All’angelus di oggi il Papa ha usato un’immagine audace per segnalare l’eccesso dell’amore di Cristo che è a fondamento della nostra salvezza: “Se Dio non si fosse sbilanciato, noi non saremmo mai stati salvati: è stato lo sbilanciamento della croce che ci ha salvati!”. Nel primo commento riporto il testo di Francesco, nel secondo segnalo una possibile dipendenza da un analogo testo del cardinale Martini. E tiro in ballo persino il Caravaggio.
Francesco: “Cristo ci stimola a vivere lo sbilanciamento dell’amore”
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Francesco all’Angelus di oggi. Mentre noi tentiamo di restare nell’ordinario dei ragionamenti utilitari, Gesù ci chiede di aprirci allo straordinario, allo straordinario di un amore gratuito; mentre noi tentiamo sempre di pareggiare i conti, Cristo ci stimola a vivere lo sbilanciamento dell’amore. Gesù non è un bravo ragioniere: no! Sempre conduce allo sbilanciamento dell’amore. Non meravigliamoci di questo. Se Dio non si fosse sbilanciato, noi non saremmo mai stati salvati: è stato lo sbilanciamento della croce che ci ha salvati! Gesù non sarebbe venuto a cercarci mentre eravamo perduti e lontani, non ci avrebbe amato fino alla fine, non avrebbe abbracciato la croce per noi, che non meritavamo tutto questo e non potevamo dargli nulla in cambio. Come scrive l’Apostolo Paolo, «a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi» (Rm 5,7-8). Ecco, Dio ci ama mentre siamo peccatori, non perché siamo buoni o in grado di restituirgli qualcosa. Fratelli e sorelle, l’amore di Dio è un amore sempre in eccesso, sempre oltre i calcoli, sempre sproporzionato. E oggi chiede anche a noi di vivere in questo modo, perché solo così lo testimonieremo davvero.
https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2023/02/19/0145/00314.html
Carlo Maria Martini 2007. Nella predicazione biblica del cardinale Carlo Maria Martini c’è una pagina di grande fascino nella quale quel maestro degli Esercizi Spirituali così scrive in un paragrafo intitolato “Rischiare la vita nella speranza”: “Con l’incarnazione Dio diventa parte della storia dell’uomo. Rischia, scommette sull’uomo, lega il suo destino a quello dell’uomo […]. Dio si sporge, perde l’equilibrio, si compromette, si mette dalla nostra parte, però anche noi siamo chiamati a sporgerci. La vita umana è rischio […]. Dio rischia per noi, per insegnarci a rischiare per lui” (Carlo Maria Martini, I verbi di Dio. Corso di Esercizi tenuto a Gerusalemme nel 2007, Edizioni Terra Santa 2017, pp. 44-46).
Caravaggio Odescalchi. Per una tavola di Caravaggio [La caduta di Saulo del 1600-1601, conservato nella Galleria Odescalchi – Roma] che rappresenta un Cristo che si protende verso l’uomo con tanta audacia da rischiare di cadere dal Cielo in terra, vedi qui:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/26439-2/#comments
Mancate citazioni. Martini non cita Caravaggio, Francesco non cita Martini, i collegamenti tra i tre sono roba mia. Ma insisto: i tre dicono la stessa cosa sullo sbilanciamento di nostro Signore. E lo dicono straordinariamente bene.
https://gpcentofanti.altervista.org/gesu-dio-e-uomo-sempre-oltre/
L’ Incarnazione ,il cui dogma citiamo nel Credo dice ” PER NOI UOMINI E PER LA NOSTRA SALVEZZA DISCESE DAL CIELO”. Un Dio che discende dal Cielo e si fa uomo per la salvezza degli uomini’ e’ gia’ uno sbilanciamento enorme, iimpossibile da credere per la mentalita’ razionale. E infatti ne’ i rabbini ebrei ne’ i filosofi pagani poterono crederci . Nel paganesimo c’erano esempi mitologici di dei che avevano preso sembianze umane ,ma non per la salvezza dell’ uomo.
Nella religione ebraica il Messia era per la salvezza del popolo ,ma non era Dio .
L’ Incarnazione e’ il vero mistero difficile da credere con le categorie della mente umana : lo sbilanciamento e’ tale che il Gesu’ del quadro del Caravaggio che un Angelo trattiene dal cadere al suolo, cade veramente “dai cieli” , si ritrova uomo fra uomini ,a partire dalla grotta di Betlemme in poi.
E fra l’ altro a partire dall’ infanzia in poi, Gesu’ dagli uomini per amore dei quali e’ sceso dal cielo non riceve che crudelta’ e violenza: Erode vuole farlo ammazzare, i suoi genitori devono fuggire in Egitto, poi piu’ grande quando predica nella sua citta’ natale vogliono farlo fuori, i farisei e i rabbini complottano per ucciderlo, un amico intimo lo tradisce consegnandolo ai soldati…..
Non e’ che la maggior parte degli uomini abbia ricambiato il suo amore ….e anche oggi …
Da Stefano Rho ricevo questo messaggio:
Buongiorno, dott. Accattoli. Seguo sempre con interesse il suo blog, pur non essendo mai intervenuto a commentare…
Mi permetto, a proposito del post intitolato “Francesco: Cristo ci stimola a vivere lo sbilanciamento dell’amore”, di confermare che effettivamente il card. Martini – soprattutto nella sua ultima predicazione – tornava spesso, parlando dell’amore di Cristo, su quello che lui chiamava “eccesso”. “L’eccesso che salva” è p.es. il titolo di una sua meditazione (ho avuto la fortuna di seguire quel corso di esercizi, presso Gerusalemme) raccolta ora nel volume “Le tenebre e la luce”.
La ringrazio per il suo lavoro, e porgo un cordiale saluto. Stefano Rho