“L’energia principale che muove l’animo umano è l’amore. La natura umana, nella sua essenza più profonda, consiste nell’amare. In definitiva, un solo compito è affidato a ogni essere umano: imparare a voler bene, ad amare, sinceramente, autenticamente, gratuitamente”: così ha parlato Benedetto ieri all’udienza generale, presentando un’opera di Guglielmo di Saint-Thierry (1075-1148) intitolata De natura et dignitate amoris (Natura e dignità dell’amore). Ha commentato alcune massime di gran luce di quel “cantore dell’amore”, come l’ha chiamato: “L’arte delle arti è l’arte dell’amore” e “Amor ipse intellectus est – già in se stesso l’amore è conoscenza, è principio di conoscenza”. A commento di questa seconda ha detto le parole più vive: “Non è forse vero che noi conosciamo realmente solo chi e ciò che amiamo? Senza una certa simpatia non si conosce nessuno e niente. E questo vale anzitutto nella conoscenza di Dio e dei suoi misteri, che superano la capacità di comprensione della nostra intelligenza: Dio lo si conosce se lo si ama!”. Ricordate il prologo del volume su Gesù di Nazaret dove diceva “ognuno è libero di contraddirmi: chiedo solo alle lettrici e ai lettori quell’anticipo di simpatia senza il quale non c’è alcuna comprensione” (vedi post del 26 aprile 2007)? Mi ritrovo a piena mente e a pieno fegato in questa idea che per intendere occorra simpatizzare. Per l’antologia del lessico benedettiano sull’amore che vado raccogliendo (vedi post del 5 ottobre 2009), segnalo infine queste sette parole d’alta quota e le dedico ai visitatori come dono del mattno: “Si vive solo nell’amore e per amore”.
Benedetto: “Conosciamo solo ciò che amiamo”
18 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
Caro Luigi, come mi appassiona parlare d’amore, e come sono felice di sentire questo grande papa, sorprendentemente audace al riguardo, scandire parole tanto efficaci sull’amore, senza possibilità di equivoco. Checché se ne dica, l’amore è il motore che fa girare l’universo, è “L’anima mundi” (l’anima del mondo) cui ciascun essere umano partecipa: dobbiamo prendere consapevolezza di questa realtà, l’unica in grado di salvarci e salvare. Certo, sono innumerevoli i volti dell’amore -l’amore passione, quello travolgente e quello religioso, soprattutto nell’ambito del cristianesimo- ma qualunque sia la sua natura, quando è ispirato da un autentico, profondo “sentire”, l’amore è desiderio che attrae e unisce gli esseri viventi e coscienti in vista di un reciproco bisogno di completamento. La sua natura è paradossale: si ravvisa nell’altro/a, l’alter ego, un altro se stesso malgrado la diversità evidente e totale talvolta. Come avvenga quella misteriosa simbiosi che addirittura rafforza l’individuo nella propria personalità, senza minimamente depauperarla, è un vero mistero. A volte mi sorprendo a pensare: ma, se l’altro non mi somigliasse, se non potessi rispecchiarmi in lui e riconoscere nei suoi pensieri e sentimenti il riflesso dei miei, quella persona non la degnerei punto…eppure, per convesso, non potrei amarlo neppure se mi somigliasse troppo, se fosse un mero duplicato, un’eco monotona e ripetitiva di me stessa. E’ una realtà potente e sconvolgente oltre che misteriosa: fa crescere l’amore, rafforza, arricchisce, libera dal proprio io rattrappito, annichilito (non mi riferisco necessariamente all’amore eros, anche se non lo escludo). Infine, per noi che amiamo Gesù poi – l’Amore per antonomasia, l’amore fatto uomo, colui che ha sacrificato la sua giovane vita, aderendo totalmente al progetto del Padre per salvare l’umanità dal nulla eterno – come non fare di quell’amore la base dell’ esistenza? in favore del prossimo, finanche del nemico….che è il comandamento e lo sforzo più grande che ci viene chiesto. Come direbbe S.Agostino, “non ci si libera dall’amore, esso è come l’ombra: mi segue dovunque mi porto”..
Amo tutto e tutti, pure quando mi scappa il vaffa…..
Sono fatto cosi.
Alla faccia dell’umiltà, Ubi Humilitas!
Modestamente…ti autodefinisci Perfetto.
Com’è vero che senza un anticipo di simpatia non c’è comprensione, non certo del significato logico delle parole e del testo, ma delle ragioni profonde che a quel testo hanno dato origine, che hanno mosso a scriverlo. Se, come in fondo ieri l’altro Luigi suggeriva ai cd “antipatizzanti”, si guardasse con simpatia (e senza per questo dover per forza essere d’accordo) a quel che dice Papa Benedetto si comprenderebbero più facilmente le sue azioni ed il segno stesso del suo pontificato. Non ha scelto un modo “facile” per interpretare ruolo e missione (da qualunque angolo visuale si guardi) e questo dovrebbe tutti aprirci a questa “simpatia” nello sguardo.
Alla faccia anche della…. invidia.
Mi autodefinisco come sono.
Ti voglio bene Ubi…chi ama in Cristo è sempre perfetto nell’amore!
Hai visto Ubi quanti guai con gli pseudonimi? Specie quelli di tipo araldico? Se ti firmavi come ti chiami, non succedeva…
Grandissimo Guglielmo di Saint-Thierry, “cantore dell’amore”, dello Spirito Santo, della “unità di spirito”, dell’ “‘uomo che diventa uno con Dio”, della “divinizzazione” come nella tradizione teologica greca. Grandissimo e in Occidente dimenticato, come dimenticata è la mistica della gioia.
F A V O L O S O
Smetto di lavorare dieci minuti fa, torno in camera, accendo il pc, connessione, si aprono i siti preferiti, do una occhiata e trovo:
Clodine scrive, 3 dicembre 2009 @ 20:37
Ti voglio bene Ubi…chi ama in Cristo è sempre perfetto nell’amore!
GRAZIE Clodine, grazie di vero cuore! E di vero cuore ti dico anche io ti voglio bene, comunque tu sia!
Miracoli che possono succedere solo sul blog del Signor Luigi !
Signor Luigi lei mi tenta a firmarmi. Vorrei ma non posso. Fa parte di ciò che voglio esprimere sia il nick e sia l’anonimato.
Una ulteriore precisazione…. ci tengo…
Amo tutto e tutti, pure quando lo prendo il vaffa…..
Sono fatto cosi.
Ubi non ti sto tentando: sto scherzando.
Ubi humilitas, le conosci le “Litanie dell’umiltà” che il cardinale Merry del Val, segretario di stato di S: Pio X, recitava ogni giorno?
“Dal desiderio di essere amato,
dal desiderio di essere esaltato,
dal desiderio di essere onorato,
…..
dal timore di essere umiliato
dal timore di essere disprezzato,
dal timore di essere ingiuriato,
……
liberami Gesù”.
Buom giorno.
Fiorenza conosci questo detto di S.Antonio il Grande:
“Lo stesso [Antonio] ebbe a dire: «Nessuno che non abbia fatto esperienza delle tentazioni potrà entrare nel regno dei cieli. Togli infatti le tentazioni e non ci sarà nessuno che si salva».
Grazie Luigi per la bella riflessione proposta. Ci sarebbero tanti collegamenti. Basti solo pensare all’amore tra un uomo e una donna, a quel conoscersi in senso biblico, a quel mistero divino nascosto nel rapporto coniugale. Che fantasia nascondere l’esperienza della conoscenza mistica dentro un gesto così istintivo e naturale… Ma oggi voglio essere leggero e proporvi questo dialogo tra Gian Maria Volontè e Clint Eastwood nel film di Sergio Leone “Per un pugno di dollari”.
Volonté/Ramón: Sembra che non amiate la pace.
Eastwood/Joe: Si può amare ciò che non si conosce e in cui non si crede?
Chissà da dove ha attinto questo dialogo? Le sue fondamenta non mi sembrano diverse da quelle proposte alla nostra riflessione…
a me, quando si parla d’amore, viene sempre in mente questo:
“Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch’essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando dài un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti”.
E poi quella strana storia, di amici che diventano nemici e un nemico, un buon samaritano, che diventa amico…
caro Ubi humilitas
io invece non amo tutto e tutti ..ma non ti invidio affatto anzi…
chi è già giunto alla perfezione di amare tutto e tutti , cioè chi è già giunto alla santità n on ha più nulla da conquistrare pazientemente, giorno per giorno
chi non è perfetto come me, che sinceramente non solo non amo tutti e tutto ma strozzerei molto volentieri molti, detesto altrettanti e nutro per la parola “amore” una specie di diffidenza, come i bambini nutrono per quelli che li vezzeggiano troppo, come per una bevanda troppo dolce, troppo zuccherosa..
quelli come me dico ,gli imperfetti, diciamo pure i peccatori, quelli dal cattivo carattere, i burberi, i misantropi, almeno hanno questa speranza di redimersi un giorno o l’altro ..
caro Ubi visto che sei uno spirito amnte , ama anche me e così non ne parliamo più!
Maria Cristina 🙂
Il fatto è che il nostro Papa Benedetto non finisce, davvero, mai, di sorprendere e stupire.
Buona notte !
Roberto 55
Cara Maria Cristina (complimenti per i nomi) e perchè ti sei esclusa???
“Tutto e tutti” ho detto. Più inclusivo di così! Voglio bene anche a te stai tranquilla. Lo voglio a tutti.
Partire per la tangente, scontrarsi un po o di più, arrabbiarsi, dare risposte piccate, fare sottile ironia, addirittura arrivare al fatidico vaffa….. non vuol dire non amare, SOLO SE si ritiene che a quello a cui lo fai è una persona come te e devi perdonarlo. E come tale ha i suoi pregi e i suoi difetti, e sei pronto a scusare i suoi difetti, qualunque essi siano, e se non riesci a scusarli provi a indagarne le ragioni più recondite cercando i cavilli più impensabili per farlo. E quando proprio con tutta la tua buonissima volontà non ci riesci e pensi che sia il peggio che possa esistere, e abbia fatto quanto peggio possa esistere li sei vicina a incontrare Dio, puoi incontrarlo. Dipende da te.
Perchè??? Perche ti sei resa conto che da quel giudizio per te ne è venuta fuori una “pecora perduta”. E per amore di Colui che è morto per salvare le pecore perdute, tu DEVI amarlo e perdonarlo, perchè se non lo fai lo escludi dal suo amore, e di conseguenza escludi anche te.
Perchè? Perchè ognuno di noi è una “pecora perduta” e non esiste chi lo è più e chi meno. Può esserlo innanzi ai nostri occhi, ma i nostri occhi non sono gli occhi di Dio. E agli occhi di di Dio non esistono pecore “insalvabili”. E oltre tutto ti sei fatta “dio” nel tuo giudizio anteponendo te a lui.
E’ articolo di Fede il non disperare mai della salvezza, ne propria ne degli altri. E’ scritto “Amerai il ……”
Arriveremo insieme in Paradiso, o non ci arriveremo mai!
Voglio dedicarti questo detto del Padre Isacco delle Celle 🙂
Disse il padre Isacco: Non ho mai portato con me nella mia cella un pensiero contro un fratello che mi avesse fatto soffrire; e mi sono sempre dato premura di non lasciare entrare un fratello nella sua cella con un pensiero contro di me.
Ciao!