I predecessori benedicono il nuovo vaticanista di Repubblica Iacopo Scaramuzzi
11 Comments
Luigi Accattoli
Sesto vaticanista di Repubblica. Sabato scorso Marco Politi, Iacopo Scaramuzzi e io ci siamo trovati nell’Aula Nervi per le visite di cortesia ai nuovi cardinali e ne è venuta questa foto che scherzosamente abbiamo qualificato come benedizione dei predecessori a Scaramuzzi, nuovo vaticanista di Repubblica. Io sono stato vaticanista della Repubblica nascente, dal 1976 al 1981, poi quel ruolo è stato di Domenico Del Rio (morto nel 2003), di Marco Politi (dal 1993 al 2009), di Marco Ansaldo e di Paolo Rodari (dal 2013).
Dal 25 settembre Iacopo Scaramuzzi prenderà il posto di Paolo Rodari, che passerà al Gruppo Athesis (editore tra l’altro di L’Arena, Il Giornale di Vicenza e Bresciaoggi) come Senior Digital Editor, con la qualifica di vice direttore ad personam. Scaramuzzi, 46 anni, proviene dall’agenzia Askanews e ha collaborato con Vatican Insider, La Stampa, Famiglia Cristiana, Jesus, Pagina99, Quotidiano Nazionale, Linkiesta. Ha diverse pubblicazioni, la più recente delle quali è “Il sesso degli angeli. Pedofilia, femminismo, lgbtq+: il dibattito nella Chiesa”, pubblicato il febbraio scorso da Edizioni dell’Asino.
Così Scaramuzzi si presenta nel profilo Twitter: “Ho vissuto a Grottaferrata, Pasadena, Marburg, Strasburgo, Bruxelles e, ora, finalmente, a Roma”. In altro luogo dice di sé: “Più che cosmopolita, apolide. Con alcuni (pochi) punti fermi. Padre ateo, madre cattolica, università dai gesuiti, europeista convinto, appassionato di serie televisive americane. Volevo fare l’architetto, il regista, il filosofo, il giramondo. Ho finito a fare il giornalista a Roma. E mi va bene così”.
31 Agosto, 2022 - 22:20
Luigi Accattoli
Chi voglia sapere che vaticanista avremo alla Repubblica nei prossimi anni legga questo libro di Scaramuzzi. Come avviamento alla lettura ne fornisco, ai commenti seguenti, tre paragrafi dell’introduzione e l’indice. Concludo con una mia nota.
1 Settembre, 2022 - 9:25
Luigi Accattoli
Iacopo Scaramuzzi Il sesso degli angeli
Pedofilia, femminismo, lgbtq+: il dibattito della Chiesa
Edizioni dell’Asino 2022
Pagine: 212 – euro 18,00
Indice del volume 5 Introduzione
11 Abusi, la parola liberata
39 La rivolta delle donne
64 “Sono andati in frantumi il silenzio e l’obbedienza”
85 Il tempo del confessionale
112 Il campo di battaglia tra papi e moderno
129 Scisma di destra, scisma di sinistra
156 Ieri l’Humanae vitae, oggi le identità sessuali
181 … ma Gesù non era ossessionato dal sesso
200 Bibliografia
1 Settembre, 2022 - 9:41
Luigi Accattoli
Introduzione. Quando invita i confessori a relativizzare i peccati “sotto la cintura” o quando diffida da quegli uomini di Chiesa che “vogliono mettere tutto il mondo in un preservativo”, quando ha posto la celebre domanda: “Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla?” o quando dichiara alla stampa mondiale che il condom “è uno dei metodi” per limitare la diffusione dell’aids, quando apre all’educazione sessuale a scuola o spiega che essere cattolici non significa fare figli “come conigli”, più d’uno in Vaticano storce la bocca o aggrotta la fronte. Ma papa Francesco non sta facendo battute salaci: sta invece sollevando una questione serissima che tocca la storia della Chiesa, il suo posto nella società, addirittura la teologia.
Perché una certa ossessione per la morale, per la precettistica, per l’intimità dei corpi, possono sembrare connaturate al cristianesimo, una verità stabilita da Dio. Nel corso dei secoli, e in particolare negli ultimi decenni, è passata l’idea, nell’immaginario pubblico e nell’autorappresentazione di Santa Romana Chiesa, che i temi che incrociano la sessualità siano oggetto di dogma. Che essere cattolico ed essere pro life siano sinonimi. Che l’assoluta
priorità per un fedele, per un vescovo, per un papa siano il “no” all’aborto e alle nozze gay, la critica dei contraccettivi e della fluidità gender, la difesa della famiglia fondata sul
matrimonio eterosessuale e, per i preti, del celibato obbligatorio. Che la fede, insomma, sia una questione di sesso.
Eppure le cose non stanno proprio così. E non per le pretese di qualche teologo sovversivo o per le idee di un pontefice singolare. Ma perché nella storia, nella cultura, negli stessi testi sacri della religione cristiana è radicata una concezione ben più complessa, se non contraddittoria. […]
1 Settembre, 2022 - 9:52
Luigi Accattoli
Mia guida alla lettura. Il capitolo chiave è quello centrale del volume, intitolato “Il campo di battaglia tra papi e moderno”, che è un fitto colloquio con lo storico Daniele Menozzi, il migliore tra i nostri storici della Chiesa applicati alla contemporaneità. La tesi – che vale per l’intero volume – è nelle prime due righe del capitolo, che riportano questa sentenza dello studioso: “La volontà di controllare il comportamento sessuale dei coniugi è una cosa abbastanza recente nella Chiesa”. Si ricostruisce con rapidi paragrafi il ruolo crescente svolto dalla morale sessuale, specie matrimoniale, nella predicazione dei Papi lungo gli ultimi due secoli: perdendo potere nel controllo dei comportamenti politici, la Chiesa si concentra nella pedagogia dei comportamenti individuali e di coppia. Su questo sfondo lo studioso e il suo intervistatore osservano come in controluce le scelte compiute in tale materia da Pio XI (la “pietra miliare” della Casti connubi: 1930), Giovanni XXIII, Paolo VI, i Papi Wojtyla e Ratzinger, come calamitate – in prevalenza – verso una progressiva riduzione dei margini di pluralità e discussione fino al cambio di paradigma di Papa Francesco. Che “non è ossessionato dal sesso”. Insomma: in queste quindici pagine trovate in buona sintesi la chiave interpretativa con cui il collega Scaramuzzi guarda ai Papi santi, emeriti e contestati dei giorni nostri.
Insomma un papa per essere “santo” e ” moderno” secondo Scaramuzzi deve approvare:
la contraccezione ,l’ unione omosessuale, il divorzio , insomma deve rivoluzionare la morale sessuale cristiana , oppure in un mondo e in una societa’ ipersessualizzata, in cui adesso anche ai bambini dell’ asilo si tengono corsi su come masturbarsi, non deve essere ” ossessionato dal sesso” cioe’ deve considerare il sesso un argomento secondario, di nessun rilievo per l’ uomo moderno , una specie di territorio franco in cui ognuno faccia quel che vuole .
Allora il Santo Papa Paolo VI che scrisse l’ enciclica Humani generis e il Santo Papa Giovanni Paolo II ,che defini prioritaria la morale sessuale e tanto prefico’ su castita’ e matrimonio non erano santi ma ossessionati dal sesso ? un papa per essere moderno deve’ fare finta che va tutto bene Madama la marchesa in campo sessuale e occuparsi di altre cose piu’ importanti ,tipo l’ ecologia ?
1 Settembre, 2022 - 12:01
maria cristina venturi
Mi pare che a essere ossessionati dal sesso siamo invece molti monsignori, abati, curiali e cardinali moderni che hanno dedicato le loro migliori energie attivamente in questo campo: McCarrick, Ricca, Zanchetta, Coccopalmerio, l’ex-abate di Montecassino eccetera eccetera . Solo in Spaga si ha notizia di piu’ di 180 accuse di abusi su minorenni a carico di membri della Compagnia di Gesu’ : questo vuol dire essere ossessionati dal sesso e vallo a dire alle vittime che i peccati sotto la cintura non sono gravi !
1 Settembre, 2022 - 12:05
Luigi Accattoli
Maria Cristina Venturi: “Papa Paolo VI che scrisse l’enciclica Humani generis”. L’Humani generis (1950) è di Pio XII. Tu sei gran nemica di Papa Francesco ma nei riferimenti documentali procedi proprio come lui: a spanne.
1 Settembre, 2022 - 12:59
Luigi Accattoli
Sempre Maria Cristina Venturi: mi sfuggono le imprese sessuali di Coccopalmerio…
1 Settembre, 2022 - 13:02
Amigoni p. Luigi
Rif. 10.47 – Pietre miliari romane
Non oso entrare nel “sesso” delle encicliche, intendo quello grammaticale delle declinazioni. Ma l’enciclica miliare del 31 dicembre 1930 di Pio XI titola (in buon latino) Casti connubii (con due i).
Non ricordo il titolo del documento “sessuale” di Giovanni XXIII
Sesto vaticanista di Repubblica. Sabato scorso Marco Politi, Iacopo Scaramuzzi e io ci siamo trovati nell’Aula Nervi per le visite di cortesia ai nuovi cardinali e ne è venuta questa foto che scherzosamente abbiamo qualificato come benedizione dei predecessori a Scaramuzzi, nuovo vaticanista di Repubblica. Io sono stato vaticanista della Repubblica nascente, dal 1976 al 1981, poi quel ruolo è stato di Domenico Del Rio (morto nel 2003), di Marco Politi (dal 1993 al 2009), di Marco Ansaldo e di Paolo Rodari (dal 2013).
Dal 25 settembre Iacopo Scaramuzzi prenderà il posto di Paolo Rodari, che passerà al Gruppo Athesis (editore tra l’altro di L’Arena, Il Giornale di Vicenza e Bresciaoggi) come Senior Digital Editor, con la qualifica di vice direttore ad personam. Scaramuzzi, 46 anni, proviene dall’agenzia Askanews e ha collaborato con Vatican Insider, La Stampa, Famiglia Cristiana, Jesus, Pagina99, Quotidiano Nazionale, Linkiesta. Ha diverse pubblicazioni, la più recente delle quali è “Il sesso degli angeli. Pedofilia, femminismo, lgbtq+: il dibattito nella Chiesa”, pubblicato il febbraio scorso da Edizioni dell’Asino.
Così Scaramuzzi si presenta nel profilo Twitter: “Ho vissuto a Grottaferrata, Pasadena, Marburg, Strasburgo, Bruxelles e, ora, finalmente, a Roma”. In altro luogo dice di sé: “Più che cosmopolita, apolide. Con alcuni (pochi) punti fermi. Padre ateo, madre cattolica, università dai gesuiti, europeista convinto, appassionato di serie televisive americane. Volevo fare l’architetto, il regista, il filosofo, il giramondo. Ho finito a fare il giornalista a Roma. E mi va bene così”.
Chi voglia sapere che vaticanista avremo alla Repubblica nei prossimi anni legga questo libro di Scaramuzzi. Come avviamento alla lettura ne fornisco, ai commenti seguenti, tre paragrafi dell’introduzione e l’indice. Concludo con una mia nota.
Iacopo Scaramuzzi
Il sesso degli angeli
Pedofilia, femminismo, lgbtq+: il dibattito della Chiesa
Edizioni dell’Asino 2022
Pagine: 212 – euro 18,00
Indice del volume
5 Introduzione
11 Abusi, la parola liberata
39 La rivolta delle donne
64 “Sono andati in frantumi il silenzio e l’obbedienza”
85 Il tempo del confessionale
112 Il campo di battaglia tra papi e moderno
129 Scisma di destra, scisma di sinistra
156 Ieri l’Humanae vitae, oggi le identità sessuali
181 … ma Gesù non era ossessionato dal sesso
200 Bibliografia
Introduzione. Quando invita i confessori a relativizzare i peccati “sotto la cintura” o quando diffida da quegli uomini di Chiesa che “vogliono mettere tutto il mondo in un preservativo”, quando ha posto la celebre domanda: “Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla?” o quando dichiara alla stampa mondiale che il condom “è uno dei metodi” per limitare la diffusione dell’aids, quando apre all’educazione sessuale a scuola o spiega che essere cattolici non significa fare figli “come conigli”, più d’uno in Vaticano storce la bocca o aggrotta la fronte. Ma papa Francesco non sta facendo battute salaci: sta invece sollevando una questione serissima che tocca la storia della Chiesa, il suo posto nella società, addirittura la teologia.
Perché una certa ossessione per la morale, per la precettistica, per l’intimità dei corpi, possono sembrare connaturate al cristianesimo, una verità stabilita da Dio. Nel corso dei secoli, e in particolare negli ultimi decenni, è passata l’idea, nell’immaginario pubblico e nell’autorappresentazione di Santa Romana Chiesa, che i temi che incrociano la sessualità siano oggetto di dogma. Che essere cattolico ed essere pro life siano sinonimi. Che l’assoluta
priorità per un fedele, per un vescovo, per un papa siano il “no” all’aborto e alle nozze gay, la critica dei contraccettivi e della fluidità gender, la difesa della famiglia fondata sul
matrimonio eterosessuale e, per i preti, del celibato obbligatorio. Che la fede, insomma, sia una questione di sesso.
Eppure le cose non stanno proprio così. E non per le pretese di qualche teologo sovversivo o per le idee di un pontefice singolare. Ma perché nella storia, nella cultura, negli stessi testi sacri della religione cristiana è radicata una concezione ben più complessa, se non contraddittoria. […]
Mia guida alla lettura. Il capitolo chiave è quello centrale del volume, intitolato “Il campo di battaglia tra papi e moderno”, che è un fitto colloquio con lo storico Daniele Menozzi, il migliore tra i nostri storici della Chiesa applicati alla contemporaneità. La tesi – che vale per l’intero volume – è nelle prime due righe del capitolo, che riportano questa sentenza dello studioso: “La volontà di controllare il comportamento sessuale dei coniugi è una cosa abbastanza recente nella Chiesa”. Si ricostruisce con rapidi paragrafi il ruolo crescente svolto dalla morale sessuale, specie matrimoniale, nella predicazione dei Papi lungo gli ultimi due secoli: perdendo potere nel controllo dei comportamenti politici, la Chiesa si concentra nella pedagogia dei comportamenti individuali e di coppia. Su questo sfondo lo studioso e il suo intervistatore osservano come in controluce le scelte compiute in tale materia da Pio XI (la “pietra miliare” della Casti connubi: 1930), Giovanni XXIII, Paolo VI, i Papi Wojtyla e Ratzinger, come calamitate – in prevalenza – verso una progressiva riduzione dei margini di pluralità e discussione fino al cambio di paradigma di Papa Francesco. Che “non è ossessionato dal sesso”. Insomma: in queste quindici pagine trovate in buona sintesi la chiave interpretativa con cui il collega Scaramuzzi guarda ai Papi santi, emeriti e contestati dei giorni nostri.
https://gpcentofanti.altervista.org/i-rapporti-tra-i-principali-orientamenti-ecclesiali/
Insomma un papa per essere “santo” e ” moderno” secondo Scaramuzzi deve approvare:
la contraccezione ,l’ unione omosessuale, il divorzio , insomma deve rivoluzionare la morale sessuale cristiana , oppure in un mondo e in una societa’ ipersessualizzata, in cui adesso anche ai bambini dell’ asilo si tengono corsi su come masturbarsi, non deve essere ” ossessionato dal sesso” cioe’ deve considerare il sesso un argomento secondario, di nessun rilievo per l’ uomo moderno , una specie di territorio franco in cui ognuno faccia quel che vuole .
Allora il Santo Papa Paolo VI che scrisse l’ enciclica Humani generis e il Santo Papa Giovanni Paolo II ,che defini prioritaria la morale sessuale e tanto prefico’ su castita’ e matrimonio non erano santi ma ossessionati dal sesso ? un papa per essere moderno deve’ fare finta che va tutto bene Madama la marchesa in campo sessuale e occuparsi di altre cose piu’ importanti ,tipo l’ ecologia ?
Mi pare che a essere ossessionati dal sesso siamo invece molti monsignori, abati, curiali e cardinali moderni che hanno dedicato le loro migliori energie attivamente in questo campo: McCarrick, Ricca, Zanchetta, Coccopalmerio, l’ex-abate di Montecassino eccetera eccetera . Solo in Spaga si ha notizia di piu’ di 180 accuse di abusi su minorenni a carico di membri della Compagnia di Gesu’ : questo vuol dire essere ossessionati dal sesso e vallo a dire alle vittime che i peccati sotto la cintura non sono gravi !
Maria Cristina Venturi: “Papa Paolo VI che scrisse l’enciclica Humani generis”. L’Humani generis (1950) è di Pio XII. Tu sei gran nemica di Papa Francesco ma nei riferimenti documentali procedi proprio come lui: a spanne.
Sempre Maria Cristina Venturi: mi sfuggono le imprese sessuali di Coccopalmerio…
Rif. 10.47 – Pietre miliari romane
Non oso entrare nel “sesso” delle encicliche, intendo quello grammaticale delle declinazioni. Ma l’enciclica miliare del 31 dicembre 1930 di Pio XI titola (in buon latino) Casti connubii (con due i).
Non ricordo il titolo del documento “sessuale” di Giovanni XXIII