Mai la guerra! Pensate soprattutto ai bambini – , ai quali si toglie la speranza di una vita degna: bambini morti, feriti, orfani; bambini che hanno come giocattoli residui bellici… In nome di Dio, fermatevi! – tweet dell’account @Pontifex . Nel primo commento un passo sulla preghiera per la cessazione della guerra contenuto nell’omelia proposta da Francesco oggi pomeriggio nella Chiesa del Gesù, nel IV centenario della Canonizzazione dei Santi Isidoro l’Agricoltore, Ignazio di Loyola, Francesco Saverio, Teresa di Gesù , Filippo Neri.
Francesco: fermatevi – pensate ai bambini
3 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
Come portare questa guerra nella preghiera. Parole del Papa nell’omelia di oggi pomeriggio:
La forza dell’abitudine e una certa ritualità ci hanno portati a credere che la preghiera non trasformi l’uomo e la storia. Invece pregare è trasformare la realtà. È una missione attiva, un’intercessione continua. Non è distanza dal mondo, ma cambiamento del mondo. Pregare è portare il palpito della cronaca a Dio perché il suo sguardo si spalanchi sulla storia. Cos’è per noi pregare?
E ci farà bene oggi domandarci se la preghiera ci immerge in questa trasformazione; se getta una luce nuova sulle persone e trasfigura le situazioni. Perché se la preghiera è viva, “scardina dentro”, ravviva il fuoco della missione, riaccende la gioia, provoca continuamente a lasciarci inquietare dal grido sofferente del mondo. Chiediamoci: come stiamo portando nella preghiera la guerra in corso? E pensiamo alla preghiera di San Filippo Neri, che gli dilatava il cuore e gli faceva aprire le porte ai ragazzi di strada. O a Sant’Isidoro, che pregava nei campi e portava il lavoro agricolo nella preghiera.
Prendere in mano ogni giorno la nostra chiamata personale e la nostra storia comunitaria; salire verso i confini indicati da Dio uscendo da noi stessi; pregare per trasformare il mondo in cui siamo immersi.
https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2022/03/12/0171/00367.html
Pregare, pregare, pregare …
La natura del vento
La notte nel silenzio le canzoni
volavano dai cuori nelle case
passando magari da bugigattoli
aperti al fresco dell’estate.
Il vento le portava, che’ sa molte
cose, le più nascoste pure.
Le posava discreto con un soffio
leggero nel riposo ignaro.
Erano sogni d’amore, preghiere
implorate da madri ansiose,
suppliche di pace ed altre belle cose
che sole la brezza può fare volare.
Da: https://gpcentofanti.altervista.org/piccolo-magnificat-un-canto-di-tanti-canti/
https://gpcentofanti.altervista.org/solo-lo-spirito-comunica-il-male-chiude/