Tre sono gli appelli di pace formulati dal Papa nei primi due giorni del suo viaggio in Kazakistan: uno ieri nell’incontro con le autorità, il secondo e il terzo oggi, nell’intervento al Congresso dei leaders religiosi e nell’omelia della messa all’Expo Grounds. Li riporto nei primi tre commenti.
Il Papa in Kazakistan in presa diretta con la “tragica guerra originata dall’invasione dell’Ucraina”
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Incontro con le autorità – 13 settembre. Vengo come pellegrino di pace, in cerca di dialogo e di unità. Il nostro mondo ne ha urgente bisogno […]. Qui Giovanni Paolo II venne a seminare speranza subito dopo i tragici attentati del 2001. Io vi giungo nel corso della folle e tragica guerra originata dall’invasione dell’Ucraina, mentre altri scontri e minacce di conflitti mettono a repentaglio i nostri tempi. Vengo per amplificare il grido di tanti che implorano la pace, via di sviluppo essenziale per il nostro mondo globalizzato. E la pace è questo: una via di sviluppo essenziale per il nostro mondo globalizzato.
https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2022/09/13/0677/01370.html
Intervento al Congresso delle religioni – 14 settembre. Negli ultimi decenni il dialogo tra i responsabili delle religioni ha riguardato soprattutto la sfida della pace. Eppure, vediamo i nostri giorni ancora segnati dalla piaga della guerra, da un clima di esasperati confronti, dall’incapacità di fare un passo indietro e tendere la mano all’altro. Occorre un sussulto e occorre, fratelli e sorelle, che venga da noi. Se il Creatore, a cui dedichiamo l’esistenza, ha dato origine alla vita umana, come possiamo noi, che ci professiamo credenti, acconsentire che essa venga distrutta? E come possiamo pensare che gli uomini del nostro tempo, molti dei quali vivono come se Dio non esistesse, siano motivati a impegnarsi in un dialogo rispettoso e responsabile se le grandi religioni, che costituiscono l’anima di tante culture e tradizioni, non si impegnano attivamente per la pace?
Memori degli orrori e degli errori del passato, uniamo gli sforzi, affinché mai più l’Onnipotente diventi ostaggio della volontà di potenza umana. Abai rammenta che “colui che permette il male e non si oppone al male non può essere considerato un vero credente ma, nel migliore dei casi, un credente tiepido” (cfr Parola 38). Fratelli e sorelle, è necessaria, per tutti e per ciascuno, una purificazione dal male. Il grande poeta kazako insisteva su questo aspetto, scrivendo che chi «abbandona l’apprendimento si priva di una benedizione» e «chi non è severo con sé stesso e non è capace di compassione non può essere considerato credente» (Parola 12). Fratelli e sorelle, purifichiamoci, dunque, dalla presunzione di sentirci giusti e di non avere nulla da imparare dagli altri; liberiamoci da quelle concezioni riduttive e rovinose che offendono il nome di Dio attraverso rigidità, estremismi e fondamentalismi, e lo profanano mediante l’odio, il fanatismo e il terrorismo, sfigurando anche l’immagine dell’uomo. Sì, perché «la fonte dell’umanità – ricorda Abai – è amore e giustizia, […] sono esse le corone della creazione divina» (Parola 45). Non giustifichiamo mai la violenza. Non permettiamo che il sacro venga strumentalizzato da ciò che è profano. Il sacro non sia puntello del potere e il potere non si puntelli di sacralità!
https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2022/09/14/0678/01366.html
Omelia – 14 settembre. La pace non è mai guadagnata una volta per tutte, va conquistata ogni giorno, così come la convivenza tra etnie e tradizioni religiose diverse, lo sviluppo integrale, la giustizia sociale. E perché il Kazakhstan cresca ancora di più «nella fraternità, nel dialogo e nella comprensione […] per gettare ponti di solidale cooperazione con gli altri popoli, nazioni e culture» (S. Giovanni Paolo II, Discorso durante la cerimonia di benvenuto, 22 settembre 2001), c’è bisogno dell’impegno di tutti. Prima ancora, c’è bisogno di un rinnovato atto di fede verso il Signore: di guardare in alto, di guardare a Lui, di imparare dal suo amore universale e crocifisso.
Dopo la messa. Penso a tanti luoghi martoriati dalla guerra, soprattutto alla cara Ucraina. Non abituiamoci alla guerra, non rassegniamoci alla sua ineluttabilità. Soccorriamo chi soffre e insistiamo perché si provi davvero a raggiungere la pace. Che cosa deve accadere ancora, quanti morti bisognerà attendere prima che le contrapposizioni cedano il passo al dialogo per il bene della gente, dei popoli e dell’umanità? L’unica via di uscita è la pace e la sola strada per arrivarci è il dialogo. Ho appreso con preoccupazione che in queste ore si sono accesi nuovi focolai di tensione nella regione caucasica. Continuiamo a pregare perché, anche in questi territori, sulle contese prevalgano il confronto pacifico e la concordia. Il mondo impari a costruire la pace, anche limitando la corsa agli armamenti e convertendo le ingenti spese belliche in sostegni concreti alle popolazioni. Grazie a tutti coloro che credono in questo, grazie a voi e a quanti sono messaggeri di pace e di unità!
https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2022/09/14/0680/01367.html#par
https://gpcentofanti.altervista.org/cosa-dimostra-kirill/
https://www.ilsussidiario.net/news/kazakistan-pochi-social-vecchi-gulag-voglia-di-fede-ecco-dove-va-francesco/2403722/
Articolo molto interessante : io non sapevo che il Kazakistan e’ terra di gulag ,dove furono deportati Dostoevskij ai tempi dello zar e Solgenicyn ai tempi dell’ URSS. Ne’ sapevo che nel 1995 il 70% del popolo kazako disse di non credere in Dio .
Come dice giustamente l’ attivista fare il Congresso delle Religioni in un paese per il 70% ateo e: come fare il festival della pizza in Alto Adige.
O forse no ?
Il Congresso delle religioni come ha fatto notare qualcuno e’ il trionfo dell’ ateismo: ci solo “le” religioni dunque non c’ e’ la fede unica, ci sono “le” verità: ,tante, tutte discordi ma tutte equivalenti ,dunque non c’ e’ ” la a ” verità”.
Il congresso delle religioni e’ come una grossa fiera : ogni stand propaganda una religione.
Folklore ,niente piu’. Niente a che vedere cogli angoscianti e profondi dilemmi dell’ uomo. Puoi scegliere una religione ,se vuoi ,una vale l’ altra .