Abbiamo ascoltato tre maestri. Tre sono gli autori dai quali ci siamo fatti guidare nell’interpretazione di Marco 10, 13-16 dove Gesù afferma che il Regno di Dio appartiene a chi è come i bambini:
1. Romano Guardini, che ha un capitolo del suo capolavoro, Il Signore (1937), intitolato “Se non diventerete come i bambini” nel quale sono queste parole: “Essere bambini per Gesù è corrispondenza alla paternità divina: in verità per il bambino tutto si ricollega a padre e madre” (queste parole sono alla pagina 357 dell’edizione Vita e Pensiero – Morcelliana del 2005)
2. Joachim Jeremias, che nella Teologia del Nuovo Testamento argomenta che “diventare di nuovo bambino significa imparare a dire di nuovo Abbà, Papà” (Volume I, Paideia, Brescia 1972, p. 182 – l’edizione tedesca è del 1970)
3. Joseph Ratzinger, che nel volume Il Dio di Gesù Cristo (1976) ha un capitolo intitolato “L’infanzia di Gesù” [edizione tedesca 1976, traduzione italiana Queriniana 1978], nel quale sono queste parole: “L’essere bambino assume nella predicazione di Gesù un ruolo così particolare poiché manifesta l’intima corrispondenza che esiste con il suo mistero più personale, con la sua figliolanza. La sua dignità più eccelsa, quella che rimanda alla sua divinità, in ultima analisi non è un potere posseduto per se stesso, ma si fonda sul suo essere riferito all’Altro: a Dio Padre” [questa citazione è alla pagina 80]
12 Aprile, 2023 - 11:34
Luigi Accattoli
Queste le note evangeliche del bambino che sono state proposte dai partecipanti alla serata, sommate a quelle che già erano state segnalate in una serata precedente, in riferimento a Marco 9, 36 [“Preso un bambino lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro”]: povertà, inermità semplicità, spontaneità, libertà, disponibilità, meraviglia, stupore, fiducia, abbandono, affidamento, mancanza di calcolo, incapacità di serbare rancore. Abbiamo anche detto che non è nelle singole caratteristiche del bambino, tutte relative e passibili di obiezione, che va cercata la chiave delle parole di Gesù sulla loro attitudine al Regno di Dio, ma nella loro simbolica e parabolica corrispondenza alla paternità divina: se Dio è Padre, il discepolo deve concepire se stesso come figlio. In altra stagione mi sono trovato a esprimere questa idea con questo titolo di un mio volumetto: Il Padre nostro e il desiderio di essere figli.
12 Aprile, 2023 - 12:10
Luigi Accattoli
Nel Vangelo Copto di Tommaso [il più interessante tra i vangeli apocrifi quanto ai “detti” di Gesù] al paragrafo 22 c’è questa parola del Maestro: “Gesù vide dei bimbi che succhiavano il latte. Disse ai suoi discepoli: questi bambini che prendono il latte assomigliano a coloro che entrano nel Regno” [Vangeli apocrifi a cura di Luigi Morandi, Piemme 1999, p. 559]. Questo detto di Gesù non l’avevamo richiamato nella nostra conversazione: lo metto qui a rimedio di quella dimenticanza. Esso è bellissimo e perfettamente consonante con quanto riferito dai Vangeli canonici.
12 Aprile, 2023 - 12:46
Luigi Accattoli
Feliciana Menghini docet. La nostra serata è stata arricchita da una comunicazione di Feliciana Menghini – Responsabile dei Musei comunali di Nocera Umbra (PG) e da sempre attiva in Pizza e Vangelo – su Gesù e i bambini nella storia delle arti visive. Cliccando sul link che segue si può avere un’idea del percorso attraverso il quale ci ha condotti. La ringrazio ancora a nome dei partecipanti. Nel prossimo commento fornirò l’indice degli artisti che il sistema non permette di inserire ad accompagnamento delle immagini.
Feliciana Menghini 2. Lista degli autori delle immagini che sono presenti nel pfd linkato al commento precedente:
Lucas Cranach il Vecchio – Gesù benedice i bambini – 1537
Antoon van Dyck – Lasciate che i bambini vengano a me – 1618-1620 circa
Rembrandt – Lasciate che i bambini – anni 20 del ‘600
De Crayer Gaspar (1582-1669) – Lasciate che i bambini
Jacopo Jardaens (1593-1678) – Lasciate che i bambini
Frans Francken II (1581 – 1642) – Lasciate che i bambini
Hans Rottenhammer (1564- 1625) – Lasciate che i bambini
Nicolas Tournier – Cristo e i fanciulli – 1624-25
Artemisia Gentileschi 1626 (?) – Sinite parvulos
Carl Christian Vogel von Vogelstein (1788–1868) – Lasciate che i bambini vengano a me
Anonimo inizio ‘800
Alberto Rava, Gesù con i bambini 1924?
Emil Nolde – Cristo e i bambini – 1910
Georges Rouault (1920-24) – Cristo di periferia
Anonimo pittore di icone moderne
“Gesù benedice i bambini” scena tratta dal film “The Testaments” di Robert Eroica 2017
Piccolo è diverso da umile il segreto di Maria è che il Signore ha guardato alla sua piccola creatura e quello di Gesù di essere docile e piccolino.
Cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio ?- chiede la folla a Gesù – e Gesù risponde: Questa è l’opera di Dio (ben prima e più che degli uomini. NdR), credere in colui che egli ha mandato. https://gpcentofanti.altervista.org/lesperienza-dei-profeti/
Abbiamo ascoltato tre maestri. Tre sono gli autori dai quali ci siamo fatti guidare nell’interpretazione di Marco 10, 13-16 dove Gesù afferma che il Regno di Dio appartiene a chi è come i bambini:
1. Romano Guardini, che ha un capitolo del suo capolavoro, Il Signore (1937), intitolato “Se non diventerete come i bambini” nel quale sono queste parole: “Essere bambini per Gesù è corrispondenza alla paternità divina: in verità per il bambino tutto si ricollega a padre e madre” (queste parole sono alla pagina 357 dell’edizione Vita e Pensiero – Morcelliana del 2005)
2. Joachim Jeremias, che nella Teologia del Nuovo Testamento argomenta che “diventare di nuovo bambino significa imparare a dire di nuovo Abbà, Papà” (Volume I, Paideia, Brescia 1972, p. 182 – l’edizione tedesca è del 1970)
3. Joseph Ratzinger, che nel volume Il Dio di Gesù Cristo (1976) ha un capitolo intitolato “L’infanzia di Gesù” [edizione tedesca 1976, traduzione italiana Queriniana 1978], nel quale sono queste parole: “L’essere bambino assume nella predicazione di Gesù un ruolo così particolare poiché manifesta l’intima corrispondenza che esiste con il suo mistero più personale, con la sua figliolanza. La sua dignità più eccelsa, quella che rimanda alla sua divinità, in ultima analisi non è un potere posseduto per se stesso, ma si fonda sul suo essere riferito all’Altro: a Dio Padre” [questa citazione è alla pagina 80]
Queste le note evangeliche del bambino che sono state proposte dai partecipanti alla serata, sommate a quelle che già erano state segnalate in una serata precedente, in riferimento a Marco 9, 36 [“Preso un bambino lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro”]: povertà, inermità semplicità, spontaneità, libertà, disponibilità, meraviglia, stupore, fiducia, abbandono, affidamento, mancanza di calcolo, incapacità di serbare rancore. Abbiamo anche detto che non è nelle singole caratteristiche del bambino, tutte relative e passibili di obiezione, che va cercata la chiave delle parole di Gesù sulla loro attitudine al Regno di Dio, ma nella loro simbolica e parabolica corrispondenza alla paternità divina: se Dio è Padre, il discepolo deve concepire se stesso come figlio. In altra stagione mi sono trovato a esprimere questa idea con questo titolo di un mio volumetto: Il Padre nostro e il desiderio di essere figli.
Nel Vangelo Copto di Tommaso [il più interessante tra i vangeli apocrifi quanto ai “detti” di Gesù] al paragrafo 22 c’è questa parola del Maestro: “Gesù vide dei bimbi che succhiavano il latte. Disse ai suoi discepoli: questi bambini che prendono il latte assomigliano a coloro che entrano nel Regno” [Vangeli apocrifi a cura di Luigi Morandi, Piemme 1999, p. 559]. Questo detto di Gesù non l’avevamo richiamato nella nostra conversazione: lo metto qui a rimedio di quella dimenticanza. Esso è bellissimo e perfettamente consonante con quanto riferito dai Vangeli canonici.
Feliciana Menghini docet. La nostra serata è stata arricchita da una comunicazione di Feliciana Menghini – Responsabile dei Musei comunali di Nocera Umbra (PG) e da sempre attiva in Pizza e Vangelo – su Gesù e i bambini nella storia delle arti visive. Cliccando sul link che segue si può avere un’idea del percorso attraverso il quale ci ha condotti. La ringrazio ancora a nome dei partecipanti. Nel prossimo commento fornirò l’indice degli artisti che il sistema non permette di inserire ad accompagnamento delle immagini.
GESU’ E I BAMBINI FELICI DELL’AMORE CHE RICEVONO
Feliciana Menghini 2. Lista degli autori delle immagini che sono presenti nel pfd linkato al commento precedente:
Lucas Cranach il Vecchio – Gesù benedice i bambini – 1537
Antoon van Dyck – Lasciate che i bambini vengano a me – 1618-1620 circa
Rembrandt – Lasciate che i bambini – anni 20 del ‘600
De Crayer Gaspar (1582-1669) – Lasciate che i bambini
Jacopo Jardaens (1593-1678) – Lasciate che i bambini
Frans Francken II (1581 – 1642) – Lasciate che i bambini
Hans Rottenhammer (1564- 1625) – Lasciate che i bambini
Nicolas Tournier – Cristo e i fanciulli – 1624-25
Artemisia Gentileschi 1626 (?) – Sinite parvulos
Carl Christian Vogel von Vogelstein (1788–1868) – Lasciate che i bambini vengano a me
Anonimo inizio ‘800
Alberto Rava, Gesù con i bambini 1924?
Emil Nolde – Cristo e i bambini – 1910
Georges Rouault (1920-24) – Cristo di periferia
Anonimo pittore di icone moderne
“Gesù benedice i bambini” scena tratta dal film “The Testaments” di Robert Eroica 2017
Piccolo è diverso da umile il segreto di Maria è che il Signore ha guardato alla sua piccola creatura e quello di Gesù di essere docile e piccolino.
Cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio ?- chiede la folla a Gesù – e Gesù risponde: Questa è l’opera di Dio (ben prima e più che degli uomini. NdR), credere in colui che egli ha mandato.
https://gpcentofanti.altervista.org/lesperienza-dei-profeti/
Vedo che gli strumenti si sono moltiplicati. Mi ci vorrà tempo per capire il funzionamento, ma ci riuscirò!