Sto leggendo l’ottima biografia di Dante pubblicata da Alessandro Barbero nel 2020 e a pagina 56 ho trovato questo trafiletto di cronaca paesana di 742 anni fa, che mi è parso spassoso e che segnalo ai miei visitatori come un mini squarcio di come sempre sia stato violento il mondo, come e forse più di oggi. Nel primo commento trascrivo l’episodio, nel secondo narro le mie letture per il centenario di Dante.
Come avviene che in nove nel 1280 assaltino una scorta e si portino via il carcerato
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Scrive Alessandro Barbero. L’ambiente sociale in cui crebbe Dante era avvezzo alla violenza in una misura che oggi fatichiamo a immaginare. Nel 1280 il giudice dei malefici del Comune di Prato processò nove persone che secondo l’accusa avevano aggredito a mano armata, sulla strada pubblica verso Pistoia, un certo Spigliato detto Balzano, figlio del fu Giunta, il quale scortava un carcerato del Comune di Prato; lo avevano bloccato, ferito e scaraventato nel fossato, e si erano portati via il prigioniero, rimasto ferito anche lui al polso. Gli aggressori, cinque uomini e quattro donne, erano un certo Parigino di Calciana con la moglie Diletta, il prete Ubertino, parroco della chiesa di Narnali, Borrisa vedova di Giunta, e quindi madre dell’aggredito e ora convivente del prete, Ghita sua figlia e sorella dell’aggredito, Gianna altra sua figlia avuta stavolta dal prete, col marito Piero di Capezzana, e i fratelli Geri e Cione, figli di Bello Alighieri.
Dal capitolo 4 del “Dante” di Alessandro Barbero [Laterza 2020, pp. 354, euro 20.00], intitolato “Il clan degli alighieri”, p. 56s. Il Barbero rievoca questo episodio di minuta illegalità per dare un’idea del tempo violento in cui visse Dante, segnalando inoltre un fatto che coinvolgeva i cugini di Dante Geri e Cione, figli di Bello Alighieri.
Mie poche letture. Per il settimo centenario della morte di Dante (2021) sto facendo alcune – poche – letture che ho scelto tra i tanti lavori che sono stati pubblicati o ripubblicati per la ricorrenza.
Il primo è stato Parola di Dante di Luca Serianni, Il Mulino 2021 (pp. 192, euro 15.00). Di straordinario interesse.
Il secondo Andare all’Inferno (e uscirne). Diario di un viaggio con Dante di Leonardo Lugaresi, MC edizioni, Milano 2021 (pp. 318, euro 19.50): Lugaresi – amico e visitatore di questo blog – ha già pubblicato un secondo volume del suo Diario di viaggio con Dante, intitolato Andare a scuola in Purgatorio (e passare gli esami), che mi riprometto di leggere e poi arriverà il terzo sul Paradiso che pure non vorrò perdere.
Il terzo è Trattatello in laude di Dante di Giovanni Boccaccio, Garzanti 2021 (pp.135, euro 10.00): lo lessi per prepararmi a vedere il film Dante di Pupi Avati. Suggerisco a chi sia vago di immagini dell’Italia romanica questo film che è tutto una veduta di paesaggi, di borghi e di persone.
Per quarto, tra le mie letture, arriva il Barbero: voglio vedere quanta strada abbiamo fatto nella comprensione di Dante da quando il Boccaccio abbozzò la prima biografia a oggi.
https://gpcentofanti.altervista.org/ho-liberato-dal-peso-la-sua-spalla-sal-80/