“La piccola follia di oggi, ricordando il personaggio mitologico di Medusa, è stato inscenare una trasposizione della sua immagine. I miei capelli neri e lunghi sistemati sul letto in ciocche come serpenti ondeggianti nell’aria”: è l’incipit di una delle annotazioni quotidiane contenute nel Diario di una quarantena di Viviana Cuozzo che presento nei commenti.
La mia amica Viviana dalle molte anime che impersona la Medusa e balla con le bolle
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In copertina: Rielaborazione grafica dalla fotografia “Ballo con bolle” di Viviana Cuozzo del 6 aprile 2022
Viviana Cuozzo
Diario di una quarantena. Romanzo
Editore Luoghi interiori – Città di Castello 2022
pp. 101 – euro 13.00
Per lavoro architetto e per passione poetessa, scrittrice, pittrice, scultrice, fotografa, soprano. Viviana ha molte anime. Insieme, lei e io, siamo tra gli animatori – in parrocchia – del Cammino sinodale 2023. In questo diario racconta con leggerezza e con lo sguardo alla speranza le strane e stranite giornate della clausura per Covid della primavera del 2020. Rende bene lo spirito arioso di queste pagine un brano che prende spunto dalla foto di copertina del volumetto (vedi commento precedente) che riproduco al commento seguente.
Ballo con bolle.
Si prova a giocare, desiderando la normalità, cercando il sole, coltivando il buon umore. E come ha pensato la mia Maria Chiara oggi abbiamo sperimentato una coreografia nuova: ballo con bolle di sapone.
MC: “Mamma, a cosa ti fanno pensare le bolle di sapone? Ti piacciono mentre ballo?”
V: “Certo, amore, che mi piacciono. Mi fanno pensare alla leggerezza, a qualcosa di straordinario, che ha la capacità di volare ed essere trasparente, inafferrabile, da inseguire”.
MC: “Ma dal momento che scoppiano e spariscono non ti dispiace?”
V: “No, non mi dispiace affatto vedere che svaniscano, anzi mi fa riflettere”.
MC: “Su cosa?”
V: “Sul fatto che tutto passa, che tutto scorre e ha un termine, sul fatto che si continui a cercare bellezza e stupore. Le bolle scoppiano, svaniscono e tu soffi ancora sull’asticella, facendone di nuove e continui a ballare. È questo che mi piace!”
6 aprile 2020
Frammenti sparsi
L’Italia è in quarantena. Un silenzio mai udito fino a ora. La scienza disorientata di fronte a un evento inaspettato. Un fallimento per l’uomo che domina il mondo – pagina 13
Non potendo uscire di casa ormai da qualche giorno, mia figlia e io abbiamo deciso di salire sul terrazzo condominiale. Era una vita che non andavamo su – pagina 16
Per la prima volta, dopo venti anni che abito in questa casa, stasera ho visto i miei dirimpettai sul loro balcone – pagina 21
Sul tardi si cerca il letto, il tepore, stanchi come per aver combattuto una battaglia tra fantasmi – pagina 23
Travestirsi, truccarsi e mettere su delle scene è la cosa più buffa di tutte. Teatro a casa – pagina 29
Cantare mi manca più di ogni altra cosa – pagina 50
Per la prima volta ho pianto perché mi manca l’Eucarestia – pagina 51
Ho deciso: mi trucco, anche se non serve, anche se sto in casa – pagina 60
Toglietemi tutto, ma non il mio tè – pagina 62
Un briciolo di follia davvero domina gli istanti della scrittura, come del resto tutti gli attimi della creatività – pagina 65
La finestra sulla mia strada è stata l’occhio sul mondo pagina 79
La luna è sorta a est, il sole sta tramontando a ovest. In questo momento siamo sotto la luce di entrambi gli astri maggiori – pagina 81
Ma guarda che Roma stasera – pagina 83
Il protagonista della foto è un gabbiano, docile, socievole, quasi attento ad ascoltare le mie parole mentre gli dicevo: ehi gabbiano romano, lo sai che sei fortunato? – pagina 86
Per saperne di più potete fare visita a Viviana nello studio di architetto che ha in Roma, a via del Boschetto. O più speditamente potete leggete il libretto che vi ho presentato e visitare il sito:
https://www.architettovivianacuozzo.it/
https://gpcentofanti.altervista.org/eucarestia/
Caro Luigi,
con grande gioia leggo la tua recensione sul mio romanzo Diario di una Quarantena. Felicisdima di vedere che ti abbiano colpito tante di quelle parole, o attimi raccontati, che anche per me sono chiave interpretativa del senso del mio testo. Immagine continua dei miei pensieri, di allora come d’oggi.
Un grazie dal cuore! Viviana