Girando lo sguardo su quelli che erano seduti accanto a lui. Marco 3, 34s. Il punto di partenza del mio excursus è Gesù che dove guarda vede, narrato almeno sei volte con immediatezza di parola e di gesto dal Vangelo di Marco. Ho abbozzato la digressione – che ora provo a completare – presentando da Marco 3,34s questa panoramica visiva del Rabbi di Galilea: Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre. Siamo poi andati alla ricerca dello sguardo del maestro negli altri capitoli di Marco e il risultato della cerca è nei commenti che seguono. Come rimando ai pittori che meglio hanno raffigurato lo sguardo di Gesù, per questa veduta circolare su quelli che erano seduti accanto a lui propongo il discorso della Montagna del Beato Angelico che è nel convento di San Marco in Firenze.
Guardandoli tutt’intorno con indignazione. Marco 3, 3-6. Dallo sguardo della monizione allo sguardo di sfida rivolto a quanti in sinagoga lo puntavano per vedere se avrebbe guarito in giorno di sabato: Egli disse all’uomo che aveva la mano inaridita: mettiti nel mezzo! Poi domandò loro: è lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla? Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: tendi la mano! Egli la tese e la sua mano fu guarita. E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire. Sguardo di condanna, che ricorda lo sguardo a fulmine che Michelangelo ha dato al Cristo del Giudizio che è nella Sistina.
19 Maggio, 2021 - 12:29
Luigi Accattoli
Guardava intorno per vedere chi l’aveva toccato. Marco 5, 30-32. E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: chi ha toccato le mie vesti? I suoi discepoli gli dissero: Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: chi mi ha toccato? Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. Vivacità della mossa come di uno che sospetta d’essere stato borseggiato e cerca girandosi. Il Rabbi borseggiato dei suoi poteri.
Fissò lo sguardo su di lui e lo amò. Marco 10, 21-23. Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni, seguimi!. Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio. Sguardo che ama e sentenzia.
19 Maggio, 2021 - 12:30
Luigi Accattoli
Guardava ogni cosa attorno. Marco 11, 11. Ed entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània. Il Rabbi venuto dalla Galilea osserva affascinato e presto scandalizzato la gran fiera del Tempio. Domani caccerà quelli che portano cose attraverso la Casa della preghiera e in essa vendono e comprano. Sguardo della cacciata. Simile a quello del Gesù di Masaccio nel Pagamento del tributo (vedi la foto del post).
19 Maggio, 2021 - 12:31
Luigi Accattoli
Chiama i discepoli e dice “guardate”. Marco 12, 41-44. Seduto di fronte al tesoro, Gesù osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: “In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri; tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo ma lei, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere”. Sguardo che ammira. Quello del Gesù di Caravaggio che chiama Matteo il pubblicano.
Evangelista dello sguardo. Sia lode a Marco l’evangelista dello sguardo. Tra i quattro è quello che meglio ha narrato gli occhi di Gesù come li avevano conosciuti coloro che vissero con lui.
La vita concreta del Gesù dei vangeli ci mostra mille sfumature. Gesù pregando spesso alzava gli occhi al cielo e anche imvita talora, per esempio in certe prove, ad alzare gli occhi al cielo. Belle dunque queste osservazioni caro Luigi. Io pongo solo una domanda sull’indignazione. Nel testo greco quella parola può indicare un fremito di dispiacere… Gesù non ha mai usato, se ben comprendo, la parola degno nel senso che qualcuno è degno di lui e altri no. Al massimo intende essere degno nel senso di accogliere il suo dono. Gesù è nato in una stalla liberando subito dai moralismi, dai purismi. Lui non si scandalizza di noi. L’indignazione implica un sentirsi bravi per merito nostro e allora altri cattivi per demerito loro. Invece se ogni minimo gesto vero e amorevole è un dono di Dio di cui ringraziarlo infinitamente perché fa vivere meglio noi stessi per primi allora non possiamo giudicare nessuno. Distinguiamo il male da chi lo compie. Crescendo nella fede le cose che gli altri fanno a noi in tanti casi ci disturbano nel profondo meno perché siamo sostenuti dall’amore di Dio che ci mette nella pace. Questo sia pure dentro avvertiamo moti di fastidio di rabbia ma comunque piu superficiali, che passano subito. Ma nel profondo lo Spirito giustifica il cuore del fratello perché potrebbe sbagliare per assenza di grazia e lo guarda con simpatia. Possiamo molto soffrire, fremere, per tanto dolore specie inflitto agli altri. Ma restando la distinzione tra il male e la persona che lo compie.
Bello anche il brano di Gesù che chiama chi fa la volontà del Padre suo fratello, sorella e madre. Svelando di crescere anche lui grazie anche ad una vera non formalistica, di apparato, sinodalità, ad un vero femminismo (e non, pur se variamente sotto certi aspetti già un progresso, per cooptazione di sistema). https://gpcentofanti.altervista.org/la-chiesa-e-la-drammatica-situazione-attuale/
19 Maggio, 2021 - 13:53
Lorenzo Cuffini
Sarebbe interessante capire con che sguardo Gesù sta guardando noi, in questo momento: per esempio noi italiani ,che sembriamo tutti impazziti di egocentrico ombelichismo, completamente ripiegati su noi stessi a dissertare con grave ansia di coprifuoco notturno, possibilità di andare a scrapularsi al ristorante, a fare ferie in girula, comitivare per cinema e concerti.
Tutta roba buona e legittimissima, ma che dovrebbe stare alcuni anni luce AL FONDO nella personale scala delle priorità di valori umani, e invece spadroneggia spavalda e becera nelle rivendicazioni “di principio” (!) e di “libertà” ( LI-BER-TA’ LI- BER- TA’) come se salvare la ghirba reverenda nostra – e assai meno reverenda altrui- fosse uguale a soggiacere a una dittatura oscurantista.
Sarebbe interessante capire con che sguardo Gesù ci guarda mentre manifestiamo barbaramente in piazza in nome di sprizt, bruschette, partite allo stadio e movide assortite aizzando giustificati malcontenti corporativi e soffiando sulla voglia di ribellione ( a che? a chi? ar covidde?) e , contemporaneamente, strafregrandocene dei cumuli letterali di morti che si ammonticchiano dentro e fuori i nostri sacri confini, da quelli che fastidiosamente ancora oggi a centinatia al giorno ( CENTINAIA AL GIORNO) crepano per l’epidemia negli ospedali ( ma chi mai se li fila? In calo, in calo in calo, e via, a liquidare) a quelli che hanno il terribile cattivo gusto di inquinare il Mediterraneo facendosi carcasse senza nome e senza volto . Senza nome e senza volto per noi, ovvio, perché un nome, un volto, una storia e una famiglia ce l’hanno come noi, e agli occhi ( e ridaje ) di Gesù credo che non ci sia differenza alcuna: anzi, di tutti quelli, nessuno escluso, ci verrà chiesto conto, intanto che ci malediremo per l’idolatrato stuzzichino liberatorio con gli amici che ci verrà imputato a carico, mescola
to come è stato alla sovrana indifferenza sconcia di questi giorni.
Vorrei vedere con che sguardo Gesù guarda- storia di oggi – quei burbanzosi amministratori locali che si permettono di RIFIUTARSI DI CONDIVIDERE con le regioni rivierasche italiane il dovere di accogliere qualche decina di migranti, facendo spallucce e dicendo: abbiamo già dato. Ma non erano quelli che sventolavano il rosario a favor di telecamera? Certo che sì, e il ridicolo per questo continua a seppellirli. Babbei, che non hanno ancora finito di biascicare accuse all’Europa rea di fottersene dell’Italia e dei suoi sbarchi che immediatamente, contestualmente, scriteriatamente, ne replicano in piccolo lo stesso indecente comportamento.
Mi piacerebbe capire lo sguardo di Gesù su tutto questo: posso intuirlo, ma non posso conoscerlo. Ma se non altro e per fortuna, posso conoscere lo sguardo e le parole della sua Chiesa che grazie e a Dio , unica, NON STA ZITTA davanti a questa saga del menefreghismo crasso ed egoista e , toh, alza la voce e leva la testa, dice pane al pane là dove va detto: per esempio, ma non è che l’ultimo esempio, locale, di oggi, in questo caso: https://www.agensir.it/quotidiano/2021/5/20/migranti-vescovi-piemonte-sullaccoglienza-non-possiamo-fare-passi-indietro-la-chiesa-e-disposta-a-fare-la-sua-parte/?fbclid=IwAR2kX1TV6XkZj7nDTXiQoqe6RKox8PT_wcJh8qRYsyvDVyKYx0-IMiU7Wfk
a fronte delle improvvide dichiarazioni di un assessore regionale che così ha pensato bene di esternare:
” Siamo contrari – ha chiarito l’esponente della giunta Cirio – all’arrivo di migranti, il Piemonte ha già dato abbondantemente in questi anni. Dobbiamo pensare ai piemontesi che devono essere vaccinati e fare ripartire la regione: occuparci dell’immigrazione diventa complicato”. ( cfr https://www.torinoggi.it/2021/05/20/leggi-notizia/argomenti/politica-11/articolo/cinquanta-migranti-in-piemonte-ricca-spagna-al-confine-messo-esercito-strano-avere-posizione-div.html)
Girando lo sguardo su quelli che erano seduti accanto a lui. Marco 3, 34s. Il punto di partenza del mio excursus è Gesù che dove guarda vede, narrato almeno sei volte con immediatezza di parola e di gesto dal Vangelo di Marco. Ho abbozzato la digressione – che ora provo a completare – presentando da Marco 3,34s questa panoramica visiva del Rabbi di Galilea: Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre. Siamo poi andati alla ricerca dello sguardo del maestro negli altri capitoli di Marco e il risultato della cerca è nei commenti che seguono. Come rimando ai pittori che meglio hanno raffigurato lo sguardo di Gesù, per questa veduta circolare su quelli che erano seduti accanto a lui propongo il discorso della Montagna del Beato Angelico che è nel convento di San Marco in Firenze.
https://www.maestrovincenzo.it/2017/03/07/il-discorso-della-montagna/
Guardandoli tutt’intorno con indignazione. Marco 3, 3-6. Dallo sguardo della monizione allo sguardo di sfida rivolto a quanti in sinagoga lo puntavano per vedere se avrebbe guarito in giorno di sabato: Egli disse all’uomo che aveva la mano inaridita: mettiti nel mezzo! Poi domandò loro: è lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla? Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: tendi la mano! Egli la tese e la sua mano fu guarita. E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire. Sguardo di condanna, che ricorda lo sguardo a fulmine che Michelangelo ha dato al Cristo del Giudizio che è nella Sistina.
Guardava intorno per vedere chi l’aveva toccato. Marco 5, 30-32. E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: chi ha toccato le mie vesti? I suoi discepoli gli dissero: Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: chi mi ha toccato? Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. Vivacità della mossa come di uno che sospetta d’essere stato borseggiato e cerca girandosi. Il Rabbi borseggiato dei suoi poteri.
Qui potrebbe andar bene il Cristo e la cananea di Mattia Preti (1565 circa): https://www.guardarelaparola.it/2020/08/15/briciole-di-salvezza-per-tutti/
Fissò lo sguardo su di lui e lo amò. Marco 10, 21-23. Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni, seguimi!. Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio. Sguardo che ama e sentenzia.
Guardava ogni cosa attorno. Marco 11, 11. Ed entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània. Il Rabbi venuto dalla Galilea osserva affascinato e presto scandalizzato la gran fiera del Tempio. Domani caccerà quelli che portano cose attraverso la Casa della preghiera e in essa vendono e comprano. Sguardo della cacciata. Simile a quello del Gesù di Masaccio nel Pagamento del tributo (vedi la foto del post).
Chiama i discepoli e dice “guardate”. Marco 12, 41-44. Seduto di fronte al tesoro, Gesù osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: “In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri; tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo ma lei, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere”. Sguardo che ammira. Quello del Gesù di Caravaggio che chiama Matteo il pubblicano.
https://it.wikipedia.org/wiki/Vocazione_di_san_Matteo
Evangelista dello sguardo. Sia lode a Marco l’evangelista dello sguardo. Tra i quattro è quello che meglio ha narrato gli occhi di Gesù come li avevano conosciuti coloro che vissero con lui.
La vita concreta del Gesù dei vangeli ci mostra mille sfumature. Gesù pregando spesso alzava gli occhi al cielo e anche imvita talora, per esempio in certe prove, ad alzare gli occhi al cielo. Belle dunque queste osservazioni caro Luigi. Io pongo solo una domanda sull’indignazione. Nel testo greco quella parola può indicare un fremito di dispiacere… Gesù non ha mai usato, se ben comprendo, la parola degno nel senso che qualcuno è degno di lui e altri no. Al massimo intende essere degno nel senso di accogliere il suo dono. Gesù è nato in una stalla liberando subito dai moralismi, dai purismi. Lui non si scandalizza di noi. L’indignazione implica un sentirsi bravi per merito nostro e allora altri cattivi per demerito loro. Invece se ogni minimo gesto vero e amorevole è un dono di Dio di cui ringraziarlo infinitamente perché fa vivere meglio noi stessi per primi allora non possiamo giudicare nessuno. Distinguiamo il male da chi lo compie. Crescendo nella fede le cose che gli altri fanno a noi in tanti casi ci disturbano nel profondo meno perché siamo sostenuti dall’amore di Dio che ci mette nella pace. Questo sia pure dentro avvertiamo moti di fastidio di rabbia ma comunque piu superficiali, che passano subito. Ma nel profondo lo Spirito giustifica il cuore del fratello perché potrebbe sbagliare per assenza di grazia e lo guarda con simpatia. Possiamo molto soffrire, fremere, per tanto dolore specie inflitto agli altri. Ma restando la distinzione tra il male e la persona che lo compie.
Bello anche il brano di Gesù che chiama chi fa la volontà del Padre suo fratello, sorella e madre. Svelando di crescere anche lui grazie anche ad una vera non formalistica, di apparato, sinodalità, ad un vero femminismo (e non, pur se variamente sotto certi aspetti già un progresso, per cooptazione di sistema).
https://gpcentofanti.altervista.org/la-chiesa-e-la-drammatica-situazione-attuale/
Sarebbe interessante capire con che sguardo Gesù sta guardando noi, in questo momento: per esempio noi italiani ,che sembriamo tutti impazziti di egocentrico ombelichismo, completamente ripiegati su noi stessi a dissertare con grave ansia di coprifuoco notturno, possibilità di andare a scrapularsi al ristorante, a fare ferie in girula, comitivare per cinema e concerti.
Tutta roba buona e legittimissima, ma che dovrebbe stare alcuni anni luce AL FONDO nella personale scala delle priorità di valori umani, e invece spadroneggia spavalda e becera nelle rivendicazioni “di principio” (!) e di “libertà” ( LI-BER-TA’ LI- BER- TA’) come se salvare la ghirba reverenda nostra – e assai meno reverenda altrui- fosse uguale a soggiacere a una dittatura oscurantista.
Sarebbe interessante capire con che sguardo Gesù ci guarda mentre manifestiamo barbaramente in piazza in nome di sprizt, bruschette, partite allo stadio e movide assortite aizzando giustificati malcontenti corporativi e soffiando sulla voglia di ribellione ( a che? a chi? ar covidde?) e , contemporaneamente, strafregrandocene dei cumuli letterali di morti che si ammonticchiano dentro e fuori i nostri sacri confini, da quelli che fastidiosamente ancora oggi a centinatia al giorno ( CENTINAIA AL GIORNO) crepano per l’epidemia negli ospedali ( ma chi mai se li fila? In calo, in calo in calo, e via, a liquidare) a quelli che hanno il terribile cattivo gusto di inquinare il Mediterraneo facendosi carcasse senza nome e senza volto . Senza nome e senza volto per noi, ovvio, perché un nome, un volto, una storia e una famiglia ce l’hanno come noi, e agli occhi ( e ridaje ) di Gesù credo che non ci sia differenza alcuna: anzi, di tutti quelli, nessuno escluso, ci verrà chiesto conto, intanto che ci malediremo per l’idolatrato stuzzichino liberatorio con gli amici che ci verrà imputato a carico, mescola
to come è stato alla sovrana indifferenza sconcia di questi giorni.
Vorrei vedere con che sguardo Gesù guarda- storia di oggi – quei burbanzosi amministratori locali che si permettono di RIFIUTARSI DI CONDIVIDERE con le regioni rivierasche italiane il dovere di accogliere qualche decina di migranti, facendo spallucce e dicendo: abbiamo già dato. Ma non erano quelli che sventolavano il rosario a favor di telecamera? Certo che sì, e il ridicolo per questo continua a seppellirli. Babbei, che non hanno ancora finito di biascicare accuse all’Europa rea di fottersene dell’Italia e dei suoi sbarchi che immediatamente, contestualmente, scriteriatamente, ne replicano in piccolo lo stesso indecente comportamento.
Mi piacerebbe capire lo sguardo di Gesù su tutto questo: posso intuirlo, ma non posso conoscerlo. Ma se non altro e per fortuna, posso conoscere lo sguardo e le parole della sua Chiesa che grazie e a Dio , unica, NON STA ZITTA davanti a questa saga del menefreghismo crasso ed egoista e , toh, alza la voce e leva la testa, dice pane al pane là dove va detto: per esempio, ma non è che l’ultimo esempio, locale, di oggi, in questo caso:
https://www.agensir.it/quotidiano/2021/5/20/migranti-vescovi-piemonte-sullaccoglienza-non-possiamo-fare-passi-indietro-la-chiesa-e-disposta-a-fare-la-sua-parte/?fbclid=IwAR2kX1TV6XkZj7nDTXiQoqe6RKox8PT_wcJh8qRYsyvDVyKYx0-IMiU7Wfk
a fronte delle improvvide dichiarazioni di un assessore regionale che così ha pensato bene di esternare:
” Siamo contrari – ha chiarito l’esponente della giunta Cirio – all’arrivo di migranti, il Piemonte ha già dato abbondantemente in questi anni. Dobbiamo pensare ai piemontesi che devono essere vaccinati e fare ripartire la regione: occuparci dell’immigrazione diventa complicato”. ( cfr https://www.torinoggi.it/2021/05/20/leggi-notizia/argomenti/politica-11/articolo/cinquanta-migranti-in-piemonte-ricca-spagna-al-confine-messo-esercito-strano-avere-posizione-div.html)