Ho ballottato per Gualtieri ma non festeggio e tremo per lui

Come già al primo turno anche al ballottaggio ho votato per Gualtieri e sono contento che abbia stravinto su Michetti ma tremo e prego per lui e per Roma, per i romani delusi e sconfortati, per la maggioranza che non ha votato, per le imprecazioni che fino a ieri andavano alla Raggi – e prima a Marino e prima ancora ad Alemanno – e che ora andranno a lui e a tutti quelli che l’hanno votato e io tra loro. Nei commenti spiego questa mia lamentazione nella vittoria e dico qualche altra paroletta sul resto del voto.

28 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Viva la cattiveria di Calenda. Non sono romano ma vivo a Roma dal 1966 e mi sono fatto l’idea che il cambio dei sindaci incida pochissimo sull’andamento della polis. Forse è così dappertutto, ma io sento e so che la malasorte amministrativa romana non si lascia minimamente impressionare dalle buone intenzioni, che tutte rispetto, degli amministratori che scalano baldanzosi il Campidoglio. Non avevo votato per la Raggi ma avevo sperato che la forte maggioranza con la quale era stata eletta e le utopie giovanili dalle quali era mossa l’avrebbero aiutata nell’impresa. Qualcosa di concreto, nella direzione del buon governo cittadino, credo d’averlo visto con Rutelli sindaco al cambio del Millennio, grazie anche alle risorse messe in campo dai governi per il Giubileo del 2000. Ora ci sono gli aiuti europei e ora abbiamo di nuovo un sindaco adatto ad amministrarli. Spero che si possa avere una legge per la capitale come hanno gli altri paesi e spero che Calenda, che è stato decisivo per l’elezione di Gualtieri, l’aiuti con quell’apporto di cattiveria che manca al nuovo sindaco.

    19 Ottobre, 2021 - 11:48
  2. Luigi Accattoli

    Da Varese a Cosenza. La sconfitta della destra da Varese a Cosenza è ben meritata da una coalizione dove sono tutte le posizioni: l’appoggio pieno a Draghi e alla sua politica vaccinale da parte di Berlusconi, l’appoggio verbale di Salvini nel quotidiano grintoso antagonismo, l’opposizione gridata della Meloni che fa la libertaria sui vaccini capeggiando un elettorato d’ordine che più d’ordine non si può.

    19 Ottobre, 2021 - 11:49
  3. Luigi Accattoli

    Corteggiatori dei contrari ai vaccini. Secondo le stime più attendibili, i contrari e i dubbiosi sui vaccini vanno dal 5 al 15 per cento della popolazione. Strizzare l’occhio a questa minoranza – come hanno fatto con tenacia Salvini e la Meloni – vuol dire scontentare la maggioranza. Essendo io favorevole alla politica vaccinale che fu di Conte e che ora è di Draghi, sono contento che i corteggiatori della minoranza siano restati in minoranza. In primavera si andrà al voto in una cinquantina di città, da Genova a Palermo, da Monza a Lecce. Se la destra anche allora vi andrà con candidature casual e con tre posizioni tra loro conflittuali, di nuovo perderà. Ma, dice Salvini, la Lega non ha perso perché ora ha più sindaci di prima: tutto bene se uno si accontenta d’aver vinto a Codogno, Melfi, Villorba, Desio, Sansepolcro, Lanciano, avendo perso a Roma e a Torino.

    19 Ottobre, 2021 - 11:50
  4. Luigi Accattoli

    Oremus pro gubernantibus. Conviene pregare per gli elettori e per gli eletti: la responsabilità del voto e del governo è sempre grave, oggi forse più di ieri. L’invocazione dell’aiuto dall’alto non dev’essere partigiana. Tra i destinatari metto per primi gli elettori che non sono andati al voto, perché siano aiutati a vincere il disamore per le sorti della cosa pubblica. Poi metto gli eletti a sindaci al loro primo mandato, perché riescano a tenere fede alla loro aspirazione al buon governo. Infine gli sconfitti, perché riprendano con lena a battersi per la vita pubblica.

    19 Ottobre, 2021 - 11:50
  5. Fabrizio Scarpino

    Caro Luigi.
    Qui dalla Brianza e da Monza che vedo da te citata e questo mi onora in quanto ivi sono nato non posso che annunciare e confermare purtroppo -secondo i miei personalissimi gusti- una destracentro saldamente in sella, festeggiante e trionfante.

    19 Ottobre, 2021 - 13:10
  6. Luigi Accattoli

    Festeggiano la conquista di Desio?

    19 Ottobre, 2021 - 14:27
  7. Fabrizio Scarpino

    Desio e non solo caro Luigi.
    Limbiate , Biassono, Briosco, Varedo, Vedano al Lambro, Verano Brianza, Arcore.
    Come afferma il sindaco di Monza (espressione della destracentro), “finchè c’è Brianza c’è speranza”. 😉 😉

    19 Ottobre, 2021 - 14:42
  8. maria cristina venturi

    La gente ha capito che ‘perfettamente inutile andare a votare ,e che il “simulacro”di una possibilita’ realedi espressione della volontà: popolare come democrazia , simulacro finora alla bellemeglio rabberciato, si e’frantumato in mille pezzi con la pandemia e il governo degli eurotecn ocrati. .L'”emergenza” come scusa per togliere diritti fondamentali ai cittadini , e’ormai una categoria cronica, non finira’ mai. Il PD se fosse un vero partito di sinistra avrebbe poco da festeggiare , come dice Massimo Cacciari . Lo scollamento fra popolo e istituzioni e’ormai un abisso. Chi non si accorge di quanta tristezza, rassegnazione ci sia nel non-voto di tanti cittadini e’ miope.
    Al governo dei tecnocrati , messo su dagli interessi economici e geopolitici, che vinca il PD o le destre non gliene importa nulla: tanto non cambia nulla e si fa quello che decidono loro e che fa loro piu’comodo. I cittadini italiani lo hanno capito , e purtroppo in maggioranza si sono rassegnati .
    Il povero Berlinguer ( ma anche i politici che credevano nella politica ) si stara’ rivoltando nella tomba.

    19 Ottobre, 2021 - 14:46
  9. Fabrizio Scarpino

    Rif. 19 ottobre 14.46
    Lo scollamento fra popolo e istituzioni e’ormai un abisso.
    Senza dubbio e non è un bene.

    19 Ottobre, 2021 - 17:38
  10. Lorenzo Cuffini

    “La gente” e “il popolo” sono due belle astrazioni che servono a fare affermazioni di ogni genere e grado. Non credo per nulla che “la gente” ( che siamo poi tutti quanti noi, singolarmente presi) “abbia capito che andare a votare non serve a nulla”. Per il fatto stesso che , almeno nelle elezioni amministrative, la possibilità di incidere e di farlo concretamente su possibili cambi di direzione nel governo della cosa pubblica, è effettivamente alla nostra portata. Tant’è che la cosa funziona, e di bei ribaltoni ci sono stati, c’erano sati in precedenza e sempre ci saranno.
    Il fatto che moltissimi, mai così tanti, non siano andati a votare, esprime un didinteresse o un malcontento generalizzato, e questo non è certamente cosa buona e giusta. D’ltra parte rientra perfettamente nelle regole della democrazia, il non voler partecipare, il tagliarsi fuori,
    lo stare a guardare, l’Aventino. TAnto più che oggi è facilissimo avere la sensazone di essere partecipi e protagonisti in molti altri modi surrettizi e farlocchi, che si possono vendemmiare in ciabatte e canotta sul comodo pc di casa propria dove si possono tenere, indisturbati e senza contraddittori, comizioli di ogni genere da tribunelle alla portata di tutti.
    Cosa no bbuona, dunque la folla che diserta i seggi. Direi che rientra in quell’atteggiamento fatalistico e irrazionale, credulone del primo luogo comune e della prima fake che gira in rete, facilissimamente complottardo e fondamentalmente infantile che trova spiegamento non a caso proprio in questi ultimi tempi. Occhio che non è “colpa” solo dei polticoni bruttoni cattivoni che la “ggente”,chissà perché sempre assunta come buona, laboriosa, onesta e proba, se il divario tra elettorato e istituzioni pare aumentare. C’è anche una precisa colpa da parte dei cittadini di cui sopra, che a forza di disinteressarsi, di antipolitica, di discorsi da bar elevati a bibbia , non è più in grado di proporsi e di geneare un classe politica migliore e più ancorata alla realtà. E, dato che quei cittadini siamo noi, una fetta della colpa è anche personalmente nostra. Tutte le volte che assecondiamo la deriva qualunquista, piovegoevrnoladrista, sontuttiugualista e via discorrendo.
    Sveglia, tutti quanti, me per primo, una buona volta.

    19 Ottobre, 2021 - 20:54
  11. roberto 55

    Molto semplicemente, Luigi, direi che a Roma è andata come doveva andare: non si vede, davvero, come i romani avrebbero mai potuto affidare la guida della loro città ad altri che non a Roberto Gualtieri.
    Sul tema-astensionismo mi pare che l’amico Lorenzo abbia detto tutto, e nulla di più mi sento di aggiungere: colgo, piuttosto, l’assist dell’amico Fabrizio per riferire brevemente dell’esito di questa tornata elettorale nella mia regione, dove s’è registrata una complessiva prevalenza della Lega (nel Veneto, in pratica, dire “centrodestra” è dire “Lega”: FI è ormai ai minimi termini e FdI, per quanto in crescita, è ancora una forza minore) che s’è ripresa Chioggia e s’è confermata a Montebelluna, Cavarzere ed in vari altri centri e paesi; ha, peraltro, suscitato sorpresa la sconfitta leghista a Conegliano (nella “tana” del “Governatore” Luca Zaia) e ad Este.
    Infine, se c’è qualcuno di questo blog cui regge lo stomaco d’interloquire con la signora Venturi (io proprio no, io non ce la faccio) potrebbe cortesemente pregarla di evitare di nominare Enrico Berlinguer (al quale la citata signora Venturi non sarebbe stata degna neppure di pulirgli le scarpe) ? Grazie.

    Roberto Caligaris
    Felle elezoccasione e sort

    20 Ottobre, 2021 - 0:31
  12. Beppe Zezza

    Concordo pienamente con il primo commento di Luigi. Il Sindaco può molto poco. E farlo è una sofferenza per la quantità di critiche che si dovranno subire. Da considerare anche che i “veri” sostenitori del sindaco sono quelli che lo hanno votatomal primo turno, quindi una percentuale minima della popolazione. Quanto alla non partecipazione al voto, lungi dal colpevolizzare chi non vota, dovrebbe far riflettere il fatto che i non votanti sono in numero maggiore proprio in quelle votazioni che riguardano le cose che sono a loro più vicine ( le supplettive per le circoscrizionali se non ricordo male quando sono state fatte hanno avuto percentuali di votanti risibili )

    20 Ottobre, 2021 - 8:38
  13. Amigoni p. Luigi

    Rif. 8.38 – Minimo e massimo di ragionamento
    Se il ragionamento delle 8.38 verte su Roma sarebbe da concludere che lì non ci poteva essere sindaco in nessun modo, visto che i primi due sono arrivati al 30% e al 27%, e rispetto a un totale di votanti che rappresentava il 50% o meno degli aventi diritto.
    Quanto ai non votanti (vale sia al primo che al secondo turno e a qualsiasi livello di scelta): chi non vota decide , oggettivamente, di lasciare il pallino a chi vota. Al netto di tutti i ragionamenti sul disagio….scollamento…. ecc. ecc. ecc., chi non vota ha sempre torto, è colpevole in materia (quasi ) grave.
    Aggiungo: di solito (cioè sempre) questi tipi di ragionamento, sulla legittimità di chi vince in “edizione ridotta”, lo fanno quei che han perso. Persin a Desio ha eletto il sindaco una minoranza.

    20 Ottobre, 2021 - 17:11
  14. Beppe Zezza

    Rif 17.11. Il ragionamento delle 8.38 non dice “ che non ci poteva essere sindaco in nessun modo “ ma che chiunque fosse eletto sindaco sarebbe stato comunque molto debole .
    C’è una distinzione da fare tra “ legittimità “ e “ rappresentatività “. Se i votanti fossero solo il 10% , il vincente che ottenesse il 5,1% sarebbe in ogni caso “legittimo” ( = eletto seguendo le leggi stabilite ) ma risibilmente “ rappresentativo “. È lo scollamento tra “ legittimità “ e “ rappresentatività “ a preoccupare. È il progressivo affermarsi di una “ democrazia legittima” ma lontana da una reale “ democrazia rappresentativa del popolo “ – come anche si verifica nel nostro parlamento nazionale che “ rappresenta “ un paese che non esiste più.

    21 Ottobre, 2021 - 8:13
  15. Lorenzo Cuffini

    Notasi una qualche confusione.
    “chiunque fosse eletto sindaco sarebbe stato comunque molto debole “.
    Perché mai? Qui non si tratta di un premier che, nominato, deve costruirsi una maggioranza e, nel caso ne abbia una scarsamente considerevole numericamente, è la classica anatra zoppa. I sindaci eletti con l’attuale legge elettorale , elezione diretta a doppio turno, sono in grado dal giorno dopo di poter contare per la loro amministrazione su un pacchetto di maggioranza ” garantito” per legge, e dunque , rispetto ai loro colleghi capi di governo, non han problemi di forza e debolezza.Si vuol forse dire che non basta l’investitura elettorale, ma ci andrebbe una investitura di popolo? Che al di sotto di una certa percentuale di votanti l’elezione dovrebbe esser nulla? Crusca per discussioni d’accademia, la realtà è questa ed è ben diversa.
    “È il progressivo affermarsi di una “ democrazia legittima” ma lontana da una reale “ democrazia rappresentativa del popolo “. Ah ecco. In teoria, molto bello. In pratica, vuol dir niente. A meno che non spingersi a criticare la democrazia stessa, perché il rischio di quello “scollamento” è insito e determinante della democrazia stessa. Percentuali bassissime si sono riscontrate in ogni parte del globo, in certi casi ( vedi USA ) sono strutturali e considerate “normali”. La democrazia prevede la possibilità di chiamarsi fuori dalle scelte: ben sapendo che così facendo, non posso poi frignare dicendo : questo governo non mi rappresenta. Posso al più frignare ( ma perché dovrei?) : non voglio essere rappresentato da nessuno ( sindaco, ecc ecc)
    ” Lungi dal colpevolizzare chi non vota”. Per carità.Legittimità formale e sostanziale, quella in cui il Tafazzi assenteista si muove. Intendiamoci: si possono avere centomila motivi per non andare votare, alcuni, o tutti magari, anche molto nobili ed alti. Quali che siano, sempre un Tafazzi ti rendono. Si dimentica con generosa facilità che una volta si insegnava che il voto è un diritto e un dovere. Ora si glissa sul concetto, ma l’art. 48 della Costituzione parla chiaro: ” Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico”. Vero è che dei doveri ( civici e non) me ne posso fregare alla grande e sempre, ma resti chiaro che il dovere, seppur “solo ” civico, c’è, e, se io me ne fotto, mi sottraggo ad esso.

    21 Ottobre, 2021 - 15:35
  16. Comunque sembra che Gualtieri sia piuttosto contento.

    21 Ottobre, 2021 - 20:35
  17. Amigoni p. Luigi

    Rif. 8.13 – Chi rappresenta che cosa
    Chiariti i termini della legittimità politica e formale di un sindaco eletto (a proposito: la Appendino votata a Torino nel 2016, al primo turno al 31% contro il 42% del rivale, con affluenza del 57%, era in partenza un sindaco molto debole o un po’ forte?), arriviamo alla rappresentatività parlamentare.
    I 222 deputati 5S, eletti, nel 2018 , da oltre 10 milioni e mezzo di persone (quasi un terzo dei votanti, che erano il 73,2 % degli aventi diritto) erano rappresentanti di istanze quali: no TAV, no Europa, no autostrade, no auto blu, no olimpiadi, no dibattiti in TV, no alleanze politiche, no oltre due mandati; e: reddito di cittadinanza, decrescita felice, uno vale uno. Perchè dopo poco tempo non rappresentavano più i loro tanti “rappresentati” ; e oggi , molto più di altri, “rappresentano un paese che non esiste più”? Sommessamente: le istanze del “popolo” da rappresentare non vanno solo contate allo stato brado in cui si manifestano; forse vanno anche riempite (“mediate”) di qualche qualità. E pazienza se non tutte le istanze “di pancia” trovano immediata rappresentanza e causano un abbassamento dei votanti.

    22 Ottobre, 2021 - 0:05
  18. Beppe Zezza

    Pare che l’interrogarsi sul senso di una democrazia rappresentativa che “ rappresenta “ una parte largamente minoritaria della popolazione susciti le ironie di qualcuno. Si , considero auspicabile che accanto a una investitura elettorale ci sia anche una investitura di popolo e che le “ discussioni di accademia “ abbiano un loro valore pur non producendo effetti pratici immediati. Si, ritengo che il congelamento di una situazione che “ fotografa “ il paese in un certo momento storico e gli dia potere di condizionare il futuro anche quando non rappresenta più il paese sia negativa. ( gli eletti 5 stelle saranno fondamentali per la elezione del futuro presidente della Repubblica , che condizionerà il futuro del paese ) e che questo meriterebbe una riflessione .

    22 Ottobre, 2021 - 8:54
  19. Lorenzo Cuffini

    Ma quale caspita di congelamento? Congelamento di che? Fisiologicissimo funzionamento delle istituzioni.
    Esiste, ed è prevista e regolata, la possibilità di sciogliere le Camere e procedere sì, a uno “scongelamento” della situazione : ma solo e soltanto se non esiste in parlamento alcuna possibilità di formare una maggioranza parlamentare. Fino a che questo non si verifica, è impossibile ogni scioglimento, sarebbe anticostituzionale.
    Sempre più spesso, e per i motivi più vari, si sente girare la fola di ” questo parlamento è delegittimato, non è più rappresentativo della situazione, si votasse oggi…” ecc ecc. Non ci si rende conto che questa è la strada maestra per spargere a piene mani quella perniciosa sfiducia irrazionale nelle istituzioni che confina per lungo tratto con ogni altra forma di antipolitica deleteria al buon funzionamento democratico. Gli eletti 5 stelle ( per cui non nutro alcuna simpatia personale) saranno fondamentali per la elezione del futuro presidente della Repubblica perché lì stanno per regola democratica e guai al mondo se passasse l’idea (che invece si contrabbanda come naturale ) che non dovrebbero starci perché ” se si votasse oggi…”. Sono lì, perché votati. Al prossimo voto costituzionalmente indetto, si vedrà. Il settenato della Presidenza della Repubblica non collima evidentemente con il quinquennio delle legislature, dunque questa eventualità è altamente propabile che si presenti.
    Che si dovrebbe fare? Votare ogni giorno, magari con un bel sondaggio online h24, in modo tale da essere sicuri d’essere in sintonia con gli umori del paese? In ogni ordinamento democratico degno di questo nome esiste ” la legislatura” come lasso di tempo indispensabile a impostare, pianificare e gestire una qualsiasi azione di governo. Al termine di questo lasso, l’elettorato è chiamato ad esprimersi e a dare una “fotografia” della realtà che puo’ essere uguale, simile, diversa, opposta. Certo, se ci si rifiuta di votare, cavoli di chi non vota.
    Poi: consultazioni elettorali intermedie di vario genere si susseguono annualmente: non è che mutino di un ette la fotografia parlamentare. Sondaggi fatti da chicchessia si susseguono settimanalmente, e non danno alcuna fotografia degna di nota. Breve precisazione: questa smania di essere “voce e espressione del popolo”, storicamente, ha portato invariabilmente alle peggio dittature. Fondate, regolarmente, sulla consacrazione delle piazze plaudenti e , in non pochi casi, pure sui sigilli farlocchi del ” Dio è con noi” e ” Dio lo vuole”.
    Teniamoci buona la nostra Costituzione.
    Piuttosto: andiamo a votare, specie se cattolici; e facciamo, specie se cattolici, , andare a votare la gente,per quanto ci è possibile, invece di lisciare il pelo al qualunquismo astensionista.

    22 Ottobre, 2021 - 9:59
  20. Clodine-Claudia Leo

    Vittoria di Pirro!!

    22 Ottobre, 2021 - 12:15
  21. maria cristina venturi

    Non solo vittoria di Pirro, ma vittoria da”commedia”.
    Provate a pensare a un potere che lascia ai cittadini l’illusione di poter tramite le elezioni decidere chi governa, se il partito A o il partito B. Un potere che sa benessimo che il risultato delle elezioni e’irrilevante. Tanto che vinca il partito A o il Partito B a decidere e governare saranno sempre loro, che sono SOPRA il partito A o B. Quindi chiunque vinca ,comunque dovra’ sottostare ai loro dettami.
    Le elezioni a questo punto sono una commedia. Ma mettiamo il caso che i cittadini capiscano questo trucchetto : non andranno piu’ a votare. Cioe’ non si presteranno alla commedia. In Italia stiamo andando verso questa direzione: i cittadini stanchi o scettici o sgamati non si fanno piu’ prendere per il naso: una volta capito che l’esito del voto popolare non conta nulla, si risparmiano la fatica di fare da “comparse” alla commedia.

    22 Ottobre, 2021 - 15:15
  22. Lorenzo Cuffini

    Chi scrive il commento delle 15.45 è solito riscrivere la realtà delle cose a suo uso e consumo, che è un delicato eufemismo per esprimere il concetto del cacciare palle.Lo fa da anni, pervicacemente, grossolanamente, facendo su questo blog da grancassa sgangherata alla fumosa e caciarona congrega dei complottisti a oltranza, quelli che la sanno lunga, ma talmente lunga da non vederne mai la fine.
    Dunque non sorprende di certo leggere l’ultima puntata delle suè Cronache dalla Menzogna. Si potrebbe dire: lasciala parlare, tu non ascoltarla.Ceeerto. Peccato che a forza di lasciar parlare e dire ,senza chiamare le balle con il loro nome, e sbugiardandole regolarmente, ci troviamo nella singolare posizione di avere non solo la rete, ma le radio e le TV, infestate da saputi soloni che sparano le più strampalate “teorie” senza un minimo di costrutto, vendendole per assodate, certe, asserite come postulati indiscutibili: quando si reggono sul nulla di un castello di fole. In questo caso ultimo, si ricorre al più vecchio, obsoleto,sfilacciato dei trucchi e si tirano di mezzo ” LORO”. Testuale: ” Vinca il partito A o il partito B, a decidere e a governare saranno sempre LORO.”
    Chi sarebbero, di grazia, nell’ acuta disamina in questione?
    I Poteri Forti, i Tecnocrati, gli Eurocrati, La lobby gay, i Marziani? Non è dato saperlo.
    QualsiaSi cosa fa brodo, al pari di una zucca o di un cavolo nel minestrone. In questo modo, e la sottile notista lo sa benissimo, si ottiene un solo risultato: a colpi di greve qualunquismo da bar reiterato per anni, si spiana la strada al tanto peggio tAntonio meglio, al culto dello sfascio profetizzato, all’ annientamento della coscienza civica e civile. Difatti basterebbe compulsare un vecchio bignamino di storia per accorgersi che la tecnica del “LORO” è la sozza base di ogni regime dittatoriale.Anche il beneamato Duce degli Italiani campava sui suoi “LORO” : lui le chiamava le plutocrazie occi dentali e le congreghe

    22 Ottobre, 2021 - 17:50
  23. Lorenzo Cuffini

    Anzi, raggiunse un piccolo vertice di creatività surrealista coniando il concetto di ” complotto demo -pluto- giudaico- massonico”.
    Siamo sulla stessa lunghezza d onda con il genere di commenti con protagonisti i “LORO”.
    Tanto per essere chiari.

    22 Ottobre, 2021 - 17:54
  24. Beppe Zezza

    Rif 9.59 certo : normalissimo funzionamento delle istotuzioni. E chi lo ha mai negato? . È tutto “ legittimo “ . Ma se è proprio questo il punto ! La “ attuale “ democrazia “ formale “ si allontana sempre più da una democrazia ( governo del popolo ) reale.. Ad alcuni – forse anche la maggioranza – sono sta bene così. A me non piace. Posso esprimere il mio pensiero anche se non ha alcun effetto concreto ?

    23 Ottobre, 2021 - 11:30
  25. Amigoni p. Luigi

    Repubblica parlamentare e repubblica presidenziale
    – Costituz. art. 94: “Il governo deve avere la fiducia delle due camere”.
    – Art. 92: “Il presidente della repubblica nomina il presidente del consiglio”. Non c’è nemmeno scritto: tenuto conto o valutato l’esito delle elezioni. Tanto meno: consultati i costituzionalisti futuri o gli esperti dei blog.
    – Nei periodi d’oro delle “elezioni sovranissime di massa” e del “rispecchiamento esatto delle opzioni dei cittadini” ci sono state fiducie parlamentari diverse e opposte. Fuori dai giochi il PCI e il MSI, e con la Dc sempre da perno, dopo le elezioni del 1958, 1963, 1968, 1972 si sono formate maggioranze diverse, non sempre scontate (senza o con PSI, con o senza PLI o PRI; maggioranze per governi “balneari”). E’ vero che il presidente eletto dal parlamento ha smesso di essere il “grigio notaio”, come è stato per i primi 25-30 anni della repubblica. E’ diventato “più politico”, ma la costituzione è rimasta integra (in quei punti) e sempre integralmente osservata.

    23 Ottobre, 2021 - 22:56
  26. maria cristina venturi

    Caro padre Amigoni, possibile non capisca che ,anche quando e’tutto correttissimo, il cuore del popolo non e’piu’con voi ? Perche’il cuore parla al cuore ,come disse il beato Card. Newman .E il vostro cuore, il cuore dei preti e quello dei burocrati, il cuore dei politici e quello dei presidenti della Repubblica, il cuore dei cardinali, dei vescovi e quello dei parlamentari, non parla piu’assolutanente al cuore della gente comune. I cittadini non vanno a votare. Gli italiani , popolo cattolico un tempo non va piy’alla Messa ,i giovani non vanno piu’ in seminario. Fatevi qualche domanda caro padre Amigoni: certo e’tutto corretto, ma la correttezza e’fredda ,noiosa , senza attrattiva, senza carisma . . E come se nza attrattiva c’è senza carisma sono i politici attuali , che non parlano piu’al cuore, cosi’senza attrattiva sono i preti attuali ,che non parlano piu’al cuore. Le prossime generazioni saranno del tutto a-politihe e a-tee. Ma per Padre Amigoni va tutto bene?

    25 Ottobre, 2021 - 19:36

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