Gesù saluta i farisei che gli chiedono un segno – risale sulla barca e parte per l’altra riva
6 Comments
Luigi Accattoli
Come sia oggi il tentare Dio. Nella scheda di presentazione della lectio – pubblicata il 4 giugno – e poi nella discussione che avemmo lunedì 6 giugno, è tornato ripetutamente il concetto biblico del “tentare Dio” e il comandamento di non farlo. In risposta alla domanda su come si configuri oggi la sfida a Dio perché dia un segno di sé, metto qui tre spunti tipici della nostra cultura post-moderna. Tre spunti – o tracce: una della cultura alta, una del mondo della canzone, una udita da me in un bus a Roma.
Quella alta è di Simone de Beauvoir, compagna di Sartre – “Dio è diventato un’idea astratta, che una sera io ho cancellato” – Simone de Beauvoir, Memorie d’una ragazza perbene, Einaudi, 2014. Narra la scrittrice che a 16 anni disse a Dio “se ci sei parlami”. Nessuno si fece avanti e lei abbandonò la ricerca. Ma fare così è “tentare” Dio ed è quantomeno un modo azzardato di cercarlo. In esso infatti manca il “cuore sincero” che l’autore del Salmo 144 considera essenziale in quella ricerca.
La traccia del mondo della canzone è in un album del 2001 – Dove sei, e se ci sei, fatti vedere – canzone Curami Deus (2001) di Umberto Maria Giardini.
La terza traccia, da me udita su un bus è narrata in un mio articolo intitolato Il bestemmiatore del bus 71 – Il Regno 8/2006: “Porco Dio” dice quieto un vecchietto seduto accanto alla porta del bus 71, San Silvestro-Stazione Tiburtina. “Dio porco” riprende senza ira, come se stesse discutendo con un vecchio conoscente. Parla da solo, a voce né alta né bassa: “Vecchiaia e malattie, ecco che cos’è la vita. Io bestemmio, sì, perché Dio non esiste. Solo vecchiaia e malattie. Vediamo chi ha ragione. Io sono qui e bestemmio, puttana Eva! Io bestemmio e non risponde nessuno. E’ una vita che succede così. Non mi ha mai risposto nessuno. Solo vecchiaia e malattie”.
Mi sembra di poter dire che chi chiede un segno non è poi mai contento dei segni che ricve-
9 Giugno, 2022 - 22:26
maria cristina venturi
Dal Concilio Vaticano Secondo ci si ripete come un mantra che bisogna riconoscere ” i segni dei tempi” .
Gia’, ,bma quali sono i segni dei tempi? E inoltre i segni dei tempi sono i segni di Dio o i segni di Dio sono o possono essere diversi dai segni dei tempi ? terza domanda piu’ difficile : perche’ si vogliono dei segni ? Per quale motivo ? Si vogliono dei segni come i farisei che volevano un segno inequivocabile da parte di Dio che Gesu’ era il Messia profetizzato ? Si vogliono dei segni come Simone de Beuvoir che dice a Dio se ci sei dammi un segno, un po’ come si direbbe agli il extraterrestri se esistete comunicate con noi . I segni sono richiesti ,evocati ,ma perche’ ?per quale motivo si chiedono segni?Questo e’ fondamentale. E poi ancora se i segni sono dati,se i ” segni dei tempi” vengono interpretati, come e su che base lì si interpreta?Il segno puo’ essere vero ma l’ interpretazione del segno puo’ essere falsa.Per esempio Dio avrebbe potuto o forse sì e’ rivelato con un segno a Simone di Beauvoir ma lei non l’ ha capito .Non e’ così facile come si pensa cogliere i segni
11 Giugno, 2022 - 16:05
Lorenzo Cuffini
Veramente è dal Vangelo, e non dall’eretico Vaticano II, che ci viene detto che bisogna riconoscere i segni dei tempi.
Sveglia.
11 Giugno, 2022 - 18:19
Lorenzo Cuffini
Quanto al bestemmiatore del bus 71, cui va la mia umana simpatia e solidarietà, non per le bestemmie, ma per la scoperta che la vita è solo vecchiaia e malattie, mi permetto di dubitare fortemente della sua affermazione ” bestemmie perché Dio non esiste”. Può benissimo darsi che Dio non esista, naturalmente.Ma, evidentemente era il bestemmiatore stesso a non essere certo della sua inesistenza. Se io non credo negli ufo, non mi metto a imprecare o a insultarli: sono una favola che non esiste. E se non credo negli ufo, non dico ” vediamo chi ha ragione” Perché se lo dico, già “ammetto che”, già smetto di non credere. E, difatti, bestemmio: e lo dico anche, che lo faccio per vedere se qualcuno mi risponde, magari solo per incenerirmi.
Mi “duole” per lui, ma , inconsapevolmente, il bestemmiatore del 71 crede, eccome.
Se poi, come potrebbe essere, giacché Luigi lo racconta vecchietto gia’ nel 2006, il nostro fosse già giunto a destinazione definitiva, avrà ricevuto finalmente tutte le risposte alla sua vita intera di domande.
Come sia oggi il tentare Dio. Nella scheda di presentazione della lectio – pubblicata il 4 giugno – e poi nella discussione che avemmo lunedì 6 giugno, è tornato ripetutamente il concetto biblico del “tentare Dio” e il comandamento di non farlo. In risposta alla domanda su come si configuri oggi la sfida a Dio perché dia un segno di sé, metto qui tre spunti tipici della nostra cultura post-moderna. Tre spunti – o tracce: una della cultura alta, una del mondo della canzone, una udita da me in un bus a Roma.
Quella alta è di Simone de Beauvoir, compagna di Sartre – “Dio è diventato un’idea astratta, che una sera io ho cancellato” – Simone de Beauvoir, Memorie d’una ragazza perbene, Einaudi, 2014. Narra la scrittrice che a 16 anni disse a Dio “se ci sei parlami”. Nessuno si fece avanti e lei abbandonò la ricerca. Ma fare così è “tentare” Dio ed è quantomeno un modo azzardato di cercarlo. In esso infatti manca il “cuore sincero” che l’autore del Salmo 144 considera essenziale in quella ricerca.
La traccia del mondo della canzone è in un album del 2001 – Dove sei, e se ci sei, fatti vedere – canzone Curami Deus (2001) di Umberto Maria Giardini.
La terza traccia, da me udita su un bus è narrata in un mio articolo intitolato Il bestemmiatore del bus 71 – Il Regno 8/2006:
“Porco Dio” dice quieto un vecchietto seduto accanto alla porta del bus 71, San Silvestro-Stazione Tiburtina. “Dio porco” riprende senza ira, come se stesse discutendo con un vecchio conoscente. Parla da solo, a voce né alta né bassa: “Vecchiaia e malattie, ecco che cos’è la vita. Io bestemmio, sì, perché Dio non esiste. Solo vecchiaia e malattie. Vediamo chi ha ragione. Io sono qui e bestemmio, puttana Eva! Io bestemmio e non risponde nessuno. E’ una vita che succede così. Non mi ha mai risposto nessuno. Solo vecchiaia e malattie”.
https://gpcentofanti.altervista.org/la-parola-nella-vita-concreta/
Mi sembra di poter dire che chi chiede un segno non è poi mai contento dei segni che ricve-
Dal Concilio Vaticano Secondo ci si ripete come un mantra che bisogna riconoscere ” i segni dei tempi” .
Gia’, ,bma quali sono i segni dei tempi? E inoltre i segni dei tempi sono i segni di Dio o i segni di Dio sono o possono essere diversi dai segni dei tempi ? terza domanda piu’ difficile : perche’ si vogliono dei segni ? Per quale motivo ? Si vogliono dei segni come i farisei che volevano un segno inequivocabile da parte di Dio che Gesu’ era il Messia profetizzato ? Si vogliono dei segni come Simone de Beuvoir che dice a Dio se ci sei dammi un segno, un po’ come si direbbe agli il extraterrestri se esistete comunicate con noi . I segni sono richiesti ,evocati ,ma perche’ ?per quale motivo si chiedono segni?Questo e’ fondamentale. E poi ancora se i segni sono dati,se i ” segni dei tempi” vengono interpretati, come e su che base lì si interpreta?Il segno puo’ essere vero ma l’ interpretazione del segno puo’ essere falsa.Per esempio Dio avrebbe potuto o forse sì e’ rivelato con un segno a Simone di Beauvoir ma lei non l’ ha capito .Non e’ così facile come si pensa cogliere i segni
Veramente è dal Vangelo, e non dall’eretico Vaticano II, che ci viene detto che bisogna riconoscere i segni dei tempi.
Sveglia.
Quanto al bestemmiatore del bus 71, cui va la mia umana simpatia e solidarietà, non per le bestemmie, ma per la scoperta che la vita è solo vecchiaia e malattie, mi permetto di dubitare fortemente della sua affermazione ” bestemmie perché Dio non esiste”. Può benissimo darsi che Dio non esista, naturalmente.Ma, evidentemente era il bestemmiatore stesso a non essere certo della sua inesistenza. Se io non credo negli ufo, non mi metto a imprecare o a insultarli: sono una favola che non esiste. E se non credo negli ufo, non dico ” vediamo chi ha ragione” Perché se lo dico, già “ammetto che”, già smetto di non credere. E, difatti, bestemmio: e lo dico anche, che lo faccio per vedere se qualcuno mi risponde, magari solo per incenerirmi.
Mi “duole” per lui, ma , inconsapevolmente, il bestemmiatore del 71 crede, eccome.
Se poi, come potrebbe essere, giacché Luigi lo racconta vecchietto gia’ nel 2006, il nostro fosse già giunto a destinazione definitiva, avrà ricevuto finalmente tutte le risposte alla sua vita intera di domande.