Caravaggio Montale e Borges in punta di piedi per vedere il Signore se mai passi
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Luigi Accattoli
Francesco Bricolo intuisce una valenza forte nel fatto che Caravaggio in questa tela rappresenti se stesso nel portatore della lampada. Vi vede un Caravaggio Giacobbe che lotta con l’Angelo: e che qui – in particolare – si alza in punta di piedi per vedere il Cristo e allunga il braccio per avvicinare la lanterna il più possibile al volto che sta cercando, in modo da poterlo meglio riconoscere. Una lotta con l’Angelo – dunque – che in questa fase della tormentata vicenda dell’uomo Caravaggio è ricerca di Cristo. Ricerca cristiana. Della tribolata umana ricerca del volto di Cristo parlano anche due poeti del nostro tempo: uno con tenace proposito, Borges; e l’altro con scettica retrospettiva, Montale. Trovi alcune loro parole ai commenti seguenti.
Si tratta di arrampicarsi sul sicomoro
per vedere il Signore se mai passi.
Ahimè, non sono un rampicante ed anche
stando in punta di piedi non l’ho mai visto
13 Luglio, 2021 - 17:33
Luigi Accattoli
Jorge Luis Borges – “Cristo in croce” – 1984
La nera barba pende sopra il petto.
Il volto non è il volto dei pittori.
È un volto duro, ebreo.
Non lo vedo
e insisterò a cercarlo
fino al giorno
dei miei ultimi passi sulla terra.
13 Luglio, 2021 - 17:34
Luigi Accattoli
Caravaggio, Cattura di Cristo, Galleria nazionale di Dublino. Una tela del 1602, che presenta una scena affollata, in rispondenza all’episodio evangelico: Mentre ancora egli parlava, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una grande folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo. 48Il traditore aveva dato loro un segno, dicendo: “Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!”. 49Subito si avvicinò a Gesù e disse: “Salve, Rabbì!”. E lo baciò. 50E Gesù gli disse: “Amico, per questo sei qui!”. Allora si fecero avanti, misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono (Matteo 26, 47-50). Che vi fossero lanterne in mano ai catturatori lo attesta Giovanni: Dopo aver detto queste cose, Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente Cedron, dove c’era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. 2Anche Giuda, il traditore, conosceva quel luogo, perché Gesù spesso si era trovato là con i suoi discepoli. 3Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di soldati e alcune guardie fornite dai capi dei sacerdoti e dai farisei, con lanterne, fiaccole e armi (18, 1-3).
L’amore nasce come un tramonto – diceva – Un raggio di sole infiamma un breve tempo e tutto trasluce, quieto, nel vespro, nella naturale mancanza di senso.
Ma la favilla avvampò nel riposo e ti pensa ogni momento e si stupisce e perdutamente si perde in questo vento.
Padre Giampaolo Centofanti in Antidoti alla dittatura scrive:
Nell’epoca delle menti teleguidate si vanno formando due classi sociali, i manipolatori e i manipolati spogliati di tutto. Formazione e informazione determinano chi ha il potere e chi subisce. Una strada decisiva è battersi perché torni agli unici legittimi detentori, il popolo, ogni persona, la scelta, fin dalla scuola, della formazione alla luce della identità liberamente cercata e nello scambio con gli altri.
E’proprio questo il nocciolo della questione. I portatori della nuova ideologia gender vogliono espropriare i genitori dal diritto di educare i propri figli e vogliono fare delle scuole il luogo della propaganda e dell’indottrinamento delle nuove generazioni ad ideologie che fanno comodo ,disgregando la famiglia e negando la realta’ del genere biologico per spingere il “genere percepito” e sessualizzando precocemente l’infanzia .
Hanno stigmatizzato l’Ungheria per una legge che proibisce la pornografia e la propaganda LGBQT+ nelle scuole fino i 18 anni . Dicono che e’discriminante.La UE, che e’ morbida con dittatori sanguinari come Erdogan, che paga profumatamente per trattenere i migranti, fa la voce grossa con Orban, reo di difendere i diritti dei bambini e delle loro famiglie a NON essere indottrinati alle teorie aLGBQT+
Ma i primi ad essere discriminati,vse passassero leggi come il DDL ZAN e, sono i genitori che non vogliono che i loro figli siano fino dalla piy’tenera eta’ esposti ad ideologie perniciose. E persino le scuole cattoliche sarebbero costrette a celebrare solennemente la Giornata contro omolesbofobua bifobia( tutti termini inventato dalla nuova ideologia)
Nel libro “Un Mondo Nuovo” , Aldous Huxley pone come base del suo mondo distopico la sessualizzazione precoce dell’infanzia, oltre che la disgregazione dei rapporti familiari, per cui gli uomini nascono in provetta, non conoscono i loro genitori biologici,e sono divisi ,con la manipolazione genetica, in due classi una Alfa, superiore destinata al governo, l’altra quasi subumana destinata ad essere la massa dei lavoratori.
Questo mondo distopico e:vicino se coloro che dovrebbero lottare per la verita’e la giustizia subiscono passivamente e non osano quasi dire la loro, per paura di essere accusati di “omofobia” .
15 Luglio, 2021 - 9:50
Lorenzo Cuffini
Uno la puo’ pensare come vuole, e, soptattutto, condirsi come vuole il suo partito preso.
Quello che sarebbe meglio non perdere di vista è un unico dato di fatto: che la deprecata “omofobia” esiste. Quindi, da cattolici, sarebbe in primo luogo auspicabile non partire per la tanto bramata crociata di turno ( tra l’altro, se per questo, già persa, strapersa, archiviata e digerita ) rifiutandosi ostinatamente di aprire gli occhi sul fatto che quando si parla di omofobia si parla di vite , di persone, di famiglie. Di esperienze e di sofferenze enormi. Che, per il solo fatto di esistere, non implicano cambiali in bianco, esaltazioni o quant’altro. Ma il RISPETTO E LA CONSIDERAZIONE RISPETTOSA, la devono necessariamente avere.
Eccome.
E trasuda da ogni poro di moltissime persone, di una buona fetta della società e, cosa che maggiormente stride, di una fetta , anche se grazie a Dio non più così rilevante, della mentalità cattolica.
Si esprime in opere, parole e omissioni che sono sotto il naso di tutti.
Si esprime, prima di tutto, nella sua negazione isterica.
Ne è clamoroso, e doloroso e imbarazzante segnale, il fatto che sul quotidiano “della chiesa italiana”, Avvenire, esiste meritoriamente un tag “omofobia”.
Ma se lo si clicca, ci sitrova catapultati soltanto in una rassegna stampa di pura propaganda anti ddl Zan. Ma stiamo scherzando? Si cambi immediatamente quel tag con “DDL ZAN” ,
perché con la materia indicata, l’omofobia, c’entra un tubo.
Come se la gente pestata, discriminata, cacciata, ghettizzata per le sue scelte sessuali non esistesse, fosse inventata di sana pianta.
Non so più come dirlo: ammettiamo pure la possibilità che questo decreto non venga mai convertito in legge. Di più: auspichiamolo, facciamone voti, se volete.
Mettiamo che le cose restino come sono ora: dovrebbe essere qui la risoluzione di problemi? Dovremmo esserne felici e cantar vittoria?
Un corno: perché i fatti di omofobia resterebbero, restano e resteranno.
E, oggi come oggi, chi ne è vittima, come persona, ma anche come famiglia, e fosse per giunta credente e fosse per giunta praticante, si vede sbattere per tutta risposta in faccia dalla sua chiesa questo: io mi rifiuto di dedicare una giornata alla lotta alla omofobia.
Rendiamoci conto della grettezza, rendiamoci conto dell meschinità, rendiamoci conto della ipocrisia.
Dramnatico che si impedisca di maturare fin dalla scuola alla luce della identità ricercata e nel solo allora autentico scambio con gli altri e poi si accusi la gente di immaturità. Quando si verifica essa è voluta dal sistema che svuota le persone fin dalla gioventù in falso omologato civismo. Che solidarietà è impedire la libera formazione? In una tale situazione di manipolazione vi sono tanti linguaggi da demistificare. Comprendo dunque la buona fede di certuni. https://gpcentofanti.altervista.org/la-rivoluzione-della-diffusa-traduzione-simultanea/
15 Luglio, 2021 - 14:13
Lorenzo Cuffini
Chiedo scusa, ho dimenticato di indicare il link alla sezione citata nel commento precedente consultabile sul sito di Avvenire con la denominazione assolutamente incongrua di ” omofobia”.
Eccolo, per la verifica di chiunque sia interessato: https://www.avvenire.it/search/Omofobia
Da notare che il “tag” è inserito in posizione preminente, subito sotto al titolo, a fianco di altre definizioni chiave per la ricerca: Sezioni, Opinioni, Covid, Economia Civile, Podcast.
Torno a dire: è solo “naturale”, data la scelta di far campagna di opinione da parte del giornale della Cei, che l’argomento ddl Zan sia insierito in pole position.
Del tutto innaturale, invece, e profondamente sbagliato , inserirlo sotto la voce “omofobia”.
Identità non aperta allo scambio, a impatare dagli altri (per noi cristiani in Cristo, come isegnavano già i padri della Chiesa) e solidarietà, scambio, falsi, senza sviluppo delle identità, si contrastano e si spalleggiano nello svuotare le persone, rendendole pupazzi ideologizzati e fanatici invece che sereni e appassionati cercatori del vero ovunque ve ne sia una traccia.
Francesco Bricolo intuisce una valenza forte nel fatto che Caravaggio in questa tela rappresenti se stesso nel portatore della lampada. Vi vede un Caravaggio Giacobbe che lotta con l’Angelo: e che qui – in particolare – si alza in punta di piedi per vedere il Cristo e allunga il braccio per avvicinare la lanterna il più possibile al volto che sta cercando, in modo da poterlo meglio riconoscere. Una lotta con l’Angelo – dunque – che in questa fase della tormentata vicenda dell’uomo Caravaggio è ricerca di Cristo. Ricerca cristiana. Della tribolata umana ricerca del volto di Cristo parlano anche due poeti del nostro tempo: uno con tenace proposito, Borges; e l’altro con scettica retrospettiva, Montale. Trovi alcune loro parole ai commenti seguenti.
Francesco Bricolo, Tutto Caravaggio, video 29 sulla Cattura di Cristo della Galleria nazionale di Dublino
https://www.francescobricolo.it/gallery.html
Eugenio Montale – “Come Zaccheo” – Diario del ’71
Si tratta di arrampicarsi sul sicomoro
per vedere il Signore se mai passi.
Ahimè, non sono un rampicante ed anche
stando in punta di piedi non l’ho mai visto
Jorge Luis Borges – “Cristo in croce” – 1984
La nera barba pende sopra il petto.
Il volto non è il volto dei pittori.
È un volto duro, ebreo.
Non lo vedo
e insisterò a cercarlo
fino al giorno
dei miei ultimi passi sulla terra.
Caravaggio, Cattura di Cristo, Galleria nazionale di Dublino. Una tela del 1602, che presenta una scena affollata, in rispondenza all’episodio evangelico: Mentre ancora egli parlava, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una grande folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo. 48Il traditore aveva dato loro un segno, dicendo: “Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!”. 49Subito si avvicinò a Gesù e disse: “Salve, Rabbì!”. E lo baciò. 50E Gesù gli disse: “Amico, per questo sei qui!”. Allora si fecero avanti, misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono (Matteo 26, 47-50). Che vi fossero lanterne in mano ai catturatori lo attesta Giovanni: Dopo aver detto queste cose, Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente Cedron, dove c’era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. 2Anche Giuda, il traditore, conosceva quel luogo, perché Gesù spesso si era trovato là con i suoi discepoli. 3Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di soldati e alcune guardie fornite dai capi dei sacerdoti e dai farisei, con lanterne, fiaccole e armi (18, 1-3).
Cercate il Signore finché si fa trovare ….
La natura della luce
L’amore nasce come un tramonto – diceva – Un raggio di sole infiamma un breve tempo e tutto trasluce, quieto, nel vespro, nella naturale mancanza di senso.
Ma la favilla avvampò nel riposo e ti pensa ogni momento e si stupisce e perdutamente si perde in questo vento.
https://gpcentofanti.altervista.org/antidoti-alla-dittatura/
https://gpcentofanti.altervista.org/i-bambini-hanno-bisogno-di-un-papa-e-di-una-mamma/
https://gpcentofanti.altervista.org/aum-aum-e-partecipazione/
Padre Giampaolo Centofanti in Antidoti alla dittatura scrive:
Nell’epoca delle menti teleguidate si vanno formando due classi sociali, i manipolatori e i manipolati spogliati di tutto. Formazione e informazione determinano chi ha il potere e chi subisce. Una strada decisiva è battersi perché torni agli unici legittimi detentori, il popolo, ogni persona, la scelta, fin dalla scuola, della formazione alla luce della identità liberamente cercata e nello scambio con gli altri.
E’proprio questo il nocciolo della questione. I portatori della nuova ideologia gender vogliono espropriare i genitori dal diritto di educare i propri figli e vogliono fare delle scuole il luogo della propaganda e dell’indottrinamento delle nuove generazioni ad ideologie che fanno comodo ,disgregando la famiglia e negando la realta’ del genere biologico per spingere il “genere percepito” e sessualizzando precocemente l’infanzia .
Hanno stigmatizzato l’Ungheria per una legge che proibisce la pornografia e la propaganda LGBQT+ nelle scuole fino i 18 anni . Dicono che e’discriminante.La UE, che e’ morbida con dittatori sanguinari come Erdogan, che paga profumatamente per trattenere i migranti, fa la voce grossa con Orban, reo di difendere i diritti dei bambini e delle loro famiglie a NON essere indottrinati alle teorie aLGBQT+
Ma i primi ad essere discriminati,vse passassero leggi come il DDL ZAN e, sono i genitori che non vogliono che i loro figli siano fino dalla piy’tenera eta’ esposti ad ideologie perniciose. E persino le scuole cattoliche sarebbero costrette a celebrare solennemente la Giornata contro omolesbofobua bifobia( tutti termini inventato dalla nuova ideologia)
Nel libro “Un Mondo Nuovo” , Aldous Huxley pone come base del suo mondo distopico la sessualizzazione precoce dell’infanzia, oltre che la disgregazione dei rapporti familiari, per cui gli uomini nascono in provetta, non conoscono i loro genitori biologici,e sono divisi ,con la manipolazione genetica, in due classi una Alfa, superiore destinata al governo, l’altra quasi subumana destinata ad essere la massa dei lavoratori.
Questo mondo distopico e:vicino se coloro che dovrebbero lottare per la verita’e la giustizia subiscono passivamente e non osano quasi dire la loro, per paura di essere accusati di “omofobia” .
Uno la puo’ pensare come vuole, e, soptattutto, condirsi come vuole il suo partito preso.
Quello che sarebbe meglio non perdere di vista è un unico dato di fatto: che la deprecata “omofobia” esiste. Quindi, da cattolici, sarebbe in primo luogo auspicabile non partire per la tanto bramata crociata di turno ( tra l’altro, se per questo, già persa, strapersa, archiviata e digerita ) rifiutandosi ostinatamente di aprire gli occhi sul fatto che quando si parla di omofobia si parla di vite , di persone, di famiglie. Di esperienze e di sofferenze enormi. Che, per il solo fatto di esistere, non implicano cambiali in bianco, esaltazioni o quant’altro. Ma il RISPETTO E LA CONSIDERAZIONE RISPETTOSA, la devono necessariamente avere.
Eccome.
E trasuda da ogni poro di moltissime persone, di una buona fetta della società e, cosa che maggiormente stride, di una fetta , anche se grazie a Dio non più così rilevante, della mentalità cattolica.
Si esprime in opere, parole e omissioni che sono sotto il naso di tutti.
Si esprime, prima di tutto, nella sua negazione isterica.
Ne è clamoroso, e doloroso e imbarazzante segnale, il fatto che sul quotidiano “della chiesa italiana”, Avvenire, esiste meritoriamente un tag “omofobia”.
Ma se lo si clicca, ci sitrova catapultati soltanto in una rassegna stampa di pura propaganda anti ddl Zan. Ma stiamo scherzando? Si cambi immediatamente quel tag con “DDL ZAN” ,
perché con la materia indicata, l’omofobia, c’entra un tubo.
Come se la gente pestata, discriminata, cacciata, ghettizzata per le sue scelte sessuali non esistesse, fosse inventata di sana pianta.
Non so più come dirlo: ammettiamo pure la possibilità che questo decreto non venga mai convertito in legge. Di più: auspichiamolo, facciamone voti, se volete.
Mettiamo che le cose restino come sono ora: dovrebbe essere qui la risoluzione di problemi? Dovremmo esserne felici e cantar vittoria?
Un corno: perché i fatti di omofobia resterebbero, restano e resteranno.
E, oggi come oggi, chi ne è vittima, come persona, ma anche come famiglia, e fosse per giunta credente e fosse per giunta praticante, si vede sbattere per tutta risposta in faccia dalla sua chiesa questo: io mi rifiuto di dedicare una giornata alla lotta alla omofobia.
Rendiamoci conto della grettezza, rendiamoci conto dell meschinità, rendiamoci conto della ipocrisia.
Dramnatico che si impedisca di maturare fin dalla scuola alla luce della identità ricercata e nel solo allora autentico scambio con gli altri e poi si accusi la gente di immaturità. Quando si verifica essa è voluta dal sistema che svuota le persone fin dalla gioventù in falso omologato civismo. Che solidarietà è impedire la libera formazione? In una tale situazione di manipolazione vi sono tanti linguaggi da demistificare. Comprendo dunque la buona fede di certuni.
https://gpcentofanti.altervista.org/la-rivoluzione-della-diffusa-traduzione-simultanea/
Chiedo scusa, ho dimenticato di indicare il link alla sezione citata nel commento precedente consultabile sul sito di Avvenire con la denominazione assolutamente incongrua di ” omofobia”.
Eccolo, per la verifica di chiunque sia interessato:
https://www.avvenire.it/search/Omofobia
Da notare che il “tag” è inserito in posizione preminente, subito sotto al titolo, a fianco di altre definizioni chiave per la ricerca: Sezioni, Opinioni, Covid, Economia Civile, Podcast.
Torno a dire: è solo “naturale”, data la scelta di far campagna di opinione da parte del giornale della Cei, che l’argomento ddl Zan sia insierito in pole position.
Del tutto innaturale, invece, e profondamente sbagliato , inserirlo sotto la voce “omofobia”.
Identità non aperta allo scambio, a impatare dagli altri (per noi cristiani in Cristo, come isegnavano già i padri della Chiesa) e solidarietà, scambio, falsi, senza sviluppo delle identità, si contrastano e si spalleggiano nello svuotare le persone, rendendole pupazzi ideologizzati e fanatici invece che sereni e appassionati cercatori del vero ovunque ve ne sia una traccia.
https://gpcentofanti.altervista.org/la-dittatura-impedisce-la-maturazione/