Parabola del barbone e della zingarella

Avendo appreso qui nel blog la mirabile parola campamento, che dice quello che hai per campare (vedi post del 17 marzo), una mia figlia di nome Agnese molto la lodò e decise che l’avrebbe introdotta nel suo vocabolario e issofatto l’usò narrandomi la scena che riporto nel primo commento dandole il titolo evangelico di Parabola del barbone e della zingarella.

4 Comments

  1. Luigi Accattoli

    La parola “campamento” mi ha riportato una scena bella e terribile che ho visto qualche giorno fa in metropolitana, con le solite zingare, che le incontro sempre. Entro nel vagone pieno dove stava seduto un tizio tutto disfatto: aveva un cagnolino buttato per terra e qualche busta. Una specie di barbone ma non puzzava. Poi entrano le zingare, la madre di massimo 20 anni e la bimba di 3 anni sì e no, minuscola, col bicchiere. La piccola si fa il giro ma nessuno se la guarda, neanche io. Il tipo col cane tira fuori gli spicci dalle tasche, centesimi, e glieli mette nel bicchiere. La bambina fa un sorrisone. Più che altro le piace il cagnetto e allora pure lui è contento. Comincia a smucinare nella busta, tira fuori una banana, i biscotti, un pezzo di panino. La bambina e la mamma erano tutte felici e la bimba non sapeva più dove mettersi tutta sta roba. Lui gli aveva dato tutto il suo campamento e mi sa pure quello del cane.

    8 Aprile, 2023 - 16:15
  2. Buona Pasqua

    Il cuore non solo divino, non solo umano ma divino e umano di Gesù chiave di ogni cosa

    Ho scoperto sul campo che quando marito e moglie, al di là di normali nervosismi, contrasti, alla fine cercano di accettarsi andando oltre le divergenze, i figli possono tendere a cogliere il buono di entrambi. Se le divergenze diventano disprezzo i figli vengono orientati a seguire pregi e difetti di un solo genitore. Nel primo caso li vedono, al di là dei limiti, come una sola carne. E i genitori cristiani possono nel tempo scoprire l’efficacia del dono della fiducia nel disegno (quando autentico) di Dio.

    Anche nella Chiesa possiamo riscontrare orientamenti differenti, che qui estremizzo per farli comprendere: intellettualismo e conseguenti astrazioni, ricerca della societas christiana; spiritualismo, ricerca di un resto di puri e duri; fuggendo da tali problematiche pragmatismo, per esempio giusto incontro, ma senza grande attenzione allo sviluppo, nei modi e nei tempi adeguati, anche delle identità. Allora rischio omologazione, che fa comodo a chi vuole svuotare la gente. Allo stesso modo dell’identitarismo, dello spiritualismo, chiusi in sé.

    Sono i tre riduttivismi del razionalismo: se ci si basa su una ragione astratta resta poi un’anima disincarnata e un residuo emozionale, pratico, della vita quotidiana.

    Orientamenti forse sperimentabili come provvidenziali, perché si interpellano l’un l’altro.

    Se si cerca di accettarsi, di dialogare, di dare un prudente spazio al pluralismo anche nella cultura, i fedeli si possono più facilmente sentire da tutto ciò portati a cercare una spiritualità (dallo spiritualismo) semplice in cammino sereno, personalissimo, ben al di là degli schemi (dal pragmatismo), verso e grazie ai riferimenti della fede (dall’intellettualismo, identitarismo astratto). Crescendo nella Chiesa e imparando da ogni uomo. Entrando in contatto col proprio cuore semplice nella luce serena. Scoprendo sempre più il discernere concreto, divino e umano, del Gesù dei vangeli. E così sulla propria via ogni uomo.

    Può nascere gradualmente nella storia una speranza nuova che rinnova il mondo, la cultura, la vita, a tutto campo. La libera, semplice, crescita di ciascuno, nella Luce che lo illumina, anche nello scambio con gli altri. Nei modi e nei tempi adeguati fin dalla scuola. Il cammino pure verso una più viva, autentica, democrazia.

    9 Aprile, 2023 - 7:52

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