Nella conferenza stampa di fine anno Draghi ha detto di considerarsi “un nonno a servizio delle istituzioni”: la domanda era sul suo futuro e sul Quirinale. Nel primo commento completo la mia interpretazione delle sue parole nel senso di una disponibilità a essere eletto presidente della Repubblica.
Quirinale: Draghi si è detto disponibile e io ne sono contento
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Indipendentemente da chi ci sarà. “Il mio destino personale non conta assolutamente niente, non ho particolari aspirazioni di un tipo o di un altro, sono un uomo e – se preferite – un nonno al servizio delle istituzioni”: qui è implicita la segnalazione della disponibilità a passare dall’uno all’altro “servizio” verso le istituzioni.
“Abbiamo conseguito tre grandi risultati: siamo uno dei Paesi più vaccinati, abbiamo consegnato in tempo il Pnrr e abbiamo raggiunto i 51 obiettivi. Il governo ha creato queste condizioni per portare avanti il Pnrr, indipendentemente da chi ci sarà”: qui la parola chiave è “indipendentemente”.
“Ci vuole una maggioranza ampia perché l’azione di questo governo continui. E’ immaginabile, e lo chiedo a tutti, che una maggioranza che si spacca per l’elezione del presidente della Repubblica poi si ricomponga magicamente quando si tratta di sostenere il governo? Dobbiamo farci questa domanda”: qui il segnale è che il nuovo presidente della Repubblica debba essere eletto dalla stessa maggioranza che sostiene il governo.
Dalle tre risposte appare chiara la disponibilità dell’interrogato a passare da un palazzo all’altro.
Un possibile contributo cristiano in questa situazione: https://gpcentofanti.altervista.org/un-punto-chiave-il-papato/
Presidente o papa?
Ma a gennaio prossimo il parlamento italiano deve eleggere ilpresidente della repubblica o il papa?