Francesco si fa mendicante di pace all’Ambasciata di Russia
21 Comments
Luigi Accattoli
Preoccupato per la guerra. Il Papa ha voluto manifestare la sua preoccupazione per la guerra in Ucraina recandosi personalmente questa mattina, intorno a mezzogiorno, nella sede dell’Ambasciata della Federazione russa presso la Santa Sede, guidata dall’ambasciatore Alexander Avdeev. Giunto in una Fiat 500L bianca, il Papa è rimasto nell’edificio in via della Conciliazione numero 10 per oltre mezz’ora, come confermato dal direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni.
Ucraina, arcivescovo Mosca: “Papa Francesco ha fatto primo passo per muovere i cuori” – Mons. Pezzi parla a Tv2000: “Mi auguro che Putin riapra il dialogo” – Roma, 25 febbraio 2022. “L’azione di Papa Francesco è nella direzione di quanto ha già fatto in passato. Come è avvenuto in Sudan e in Colombia cioè fare lui il primo passo per muovere i cuori di coloro che sono coinvolti nel conflitto tra Russia e Ucraina, cambiare le proprie posizioni ed essere aperti alla possibilità di risolvere una situazione non attraverso la guerra ma con il dialogo”. Lo ha detto l’Arcivescovo di Mosca e presidente dei vescovi cattolici russi, mons. Paolo Pezzi, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, commentando la visita di Papa Francesco all’Ambasciata della Federazione Russia presso la Santa Sede, in via della Conciliazione, per manifestare la sua preoccupazione per la guerra in Ucraina.
“Papa Francesco – ha aggiunto mons. Pezzi – è sicuramente la persona più ascoltata. Un’altra cosa è se poi ne consegue un comportamento e decisioni che tengano conto di quanto suggerito dal Pontefice”.
“Proviamo preoccupazione e angoscia – ha rivelato mons. Pezzi a Tv2000 – ma senza perdere la speranza perché la fede, grazie a Dio, ci mette nella posizione di non disperare mai”.
“Non ho sentito ancora l’arcivescovo di Kiev”, ha proseguito l’Arcivescovo di Mosca, ma “sono certo che il nostro sentimento è lo stesso. Viviamo nella preghiera e nella speranza che tutto questo termini quanto prima”.
“Mi auguro che Putin – ha concluso mons. Pezzi al telegiornale di Tv2000 – riapra un altro spazio di dialogo”.
25 Febbraio, 2022 - 19:08
Luigi Accattoli
Benediciamo i difensori della nostra patria. Videomessaggio dell’Arcivescovo Maggiore Shevchuk al popolo ucraino e alla comunità internazionale
(Segreteria Arcivescovo Maggiore UGCC Roma )
Comunicato, 25 febbraio 2022
Testo del breve videomessaggio di stamattina di Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, al popolo ucraino e alla comunità internazionale circa la situazione nel nostro paese che in queste ore si sta difendendo dall’aggressione ingiusta da parte della Federazione Russa. Chiediamo la vostra solidarietà in questo momento difficile per il nostro popolo.
Cristo sia lodato!
Cari fratelli e sorelle in Cristo, caro popolo ucraino, cara Ucraina,
vi saluto tutti questa mattina di venerdì, 25 febbraio, da Kyiv dalle cupole d’oro ucraino.
In questo momento, dopo aver superato il primo giorno di guerra, preghiamo per l’Ucraina. Preghiamo per la pace in Ucraina, preghiamo e benediciamo i difensori della nostra patria.
Desidero esprimere una profonda gratitudine a tutti quelli che oggi si organizzeranno in autonomia e sosterranno il nostro Stato ucraino, gli sforzi delle nostre autorità, gli sforzi di tutti quelli che oggi difendono la nostra libertà e l’indipendenza.
Ho appena parlato con i nostri vescovi di Kharkiv, Odessa, Zaporizhya, con i nostri sacerdoti e i monaci di quell’ardente Est dell’Ucraina, e vi trasmettiamo a tutti liete notizie, saluti e preghiere.
In questo momento tragico tutte le nostre speranze sono in Dio.
In questo momento tragico il destino dell’Ucraina dipende dalla nostra capacita di auto-organizzar?i e di agire responsabilmente di persona, assumendo?i la responsabilità per il futuro della nostra nazione.
Dio benedica l’Ucraina.
Dio benedica le autorità ucraine.
Dio benedica le forze armate ucraine.
Dio benedica le famiglie dei nostri militari.
Dio benedica tutti quelli che oggi sono solidali con l’Ucraina in diversi angoli del nostro paese e del mondo.
Il mondo è con l’Ucraina, e l’Ucraina è con Dio. Insieme ce la faremo.
Dio vi benedica tutti,
Padre, Figlio e Spirito Santo. Amen.
Cristo sia lodato!
Pizzaballa critica il Patriarca Kirill. La Chiesa russa è silente? «Non è silente, in realtà si è schierata dalla parte di Putin: è una battuta di un’intervista di Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme, a Famiglia Cristiana:
Intanto a Milano il sindaco Sala ha posto un severo aut-aut al direttore d’ orchestra russo Georgev che sta dirigendo in questi giorni alla Scala “La Dama di picche” : o si dissocia pubblicamente dall’ invasione dell’ U craina condannando Putin ,o viene cacciato via ( e con lui tutti i cantanti russi del cast).Terribile dilemma per il grande musicista russo, si dice amico personale di Putin. Rinuncera’ alla Scala o abiurers’ alla sua fedelta’ a Putin,? Il sindaco Sala ,nel suo ufficio, si sente gia’ un eroe ,senza colpo ferire, della guerra Ucraina-Russia
25 Febbraio, 2022 - 20:29
Luigi Accattoli
Suslov l’ingenuo. Sono stupito dall’ingenuità dimostrata in un’intervista al Corsera di oggi dal consigliere di politica estera di Putin, Dmitrij Suslov: La leadership russa spera che le truppe ucraine rifiutino di combattere e l’esercito si disintegri. Non escludo una forte resistenza in alcune parti del Paese, quelle più nazionaliste dell’Ovest, territori ostili dove le truppe russe probabilmente non entreranno. Ma il paragone con l’Afghanistan non regge: era un altro Paese, un territorio che offriva possibilità di santuari, non c’era nessun elemento culturale comune. Non mi aspetto una guerriglia su vasta scala. Ma lo scenario ideale sarebbe l’implosione del governo ucraino e un cambio di regime prima che le truppe russe arrivino a Kiev.
Ho conoscenti ucraini in Roma che stanno partendo per andare a combattere in patria. Se il consigliere è a questi livelli di percezione della situazione, si capisce come Putin parli di “drogati e nazisti” al governo a Kiev.
25 Febbraio, 2022 - 20:59
Luigi Accattoli
Putin è alla guida del carro armato che schiaccia l’automobile. Sono stato due sole volte a Kiev ma ho amici ucraini e ho fatto qualche lettura. A me pare che la percezione che hanno Suslov e Putin della realtà ucraina sia del tutto simile a quella del conducente del carro armato russo che ha schiacciato a Kiev un’automobile condotta da un vecchietto ucraino: noi siamo grossi e schiacceremo l’Ucraina. Vedo questa percezione grossolana nelle parole di Putin che parla di drogati e nazisti al potere a Kiev, che mostra di ignorare che il presidente ucraino Zelensky è ebreo, che invita l’esercito ucraino a prendere il potere come fosse una divisione militare ai suoi ordini. Il nazionalismo e il sentimento antirusso della grande maggioranza degli ucraini sono fortissimi. Come facciano a non saperlo a Mosca è per me un mistero.
Il Papa, sofferente per un dolore al ginocchio, è tanto più lodevole per questa iniziativa.
25 Febbraio, 2022 - 22:48
Amigoni p. Luigi
Rif. 20.29 di ieri – A consulto per il dilemma della Scala
E’ vero: tutti – di fronte al dramma ucraino – siamo presi dalla preoccupazione se considerare il sindaco di Milano Sala un eroe o no. La scelta giusta sarà uno degli obiettivi di coscienza del digiuno del 2 marzo.
26 Febbraio, 2022 - 9:54
maria cristina venturi
A proposito di Sala le opinioni sono discordanti, alcuni dicono che ha fatto bene,altri che almeno il campo dell’ arte ,della musica classica dovrebbe rimanere al di sopra delle fazioni . Altrimenti avremmo continuamente delle ricusazioni di questo o quello per la politica estera del proprio stato di origine . Questo episodio ricorda altri episodi in cui sono stati boicottati per esempio direttori o artisti di Israele per la politica dello Stato di Israele con l’ occupazione dei territori palestinesi. Chiedere a un direttore d’ orchestra di dissociarsi dalla politica del proprio stato di origine e’ da alcuni considerato meritorio da altri no.Chissa’ se lo farebbe Sala con un direttore Cinese nel caso la Cina ( come pare succedera’ ) si pappasse Taiwan.
26 Febbraio, 2022 - 10:58
maria cristina venturi
Uno dei miei figli ha una fidanzata ucraina , Kateryna, una pianista icui genitori stanno a Kiev. La ragazza per fortuna adesso e’ a Cracovia dove mio figlio l’ ha raggiunta ieri. La situazione a Kiev e’ drammatica, i genitori di Katerina sono ancora lì , e ci tengono informati dei fatti.
26 Febbraio, 2022 - 11:03
maria cristina venturi
Ieri sera con la Fondazione Russia cristiana in molti abbiamo partecipato a una veglia di preghiera con la recita del Rosario per la pace in Ucraina .
“Spesso si pensa: ma che possiamo fare? Il cuore si spacca tra l’amore per gli uni e la comprensione per gli altri: che cosa possiamo fare, noi che siamo così impotenti, privi di parola, di diritti? Possiamo metterci di fronte al Signore in preghiera, la preghiera di cui parlava lo starec Siluan quando diceva che pregare per il mondo è come versare il sangue.”
“Non è la facile preghiera che eleviamo nella nostra quiete imperturbabile, ma la preghiera che dà l’assalto al cielo nelle notti insonni, la preghiera che non dà tregua, la preghiera che nasce dall’angoscia della compassione; la preghiera che non ci permette più di vivere del nulla e della futilità; la preghiera che esige da noi che finalmente comprendiamo la profondità della vita anziché trascinarla in modo indegno”
26 Febbraio, 2022 - 11:13
maria cristina venturi
Ebbene, in questa duplice unità con gli uomini che abbiamo intorno, in questa duplice unità con il giusto e il peccatore preghiamo per la salvezza dell’uno e dell’altro; impetriamo la misericordia di Dio, affinché i ciechi acquistino la vista, affinché la giustizia si affermi; non dico il giudizio ma la giustizia, che conduce all’amore, al trionfo dell’unità, alla vittoria di Dio. Amen
Antonji Bloom
26 Febbraio, 2022 - 11:16
Lorenzo Cuffini
“A Torino la manifestazione per la pace in Ucraina della Comunità di Sant’Egidio. In piazza anche tanti ucraini: “Il nostro Paese è in una guerra senza senso”
““I miei parenti sono tutti in Ucraina, hanno visto volare i missili sopra la loro casa”. Don Andriy Vakhrushev, parroco della chiesa di San Giorgio Martire a Torino, racconta dall’Italia la situazione del suo Paese di origine. È sceso in piazza il 25 febbraio alla manifestazione organizzata a Torino dalla Comunità di Sant’Egidio, per chiedere la pace in Ucraina. “Noi possiamo pregare e manifestare. Abbiamo tanta fiducia in Papa Francesco, speriamo che la sua voce possa veramente aiutare il popolo ucraino” dice don Andriy. Come lui, all’appello della Sant’Egidio hanno risposto decine di persone. Tutti si uniscono in un coro: “Sì alla pace, no alla guerra”. https://www.avvenire.it/attualita/pagine/manifestazione-pace-ucraina-torino-sant-egidio
26 Febbraio, 2022 - 11:56
maria cristina venturi
Luca Kocci sul Manifesto : Troppe divisioni religiose.
“A Mosca c’è la Chiesa ortodossa russa, guidata dal patriarca Kirill, che in estate potrebbe incontrare papa Francesco, come ha fatto filtrare qualche giorno fa l’ambasciatore Avdeev. «È con profondo dolore che percepisco la sofferenza del popolo, causata dagli eventi che si stanno verificando, esorto tutte le parti in conflitto a fare tutto il possibile per evitare vittime civili», ha detto Kirill. «I popoli russo e ucraino hanno una storia comune secolare, credo che questo aiuterà a superare le divisioni e le contraddizioni che sono sorte e che hanno portato all’attuale conflitto».
A Kiev c’è la Chiesa ortodossa ucraina, anzi due. Una fedele al Patriarcato di Mosca, guidata dal metropolita Onuphry, che però in questa circostanza è schierata decisamente con il proprio Paese: «Esprimiamo particolare amore e sostegno per i nostri soldati che stanno di guardia e proteggono e difendono la nostra terra e il nostro popolo, che Dio li benedica e li custodisca!», ha detto Onuphry, che si è rivolto anche a Putin: «La guerra è una ripetizione del peccato di Caino, che uccise il proprio fratello per invidia, non ha scuse, né da parte di Dio, né degli uomini». E un’altra che, soprattutto per le spinte dell’ex presidente Poroshenko, si è separata da Mosca e ha ottenuto l’«autocefalia» – una sorta di indipendenza – con il benestare del Patriarcato di Costantinopoli, guidato da Bartolomeo, il quale ha duramente condannato «l’invasione russa» («flagrante violazione di qualsiasi nozione di diritto internazionale») ed espresso il proprio sostegno al popolo ucraino, che «sta lottando per l’ integrità della propria patria».
A Kiev c’è anche la Chiesa greco-cattolica ucraina, di rito orientale ma in comunione con Roma (per questo detta «uniate»), che appoggia l’iniziativa di Bergoglio: il colloquio fra il papa e l’ambasciatore Avdeev «rappresenti una spinta perché il dialogo prevalga sulla forza».
Una frammentazione e una conflittualità religiosa che sembrano speculari a quella politica.
“La fine del putinismo”
di Stefano Caprio su PIME ASIA NEWS
“Quello che rimarrà del regime putiniano dopo questa guerra non ha più grande importanza: ha raggiunto il suo scopo, che non era la conquista di Kiev, ma la disintegrazione dell’odiato ordine mondiale chiamato “globalizzazione”. Ma l’Ucraina segna un punto di non ritorno anche per l’Ortodossia che adesso sarà messa alla prova dall’imposizione militare del dogma putiniano” https://www.asianews.it/notizie-it/La-fine-del-putinismo-55236.html?fbclid=IwAR2wqnwt2e_EfalF6pQkW_SyHtKHLWiQHw6-RHcbbY16fojFr7mn2CC__Vc
26 Febbraio, 2022 - 20:44
Amigoni p. Luigi
Rif. 20.44 – Grazie
Ottimo il contributo di Asia news offerto a tutti.
26 Febbraio, 2022 - 23:23
Lorenzo Cuffini
“PUTIN PERDE SE L’UCRAINA RESISTE A LUNGO”
-Crescono le proteste contro la guerra in Russia. Se la guerra non è lampo, dice il politologo, l’opinione pubblica non seguirà più il leader del Cremlino e l’Occidente potrà rafforzare le sue democrazie: che sono la vera posta in gioco-
Vittorio Emanuele Parsi, professore ordinario di Relazioni internazionali presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore di Aseri (Alta scuola di economia e relazioni internazionali) spiega che l’operazione di Putin «mira, insieme a Pechino, a rimettere in discussione le conseguenze della fine della guerra fredda ed è un attacco alla democrazia liberale dei Paesi occidentali”
Testo integrale su: https://www.famigliacristiana.it/articolo/parsi-putin-perde-se-l-ucraina-resiste-piu-tempo.aspx
Preoccupato per la guerra. Il Papa ha voluto manifestare la sua preoccupazione per la guerra in Ucraina recandosi personalmente questa mattina, intorno a mezzogiorno, nella sede dell’Ambasciata della Federazione russa presso la Santa Sede, guidata dall’ambasciatore Alexander Avdeev. Giunto in una Fiat 500L bianca, il Papa è rimasto nell’edificio in via della Conciliazione numero 10 per oltre mezz’ora, come confermato dal direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni.
https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2022-02/papa-ambasciata-russia-visita-preoccupazione-guerra-ucraina.html
Ucraina, arcivescovo Mosca: “Papa Francesco ha fatto primo passo per muovere i cuori” – Mons. Pezzi parla a Tv2000: “Mi auguro che Putin riapra il dialogo” – Roma, 25 febbraio 2022. “L’azione di Papa Francesco è nella direzione di quanto ha già fatto in passato. Come è avvenuto in Sudan e in Colombia cioè fare lui il primo passo per muovere i cuori di coloro che sono coinvolti nel conflitto tra Russia e Ucraina, cambiare le proprie posizioni ed essere aperti alla possibilità di risolvere una situazione non attraverso la guerra ma con il dialogo”. Lo ha detto l’Arcivescovo di Mosca e presidente dei vescovi cattolici russi, mons. Paolo Pezzi, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, commentando la visita di Papa Francesco all’Ambasciata della Federazione Russia presso la Santa Sede, in via della Conciliazione, per manifestare la sua preoccupazione per la guerra in Ucraina.
“Papa Francesco – ha aggiunto mons. Pezzi – è sicuramente la persona più ascoltata. Un’altra cosa è se poi ne consegue un comportamento e decisioni che tengano conto di quanto suggerito dal Pontefice”.
“Proviamo preoccupazione e angoscia – ha rivelato mons. Pezzi a Tv2000 – ma senza perdere la speranza perché la fede, grazie a Dio, ci mette nella posizione di non disperare mai”.
“Non ho sentito ancora l’arcivescovo di Kiev”, ha proseguito l’Arcivescovo di Mosca, ma “sono certo che il nostro sentimento è lo stesso. Viviamo nella preghiera e nella speranza che tutto questo termini quanto prima”.
“Mi auguro che Putin – ha concluso mons. Pezzi al telegiornale di Tv2000 – riapra un altro spazio di dialogo”.
Benediciamo i difensori della nostra patria. Videomessaggio dell’Arcivescovo Maggiore Shevchuk al popolo ucraino e alla comunità internazionale
(Segreteria Arcivescovo Maggiore UGCC Roma )
Comunicato, 25 febbraio 2022
Testo del breve videomessaggio di stamattina di Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, al popolo ucraino e alla comunità internazionale circa la situazione nel nostro paese che in queste ore si sta difendendo dall’aggressione ingiusta da parte della Federazione Russa. Chiediamo la vostra solidarietà in questo momento difficile per il nostro popolo.
Cristo sia lodato!
Cari fratelli e sorelle in Cristo, caro popolo ucraino, cara Ucraina,
vi saluto tutti questa mattina di venerdì, 25 febbraio, da Kyiv dalle cupole d’oro ucraino.
In questo momento, dopo aver superato il primo giorno di guerra, preghiamo per l’Ucraina. Preghiamo per la pace in Ucraina, preghiamo e benediciamo i difensori della nostra patria.
Desidero esprimere una profonda gratitudine a tutti quelli che oggi si organizzeranno in autonomia e sosterranno il nostro Stato ucraino, gli sforzi delle nostre autorità, gli sforzi di tutti quelli che oggi difendono la nostra libertà e l’indipendenza.
Ho appena parlato con i nostri vescovi di Kharkiv, Odessa, Zaporizhya, con i nostri sacerdoti e i monaci di quell’ardente Est dell’Ucraina, e vi trasmettiamo a tutti liete notizie, saluti e preghiere.
In questo momento tragico tutte le nostre speranze sono in Dio.
In questo momento tragico il destino dell’Ucraina dipende dalla nostra capacita di auto-organizzar?i e di agire responsabilmente di persona, assumendo?i la responsabilità per il futuro della nostra nazione.
Dio benedica l’Ucraina.
Dio benedica le autorità ucraine.
Dio benedica le forze armate ucraine.
Dio benedica le famiglie dei nostri militari.
Dio benedica tutti quelli che oggi sono solidali con l’Ucraina in diversi angoli del nostro paese e del mondo.
Il mondo è con l’Ucraina, e l’Ucraina è con Dio. Insieme ce la faremo.
Dio vi benedica tutti,
Padre, Figlio e Spirito Santo. Amen.
Cristo sia lodato!
https://gpcentofanti.altervista.org/seconda-ave-maria/
Pizzaballa critica il Patriarca Kirill. La Chiesa russa è silente? «Non è silente, in realtà si è schierata dalla parte di Putin: è una battuta di un’intervista di Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme, a Famiglia Cristiana:
https://www.famigliacristiana.it/articolo/guerra-e-pace-ai-confini-dell-europa-parla-il-patriarca-di-gerusalemme.aspx
Intanto a Milano il sindaco Sala ha posto un severo aut-aut al direttore d’ orchestra russo Georgev che sta dirigendo in questi giorni alla Scala “La Dama di picche” : o si dissocia pubblicamente dall’ invasione dell’ U craina condannando Putin ,o viene cacciato via ( e con lui tutti i cantanti russi del cast).Terribile dilemma per il grande musicista russo, si dice amico personale di Putin. Rinuncera’ alla Scala o abiurers’ alla sua fedelta’ a Putin,? Il sindaco Sala ,nel suo ufficio, si sente gia’ un eroe ,senza colpo ferire, della guerra Ucraina-Russia
Suslov l’ingenuo. Sono stupito dall’ingenuità dimostrata in un’intervista al Corsera di oggi dal consigliere di politica estera di Putin, Dmitrij Suslov: La leadership russa spera che le truppe ucraine rifiutino di combattere e l’esercito si disintegri. Non escludo una forte resistenza in alcune parti del Paese, quelle più nazionaliste dell’Ovest, territori ostili dove le truppe russe probabilmente non entreranno. Ma il paragone con l’Afghanistan non regge: era un altro Paese, un territorio che offriva possibilità di santuari, non c’era nessun elemento culturale comune. Non mi aspetto una guerriglia su vasta scala. Ma lo scenario ideale sarebbe l’implosione del governo ucraino e un cambio di regime prima che le truppe russe arrivino a Kiev.
Ho conoscenti ucraini in Roma che stanno partendo per andare a combattere in patria. Se il consigliere è a questi livelli di percezione della situazione, si capisce come Putin parli di “drogati e nazisti” al governo a Kiev.
Putin è alla guida del carro armato che schiaccia l’automobile. Sono stato due sole volte a Kiev ma ho amici ucraini e ho fatto qualche lettura. A me pare che la percezione che hanno Suslov e Putin della realtà ucraina sia del tutto simile a quella del conducente del carro armato russo che ha schiacciato a Kiev un’automobile condotta da un vecchietto ucraino: noi siamo grossi e schiacceremo l’Ucraina. Vedo questa percezione grossolana nelle parole di Putin che parla di drogati e nazisti al potere a Kiev, che mostra di ignorare che il presidente ucraino Zelensky è ebreo, che invita l’esercito ucraino a prendere il potere come fosse una divisione militare ai suoi ordini. Il nazionalismo e il sentimento antirusso della grande maggioranza degli ucraini sono fortissimi. Come facciano a non saperlo a Mosca è per me un mistero.
Il Papa, sofferente per un dolore al ginocchio, è tanto più lodevole per questa iniziativa.
Rif. 20.29 di ieri – A consulto per il dilemma della Scala
E’ vero: tutti – di fronte al dramma ucraino – siamo presi dalla preoccupazione se considerare il sindaco di Milano Sala un eroe o no. La scelta giusta sarà uno degli obiettivi di coscienza del digiuno del 2 marzo.
A proposito di Sala le opinioni sono discordanti, alcuni dicono che ha fatto bene,altri che almeno il campo dell’ arte ,della musica classica dovrebbe rimanere al di sopra delle fazioni . Altrimenti avremmo continuamente delle ricusazioni di questo o quello per la politica estera del proprio stato di origine . Questo episodio ricorda altri episodi in cui sono stati boicottati per esempio direttori o artisti di Israele per la politica dello Stato di Israele con l’ occupazione dei territori palestinesi. Chiedere a un direttore d’ orchestra di dissociarsi dalla politica del proprio stato di origine e’ da alcuni considerato meritorio da altri no.Chissa’ se lo farebbe Sala con un direttore Cinese nel caso la Cina ( come pare succedera’ ) si pappasse Taiwan.
Uno dei miei figli ha una fidanzata ucraina , Kateryna, una pianista icui genitori stanno a Kiev. La ragazza per fortuna adesso e’ a Cracovia dove mio figlio l’ ha raggiunta ieri. La situazione a Kiev e’ drammatica, i genitori di Katerina sono ancora lì , e ci tengono informati dei fatti.
Ieri sera con la Fondazione Russia cristiana in molti abbiamo partecipato a una veglia di preghiera con la recita del Rosario per la pace in Ucraina .
https://www.lanuovaeuropa.org/editoriale/2022/02/21/leggere-in-caso-di-invasione-e-di-guerra/
“Spesso si pensa: ma che possiamo fare? Il cuore si spacca tra l’amore per gli uni e la comprensione per gli altri: che cosa possiamo fare, noi che siamo così impotenti, privi di parola, di diritti? Possiamo metterci di fronte al Signore in preghiera, la preghiera di cui parlava lo starec Siluan quando diceva che pregare per il mondo è come versare il sangue.”
“Non è la facile preghiera che eleviamo nella nostra quiete imperturbabile, ma la preghiera che dà l’assalto al cielo nelle notti insonni, la preghiera che non dà tregua, la preghiera che nasce dall’angoscia della compassione; la preghiera che non ci permette più di vivere del nulla e della futilità; la preghiera che esige da noi che finalmente comprendiamo la profondità della vita anziché trascinarla in modo indegno”
Ebbene, in questa duplice unità con gli uomini che abbiamo intorno, in questa duplice unità con il giusto e il peccatore preghiamo per la salvezza dell’uno e dell’altro; impetriamo la misericordia di Dio, affinché i ciechi acquistino la vista, affinché la giustizia si affermi; non dico il giudizio ma la giustizia, che conduce all’amore, al trionfo dell’unità, alla vittoria di Dio. Amen
Antonji Bloom
“A Torino la manifestazione per la pace in Ucraina della Comunità di Sant’Egidio. In piazza anche tanti ucraini: “Il nostro Paese è in una guerra senza senso”
““I miei parenti sono tutti in Ucraina, hanno visto volare i missili sopra la loro casa”. Don Andriy Vakhrushev, parroco della chiesa di San Giorgio Martire a Torino, racconta dall’Italia la situazione del suo Paese di origine. È sceso in piazza il 25 febbraio alla manifestazione organizzata a Torino dalla Comunità di Sant’Egidio, per chiedere la pace in Ucraina. “Noi possiamo pregare e manifestare. Abbiamo tanta fiducia in Papa Francesco, speriamo che la sua voce possa veramente aiutare il popolo ucraino” dice don Andriy. Come lui, all’appello della Sant’Egidio hanno risposto decine di persone. Tutti si uniscono in un coro: “Sì alla pace, no alla guerra”.
https://www.avvenire.it/attualita/pagine/manifestazione-pace-ucraina-torino-sant-egidio
Luca Kocci sul Manifesto : Troppe divisioni religiose.
“A Mosca c’è la Chiesa ortodossa russa, guidata dal patriarca Kirill, che in estate potrebbe incontrare papa Francesco, come ha fatto filtrare qualche giorno fa l’ambasciatore Avdeev. «È con profondo dolore che percepisco la sofferenza del popolo, causata dagli eventi che si stanno verificando, esorto tutte le parti in conflitto a fare tutto il possibile per evitare vittime civili», ha detto Kirill. «I popoli russo e ucraino hanno una storia comune secolare, credo che questo aiuterà a superare le divisioni e le contraddizioni che sono sorte e che hanno portato all’attuale conflitto».
A Kiev c’è la Chiesa ortodossa ucraina, anzi due. Una fedele al Patriarcato di Mosca, guidata dal metropolita Onuphry, che però in questa circostanza è schierata decisamente con il proprio Paese: «Esprimiamo particolare amore e sostegno per i nostri soldati che stanno di guardia e proteggono e difendono la nostra terra e il nostro popolo, che Dio li benedica e li custodisca!», ha detto Onuphry, che si è rivolto anche a Putin: «La guerra è una ripetizione del peccato di Caino, che uccise il proprio fratello per invidia, non ha scuse, né da parte di Dio, né degli uomini». E un’altra che, soprattutto per le spinte dell’ex presidente Poroshenko, si è separata da Mosca e ha ottenuto l’«autocefalia» – una sorta di indipendenza – con il benestare del Patriarcato di Costantinopoli, guidato da Bartolomeo, il quale ha duramente condannato «l’invasione russa» («flagrante violazione di qualsiasi nozione di diritto internazionale») ed espresso il proprio sostegno al popolo ucraino, che «sta lottando per l’ integrità della propria patria».
A Kiev c’è anche la Chiesa greco-cattolica ucraina, di rito orientale ma in comunione con Roma (per questo detta «uniate»), che appoggia l’iniziativa di Bergoglio: il colloquio fra il papa e l’ambasciatore Avdeev «rappresenti una spinta perché il dialogo prevalga sulla forza».
Una frammentazione e una conflittualità religiosa che sembrano speculari a quella politica.
https://lucakocci.wordpress.com/2022/02/26/troppe-divisioni-religiose-santa-sede-equilibrista-e-il-papa-si-offre-mediator/
“La fine del putinismo”
di Stefano Caprio su PIME ASIA NEWS
“Quello che rimarrà del regime putiniano dopo questa guerra non ha più grande importanza: ha raggiunto il suo scopo, che non era la conquista di Kiev, ma la disintegrazione dell’odiato ordine mondiale chiamato “globalizzazione”. Ma l’Ucraina segna un punto di non ritorno anche per l’Ortodossia che adesso sarà messa alla prova dall’imposizione militare del dogma putiniano”
https://www.asianews.it/notizie-it/La-fine-del-putinismo-55236.html?fbclid=IwAR2wqnwt2e_EfalF6pQkW_SyHtKHLWiQHw6-RHcbbY16fojFr7mn2CC__Vc
Rif. 20.44 – Grazie
Ottimo il contributo di Asia news offerto a tutti.
“PUTIN PERDE SE L’UCRAINA RESISTE A LUNGO”
-Crescono le proteste contro la guerra in Russia. Se la guerra non è lampo, dice il politologo, l’opinione pubblica non seguirà più il leader del Cremlino e l’Occidente potrà rafforzare le sue democrazie: che sono la vera posta in gioco-
Vittorio Emanuele Parsi, professore ordinario di Relazioni internazionali presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore di Aseri (Alta scuola di economia e relazioni internazionali) spiega che l’operazione di Putin «mira, insieme a Pechino, a rimettere in discussione le conseguenze della fine della guerra fredda ed è un attacco alla democrazia liberale dei Paesi occidentali”
Testo integrale su: https://www.famigliacristiana.it/articolo/parsi-putin-perde-se-l-ucraina-resiste-piu-tempo.aspx