“Questa razza di demòni non si scaccia se non con la preghiera e il digiuno” ammonisce Gesù in Matteo 17, 21. Sulla base di questo insegnamento il Papa ieri – davanti allo scatenamento del demone della guerra al confine tra Russia e Ucraina – ha invitato tutti a una giornata di digiuno e di preghiera da tenere il 2 marzo, mercoledì delle Ceneri. Nel primo commento l’appello di Francesco. Nel secondo la mia adesione.
Aggiornamento al pomeriggio – All’ottavo commento la dichiarazione del Segretario di Stato Vaticano Piero Parolin delle ore 14.59 del 24 febbraio
Davanti a Dio che è Dio della pace. Ho un grande dolore nel cuore per il peggioramento della situazione nell’Ucraina. Nonostante gli sforzi diplomatici delle ultime settimane si stanno aprendo scenari sempre più allarmanti. Come me tanta gente, in tutto il mondo, sta provando angoscia e preoccupazione. Ancora una volta la pace di tutti è minacciata da interessi di parte. Vorrei appellarmi a quanti hanno responsabilità politiche, perché facciano un serio esame di coscienza davanti a Dio, che è Dio della pace e non della guerra; che è Padre di tutti, non solo di qualcuno, che ci vuole fratelli e non nemici. Prego tutte le parti coinvolte perché si astengano da ogni azione che provochi ancora più sofferenza alle popolazioni, destabilizzando la convivenza tra le nazioni e screditando il diritto internazionale.
E ora vorrei appellarmi a tutti, credenti e non credenti. Gesù ci ha insegnato che all’insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. Invito tutti a fare del prossimo 2 marzo, mercoledì delle ceneri, una Giornata di digiuno per la pace. Incoraggio in modo speciale i credenti perché in quel giorno si dedichino intensamente alla preghiera e al digiuno. La Regina della pace preservi il mondo dalla follia della guerra.
https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2022/02/23/0131/00273.html#ap
Agli amici che mi seguono. Già per la Siria e poi via via per tutti i venti di guerra che hanno soffiato da quando è Papa, fino all’agosto scorso quando quei venti squassavano l’Afghanistan, Francesco ci ha invitati a pregare e digiunare, seguendo l’insegnamento dei Papi che l’hanno preceduto e in particolare quello di Giovanni Paolo II, instancabile promotore di giornate per la pace. Per prendere sul serio la chiamata del Papa io mi impegno per mercoledì – e chiedo agli amici che mi seguono di impegnarsi con me – a un digiuno completo dall’alba al tramonto e a una concreta programmazione orante della giornata. Poniamo con messa e rosario, o con l’intera liturgia delle ore, o con due ore di adorazione. Lo propongo agli amici di Pizza e Vangelo e a quanti condividono la sollecitudine di Papa Francesco.
La follia dei confini e quella della Nato. Detta – al commento precedente – la mia parola di credente, dico qui quella di uomo. La follia dei giorni che stiamo vivendo io la vedo come contrapposizione e reciproca esaltazione di due follie totalmente anacronistiche, che chiamo follie dei confini, fuori d’epoca nel tempo delle guerre stellari. Prima follia: che per la Russia – con tutti i problemi che ha – sia vitale marcare confini militari e corridoi per la Crimea e dominio amministrativo di ogni territorio dove è parlata la lingua russa. Seconda follia: che per l’Occidente sia divenuto inaspettatamente indispensabile che la Nato abbia basi in Ucraina.
Nel mondo desacralizzato nel quale viviamo un appello a Dio perché intervenga operando nel cuore degli uomini. Bellissimo
Caro Luigi.
Aderisco all’appello di papa Francesco e al tuo invito di adesione di cui ti ringrazio.
https://gpcentofanti.altervista.org/ucraina-emergenze-alternative/
Adesione convinta, e condivisa al massimo anche da parte nia.
Speroche aderiranno anche quei soliti quattro “cattoliconi” che per mesi ci hanno catechizzato sulle preclare virtù cristiane di Putin, facendone faro e bandiera di non si sa bene quale revanche cristiana su non si sa ben chi e cosa.
Che dire oggi dei baci alle icone, dei vistosi segni di croce, del candlume acceso ( tutto in bel favore di telecamera, si capisce)? Oggi che il defensor christianitatis si mostra per quel che è, uno della schiera dei soliti tiranni che si credono Napoleone e padroni della storia.? Da che mondo e mondo, sono banalmente ripetitivi: invadono il paese su cui han posto grinfie e more?.Come sepmre i tiranni usano Dio e il cristianesimo per la loro tirannide, non fottendogliene in realtà un tubo nè dell’Uno né dell’altro. Certo non sarà il novello zar a far eccezione. Consola il fatto che NON UNO dei predetti tiranni ha fatto un buona fine, e tutti, indistintamente, giacciono nel buco nero della Storia. La strada di Putin, se è per questo, è già tracciata. Che almeno i suoi devoti seguaci cristianissimi spero riacquistino un po’ di sale in zucca.
Dichiarazione del Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, 24.02.2022
Di fronte agli sviluppi odierni della crisi in Ucraina, risaltano ancora più nette e più accorate le parole che il Santo Padre Francesco ha pronunciato ieri al termine dell’Udienza generale. Il Papa ha evocato “grande dolore”, “angoscia e preoccupazione”. Ed ha invitato tutte le Parti coinvolte ad “astenersi da ogni azione che provochi ancora più sofferenza alle popolazioni”, “destabilizzi la convivenza pacifica” e “screditi il diritto internazionale”. Questo appello acquista una drammatica urgenza dopo l’inizio delle operazioni militari russe in territorio ucraino.
I tragici scenari che tutti temevano stanno diventando purtroppo realtà. Ma c’è ancora tempo per la buona volontà, c’è ancora spazio per il negoziato, c’è ancora posto per l’esercizio di una saggezza che impedisca il prevalere degli interessi di parte, tuteli le legittime aspirazioni di ognuno e risparmi il mondo dalla follia e dagli orrori della guerra. Noi credenti non perdiamo la speranza su un barlume di coscienza di coloro che hanno in mano i destini del mondo. E continuiamo a pregare e digiuniamo – lo faremo il prossimo mercoledì delle Ceneri – per la pace in Ucraina e nel mondo intero.
https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2022/02/24/0137/00298.html
Mediterraneo frontiera di pace – Incontro di Vescovi del Mediterraneo – Appello per l’Ucraina: “Si fermi la follia della guerra”
I Vescovi del Mediterraneo, riuniti a Firenze per l’incontro “Mediterraneo frontiera di pace”, esprimono preoccupazione e dolore per lo scenario drammatico in Ucraina, e rinnovano la loro vicinanza alle comunità cristiane del Paese. Accogliendo l’invito di Papa Francesco a vivere il 2 marzo una giornata di digiuno e preghiera per la pace, i Vescovi fanno appello alla coscienza di quanti hanno responsabilità politiche perché tacciano le armi. Ogni conflitto porta con sé morte e distruzione, provoca sofferenza alle popolazioni, minaccia la convivenza tra le nazioni. Si fermi la follia della guerra! I Vescovi del Mediterraneo conoscono bene questo flagello, per questo chiedono a una sola voce la pace.
https://www.mediterraneodipace.it/appello-per-lucraina-si-fermi-la-follia-della-guerra/
Firenze, 24 febbraio 2022
Dichiarazione di Kirill Patriarca di Mosca
Beatitudini, Eminenze ed Eccellenze! Cari padri, fratelli e sorelle!
È con l’anima piena di profondo dolore che percepisco la sofferenza causata alle popolazioni dall’attualità.
Come Patriarca di tutte le Russie, come Primate di una Chiesa i cui fedeli si trovano sia in Russia, in Ucraina e in altri Paesi, provo profonda compassione per tutti coloro che sono stati colpiti dalla sventura.
Invito le parti in conflitto a fare tutto il possibile per evitare vittime tra la popolazione civile.
Invito gerarchi, pastori, monaci e laici a fornire tutta l’assistenza possibile alle vittime, compresi i rifugiati, che non hanno più una casa né mezzi di sussistenza.
I popoli russo e ucraino hanno secoli di storia comune, che risale al Battesimo della Russia di San Vladimir uguale agli apostoli. Credo che questa comunità data da Dio ci aiuterà a superare le divisioni e le differenze che hanno portato all’attuale conflitto.
Invito il Pleroma della Chiesa ortodossa russa a sollevare sincere e ferventi preghiere per un rapido ritorno alla pace.
Il Signore misericordioso, per l’intercessione della nostra Sovrana la Purissima Madre di Dio e di tutti i santi, conservi le nazioni russa e ucraina e gli altri popoli uniti spiritualmente dalla nostra Chiesa.
+CIRILLO
A Lorenzo Cuffini ricordo che i cattoliconi come li chiama lui il Mercoledì delle Ceneri digiunano e pregano TUTTI GLI ANNI da tanti secoli . E se lui crede di fare una cosa tanto eccezionale pensi che le nostre nonne e bisnonne ,cattolicone e preconciliari, bigotte direbbe lui, facevano lo stesso senza tanto vantarsene.
Cei: scellerata decisione. Appello per la pace: Tutte le Chiese in Italia unite in una preghiera corale – Le drammatiche immagini delle azioni militari in Ucraina provocano dolore e scuotono le coscienze. Nel condannare fermamente la scellerata decisione di ricorrere alle armi, esprimiamo vicinanza al popolo ucraino e alle comunità cristiane del Paese. Ogni conflitto porta con sé morte e distruzione, lacera il tessuto sociale e minaccia la convivenza tra le nazioni. La memoria di quanto accaduto nel Vecchio Continente nel secolo scorso deve indurci a rinnegare ogni discorso di odio e ogni riferimento alla violenza, spronandoci invece a coltivare relazioni di amicizia e propositi di pace.
È il desiderio dell’umanità intera, è l’impegno dei Vescovi del Mediterraneo che riuniti in questi giorni a Firenze per l’Incontro “Mediterraneo frontiera di pace” hanno chiesto ad una sola voce di far tacere le armi. Siamo chiamati, come diceva Giorgio La Pira, a “usare il metodo d’Isaia: convertire, cioè, in investimenti di pace gli investimenti di guerra: trasformare in aratri le bombe, in astronavi di pace i missili di guerra!”.
Facciamo appello alla coscienza di quanti hanno responsabilità politiche affinché si fermi al più presto la follia della guerra. Allo stesso tempo, invitiamo tutte Chiese che sono in Italia a unirsi in una corale preghiera per la pace e ad aderire alla Giornata di digiuno indetta da Papa Francesco per il prossimo 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri.
La Presidenza della Cei – Firenze, 24 febbraio 2022
Le nostre nonne e bisnonne, cara Venturi, “i cattoliconi” di cui stiamo parlando, i bauscianti la sacra pantofola di Putin, li avrebbero da tempo presi a ramazzate nel sedere e cacciati fuori, nell’ ordine, da casa loro, dalla parrocchia e dal paese.
Altro che baggianate.
Quello che volevo dire e’ che per il Mercoledì delle Ceneri e’ usanza millenaria digiunate e pregare per i cattolici. Oggi dobbiamo farlo ,ci dicono, non per motivi spirituali, ma per la pace in Ucraina. ma nel corso dei secoli e dei millenni questo digiuno e preghiera era fatto per fini spirituali, per introdurre i fedeli nella quaresima cioe’ nel periodo di “deserto e penitenza” prescritto dalla Chiesa perche’ i fedeli riflettessero sulle proprie colpe, facessero penitenza e digiuno, e chiedessero perdono a Dio. Era un digiuno per motivi i spirituali e non temporali.
L’ abbandono di tali pratiche nella Chiesa moderna non e’ senza conseguenze. Non si fa penitenza e non si digiuna piu’ e se lo si fa e’ solo per un motivo politico e temporale. Si digiuna come faceva Pannella, per la pace ed o per altre battaglie politiche
Siamo agli antipodi del digiuno e preghiera cristiano : fatto per penitenza dei peccati. Scusate ma un digiuno alla Pannella per battaglie politiche non lo faccio.
Percossa e attonita la terra al nunzio sta, dove il nunzio è quello del gran rifiuto del digiuno di Maria Cristina Venturi. Affari squisitamente suoi.
Solo una precisazione, davanti a un considerevole paniere di sciocchezze propinate.
LA PACE non è ” un motivo politico o temporale”.
E’ preoccupazione fondamentale del magistero cattolico. E non certo dall’odiato ( da Venturi e compagnucci del suo pantheon) papa Pampero, e nemmeno dall’odiato ( da Venturi e compagnucci del suo pantheon) Concilio, ma da assai prima: basta pensare all'”inutile strage” ai tempi della prima guerra mondiale e al radiomessaggio di PIO XII, quello del ” nulla è perduto ecc ecc:.
Senza contare che un must dei cattoliconi quale le apparizioni di Fatima ( con tutti i retroscena socciani su quarti, quinti, ventesimi segreti inconfessati) proprio sulla pace aveva una costola fondante. E, soprattutto, Senza parlare direttamente del VAngelo, naturalmente; che è una citazione ormai fuori moda, a casa cattolicona.
L’ossessione maniacale per il “uuuuuuu” peccato! peccato!peccato!” e il “penitenziagite! “versione 2.0 è tale da foderare di robusto salame occchi resi già orbi dalla tossica voglia di fare propaganda anticattolica e dalla evidente malafede con cui è condotta. Forse che la guerra , ogni guerra, non è essa stessa un’apoteosi del peccato?
Ma piantiamola di dire cretinate, santa pace.
Sorge infine una viva curiosità: quando si recitano le litanie lauretane, che si deve fare , serrare le labbra, scuotere la testa energicamente, e rifiutarsi di pregare quando si arriva alla ” Regina pacis, ora pro nobis” ( in rigoroso latino, si capisce, unsama’ che si usi l’italiano) ? Perché questa, che diavolo, è chiaramente una invocazione (e un titolo di invocazione a Maria) politica e temporale: pesantemente politica e temporale.
Scandalosamente politica e temporale.
Pannellianamente, direi, politica e temporale.
Peccato che l’abbia coniata Benedetto XV, proprio lui, quello dell’inutile strage, il 5 maggio 1917 , cento e più anni fa : “Nell’infuriare delle stragi della prima guerra mondiale, con una lettera al segretario di Stato, ordina che i vescovi di tutto il mondo elevino la supplica all’Immacolata invocandola come “Regina della Pace” inserendo nelle litanie lauretane l’invocazione “Regina Pacis, ora pro nobis”.
Inaudito, non c’è che dire.
Dal momento che si puo’ presupporre che tutti qui si sappia leggere, prima di dar sfogo alla tastiera a vanvera, sarebbe bastato LEGGERSI le parole che il sempre precisissimo Luigi ha riportato in virgolettato, specie quelle che fanno da cappello introduttivo all’indizione del “digiuno” parapannelliano da parte di papa Francesco. Si sarebbe scoperta questa frasetta lapidaria: “Gesù ci ha insegnato che all’insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno.”
Domanda: questa che cosa è, una premessa spirituale, o una premessa politico/temporale?
Sipario.
Ma Cuffini non hai capito nulla: ho solo detto che. Mercoledì delle Ceneri e’ giornata di digiuno SEMPREe non solo quest’ anno per la pace in Ucraina. Certo che digiuneto’ ma il digiuno e la preghiera non dovrebbeto essere comandati sulla base dell’ attualita’ Se non fosse scoppiata la guerra in Ucraina tu avresti digiunato il Mercoledì delle Ceneri ?
Comunque spero che tu ti accorga della aggressivita’ che cova dentro di te, con la quale mi aggredisci verbalmente: inutile pregare per la pace se poi s dentro se stessi non c’ e’ pace ma aggressivita. Lascio questa discussione perche’ritengo che i tui toni siano sopra le righe .
Ottimo. Si digiunerà tutti insieme, allora.
Rif. 8.24 – Doppio digiuno
Doppio digiuno nelle 24 ore del mercoledì (romano) delle ceneri: per intimi motivi spirituali e per motivi militarmente temporali.
A riguardo del prudentissimo messaggio del patriarca di Mosca: le pie pratiche della cristianità ortodossa sponsorizzate da Putin ne escono un po’ (tanto) malconce.
Credo che anche noi cattolici rischiamo di essere un po’ ridicolizzati con i nostri “segreti mariani” portoghesi sulla conversione della Russia. E non ci basterà idolatrare gli analoghi di area slava.