Glasgow: monito di Francesco su debito ecologico, debito estero, ferite della pandemia

Con un messaggio al summit di Glasgow sui cambiamenti climatici Francesco fa appello a “una profonda e solidale collaborazione tra tutti i popoli del mondo” per affrontare insieme la sfida ecologica e il dramma pandemico: “Non abbiamo alternative. Possiamo conseguire gli obiettivi scritti nell’Accordo di Parigi solo se si agirà in maniera coordinata e responsabile. Sono obiettivi ambiziosi, ma indifferibili. Oggi queste decisioni spettano a voi”. Nei commenti alcuni paragrafi del messaggio letto oggi pomeriggio all’assemblea dal cardinale Parolin.

10 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Per un modello integrale e integrante. La ferite portate all’umanità dalla pandemia da Covid-19 e dal fenomeno del cambiamento climatico sono paragonabili a quelle derivanti da un conflitto globale. Così come all’indomani della seconda guerra mondiale, è necessario che oggi l’intera comunità internazionale metta come priorità l’attuazione di azioni collegiali, solidali e lungimiranti.
    Abbiamo bisogno di speranza e di coraggio. L’umanità ha i mezzi per affrontare questa trasformazione che richiede una vera e propria conversione, individuale ma anche comunitaria, e la decisa volontà di intraprendere questo cammino. Si tratta della transizione verso un modello di sviluppo più integrale e integrante, fondato sulla solidarietà e sulla responsabilità; una transizione durante la quale andranno considerati attentamente anche gli effetti che essa avrà sul mondo del lavoro.

    2 Novembre, 2021 - 20:20
  2. Luigi Accattoli

    Due debiti incatenanti. In tale prospettiva, particolare cura va rivolta alle popolazioni più vulnerabili, verso le quali è stato maturato un “debito ecologico”, connesso sia a squilibri commerciali con conseguenze in ambito ambientale, sia all’uso sproporzionato delle risorse naturali del proprio e di altri Paesi. Non possiamo negarlo.
    Il “debito ecologico” richiama, per certi versi, la questione del debito estero, la cui pressione ostacola spesso lo sviluppo dei popoli. Il post-pandemia può e deve ripartire tenendo in considerazione tutti questi aspetti, collegati anche con l’avvio di attente procedure negoziate di condono del debito estero associate a una strutturazione economica più sostenibile e giusta, volto a sostenere l’emergenza climatica. È «necessario che i Paesi sviluppati contribuiscano a risolvere il debito [ecologico] limitando in modo importante il consumo di energia non rinnovabile, e apportando risorse ai Paesi più bisognosi per promuovere politiche e programmi di sviluppo sostenibile». Uno sviluppo a cui, finalmente, possano partecipare tutti.

    2 Novembre, 2021 - 20:22
  3. Luigi Accattoli

    Proteggere il futuro dei giovani. Purtroppo dobbiamo constatare amaramente come siamo lontani dal raggiungere gli obiettivi desiderati per contrastare il cambiamento climatico. Va detto con onestà: non ce lo possiamo permettere! In vari momenti, in vista della COP26, è emerso con chiarezza che non c’è più tempo per aspettare; sono troppi, ormai, i volti umani sofferenti di questa crisi climatica: oltre ai suoi sempre più frequenti e intensi impatti sulla vita quotidiana di numerose persone, soprattutto delle popolazioni più vulnerabili, ci si rende conto che essa è diventata anche una crisi dei diritti dei bambini e che, nel breve futuro, i migranti ambientali saranno più numerosi dei profughi dei conflitti. Bisogna agire con urgenza, coraggio e responsabilità. Agire anche per preparare un futuro nel quale l’umanità sia in grado di prendersi cura di sé stessa e della natura.
    I giovani, che in questi ultimi anni ci chiedono con insistenza di agire, non avranno un pianeta diverso da quello che noi lasciamo a loro, da quello che potranno ricevere in funzione delle nostre scelte concrete di oggi. Questo è il momento della decisione che dia loro motivi di fiducia nel futuro.

    2 Novembre, 2021 - 20:22
  4. Fabrizio Scarpino

    Caro Luigi.
    Il papa è da molti criticato per queste sue posizioni “ambientaliste” e si arriva addirittura a tacciarlo di occuparsi solo di tematiche ecologiche. E’ ovvio che quest’accusa rivolta al pontefice è falsa e non corrisponde al vero, ma è tipico di questi critici allargare il campo e arrivare alla critica al Concilio Vaticano II.
    Forse vado un po’ fuori tema , ma forse no. Leggo dal sito chiesadimilano.it che nell’ultimo cinquantennio vi è stato un calo delle vocazioni di oltre il 60%.
    Facciamo tutti un rapido calcolo e si arriva al Concilio.
    Premesso che io in quegli anni non ero nato, che non ho studiato il Concilio se non “leggiucchiando” qua e là i documenti, che non sono uno storico, mi sovviene però qualche dubbio su questa coincidenza.
    E torno all’inizio e al tema del post: è corretto sposare in toto ogni tematica ecologica? Ci aiuta a crescere nella Fede in Cristo?

    https://www.chiesadimilano.it/news/chiesa-diocesi/seminaristi-in-italia-i-numeri-della-chiesa-di-domani-479451.html

    3 Novembre, 2021 - 11:50
  5. Lorenzo Cuffini

    Si rivela sempre più fondamentale, e se credenti potremmo dire tout court provvidenziale, l’ enciclica LAUDATO SI’ con cui Francesco dava fondamento organico, prospettico e magisteriale alla cd. “questione ambientale”. Con quel documento si dava continuità e fortissimo sviluppo alle “intuizioni” dei predecessori, da Paolo VI a Ratzinger, con una particolare sensibilità mostrata da GPII all’affaccio sul millennio nuovo, a dimostrazione che coloro che ulularono alla luna della propaganda antibergogliana, presero- come continuano a prendere- un abbaglio colossale, oltreché una cantonata solenne.
    A tutti giova una rilettura, o unalettura, meglio se continua:
    https://www.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20150524_enciclica-laudato-si.html

    3 Novembre, 2021 - 12:00
  6. alphiton

    Ci inchiniamo deferenti di fronte all’autorità e all’autorevolezza della rivista Tempi e dell’Osservatorio Van Thuan…

    5 Novembre, 2021 - 15:30
  7. Amigoni p. Luigi

    Rif. 5 novembre – lettura attenta
    Per immunizzarmi da una pregiudiziale acritica di Glasgow 2021 ho letto anch’io con “sudditanza psicologica” i due articoli segnalati

    7 Novembre, 2021 - 21:13

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