Francesco sull’Onu impotente. “Ieri mi hanno portato questa bandiera proprio da Bucha”
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Luigi Accattoli
Il sangue innocente grida al cielo. Le recenti notizie sulla guerra in Ucraina, anziché portare sollievo e speranza, attestano invece nuove atrocità, come il massacro di Bucha: crudeltà sempre più orrende, compiute anche contro civili, donne e bambini inermi. Sono vittime il cui sangue innocente grida fino al Cielo e implora: si metta fine a questa guerra! Si facciano tacere le armi! Si smetta di seminare morte e distruzione! Preghiamo insieme per questo…
E ieri, proprio da Bucha, mi hanno portato questa bandiera. Questa bandiera viene dalla guerra, proprio da quella città martoriata, Bucha. E anche, ci sono qui alcuni bambini ucraini che ci accompagnano. Salutiamoli e preghiamo insieme con loro.
Questi bambini sono dovuti fuggire e arrivare a una terra straniera: questo è uno dei frutti della guerra. Non dimentichiamoli, e non dimentichiamo il popolo ucraino. È duro essere sradicati dalla propria terra per una guerra.
Bambini come pensiero dominante. E’ frequente il richiamo di Francesco ai bambini ucraini uccisi, feriti, terrorizzati dalle bombe e dai missili russi. Il 19 marzo fa visita presso l’Ospedale Bambino Gesù ai 19 bambini sfollati dall’Ucraina che vi sono ricoverati, arrivati in Italia con mutilazioni e ferite (50 dall’inizio della guerra in quel solo ospedale) . All’udienza del 30 marzo saluta un gruppo di bambini ucraini ospitati dalla Fondazione Aiutiamoli a vivere, dall’Associazione Puer e dall’Ambasciata di Ucraina presso la Santa Sede. Tre volte -. e sempre di domenica, all’angelus – ha definito questa guerra “sacrilega”, con riferimento prioritario alla “vita umana indifesa, che va rispettata e protetta, non eliminata, e che viene prima di qualsiasi strategia”: così domenica 20 marzo. Domenica 27: “La guerra non devasta solo il presente, ma anche l’avvenire di una società. Ho letto che dall’inizio dell’aggressione all’Ucraina un bambino su due è stato sfollato dal Paese. Questo vuol dire distruggere il futuro, provocare traumi drammatici nei più piccoli e innocenti tra di noi. Ecco la bestialità della guerra, atto barbaro e sacrilego”.
7 Aprile, 2022 - 9:05
Luigi Accattoli
Impotenza dell’Onu su questa guerra. Francesco ieri all’Udienza generale, rievocando la visita a Malta di sabato 2 e domenica 3 aprile: Oggi si parla spesso di “geopolitica”, ma purtroppo la logica dominante è quella delle strategie degli Stati più potenti per affermare i propri interessi estendendo l’area di influenza economica, o influenza ideologica e o influenza militare: lo stiamo vedendo con la guerra. Malta rappresenta, in questo quadro, il diritto e la forza dei “piccoli”, delle Nazioni piccole ma ricche di storia e di civiltà, che dovrebbero portare avanti un’altra logica: quella del rispetto e della libertà, quella del rispetto e anche la logica della libertà, della convivialità delle differenze, opposta alla colonizzazione dei più potenti. Lo stiamo vedendo adesso. E non solo da una parte: anche da altre … Dopo la seconda guerra mondiale si è tentato di porre le basi di una nuova storia di pace, ma purtroppo – non impariamo, eh? – è andata avanti la vecchia storia di grandi potenze concorrenti. E, nell’attuale guerra in Ucraina, assistiamo all’impotenza dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.
Il sangue innocente grida al cielo. Le recenti notizie sulla guerra in Ucraina, anziché portare sollievo e speranza, attestano invece nuove atrocità, come il massacro di Bucha: crudeltà sempre più orrende, compiute anche contro civili, donne e bambini inermi. Sono vittime il cui sangue innocente grida fino al Cielo e implora: si metta fine a questa guerra! Si facciano tacere le armi! Si smetta di seminare morte e distruzione! Preghiamo insieme per questo…
E ieri, proprio da Bucha, mi hanno portato questa bandiera. Questa bandiera viene dalla guerra, proprio da quella città martoriata, Bucha. E anche, ci sono qui alcuni bambini ucraini che ci accompagnano. Salutiamoli e preghiamo insieme con loro.
Questi bambini sono dovuti fuggire e arrivare a una terra straniera: questo è uno dei frutti della guerra. Non dimentichiamoli, e non dimentichiamo il popolo ucraino. È duro essere sradicati dalla propria terra per una guerra.
https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2022/04/06/0245/00509.html
Bambini come pensiero dominante. E’ frequente il richiamo di Francesco ai bambini ucraini uccisi, feriti, terrorizzati dalle bombe e dai missili russi. Il 19 marzo fa visita presso l’Ospedale Bambino Gesù ai 19 bambini sfollati dall’Ucraina che vi sono ricoverati, arrivati in Italia con mutilazioni e ferite (50 dall’inizio della guerra in quel solo ospedale) . All’udienza del 30 marzo saluta un gruppo di bambini ucraini ospitati dalla Fondazione Aiutiamoli a vivere, dall’Associazione Puer e dall’Ambasciata di Ucraina presso la Santa Sede. Tre volte -. e sempre di domenica, all’angelus – ha definito questa guerra “sacrilega”, con riferimento prioritario alla “vita umana indifesa, che va rispettata e protetta, non eliminata, e che viene prima di qualsiasi strategia”: così domenica 20 marzo. Domenica 27: “La guerra non devasta solo il presente, ma anche l’avvenire di una società. Ho letto che dall’inizio dell’aggressione all’Ucraina un bambino su due è stato sfollato dal Paese. Questo vuol dire distruggere il futuro, provocare traumi drammatici nei più piccoli e innocenti tra di noi. Ecco la bestialità della guerra, atto barbaro e sacrilego”.
Impotenza dell’Onu su questa guerra. Francesco ieri all’Udienza generale, rievocando la visita a Malta di sabato 2 e domenica 3 aprile: Oggi si parla spesso di “geopolitica”, ma purtroppo la logica dominante è quella delle strategie degli Stati più potenti per affermare i propri interessi estendendo l’area di influenza economica, o influenza ideologica e o influenza militare: lo stiamo vedendo con la guerra. Malta rappresenta, in questo quadro, il diritto e la forza dei “piccoli”, delle Nazioni piccole ma ricche di storia e di civiltà, che dovrebbero portare avanti un’altra logica: quella del rispetto e della libertà, quella del rispetto e anche la logica della libertà, della convivialità delle differenze, opposta alla colonizzazione dei più potenti. Lo stiamo vedendo adesso. E non solo da una parte: anche da altre … Dopo la seconda guerra mondiale si è tentato di porre le basi di una nuova storia di pace, ma purtroppo – non impariamo, eh? – è andata avanti la vecchia storia di grandi potenze concorrenti. E, nell’attuale guerra in Ucraina, assistiamo all’impotenza dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.
https://gpcentofanti.altervista.org/la-voce-nel-deserto/