi ci presenta l’Inferno come luogo della negazione di Dio e come metafora della disumanità: “L’inferno è un luogo dove nessuno capisce nessuno” (p. 33), “se c’è preghiera non c’è l’inferno” (55), nell’inferno non si può “essere insieme” (il riferimento è a Paolo e Francesca) “perchè vorrebbe dire stare in paradiso, non all’inferno” (60), “una corrispondenza di ragione è impossibile all’inferno tra i dannati” (71), “qui [cioè tra la perduta gente] ognuno è inferno all’altro” (105), “per chi è all’inferno non esiste il prossimo” (164). Dirò che ho trovato in queste metafore un buon aiuto a intendere l’Inferno.

    13 Aprile, 2023 - 22:19
  5. Luigi Accattoli

    Escluso dal verbo. Un altro aiuto mi è venuto dall’attenzione del Lugaresi alla mancanza di parola che caratterizza alcuni momenti del molteplice Inferno dantesco, a partire dal Paolo di Francesca da Rimini che “per tutto il tempo non dice nulla ma piange solamente” (p. 59). “Il male, il nudo e puro male, non può essere veramente detto. Per dirlo, infatti, occorre impiegare la parola e la parola, anche la più abietta, porta in sé la traccia della sua origine divina” (69): a questo assioma l’autore resta fedele in ogni giornata del suo diario. Ecco l’orribile Vanni Fucci “escluso dal verbo, cioè dalla parola, cioè dall’umanità” (231). Ecco il Conte Ugolino che “non dice una sola parola ai figli: non ha una sola parola da dire, non ha una parola, non ha parola, cioè non ha logos, non ha il Logos, non è Padre” (304). Infine “l’invenzione geniale di Dante che sta nel non aver dato a Satana la parola” (316). Qui forse la lettura del Lugaresi coglie al meglio l’intenzione teologale del poeta teologo.

    13 Aprile, 2023 - 22:20
  6. Luigi Accattoli

    Lamento sui tempi. Qualche debolezza in questo forte diario di viaggio del prof Lugaresi? Ne segnalo una: il fitto lamento sui tempi che corrono. Per “il modo in cui parliamo oggi” (p. 32), per il “buonismo che oggi ci intossica” (80), per questa “società forse la più ipocrita tra tutte quelle che si sono avvicendate nel corso della storia” (215), per “il conformismo sempre più pesante e opaco di cui ormai la scuola sta morendo” (250), per questa epoca di “volgarità trionfante” (254), per “questi sciagurati tempi di iconoclastia bestiale” (255). E via col pianto.
    Lugaresi ha in gran dispitto la nequizia dei tempi e volentieri irride alle “anime belle” che nutrono sentimenti delicati nell’indifferenza per il principio di realtà, ma forse non si avvede – ho scritto “forse” – che il più abituale tra quei sentimenti, nutrito da anime bellissime, è proprio quello di rimpiangere i tempi antichi immaginandoli migliori del presente. Vedi su questo l’implacabile Qohèlet (7, 10), il maestro indiscusso del principio di realtà.

    13 Aprile, 2023 - 22:21
  7. Luigi Accattoli

    Secondo su cinque. Concludo la recensione dicendo che tra le cinque passeggiate che mi sono concesso per il settimo centenario dantesco, questo diario del Lugaresi guadagna il secondo posto. La palma la do a Luca Serianni per il volumetto Parola di Dante (Il Mulino 2021). Al terzo posto metto la lectura Dantis di Vittorio Sermonti, che ho ascoltato per un anno di prima mattina facendo cyclette. Al quarto il film Dante di Pupi Avati (2022), bellissimo per le immagini ma con un eccesso di rigor mortis a mio parere ingiustificato sia per rispetto a Dante sia a Boccaccio (autore del Trattatello in laude di Dante e personaggio narrante del film), per quinto metto il Dante di Alessandro Barbero (Laterza 2020). Fuori concorso il Trattatello del Boccaccio, delizioso, che ho letto nell’edizione Garzanti 2007 in questa occasione, trainato dal film di Pupi Avanti. Alle “pillole dantesche” del buon Lugaresi va dunque un nove, il dieci lo prende Serianni, l’otto Sermonti, il sette Pupi Avati, il sei Barbero.

    13 Aprile, 2023 - 22:21

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